di Filippo Ciccarelli
La chiusura dell’inceneritore del Cosmari non vale un mandato. E, soprattutto, non è merito di Romano Carancini. E’ questo il messaggio che Nelia Calvigioni, sindaco di Corridonia, Mario Lattanzi, sindaco di Monte San Giusto, Rosalba Ubaldi, sindaco di Porto Recanati, Sergio Paolucci, sindaco di Potenza Picena, Cesare Martini, sindaco di San Severino e Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino, hanno inviato al loro collega, che indossa la fascia tricolore a Macerata. La risposta alle dichiarazioni di Carancini arriva all’indomani della giornata con cui si è deciso il definitivo spegnimento dell’inceneritore (leggi l’articolo). Nell’occasione Carancini aveva detto che «nel nostro programma c’era scritto che ci saremmo impegnati per la chiusura dell’inceneritore, e non vorrei dire che questa è una vittoria che vale un mandato. Un momento di grande soddisfazione e penso in particolare ai cittadini di Sforzacosta e di Casette Verdini». Parole che non sono piaciute agli amministratori di alcuni dei maggiori comuni soci del Cosmari. A dire il vero sono parecchie le cose che nell’agosto caldissimo del Cosmari non sono piaciute ai sindaci dei comuni confinanti con Macerata. Prima tra queste, la conferenza di fuoco convocata dal sindaco Carancini e dal suo omologo pollentino, Luigi Monti, in cui venne chiesta la chiusura dell’inceneritore, definito «attentato alla salute», quando in realtà l’impianto era già stato fermato il 26 luglio, dopo lo sforamento di diossine e furani. Ed anche l’atteggiamento di Macerata in seno alla stessa assemblea dei Comuni soci del Cosmari ha creato qualche antipatia a Carancini; non solo perché il capoluogo ha una percentuale bassissima di raccolta differenziata rispetto alla maggioranza delle realtà provinciali, ma anche per la diatriba sulle tariffe da corrispondere al Cosmari (sfociata in una battaglia legale che Macerata ha perso) per la quale la città guidata dal sindaco Carancini deve corrispondere ancora centinaia di migliaia di euro di arretrati.
«L’assemblea del Cosmari del 4 settembre ha ancora una volta mostrato la compattezza dei sindaci, e ribadito la necessità di una gestione pubblica dei rifiuti e di una unità politica» si legge nel comunicato a firma dei sindaci Calvigioni, Lattanzi, Ubaldi, Martini, Paolucci e Pezzanesi. «Ciò che appare improprio e comunque non condivisibile è la volontà di far valere da parte di qualcuno una sorta di primogenitura o, se si vuole, rivendicare il merito della chiusura del termovalorizzatore. A scanso di equivoci e per evitare ulteriori polemiche che hanno fin troppo negativamente caratterizzato il dibattito sul Cosmari, è bene chiarire che lo spegnimento del termovalorizzatore è avvenuto per espressa volontà di tutti i sindaci presenti in assemblea direttamente o tramite delega i quali hanno dato seguito ad indicazioni tecniche del Cda. E’ bene ricordare che l’Assemblea dei Sindaci aveva già da tempo espresso la volontà di spegnimento dell’impianto ed indicato le condizioni: apertura della discarica di Cingoli e raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata. Nell’un caso e nell’altro si è vicini al verificarsi delle condizioni. La valutazione tecnica del Cda a proposito del termovalorizzatore ha indotto ad accelerare i tempi.
Nessuna primogenitura e nessuna rivendicazione da parte di alcuno, dunque. Quanto è avvenuto è frutto del lavoro e dell’impegno di tutti. E se poi si vuole proprio cercare qualche merito, questo va riconosciuto a tutti quei Comuni, e relativi Sindaci che, pur tra oggettive difficoltà, hanno raggiunto livelli alti o altissimi di raccolta differenziata investendo sul territorio e chiedendo notevoli sacrifici ai cittadini. E nonostante tutto hanno continuamente e costantemente onorato i propri impegni finanziari con il Consorzio».
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Carancí ha perso un’altra occasione per stare zitto… ma, come al solito, non riesce a rinunciare ad atteggiarsi da prima donna.
…invece di pensare a prendervi dei meriti che non avete, perchè non ci dite QUANDO finirá questa puzza allucinante che non è MAI cessata , anche se dite che è spento. Voi dite che è spento e la puzza che ci costringe a vivere con le finestre chiuse non è mai cessata, dovremo pensare che non finirá mai questo incubo?
la vittoria ha tanti padri, la sconfitta è orfana
Il politico in generale è dotato di una velocità spaventosa quando si tratta di salire sul carro dei vincitori. Per le altre cose no, ma per questa…
Chissà se sapremo mai che cosa brucia (o bruciava) in quell’inceneritore!
Solo la spazzatura indifferenziata?
Tutto il riciclabile, e cioé carta, cartone, vetro, plastica, metalli, dove va a finire?
Perché la SMEA non ci dice quanto recupera dalla raccolta differenziata (in quantità e soldi)?
Gira una strana voce; cioé che i compattatori che raccolgono i rifiuti dalle campane colorate alla fine buttano tutto nell’inceneritore.
Sarebbe una tragedia oltre che una beffa per chi si preoccupa dell’ecologia della nostra città
@ JoeTheDodger
Ma fortunatamente ci sono i filtri…
E’ un pò come le sigarette: se fumi con il filtro non fa male!
No, no, vi assicuro che se fumi con il filtro non fa male…
Non fa male, le sigarette con il filtro non fanno male…
Mi sa che ho detto ‘na cazzata (sui filtri delle sigarette) 🙂
Tutti con questa storia della puzza che non finisce… ma chi ve l’ha venduta questa storia che la puzza dipenda dall’inceneritore? I 5 Stelle?
Intanto tutto il mondo chi abita attorno a un inceneritore ha il riscaldamento gratis e fanno a gara per viverci… tutto il mondo?… basta andare nell’Italia civile! A Bolzano c’è un ottimo esempio di teleriscaldamento da inceneritore; io non l’ho mai visto, ma ne parlavo con un bolzanino che ci vive, questa estate sotto l’ombrellone mentre commentavamo questa vicenda vergognosa.
Ci rivediamo tra un anno quando la monnezza ci avrà sommersi e dovremo aprire discariche a destra e a sinistra o mandarla in Germania. La tassa sui rifiuti schizzerà alle stelle e intanto i politici si ingrassano e organizzano parate fastose per loro, la loro carriera (florida e ricca) e per i loro parenti e amici (i soliti).
TUTTI I PAESI MODERNI HANNO INCENERITORI E TERMOVALORIZZATORI (FATTI COME SI DEVE NARURALMENTE) INFORMATEVI!
Caro pigi78 , nei paesi moderni come la svezia , i termovalorizzatori vengono costruiti lontano dalle città in zone disabitate(nel camino puoi mettere tutti i filtri che vuoi, ma in uscita avrai delle polveri ancora più sottili). In passato nell’indifferenziata che finiva nel “nostro” bruciatore ci ho visto di tutto e di più perfino le lastre che si fanno all’ospedale che nel loro piccolo sono anche radioattive, stracci inbevuti di oli esausti del motore e tante altre schifezze!!! ……ma forse questo non era un tuo problema se abitavi a Sassotetto!!!!
@ markus
Svezia: 449.964 km², 9 MILIONI e MEZZO di abitanti cioè circa 20 abitanti per KMq
Italia: 301.340 km², circa 60 MILIONI di abitanti (+ clandestini) cioè circa 200 abitanti per KMq
Certo che in Svezia si possono prmettere (sebbene inquinino!!) di costruire gli inceneritori molto lontano dlle città..
Hanno una popolazione che è solo il 10% di quella italiana ed un estensione territoriale più grande: di sicuro riescono (e riusciranno per i prossimi 200 anni) a trovare dei luoghi, in mezzo al nulla, dove poter bruciare i rifiuti…
Qui in Italia la risposta più intelligente (ma non è detto che sarà quella più seguita) sarebbe quella di spingere per la differenziazione ai massimi livelli e di creare un circolo virtuoso per il riciclo, oltre che naturalmente cercare (alla fonte) di evitare il più possibile di produre rifiuti (km zero, rifiuti totalmente riciclabili, meno uso di materiali oco riciclabili, cc. ecc.)
Ma i cittadini dovrebbero dare una mano: dalle piccole cose come la borsa della spesa (da portrsi da casa, magari in stoffa riutilizzabile) fino al non buttare alla “membro di segugio”, come capita, tutto nel cassonetto dell’indifferenziata…
@gianfranco cerasi:
condivido tutto quello che hai detto.
…non nego però che nella vita quotidiana a volte è di difficile attuazione!!!