La provincia ha scelto
la gestione pubblica dei rifiuti

L'Assemblea Territoriale d'Ambito ha assegnato al Cosmari la gestione in-house del servizio di smaltimento e raccolta per 15 anni. Presi anche i primi provvedimenti per il funzionamento dell'Ata. Pettinari: "Non vogliamo un carrozzone, sarà a costo zero per i cittadini." Soddisfazione e applausi da parte di tutti i sindaci. Carancini: "Da qui all'affidamento vogliamo raggiungere il 60% di differenziata"

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L'assemblea dell'Ata e il Presidente Pettinari

L’assemblea dell’Ata e il Presidente Pettinari

di Marco Ricci

La prima assemblea dell’Ata, il nuovo organismo provinciale che ha in carico le funzioni amministrative in materia di organizzazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, si è chiusa con toni di grande soddisfazione da parte di tutti. Con la decisione di affidare al Cosmari la gestione pubblica del servizio per quindici anni. Al di là delle polemiche, dei ritardi nell’inizio dell’assemblea, dei tempi strettissimi che hanno impedito anche a molti sindaci di vedere in anticipo le nuove norme, la decisione assunta all’unanimità dai 57 sindaci della provincia di Macerata non è ovvia né banale. Perseguendo la scelta di non affidare al privato la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ma assumendosi collettivamente la responsabilità di organizzare e controllare un servizio che, per la sua delicatezza e per la quantità di denaro che vede circolare, rischia molto spesso, in realtà forse diverse dalla nostra, l’infiltrarsi della criminalità organizzata.

Pochi gli interventi, nulle le polemiche, una soddisfazione complessiva espressa subito dal Presidente della Provincia Pettinari che dell’Ata è anche Presidente. “Un percorso lunghissimo e complesso”, ha cominciato così il suo intervento, “E non posso non pensare alla lungimiranza di chi, tanti anni fa, consorziò insieme i comuni della provincia. Come non posso non pensare all’impegno di coloro che hanno fatto crescere il Cosmari fino a diventare un modello organizzativo che in molti ci invidiano.” Poi i ringraziamenti a tutti i sindaci, al Cosmari e al suo presidente Daniele Sparvoli,  alle due associazioni sindacali, la Cgil e la Cisl, “che hanno consentito di superare le ultime difficoltà.” Questo in merito all’integrazione tra Smea e Cosmari. Un passo preliminare, come ha sempre sostenuto il comune di Macerata, affinché l’affidamento pubblico del servizio, tecnicamente l’in-house, fosse possibile. Evitando così una gara che qualsiasi soggetto privato avrebbe potuto vincere. Con i pro e con i contro, comunque la si pensi, di fare entrare un soggetto privato nella gestione di un servizio così delicato.

L'assemblea dell'Ata

L’assemblea dell’Ata

Oggi l’assemblea  ha dovuto affrontare due problemi particolari, risolti con l’approvazione unanime di due delibere da parte dei sindaci della provincia. Il primo, relativo all’adozione dei necessari provvedimenti in grado di garantire il funzionamento della stessa Ata. Un organismo ancora privo di personale, di bilanci, di risorse, di regolamenti, “persino”, ha scherzato Pettinari, “di un segretario verbalizzante.” Il presidente della Provincia ha chiaramente indicato la volontà di non voler creare un “carrozzone che vada a gravare sui cittadini in un momento in cui le difficoltà sono enormi.” Così la scelta di utilizzare per l’Ata a costo zero il personale e i servizi della Provincia. Attraverso una convenzione di un anno, rinnovabile, e che tra sei mesi potrà essere rivista a seconda delle necessità del nuovo organismo. Una scelta approvata con soddisfazione dai sindaci e che, dopo un voto unanime, ha ricevuto l’applauso dell’intera assemblea.

Il Presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli

Il Presidente del Cosmari, Daniele Sparvoli

La seconda decisione, importantissima, è stata  in merito al conferimento in-house al Cosmari per quindici anni della gestione e smaltimento dei rifiuti. Conferimento che è stato reso possibile dalle deliberazioni di lunedì scorso assunte dal Cosmari in merito alla trasformazione societaria del consorzio (leggi qui), unitamente alla scelta di acquisire il personale e i mezzi di Smea.

Insieme al conferimento del servizio, l’assemblea ha approvato un primo schema di contratto di servizio che regolamenterà i costi e i servizi che l’Ata richiederà al Cosmari. Il contratto, non ancora definitivo anche per le lacune da parte della regione nel predisporre alcuni regolamenti, manterrà in una prima fase  inalterati  i costi di smaltimento e raccolta per i comuni, con l’auspicio di ottenere tariffe più basse aumentando l’efficienza del sistema di raccolta e di smaltimento. Secondo il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il capoluogo in cui la raccolta viene attualmente effettuata da Smea, non dovrebbe subire un aggravio tariffario. Dettagli importanti che comunque verranno discussi nelle prossime settimane.  Il vero e proprio affidamento del servizio alla nuova società pubblica avverrà non oltre il primo marzo 2014. “Anche prima se”, come ha tenuto a precisare il presidente Pettinari, “il Cosmari riuscirà ad adempiere a tutti i complessi passaggi anche normativi necessari per ottenere il servizio.”

Il presidente della Provincia e dell'Ata Antonio Pettinari

Il presidente della Provincia e dell’Ata Antonio Pettinari

Estremamente soddisfatto della giornata di oggi, oltre al Presidente della Provincia  che più di una volta ha sinceramente parlato di “bene comune” e di “interessi comuni” al di là dei campanilismi, il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli. Il quale, durante l’assemblea, ha incassato più di un ringraziamento. E durante la cui presidenza, in effetti, molte criticità sono state risolte o quanto meno in parte affrontate. “In Italia siamo tra i primi ad arrivare al risultato di oggi”, ha dichiarato, “in tempo utile con le scadenze strette previste dalla legislazione vigente. Anche gli scontri passati, oltre al lavorare insieme per raggiungere uno stesso  obbiettivo, ci hanno permesso di arrivare a questo punto. Ad un clima più sereno e coeso in cui la nuova società riuscirà a porsi obiettivi e orizzonti nuovi.”  Anche il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi, oltre a ringraziare Sparvoli e a Pettinari, ha sottolineato l’importanza delle decisioni assunte dall’assemblea. “Due dovrebbero essere i titoli sui giornali. La scelta dell’affidamento pubblico e la volontà di non creare con l’Ata un nuovo carrozzone.” I compensi dei membri degli organi dell’Ata, come scritto in una delle delibere, saranno zero.

Il sindaco di Macerata Romano Carancini con l'assessore Marco Blunno e il dg del cosmari Giuseppe Giampaolo

Il sindaco di Macerata Romano Carancini con l’assessore Marco Blunno e il dg del cosmari Giuseppe Giampaolo

Ugualmente soddisfatto, ovviamente, come tutti gli altri sindaci della provincia, anche il maceratese Romano Carancini. “Un grazie”, ha esordito, “ai dipendenti della Smea che con la loro disponibilità hanno permesso il realizzarsi di tutto questo. E un grazie al presidente Pettinari. L’affidamento in-house al Cosmari è probabilmente il primo caso in provincia che vede concordi e uniti tutti i 57 sindaci. Per la città di Macerata”, ha proseguito, “è un momento importante per le possibilità che si aprono. Per quanto ci riguarda”, ha concluso, “mi auguro che da qui all’affidamento del servizio alla nuova società la città possa superare la soglia del 60% di raccolta differenziata.”

Comunque la si pensi, al di là delle polemiche passate, delle strumentalità, dei tempi eccessivamente lunghi con cui si è giunti all’acquisizione di Smea da parte del Cosmari con la conseguente necessità di trovarsi oggi ad approvare due deliberazioni importanti in tempi strettissimi, la politica provinciale ha dato un indirizzo chiaro. Assumendosi una responsabilità molto precisa e forte per il futuro. Anche nei confronti dei cittadini, in particolare di coloro che vivono in prossimità dell’impianto. La gestione pubblica del ciclo dei rifiuti il cui costo, con l’introduzione della Tares e in futuro forse della Service Tax, è adesso tutta a carico dei maceratesi. Una scelta non ovvia. Tecnicamente molto complessa da perseguire, che ci si augura possa portare in futuro a un modello virtuoso. Dotando magari la nuova società che sostituirà il consorzio di una totale trasparenza. E di una efficienza economica che, come hanno auspicato durante l’ultima assemblea del consorzio il sindaco di Macerara Romano Carancini e quello di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, “possa superare quella di un privato.” Starà alla politica adesso perseguire gli obbiettivi difficili che oggi si è data.

 

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