Ad un anno dal conferimento dell’in house providing al Cosmari per la gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata il presidente dell’Ata Antonio Pettinari e quello del Cosmari Daniele Sparvoli, si sono incontrati per verificare congiuntamente il percorso effettuato ed analizzare i risultati ottenuti.
«Da subito è emerso – si legge in una nota congiunta – che le previsioni sono state centrate e che la scelta dell’unico gestore con caratteristiche pubbliche, fortemente voluta dall’Ata, ha consentito la velocizzazione delle procedure organizzative, l’avanzamento di quote importanti di raccolta differenziata, la stabilizzazione delle maestranze ma soprattutto una efficace razionalizzazione delle risorse economiche in campo.
Nel corso dell’incontro, grande spazio e stato riservato alla valutazione dei benefici derivanti dall’apertura della nuova discarica di Fosso Mabiglia, la cui realizzazione, avvenuta in tempi relativamente brevi, rispetto alle varie difficoltà anche giudiziarie, ha definitivamente annullato la ben nota emergenza rifiuti degli ultimi anni consentendo una riduzione dei costi e, di conseguenza, delle tariffe. Di questo aspetto hanno discusso Pettinari e Sparvoli i quali hanno concordato l’ipotesi di abbassare le tariffe fin dal prossimo anno di circa un milione di euro; un fatto sicuramente importante ed in controtendenza rispetto ai continui aumenti in tutti i settori.
Questa è la proposta che Pettinari presenterà alla prossima assemblea dei sindaci. Dal 2015 i cittadini maceratesi potranno quindi iniziare a trarre profitto da ciò ed il costo medio annuale per abitante pari a 102 euro, già oggi inferiore del 30% rispetto alla media nazionale di 148 euro, potrà scendere sotto la soglia dei 100 euro. A margine dell’incontro il presidente Pettinari ha dichiarato: “Finalmente si può dare una buona notizia ai nostri concittadini, i veri artefici insieme alle amministrazioni locali di un percorso virtuoso che ha permesso di raggiungere livelli ottimali nella raccolta differenziata”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Sparvoli “ Il buon lavoro svolto dal Cosmari ci consente di accogliere l’appello forte e chiaro di riduzione tariffaria pervenuto dai sindaci della nostra provincia e dal presidente dell’ Ata, la trasformazione in srl ed una gestione attenta consentirà nel 2015 anche un energico primo passo verso la riduzione del debito derivato dall’emergenza rifiuti degli ultimi anni”.
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LA MAGGIORPARTE DELLE PERSONE NON CI CREDONO PIU IN QUANTO QUESTA STORIA VA AVANTI SENZA DIMINUZIONI, ANZI HANNO AUMENTATO DI PARECCHIO!!!!
E POI CON TANTE ALTRE TASSE, LA VITA E’ ANCORA PIU DIFFICILE!!!!!!
Diminuzione delle tariffe?
Ma se sono aumentate le bollette e diminuiti i servizi!!!!!!
Ma i bambini nascono sotto i cavoli o li porta la cicogna?
Rifiuti ! Risorse o solo tasse ?
http://www.civitanova5stelle.it/articoli/informazione/rifiuti-risorse-o-solo-tasse.html
Vedremo. Per ora qui ad Appignano vi è’ stato un aumento tra il 70% ed il 100% rispetto al 2013!
Quando si parla di costi per la gestione dei rifiuti si DEVE parlare in termini di euro/ton, ogni altro indice non ha alcuna logica. E’ ovvio infatti che l’unico “Benchmark” è proprio il costo a tonnellata, indice al quale sia la letteratura italiana sia quella internazionale fa riferimento.
Come qualsiasi altro indice infatti esso deve essere riferito alla quantità di prodotto/servizio trattato.
Non considerare il costo a tonnellata difatti significherebbe scollegare il costo dal quantitativo trattato, pertanto non si avrebbe più correlazione al flusso di materiali trattati e si perderebbe il segnale dell’efficienza dell’attività produttiva.
A parità di costi difatti se il quantitativo dei materiali trattati varia il costo specifico (euro/tonnellata) varia altrettanto ma se si considerano altri indici fantasiosi come ad esempio euro/abitanti o euro/banane, non si ha più la correlazione diretta e si perde il sentore di quanto un’azienda sia capace o meno di trattare un certo quantitativo di rifiuti.
La volontà di mostrare un indice euro/abitante volge a nascondere la scarsa efficienza aziendali o indice di ignoranza delle basilari tecniche di diagnosi che viceversa chi dirige una qualsiasi azienda dovrebbe avere.
Inoltre contestare dati oggettivi, pubblicati nei bilancio consuntivo 2013, dichiarando che nel 2014 sono diversi, non potendo essere al momento verificati, vuol dire distogliere l’attenzione. Ovvero se l’indebitamento nel bilancio 2013 e di oltre 13 milioni di euro di cui solo il 10% oltre i 12 mesi, dichiarando che lo stesso e’ servito per opere strutturali, vuol forse dire che si fanno investimenti pluriennali con lo scoperto di conto? Se esponendo dati certi, in quanto pubblicati nel bilancio 2013, si controbatte con dati non verificabili, non si fa un buon servizio al cittadino. Vedremo come evolverà la situazione, ricordando che ad oggi, gli aumenti hanno superato del 100% la tassa sui rifiuti pagata nel 2006, solo 8 anni fa e si che siamo in deflazione, ed in piena recessione.
Se è vero quanto scritto nell’articolo che l’emergenza rifiuti non c’è più (chissà perché siamo sempre in emergenza), che siamo ad un buon livello di raccolta differenziata, mi chiedo come mai la provincia non dice nulla per il progetto che prevede di incenerire tutti i rifiuti indifferenziati regionali al cementificio di Castelraimondo.