“No inceneritore, no diossine”
Sale la protesta davanti al Cosmari

Il camino torna a fumare: manifestazione all'ingresso del consorzio. I cittadini chiamano i dirigenti in strada, c'è chi si incatena, camion bloccati. Poi Sparvoli fa entrare tutti. "Nessuna decisione senza sentire i residenti" ribadiscono le associazioni ambientaliste

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Daniele Sparvoli e Giuseppe Giampaoli

 

di Gabriele Censi

“L’inceneritore lo vogliamo spento, siamo disposti a pagare 20 euro in più per la nostra salute (il costo aggiuntivo per famiglia ndr)”. Così in sintesi le ragioni dei dimostranti, circa un centinaio, che armati di striscioni hanno raggiunto la sede del Cosmari stamattina. La convocazione è partita dall’associazione Nuova Salvambiente e dal consigliere comunale di Sforzacosta Marco Menchi, altre associazioni ambientaliste si sono unite e c’erano anche rappresentanti dei vari comitati no biogas del territorio. Un cittadino si è simbolicamente incatenato davanti ai cancelli dove per tutta la mattinata i camion dei rifiuti sono stati bloccati o rallentati nell’ingresso all’impianto. Da alcuni giorni il camino dell’inceneritore è tornato a fumare, un fumo bianco che in altre sedi annuncia buone notizie ma in questo caso la notizia è stata considerata dagli abitanti di Sforzacosta e Pollenza come allarmante e tardiva. Allarmante perché tutte le rassicurazioni che arrivano non intaccano il muro di diffidenza che si è creato verso le istituzioni, tardiva perché ci si attendeva una qualche condivisione e consultazione prima delle scelte fatte. In realtà i dirigenti Cosmari spiegano che la vera accensione avverrà solo la prossima settimana e il forno è in fase di riscaldamento, fase anche più lunga del previsto per il periodo  di inattività.

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L’assessore Enzo Valentini


Il presidente Sparvoli invitato a scendere in strada dai manifestanti ha aperto la sala riunioni per un confronto libero che ha però diviso il fronte della protesta.
“Cosa stiamo a fare qui dentro, andiamo fuori e blocchiamo l’impianto” grida una cittadina tra le più animate. Ma pochi la seguono, tra questi il consigliere comunale di Tolentino del Movimento Cinquestelle Gian Mario Mercorelli, accusato dallo stesso Sparvoli di strumentalizzare la protesta per fini politici. “Avete fatto tutto senza consultarci – ribadiscono nel dibattito che si è aperto i rappresentanti di Salvambiente- , vogliamo un tavolo tecnico per un confronto sulle  scelte che possono essere anche diverse, se per spegnere l’impianto si deve raggiungere l’80 % di differenziata e siamo al 71% crediamo sia possibile trovare soluzioni concordate”. Sparvoli rivendica anche i fatti positivi come la drastica riduzione delle puzze provenienti dall’organico e l’indagine epidemiologica che in 18 mesi darà i suoi risultati.  Il presidente  ricostruisce tutto l’iter degli ultimi 14 mesi da quando a febbraio scorso l’inceneritore fu spento al superamento dei livelli di diossina, ma la platea non si convince pienamente: “In quel caso fu rilevato ma in precedenza quanto volte può essere accaduto senza che sia stato verificato?”. “Ora ci sono nuovi ed efficienti filtri che mettono questo impianto al pari di quello di Bolzano considerato un esempio di sicurezza- ribadisce il direttore Giampaoli- , altre strade oltre a quelle che abbiamo intrapreso non ci sono, le tariffe non possono essere toccate per volontà di tutti i comuni che già debbono chiedere sacrifici ai cittadini con la nuova Tares”.


manifestazione-cosmari-6Ancora dalla platea dei manifestanti:
“L’impianto è vecchio non ha senso aver speso soldi sull’inceneritore, meglio incentivare ancora di più la differenziata”. Nella contrapposizione ci si ritrova accomunati nel puntare il dito sul capoluogo che fa pendere verso il basso le medie provinciali. “Non prendetegli più la monnezza se non si adeguano!” Azzarda un altro cittadino. A rappresentare il Comune di Macerata l’assessore Valentini che riconosce i ritardi che “seppure lentamente, si stanno recuperando”.

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Gian Mario Mercorelli tra i manifestanti


“Stiamo per aggiudicare nuovamente l’appalto per la discarica di Cingoli
, la sua operatività è la seconda premessa, oltre al raggiungimento dell’obbiettivo più volte ricordato dell’80% di differenziata, per spegnere evitando il costo aggiuntivo di circa 150 mila euro al mese – non cambia la posizione del presidente del Cosmari – sulla richiesta del tavolo tecnico accogliamo le proposte dei cittadini che ringrazio per essere stati qui ad ascoltare evitando le sirene della strumentalizzazione politica”

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