di Marco Ricci
Dopo i rilievi espressi nei giorni scorsi dalla Fondazioni Giustiniani Bandini sulla legittimità amministrativa con cui il Cosmari ha realizzato e messo in funzione l’impianto fotovoltaico e quello per la costruzione di ecoballe (leggi l’articolo), la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche ha formalmente richiesto alla Provincia di Macerata, attraverso una nota scritta, chiarimenti sulle procedure adottate. La Soprintendenza, da quanto trapela, non avrebbe infatti ricevuto alcun materiale documentale e nessuna informazione sugli iter amministrativi seguiti, né da parte della Provincia di Macerata né dal Comune di Tolentino sul cui territorio sorgono gli impianti del consorzio, né mai si sarebbe espressa sulla questione. La Soprintendenza, a questo punto, vorrebbe fare chiarezza.
La richiesta di informazioni, pervenuta in Provincia dopo che la stessa Soprintendenza è stata messa a conoscenza della questione dalla Fondazione Giustiniani Bandini, induce a pensare come l’ente possa essersi sentirsi scavalcato nelle proprie funzioni. La presenza degli impianti del Cosmari all’interno della riserva naturale renderebbe infatti necessari i pareri dell’ente, una questione che, al di là dei due singoli impianti di recente inaugurati, può andare ad impattare negativamente anche sulla richiesta del consorzio di ottenere l’Autorizzazione di Impatto Ambientale. La Soprintendenza non sarebbe infatti mai stata invitata dalla Provincia, titolare della procedura, a partecipare alle Conferenza di Servizi, questo prima che la questione finisse sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dopo il parere negativo espresso in quella sede dalla Fondazione Giustiniani Bandini (leggi l’articolo).
Non si può dunque escludere l’ulteriore possibilità che, una volta visionati gli atti, l’ente statale possa anche richiedere il ritiro della procedura di Aia in corso, con il rischio che il Cosmari debba ripercorrerne l’iter dall’inizio. Il Consorzio, che da parte sua non ha responsabilità nella correttezza o meno delle procedure amministrative in capo al Comune di Tolentino e alla Provincia di Macerata, ha già dato, qualora ve ne fosse necessità, la propria disponibilità ad integrare il materiale documentale fornito in precedenza. Resterà ora da capire, attesa la risposta della Provincia, se e quali iniziative intenderà portare avanti la Soprintendenza marchigiana una volta valutata la validità o meno delle autorizzazioni rilasciate e della procedura di Aia.
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BELLA QUESTA!! Allora ha ragione il presidente del COSMARI ….e’ vero che gli hanno puntato un revolver alla testa…solo che questa volta oltre la Fondazione Bandini anche un Ente importante come la Sovraintendenza intende farlo.
Allora sorge spontanea una domanda: ma il COSMARI E’ UN ENTE PUBBLICO CHE DEVE RISPETTARE LE REGOLE OPPURE LE REGOLE SE LE SUONA E SE LE CANTA SECONDO I PROPRI GUSTI??
Comunque ora mi pare che le responsabilita’ tentino di ribaltarle sui tecnici della Provincia e del Comune di Tolentino, perche’ certo e’ che se quanto dice il giornalista risponde al vero QUALCUNO HA COMPIUTO QUALCHE CAZZATA!!!!!!
Il Comune di Tolentino? Campa cavallo… non mi risulta abbia scritto una riga di osservazioni durante la procedure per il rinnovi dell’AIA, figuriamoci quanto è interessato…
Che bel teatrino. Fortuna che ogni tanto, qualcuno, nel caso specifico la Fondazione, o meglio chi la amministra tutelandone il giusto spirito, hanno fatto la cosa giusta. Dobbiamo intraprendere un diverso percorso nella gestione dei rifiuti. Non solo in provincia di Macerata, ma in regione e nel paese tutto, se vogliamo non consegnare alle generazioni future un territorio devastato. La gestione del sito e’ affidata alla politica, come tutto quanto riguarda i rifiuti a livello nazionale. Dobbiamo cambiare strada, altrimenti non ci sarà futuro.
Di seguito uno stralcio delle nostre passate osservazioni in sede di V.I.A. dell’impinto Cosmari:
”
In riferimento al Il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti di Macerata (PPGR) A Pag. 26 dello SIA si
legge:
Facendo riferimento alle tipologie impiantistiche si cui alla precedente Tabella 2, risultano interferenze dai seguenti
elaborati:
‐ Tav. 8: area non idonea per impianti V.R.S.R. (Aree attrezzate per il conferimento e la valorizzazione del
rifiuto e impianti di selezione del secco recuperabile)
‐ Tav. 9: aree non idonee per impianti IC (Impianti compostaggio e di stabilizzazione della frazione organica
da selezione impiantistica), ITB (Impianti di trattamento biologico), ITCF (Impianti di trattamento chimico
fisico), SMCDR (Impianti di selezione meccanica ed impianti di compost/CDR).
‐ Tav. 11: Aree non idonee per Impianti ITT (Impianti di Trattamento Termico)
A ciò si aggiunga lo studio per “l’individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli
impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti”, del Prof. Ing. Erio Pasqualini individua l’area dove risiede il
Cosmari come “Area esclusa per tutte le tipologie impiantistiche nella prima fase”.
”
QUINDI
ci siano vincoli praticamente a tutti i livelli legislativi : nazionale, regionale, provinciale.
e nonostante ciò a quanto pare la soprindendenza non è stata avvisata.
E l’amministrazione comunale di Tolentino non vede e non sa.
Possibile che tutta la classe politica ,antecedente e presente, non se ne sia mai accorta o hanno tutti fatto li gnorri? Se fosse stata un’azienda privata, come Sì sarebbero comportati?