Parcheggio Rampa Zara, Anna Menghi:
“Lo può fare l’Apm su area pubblica”

MACERATA A PIEDI - Il consigliere ammonisce il sindaco Carancini: "Questo battibecco non ha senso, la struttura si può fare anche senza i privati ed esiste già un progetto fatto dall'Ufficio tecnico". Critico anche l'avvocato Perticarari: "C'è davvero la volontà politica di farlo?". Sul ParkSì: "Il Comune realizzi l'accesso e lasci la gestione alla Saba". Renis propone una fontana in piazza ma poi ritira la mozione

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Il consigliere Anna Menghi ricorda un progetto su area pubblica per il progetto di Rampa Zara

Il consigliere Anna Menghi ricorda un progetto su area pubblica per il progetto di Rampa Zara

di Alessandra Pierini

La prospettata chiusura di piazza della Libertà alle auto ha sollevato per l’ennesima volta il problema mai risolto dei parcheggi nel centro storico di Macerata. Puntuale, ogni volta che si parla di posti per le auto, spunta l’ormai mitologico parcheggio di Rampa Zara che a questo punto sembra essere l’irrealizzabile soluzione a tutti i mali della città. 
La scena si è riproposta anche ieri pomeriggio, durante la protesta dei commercianti maceratesi per la delibera Carancini – Monteverde (leggi l’articolo). Ancora una volta il primo cittadino è stato sollecitato sulla realizzazione del parcheggio, Carancini ha risposto ancora una volta che la responsabilità è dei privati che si sono ritirati. Alcuni dei commercianti hanno persino suggerito che saranno loro stessi a parlare con i privati per capire le loro motivazioni.
A smentire l’impossibilità di realizzare il parcheggio di Rampa Zara è oggi il consigliere comunale Anna Menghi dell’omonimo comitato. «Non capisco perchè Carancini- si stupisce – continua a dire che sono i privati ad essersi tirati indietro quando in realtà, sotto la strada, proprio a Rampa Zara, c’è un’area di proprietà pubblica per la quale l’ufficio tecnico aveva anche realizzato un progetto per la realizzazione di un parcheggio che giace sommerso in qualche cassetto». Con un ordine del giorno che sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale la Menghi inviterà l’amministrazione a riprendere il dialogo con i cittadini operatori del centro storico e nel contempo a valutare attentamente questa ipotesi dimenticata.

COMMERCIANTI vs SINDACO, IL SECONDO ROUND. (Clicca sull'immagine per guardare il video)

Ieri il sindaco Carancini ha risposto alle domande dei commercianti su Park Sì e Rampa Zara (clicca sull’immagine per guardare il video)

 

La protesta dei commercianti di ieri pomeriggio

La protesta dei commercianti di ieri pomeriggio

«La scelta dell’amministrazione di chiudere la piazza è faziosa e ideologica  – commenta Anna Menghi – e la reazione normale dei commercianti è epocale per Macerata, dove di solito c’è forse una esagerata capacità di incassare. Questo dovrebbe far pensare l’amministrazione che non ha fatto un percorso logico e il dialogo non è stato vero. E in effetti questo battibecco su Rampa Zara non ha senso. Durante la mia, pur breve amministrazione, abbiamo messo in bilancio proprio la realizzazione di questo parcheggio su area pubblica che faceva parte di un progetto nel quale si prevedeva anche l’apertura del parco delle fonti, con area verde a ridosso della città.  Quel progetto esiste ancora, lo potrebbe realizzare l’Apm, mi sembra strano che ora nessuno ne parli. L’idea che ci siamo fatti è che la cosa fondamentale è che il costo orario del parcheggio sia basso ».

La Menghi sottolinea anche che caricare di eccessiva aspettativa il centro è sbagliato. «Questa città deve ripartire tutta. Due giorni fa ai maturandi è stata proposta la frase di Renzo Piano che sottolinea l’importanza delle periferie. Noi col Glomere ne avevamo parlato anni fa proprio dicendo che la valorizzazione del centro storico parte dalle periferie. Che ci fosse da dare un a riordinata ai parcheggi è certo ma se continuiamo a pensare di chiudere il centro senza progetto di accessibilità vero siamo lontani dalla realtà. Vedo bene la protesta dei commercianti che hanno troppo subito finora ma penso anche che il centro storico sia lo specchietto di tutta la città. Non è l’approccio giusto parire dal centro perchè in un momento così difficile creiamo aspettative furi luogo. E’ meglio parlarne con calma. Non possiamo sollevare le sorti di Macerata cominciando dalle panchine»

L'uscita del ParkSì in via Mugnoz

L’uscita del ParkSì in via Mugnoz

Anna Menghi torna anche a parlare del ParkSì. Anche la struttura dei giardini Diaz infatti è finita nel ciclone perchè, in alternativa al parcheggio di Rampa Zara, il sindaco propone l’acquisizione del ParkSì, attualmente in gestione alla Saba Italia. Proposta definita da più parti folle e non conveniente per il Comune (leggi l’articolo). «L’acquisto del ParkSì – ricorda il consigliere – parte dalla fine dell’amministrazione Meschini, è sorto da una situazione come quella di oggi  che provocò le dimissioni del vice sindaco Lorenzo Marconi. Allora Carancini era capogruppo del Pd e ebbe il ruolo di mediazione tra la sinistra e Meschini. Le richieste della sinistra sulla chiusura del centro storico non furono accolte proprio grazie al ruolo di Carancini che tenne buoni tutti. Cos’è cambiato rispetto a quattro anni fa? La nuova storia è sempre la stessa? Oggi la situazione è drammatica quindi energie e risorse vanno spalmate su tutta la città. Questo mi fa ripensare a che fine faranno  le Casermette. Macerata è talmente depressa che questo intervento diventa minimale, siamo felici che abbia prodotto reazioni ma vorrei andare anche oltre evitando di scannarci e di accendere una diatriba, per fortuna evitata, tra residente e commercianti».

***

L'avvocato Renato Perticarari

L’avvocato Renato Perticarari

Del ParkSì torna a discutere sulla sua pagina Facebook anche  l’avvocato maceratese Renato Perticarari che aveva sollevato la questione qualche giorno fa (leggi l’articolo). «Il Sindaco ha confermato che il ParkSi produce una perdita di duecentomila euro/anno; poi ha aggiunto che “il valore netto contabile dell’opera (cioè quello non ancora ammortizzato) è di tre milioni e 600mila euro” ma che, bontà sua, tuttavia “non pagheremo tanto per rilevarlo: le cifre sono più basse, ma ancora non definite”. Ecco, siamo davvero all’assurdo. Inizio realmente a pensare che non si abbia ancora la consapevolezza che quel parcheggio è del Comune e che la Saba Italia ne ha solo la gestione, che scadrà comunque il 2038. Infatti, il valore netto contabile non ammortizzato avrebbe un senso (molto limitato) se il ParkSi fosse della Saba Italia ed oggi stessimo parlando dell’acquisto del parcheggio. In questo caso, Saba avrebbe titolo per poter far valere, nell’ambito di una trattativa comunque tutta da discutere, tale dato contabile.

Tuttavia, sfugge al Sindaco che non è questo il caso. Se Saba Italia non ha ancora ammortizzato l’investimento è un problema di Saba Italia, non è un problema di cui si può far carico il Comune. Il Comune dovrebbe solo far pesare a Saba Italia che la prosecuzione per altri 24 anni di questa fallimentare gestione le provocherebbe altri 5.000.000 di perdita che si produrranno a prescindere dal completo ammortamento o meno dell’opera.
Ma a tutto voler concedere, dove si pensasse di perfezionare l’idea mediante l’acquisto del ramo di azienda della Saba Italia costituito dal ParkSi (con ciò “portandosi dietro” la somma ancora da ammortizzare), fatti due rapidi conti, si vede che tale somma potrebbe produrre un beneficio fiscale, in termini di riduzione di imposta, di circa 1,6 milioni nell’arco di tutti i prossimi 24 anni, ma a condizione che la gestione del ParkSi passi da quella fallimentare attuale ad una gestione che produce utili. Cosa che, oggettivamente, è quanto meno incerta.
Non solo. L’idea dell’Amministrazione è che si possa arrivare ad una gestione più remunerativa realizzando importanti opere per il nuovo accesso. Sarà così? Il dubbio è legittimo, ma in ogni caso, la remunerazione dovrebbe – a questo punto – essere tale da compensare non solo l’acquisto, ma anche i rilevanti nuovi lavori, è seriamente prevedibile questo?
Capisco che si tratta di argomenti di un qualche tecnicismo, ma non serve essere dei commercialisti ed anche con il semplice buon senso si può ben capire quanto affermo.
C’è, comunque, un’ultima cosa che onestamente lascia sconcertati, ma al tempo stesso è forse la migliore garanzia che non si farà nulla di tutto ciò: il nuovo accesso sarebbe da Piazza Garibaldi. Se questa fosse la soluzione, allora si tratterebbe di un’opera ancora più impattante e costosa dell’accesso dai Giardini Diaz, e muterebbe una delle piazze storiche di Macerata, così complessa da rendere una pura fantasia l’ipotesi di “chiudere” questa operazione in tempi non biblici, figurarsi entro l’anno.Se l’Amministrazione è così convinta che il nuovo accesso sarà in grado di far diventare il ParkSi così appetibile per i maceratesi, c’è un’altra soluzione praticabile e meno onerosa: il Comune realizza il nuovo accesso e lascia alla Saba Italia la gestione del ParkSi (e con essa il rischio che il nuovo accesso il ParkSi continui ad essere fallimentare), comunque senza sborsare un euro per il subentro».

Rampa Zara a Macerata

Rampa Zara a Macerata

Perticarari analizza anche la questione del parcheggio di Rampa Zara, passando per il palasport: «Due osservazioni: una sulla ormai ricorrente tesi del “complotto” che anche in questo caso animerebbe la contrarietà all’operazione, così come sarebbe accaduto per il palazzetto fatto “emigrare” a Civitanova  perché “due fazioni della maggioranza non si sono messe d’accordo su chi dovesse farlo”; l’altra sulla singolare tesi per cui l’operazione si farebbe per non “sottometterci agli umori dei privati” che si sarebbero defilati per il parcheggio di Rampa Zara. Sulla prima. Io credo che di complottistico ci sia ben poco nei numeri e nelle considerazioni che ho svolto. Rammento che il Comune ha avuto, all’inizio di questa Legislatura, la possibilità di provare a realizzare a Villa Potenza una operazione identica a quella che hanno fatto a Civitanova , ma non ha dato alcun seguito ad essa non si capisce per quale motivo. Poi, ripeto che spero di sbagliarmi sulle mie critiche all’operazione ParkSi, ma vorrei che per una volta – anche solo una volta – si riuscisse a parlare dei problemi senza gridare che ciò significa ledere supposte maestà. Sulla seconda. Rilevo sommessamente che il Parcheggio di Rampa Zara era uno degli obiettivi principali di questa Amministrazione che io ho contribuito, per le mie possibilità, a far eleggere. Dire adesso che il Parcheggio sta  zero per gli “umori dei privati” è farsesco. C’è forse qualcuno – Sindaco compreso – che quando è stato scritto il Programma di Legislatura aveva fissato quell’obiettivo nella convinzione che lo avrebbero fatto i privati ? Il Comune ha il potere (per eventualmente espropriare), ha il denaro (quello che userebbe senza motivo sul ParkSi) per eventualmente pagare i privati e realizzare il parcheggio, adesso mi chiedo se ha realmente la volontà di farlo ? Gli “umori dei privati” si governano, se si ha la volontà/capacità di farlo».

Il consigliere del Pd Romeo Renis

Il consigliere del Pd Romeo Renis

Per finire le novità sulla pedonalizzazione del centro storico sono due. La prima è che secondo i bene informati il sindaco Carancini starebbe pensando ad una deroga all’isola pedonale in piazza della Libertà per chi va al teatro Lauro Rossi, con possibilità di parcheggiare proprio in occasione degli spettacoli. In secondo luogo Romeo Renis aveva presentato nei giorni scorsi una mozione per chiedere l’installazione nella  piazza della Libertà pedonalizzata di una bella fontana. La mozione è stata però ritirata dopo che qualche consigliere ha sollevato dei dubbi sull’atto, visto che in un momento di confronto e dialogo, avrebbe dato già per scontata la decisione finale.

 

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