di Alessandra Pierini
L’assessore Stefania Monteverde non sarà sfiduciata. Anche se su questo nessuno aveva il minimo dubbio. Lo stesso Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore, primo firmatario dell’ordine del giorno che invitava il sindaco a valutare la revoca della nomina dell’assessore in forza a Sel, in seguito alle polemiche per la delibera sulla pedonalizzazione del centro storico, presentando l’atto, ha fatto presente che non c’era da parte sua nessuna volontà di strumentalizzazione politica e che l’atto aveva più che altro l’obiettivo di dar vita ad un dibattito in seno al Consiglio. «Per questo – ha detto Nascimbeni – l’atto viene discusso a distanza di tempo».
L’ordine del giorno, accolto amichevolmente anche dal sindaco Romano Carancini, ha però ispirato una discussione, non tanto sulla pedonalizzazione in centro, ma sulle dinamiche politiche in atto negli ultimi quattro anni tra amministrazione, maggioranza e opposizione.Un momento di chiarezza tra le diverse parti in causa, forse ispirate anche dalla commemorazione dell’ex sindaco Gian Mario Maulo, scomparso poco più di una settimana fa, avvenuta in apertura di seduta (leggi l’articolo)
«La pedonalizzazione del centro – si è difeso Carancini – è una scelta perfettamente aderente al programma. In questi quattro anni, non c’è stato un solo istante in cui ho percepito che Sel o altre forze di maggioranza, nonostante il rapporto duro, potessero far venir meno la maggioranza. Se dovessi essere messo in discussione in base alle singole opinioni – ha continuato riferendosi ad alcuni esponenti di Sel che criticarono la delibera sulla pedonalizzazione – mi dovrei essere dimesso centinaia di volte. Il momento centrale dell’amministrazione è il bilancio, sempre condiviso dalla maggioranza. La Monteverde – ha concluso – ha seguito in maniera ossessiva le scelte programmatiche».
Critico rispetto alle dichiarazioni di Carancini è Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani che contesta in particolare il metodo usato dall’amministrazione: «Sono mesi che non facciamo riunioni di maggioranza e che sappiamo le cose quando stanno per essere attuate. L’ultimo esempio è la questione Parksì». Lattanzi si riferisce all’annuncio che l’assessore Monteverde ha fatto tramite Facebook commentando la chiusura del parcheggio durante i mercatini francesi: «Rifletto da cittadina attiva – ha scritto – ecco un altro caso in cui il servizio pubblico sarebbe stato meglio del servizio privato. Spero che i cittadini sosterranno l’amministrazione quando fra qualche settimana presenterà il progetto per riportare il parcheggio al pieno servizio pubblico». Il progetto di acquistare il Park Sì criticato da più parti è così tornato al centro dell’attenzione.
Lattanzi ha concluso: «In questi anni è mancata la politica, in questo l’amministrazione è fallita». D’altro avviso Pierpaolo Tartabini, unico consigliere di Sel: «Si è cercato in questi anni di dipingere Sel non come componente leale e corretta della maggioranza, ma come se avesse un atteggiamento di asservimento al sindaco. non è così. Le cose non condivise, noi le abbiamo dette con spirito di collaborazione e non sbandierate ai quattro venti». Ha attaccato la maggioranza Fabio Pistarelli di Forza Italia: «E’ questa una politica irresponsabile che non si assume il coraggio delle sue scelte, Macerata non riesce a rialzare la testa, né ad avere un colpo d’ala ogni tanto».
Intanto Stefania Monteverde, al centro del dibattito, ha commentato sulla sua bacheca di Facebook con tanto di foto: «In questo consiglio comunale ricordando Gian Mario Maulo. Con lui ho imparato la politica attiva in quella straordinaria stagione politica a Macerata che fu Città dell’uomo, un’etica della politica e dell’amministrare a cui cerco di essere fedele mentre guardo i tanti modi di fare politica».
L’ordine del giorno è stato bocciato con i 17 voti contrari della maggioranza, i 10 favorevoli dell’opposizione e 3 astenuti.
Deborah Pantana di Forza Italia ha invece ritirato la mozione che chiedeva all’amministrazione di rivedere la fattibilità dell’ampliamento del palasport di Fontescodella. L’assessore Narciso Ricotta ha fatto presente che non c’è nessuna concorrenza con il comune di Civitanova e che che le strutture sono ormai comprensoriali. Risponde duramente Riccardo Sacchi: «Noi non abbiamo nulla, non costruiamo nulla quindi quali sono le nostre strutture comprensoriali?».
Prima della seduta la stessa Pantana aveva interrogato il sindaco sulla rete lirica delle Marche: «Non vorremmo – ha detto – che fosse l’ennesima occasione per dare contributi agli amici. Vediamo che rientra nel progetto la Form. E’ ora che il presidente (Renato Pasqualetti) vada in pensione – ha detto rivolgendosi al sindaco – glielo dica pure lei visto che è della sua parte politica».
Il primo cittadino ha anche risposto all’interpellanza di Riccardo Sacchi(Forza Italia) sul debito della Fontescodella spa con l’amministrazione e sulla restituzione al Comune da parte dell’università della quota parte delle rate del mutuo anticipate. Il sindaco ha risposto che l’amministrazione ha inviato una diffida alla Fontescodella spa e una lettera con la richiesta di quanto dovuto all’Università di Macerata.
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Quindi in soldoni (Park Si), se non ho compreso male:
(A) la società che gestisce il parcheggio lamenta (da anni) mancati introiti
(B) tra qualche anno il parcheggio (finita la concessione) tornerebbe AGGRATISSE al Comune
ma l’idea intelligente ed economicamente vantaggiosa sarebbe quella di (C) riprenderselo prima, pagandoci pure sopra??
E come magari si è pure detto (D) massacrare la zona dei Giardini Diaz perchè ci sarebbe da fare un ingresso sotto Viale Puccinotti???
No, dai, non è possibile, devo aver capito male..
Vi prego ditemi che ho confuso tutto, ditemi che ho frainteso, ditemi che ho preso una grossa cantonata e che mi sto sbagliandoalla grande.
Ditemelo, vi prego….
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Una qualsiasi proposta così antieconomica ed allucinante, fatta da una persona qualsiasi, avrebbe allertato le autorità competenti per un TSO
Egregio assessore Monteverde, tanti Maceratesi si ritengono cittadini attivi, ognuno a suo modo, ma di certo ognuno di essi apprezzerebbe che la decisione di acquistare ciò che è già in suo possesso (tra qualche anno certo ma comunque suo) sia demandata a chi, nei prossimi anni governerà questa città , e non, un colpo di coda di una amministrazione che comunque, è come gradimento, a livelli infimi nel cuore dei cittadini.
La chiusura del Parksi nelle giornate festive potrebbe (e qui si vedrebbe una giunta veramente capace) essere evitata con contributi alla sua apertura da parte del comune stesso (poche occasioni comunque per una Macerata priva di attrattiva) e non con un regalo a chi (privato) ha fatto male i suoi conti.
Se ipotesi lo stesso, fosse in clamoroso attivo, certamente non sarebbe venuto a pietire al cuore di questa disinteressata amministrazione, ma avrebbe teuto ben stretto il suo portafoglio.
Vuole scommettere che se lasciamo stare le cose come attualmente stanno andando , lo regalano alla città di Macerata?
Oppure, come spesso si sente dire,, una bugia ripetuta, a lungo andare diventa una mezza verità ?
UNA PROPOSTA !!!!!!!!!………….Perché non facciamo una statua a ricordo dell’assessora ?????????
Cosi una piccolina di 30 metri ( come quella di Lenin davanti al palazzo della Lubianca a Mosca )
per ricordare alle future generazioni le gesta di una validissima amministratrice……….e non mi scartate
subito l’idea………..apriamo un dibattito………..almeno parliamone
E poi in piazza Garibaldi non ce n’è una dell’eroe dei 2 mondi ????…….e mettiamone un altra in piazza
della Liberta’ ( visto che di spazio vuoto ce ne sta tanto adesso 😀 )…….si una statua proprio li a ricordo
della liberatrice…….infatti il centro storico è stato liberato da tutto ( praticamente non c’è piu’ nessuno ).
Che che se ne dica la Monteverde sara’ ricordata in futuro 😀
Delle idee sono state lanciate e ci sarebbero ma bisogna conoscere meglio il bilancio ed i suoi vincoli ed una parte ben precisa del territorio e avere notizie storiche e documentate o non documentate ma tramandate del centro storico .
I problemi si risolvono ragionando e non con le chiacchiere e le mozioni di sfiducia .
Previ altri lavori che immagino ma non sono certo che siano possibili , sarei molto lieto se si potesse riportare la piazza allo stile ante anni ’60 o in stile liberty così come ho visto in alcune foto .
Senza idee non si va da nessuna parte .
Per carità di Dio, Giuseppe Pigliapoco, non ti far sentire! Vent’anni fa tolsero tutti i lampioncini liberty per sostituirli con quelle orrende palle di plexigas che evidentemente dovevano far felice qualcuno (oppure testimoniavano un pessimo gusto da parte degli amministratori; o, ancora, tutte e due le cose). Temo che di quegli splendidi lampioncini non sia rimasto nulla, temo anche che siano stati venduti come ferro vecchio. Sicché evitiamo di suggerire ulteriori sostituzioni: chissà cosa ci toccherebbe in sorte, dopo quei cazzotti negli occhi delle panchine bianche (che sembrano Saila menta giganti), di fronte alle quali anche le palle di cui sopra fanno la loro porca figura!