Cosmari, a rischio
l’autorizzazione ambientale
C’è il no della Fondazione Giustiniani

L'ente gestore della riserva naturale ha dato parere negativo e vincolante alla concessione dell'Aia. Il presidente Giuseppe Sposetti: "La presenza dell'impianto in quel luogo è una contraddizione in termini". Probabile che la questione finirà sul tavolo del Consiglio dei ministri
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L'impianto del Cosmari

L’impianto del Cosmari

di Marco Ricci

Stop al Cosmari. Parere negativo della Fondazione Giustiniani alla Conferenza dei servizi, indetta dalla Provincia per la concessione al consorzio dell’autorizzazione di impatto ambientale. La Fondazione, rappresentata dal suo presidente Giuseppe Sposetti, ha espresso per iscritto il proprio parere, che risulterebbe vincolante in quanto proviene dall’ente gestore della riserva naturale dove si trovano gli impianti del Cosmari. Se la Provincia, che ha in carico la procedura, non riuscisse a superare l’ostacolo, la questione dell’autorizzazione di impatto ambientale diverrebbe di competenza del Consiglio dei ministri. Su tutto incombe inoltre la data del 26 giugno, termine ultimo entro il quale devono chiudersi le procedure di autorizzazione in corso. Dopo tale data le procedure aperte verrebbero di fatto annullate dagli effetti di un decreto legge, approvato dal Governo nel mese di aprile, che – pur allungando il periodo di autorizzazione a dieci anni – pone norme più restrittive per la concessione delle autorizzazioni. E’ possibile dunque che l’intero iter possa ripartire da zero, con il rischio per il Cosmari di non avere l’autorizazione ambientale per almeno un anno.

L'Abbadia di Fiastra

L’Abbadia di Fiastra

La Fondazione Giustiniani ha espresso il suo parere negativo per diverse motivazioni: dalla squalificazione e dal danno subito dalla riserva naturale dalla presenza dell’impianto, alla mancata condivisione dei nuovi manufatti in via di edificazione da parte del Cosmari, iniziative che sarebbero in contrasto con il piano di gestione della Fondazione.  “Il Cosmari – ha dichiarato il presidente Sposetti – è inserito in una riserva naturale regionale e statale. Questo, oltre ad essere inconcepibile, è una vera e propria contraddizioni in termini. E’ vero che l’impianto fu costruito prima della costituzione della riserva, ma non bisogna incentivare oltre.” Dopo aver ricordato le emissioni di diossina dello scorso anno – “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ha detto Sposetti – e ricordando come solo fino a pochi mesi fa all’interno del parco naturale fosse in funzione una linea di incenerimento, Sposetti ha ribadito come il no al Cosmari sia a tutela dell’ambiente e dei cittadini. “Abbiamo cercato di agire in modo positivo il nostro ruolo – ha spiegato – e la questione finirà adesso alla presidenza del Consiglio, il massimo luogo di garanzia che interpellerà la Regione Marche e valuterà secondo gli standard europei. Dopo di che saranno loro a decidere, senza scordarsi che migliaia di cittadini vivono a stretta vicinanza con gli impianti e convivono da anni con i cattivi odori. Noi – ha concluso il presidente della Fondazione – ovviamente rispetteremo le future decisioni, ma il nostro ruolo di tutela dell’ambiente ci impone di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei responsabili su tutta questa vicenda.

cosmari5Sebbene i rappresentanti degli altri enti e amministrazione intervenute in Conferenza dei servizi abbiano dato alla fine il loro parere positivo – tra cui i comuni di Macerata e Tolentino, con il sindaco Pezzanesi che ha tentato una mediazione con il presidente Sposetti – la precedente sessione della Conferenza aveva visto presentare da parte dell’Arpam e dei funzionari della Provincia un nutrito numero di prescrizioni nei confronti del Cosmari che, al tavolo di oggi, era rappresentato dal presidente Daniele Sparvoli e dal direttore Giuseppe Giampaoli, accompagnati da diversi tecnici. Le osservazioni più rilevanti dell’Arpam e della Provincia hanno puntato il dito sull’assenza di procedure di allerta nei confronti dello stesso Arpam in occasione dei fermi dell’impianto di lavorazione dei rifiuti organici. Tali fermi costringono infatti alla pressurizzazione dei locali, con la conseguente fuoriuscita di cattivi odori. Per stessa ammissione dei rappresentanti del Cosmari durante la conferenza di quindici giorni fa, tali fermi sarebbero tutt’altro che occasionali, verificandosi anche tre o quattro volte a settimana. La mole dei rilievi aveva fatto così slittare di una settimana la conclusione della Conferenza dei servizi che appunto si è chiusa nella mattinata di oggi con il parere negativo della Fondazione Giustiniani.

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Antonio Gismondi, presidente dell’associazione Nuova Salvambiente

Dalla sessione di oggi della conferenza è stato fatto allontanare il presidente dell’associazione Nuova Salvambiente, Antonio Gismondi, in quanto – secondo il responsabile della procedura – non sarebbe stato titolato ad essere presente ad una riunione tecnica. Nonostante l’amarezza per l’espisodio, Gismondi ha espresso il proprio apprezzamento per la posizione della Fondazione. “E’ la prima volta da anni – ha dichiarato – che l’ente titolato a preservare la riserva naturale assume una posizione di questo tipo e agisce in modo positivo il proprio ruolo. Di questo, ovviamente, non possiamo che essere soddisfatti”.



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