di Marco Ricci
La prima assemblea dell’Ata, il nuovo organismo provinciale che ha in carico le funzioni amministrative in materia di organizzazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, si è chiusa con toni di grande soddisfazione da parte di tutti. Con la decisione di affidare al Cosmari la gestione pubblica del servizio per quindici anni. Al di là delle polemiche, dei ritardi nell’inizio dell’assemblea, dei tempi strettissimi che hanno impedito anche a molti sindaci di vedere in anticipo le nuove norme, la decisione assunta all’unanimità dai 57 sindaci della provincia di Macerata non è ovvia né banale. Perseguendo la scelta di non affidare al privato la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ma assumendosi collettivamente la responsabilità di organizzare e controllare un servizio che, per la sua delicatezza e per la quantità di denaro che vede circolare, rischia molto spesso, in realtà forse diverse dalla nostra, l’infiltrarsi della criminalità organizzata.
Pochi gli interventi, nulle le polemiche, una soddisfazione complessiva espressa subito dal Presidente della Provincia Pettinari che dell’Ata è anche Presidente. “Un percorso lunghissimo e complesso”, ha cominciato così il suo intervento, “E non posso non pensare alla lungimiranza di chi, tanti anni fa, consorziò insieme i comuni della provincia. Come non posso non pensare all’impegno di coloro che hanno fatto crescere il Cosmari fino a diventare un modello organizzativo che in molti ci invidiano.” Poi i ringraziamenti a tutti i sindaci, al Cosmari e al suo presidente Daniele Sparvoli, alle due associazioni sindacali, la Cgil e la Cisl, “che hanno consentito di superare le ultime difficoltà.” Questo in merito all’integrazione tra Smea e Cosmari. Un passo preliminare, come ha sempre sostenuto il comune di Macerata, affinché l’affidamento pubblico del servizio, tecnicamente l’in-house, fosse possibile. Evitando così una gara che qualsiasi soggetto privato avrebbe potuto vincere. Con i pro e con i contro, comunque la si pensi, di fare entrare un soggetto privato nella gestione di un servizio così delicato.
Oggi l’assemblea ha dovuto affrontare due problemi particolari, risolti con l’approvazione unanime di due delibere da parte dei sindaci della provincia. Il primo, relativo all’adozione dei necessari provvedimenti in grado di garantire il funzionamento della stessa Ata. Un organismo ancora privo di personale, di bilanci, di risorse, di regolamenti, “persino”, ha scherzato Pettinari, “di un segretario verbalizzante.” Il presidente della Provincia ha chiaramente indicato la volontà di non voler creare un “carrozzone che vada a gravare sui cittadini in un momento in cui le difficoltà sono enormi.” Così la scelta di utilizzare per l’Ata a costo zero il personale e i servizi della Provincia. Attraverso una convenzione di un anno, rinnovabile, e che tra sei mesi potrà essere rivista a seconda delle necessità del nuovo organismo. Una scelta approvata con soddisfazione dai sindaci e che, dopo un voto unanime, ha ricevuto l’applauso dell’intera assemblea.
La seconda decisione, importantissima, è stata in merito al conferimento in-house al Cosmari per quindici anni della gestione e smaltimento dei rifiuti. Conferimento che è stato reso possibile dalle deliberazioni di lunedì scorso assunte dal Cosmari in merito alla trasformazione societaria del consorzio (leggi qui), unitamente alla scelta di acquisire il personale e i mezzi di Smea.
Insieme al conferimento del servizio, l’assemblea ha approvato un primo schema di contratto di servizio che regolamenterà i costi e i servizi che l’Ata richiederà al Cosmari. Il contratto, non ancora definitivo anche per le lacune da parte della regione nel predisporre alcuni regolamenti, manterrà in una prima fase inalterati i costi di smaltimento e raccolta per i comuni, con l’auspicio di ottenere tariffe più basse aumentando l’efficienza del sistema di raccolta e di smaltimento. Secondo il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il capoluogo in cui la raccolta viene attualmente effettuata da Smea, non dovrebbe subire un aggravio tariffario. Dettagli importanti che comunque verranno discussi nelle prossime settimane. Il vero e proprio affidamento del servizio alla nuova società pubblica avverrà non oltre il primo marzo 2014. “Anche prima se”, come ha tenuto a precisare il presidente Pettinari, “il Cosmari riuscirà ad adempiere a tutti i complessi passaggi anche normativi necessari per ottenere il servizio.”
Estremamente soddisfatto della giornata di oggi, oltre al Presidente della Provincia che più di una volta ha sinceramente parlato di “bene comune” e di “interessi comuni” al di là dei campanilismi, il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli. Il quale, durante l’assemblea, ha incassato più di un ringraziamento. E durante la cui presidenza, in effetti, molte criticità sono state risolte o quanto meno in parte affrontate. “In Italia siamo tra i primi ad arrivare al risultato di oggi”, ha dichiarato, “in tempo utile con le scadenze strette previste dalla legislazione vigente. Anche gli scontri passati, oltre al lavorare insieme per raggiungere uno stesso obbiettivo, ci hanno permesso di arrivare a questo punto. Ad un clima più sereno e coeso in cui la nuova società riuscirà a porsi obiettivi e orizzonti nuovi.” Anche il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi, oltre a ringraziare Sparvoli e a Pettinari, ha sottolineato l’importanza delle decisioni assunte dall’assemblea. “Due dovrebbero essere i titoli sui giornali. La scelta dell’affidamento pubblico e la volontà di non creare con l’Ata un nuovo carrozzone.” I compensi dei membri degli organi dell’Ata, come scritto in una delle delibere, saranno zero.
Il sindaco di Macerata Romano Carancini con l’assessore Marco Blunno e il dg del cosmari Giuseppe Giampaolo
Ugualmente soddisfatto, ovviamente, come tutti gli altri sindaci della provincia, anche il maceratese Romano Carancini. “Un grazie”, ha esordito, “ai dipendenti della Smea che con la loro disponibilità hanno permesso il realizzarsi di tutto questo. E un grazie al presidente Pettinari. L’affidamento in-house al Cosmari è probabilmente il primo caso in provincia che vede concordi e uniti tutti i 57 sindaci. Per la città di Macerata”, ha proseguito, “è un momento importante per le possibilità che si aprono. Per quanto ci riguarda”, ha concluso, “mi auguro che da qui all’affidamento del servizio alla nuova società la città possa superare la soglia del 60% di raccolta differenziata.”
Comunque la si pensi, al di là delle polemiche passate, delle strumentalità, dei tempi eccessivamente lunghi con cui si è giunti all’acquisizione di Smea da parte del Cosmari con la conseguente necessità di trovarsi oggi ad approvare due deliberazioni importanti in tempi strettissimi, la politica provinciale ha dato un indirizzo chiaro. Assumendosi una responsabilità molto precisa e forte per il futuro. Anche nei confronti dei cittadini, in particolare di coloro che vivono in prossimità dell’impianto. La gestione pubblica del ciclo dei rifiuti il cui costo, con l’introduzione della Tares e in futuro forse della Service Tax, è adesso tutta a carico dei maceratesi. Una scelta non ovvia. Tecnicamente molto complessa da perseguire, che ci si augura possa portare in futuro a un modello virtuoso. Dotando magari la nuova società che sostituirà il consorzio di una totale trasparenza. E di una efficienza economica che, come hanno auspicato durante l’ultima assemblea del consorzio il sindaco di Macerara Romano Carancini e quello di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, “possa superare quella di un privato.” Starà alla politica adesso perseguire gli obbiettivi difficili che oggi si è data.
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l’ata dei sindaci delega il cosmari dei sindaci: se la suonano e se la cantano da soli
e si applaudono pure
Io coronerei le storiche imprese di questi giorni con un’autocandidatura al Nobel per la Pace.
In riferimento all’articolo del resto del carlino DEL 31/12/2013 dove è intervistato il sindaco Pezzanesi.
Mi verrebbe da dire : domenica 27/10/2013 festa x la chiusura dell’inceneritore bellissima festa, e meritata “ vetrina “ per le associazioni ambientaliste che vi hanno partecipato, per i loro associati che hanno dedicato a queste cause il loro tempo e a volte anche soldi, Specialmente nuovasalvambiente che da sempre si batte per lo spegnimento dell’inceneritore. Oggi 31/10/2013 leggo INTENZIONE DI COSTRUIRE MAXI INPIANTO A BIOGAS, CHE COS’ È LA TEMPESTA DOPO LA QUIETE!!!.
Io non mi capacito come i sindaci che sono contro le centrali a biogas (PORTO POTENZA,CORRIDONIA PETRIOLO,MORROVALLE,COLMURANO, METTO ANCHE CIVITANOVA,RICORDO LE DICHIARAZIONI DI SILENZI, LORO PICENO, MONTE SAN GIUSTOE FORSE QUALCHE ALTRO CHE NON RICORDO) come possono essere a favore di questo progetto dopo tutti gli “incidenti successi” nelle varie centrali.
Forse si vuole dare il colpo di grazia alla vallata del chienti già martoriata dall’inquinamento industriale sia nell’aria che nei corsi d’acqua.
In quanto al mancato introito citato dal sindaco Pezzanesi di 1,2 milioni di euro che potrebbe ricadere sulle spalle dei comuni cioè dei cittadini, dico che dopo la stangata tarsu (triplicata ) hanno anche il coraggio di chiederci altro!!? 1,2 milioni di euro sono pari all’acquisto SMEA NON E’ CHE LO FANNO PAGARE A NOI CITTADINI ANCHE QUESTO?
La colpa di questo scempio è dei dirigenti e dei sindaci che non hanno mai pensato a niente di alternativo all’incenerimento e ora si trovano impreparati,” ANZI NO’ CON LA CENTRALE A BIOGAS SI PUO’ BRUCIARE ANCORA EVVIVA!!!! E LO FARANNO CON I SOLDI DEGLI INCENTIVI (12 MILIONI DI EURO PRESI AI CITTADINI NELLE BOLLETTE ENEL) .
Questa gente deve andare a casa, Protestate prima che sia troppo tardi.
Per quanto riguarda l’inceneritore di Trento il sindaco si vada a vedere su internet cosa dicono o nei giornali locali della zona .
Non è che quando si diventa sindaco , (parlo per tutti i sindaci ) si ha sempre ragione e si parla per volontà di Dio.
Questi signori dovrebbero fare un bagno di umiltà e fare gli interessi dei cittadini e non dei prenditori di soldi pubblici, è per questo che sono stati votati.
PS DIAMO UN TITOLO A QUESTO TEMA “I SOLITI SOSPETTI” Storia di un’ambiguità italiana senza fine.
A DIMENTICAVO! E PETTINARI SU QUANTO DETTO E SCRITTO DA PEZZANESI COSA NE PENSA?
Ricordatevi e ricordiamoci queste parole “…SARA’ A COSTO ZERO PER I CITTADINI…” Segnatevi questo giorno e questo articolo…
“pubblico” sulla carta… in realtà è un consorzio para-privato, finanziato con soldi pubblici.
Faccio sempre il solito esempio, quello della RAI: visto che siamo obbligati a pagare è ora che ci diano il diritto di eleggerci il CdA (quindi gli obiettivi) che preferiamo !
Perdipiù personalmente gradirei che un’ente fornitore di servizi per tutti i cittadini non debba avere scopo di lucro alcuno.
Ah, dimanticavo: che aspettiamo ad inserire conflitto di interessi ed incandidabilità per i pregiudicati nello statuto del Co.Sma.Ri. ?