Auto parcheggiate in piazza della Libertà
Alvaro Caramanti
di Carmen Russo
Non si sono ancora concluse definitivamente le discussioni per la pedonalizzazione e la chiusura di piazza della Libertà. Quest’oggi si sono incontrati in Comune Francesca Di Pietro dell’associazione commercianti del Centro Storico, i delegati Confcommercio Alvaro Caramanti ed Elisa Bolognesi con la Giunta per cercare di trovare un accordo che coniughi le esigenze dei negozianti e le volontà dell’amministrazione. «Si sono trovati molti spunti per l’apertura di un dialogo tra le parti che sia civile per sondare il terreno per la pedonalizzazione – dice Alvaro Caramanti – Noi di Confcommercio con l’associazione commercianti ci siamo proposti come interlocutori. Il sindaco Romano Carancini ha dimostrato grande disponibilità per le nostre esigenze. Resta ferma la sua volontà di chiudere al traffico piazza della Libertà, ma noi abbiamo proposto una gradualità in modo da poter accompagnare tutti in questo processo e perché non sia un cambiamento repentino. Faremo un sondaggio tra i commercianti e mostreremo i risultati nell’incontro con la Giunta all’inizio della settimana prossima». Continua Francesca Di Pietro: «Sappiamo che è impossibile rendere tutti soddisfatti. Il punto chiave è che non bisogna scontrarsi ma trovare soluzioni concrete, cercando di risolvere con un periodo di formazione per tutti e trovare un espediente per i parcheggi, che è il nodo della questione».
Sulla pedonalizzazione decretata dalla Giunta e sulle reazioni dei commercianti interviene anche Roberto Cherubini, presidente del Gruppo di acquisto solidale Macerata: «Che si voglia un centro pedonalizzato o un centro per le auto lo spettacolino che stanno dando amministrazione e commercianti è comunque penoso. Questa farsa è l’ennesima dimostrazione che non si ha un’idea complessiva della città e che la politica non riesce in nessun modo a programmare oltre i propri interessi elettorali.
Nella fattispecie l’amministrazione prende una decisione, ma incredibilmente non riesce a sostenerla.
Inizierà presto una sfiancante trattativa “amministrazione-commercianti” che è quanto di più assurdo possa avvenire in politica. Osservando le reazioni dei commercianti mi viene sempre in mente quel barista dell’Abbadia di Fiastra che quando tanti anni fa seppe che gli avrebbero tolto la strada avanti al bar fece proteste poderose. Oggi quel barista lavora 3 volte di più e sicuramente avrà dovuto ricredersi.
Ecco, quella è “politica”. Decidi una cosa, la fai senza tentennamenti e dopo qualche anno chiedi conto alla città della tua scelta.
Roberto Cherubini
Questa giunta non ha la forza di far questo per cui quello che partorisce è sempre qualcosa di parziale, incompleto, non soddisfacente. Quello che mi sorprende è anche una contrapposizione basata sul nulla perché sono sicuro che tutti noi maceratesi vorremmo la stessa cosa, commercianti compresi.
Vorremmo una piazza piena di gente, con tante manifestazioni ed occasioni per far lavorare i commercianti e far passare qualche ora piacevole alle famiglie. Credo anche che gli stessi commercianti preferiscano una piazza senza auto, magari piena di turisti e cittadini maceratesi. L’amministrazione non dovrebbe far altro che dimostrare a loro che il bello e l’utile sono coniugabili.
Da cittadino, avendo una struttura ricettiva, posso dire che tutti i turisti stranieri sono sorpresi del fatto che in piazza della Libertà si possano parcheggiare auto.
Non nascondo che sono favorevole alla pedonalizzazione, ma la pedonalizzazione dovrebbe essere l’ultimo atto di una serie di operazioni e scelte che devono portare la gente a frequentare o addirittura abitare il centro storico. Gli esempi di tante città italiane ed europee che hanno scelto la pedonalizzazione mi porta ad essere convinto che la gran parte dei cittadini decida di vivere i centri storici se questi offrono bellezza, tranquillità e negozi di nicchia e qualità. Quest’ultimo aspetto dovrebbe essere approfondito con i commercianti, senza scontri. È infatti evidente che la gran parte delle attività presenti nel centro storico offrono prodotti e servizi facilmente reperibili nei centri commerciali e quindi sprovvisti di quel “quid” in più che attira la gente a frequentarli. So che questa affermazione può disturbare molti, ma credo che quei commercianti che lavorano bene possano darmi ragione. Credo che la dinamica di acquisto dei clienti sia molto semplice: acquisto da te se mi offri un prodotto o un servizio unico; se il tuo prodotto o servizio è la replica di altri che trovo nei centri commerciali, magari a minor prezzo, non mi attira per niente.
Protestare è lecito, ma non nei termini e nelle modalità finora viste. L’aggressione per decisioni diverse dalle proprie idee è sempre sbagliata. L’amministrazione è eletta democraticamente da noi cittadini e deve quindi avere la libertà di decidere. Saremo poi sempre noi cittadini a decretarne il successo o l’insuccesso con le elezioni, che sono all’orizzonte.
Tra l’altro se ognuno di noi volesse finalmente decidere di partecipare e di leggere le delibere o gli indirizzi programmatici si accorgerebbe che trattasi di tutto meno che della pedonalizzazione del centro storico, che è cosa molto più seria e fruttuosa.
Le decisioni prese dall’amministrazione sono secondo me giuste nella sostanza, ma arruffate ed approssimative nella pratica. Di fatto avremo dalle 19 una piazza di Libertà che diventerà una “strada di scorrimento” per tutti coloro che non vogliono camminare e cercano i rari posti disponibili al centro.
Basterebbe veramente poco: basterebbe copiare varie realtà nazionali virtuose avallate nel tempo anche dai commercianti.
Ma non possiamo pretendere questo dal Pd, un partito che crea i problemi per poi farli risolvere, a pagamento, dalle varie cricche presenti anche in consiglio comunale.
E come si legge dall’articolo di Pierandrea Farroni (leggi l’articolo): si è posta l’attenzione sul parcheggio Rampa Zara e l’apertura del Comune ad una trattativa sui parcheggi. Assisteremo presto ad un ridicolo accordo tipo quello fatto in Piazza Mazzini dove la piazza non è piazza ed il parcheggio non è parcheggio».
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anche non conoscendolo, condivido in toto l’opinione espressa da cherubini.
vediamo…problema dei negozi presenti in centro…qualcosa mi sfugge…allora da una parte si sostiene che il centro dovrebbe essere nobilitato da negozi di nicchia e qualita’…e mi sembra che i negozi di abbigliamento ed altre realta’ presenti nel centro storico si possano iscrivere a tali categorie …dall’altro secondo molti lettori si vorrebbero negozi qualunquisti alla portata di tutti che visti i pescecani ed i piranha della grande distribuzione che girano intorno alla vasca (centro storico) morirebbero prima di nascere in quanto assolutamente impossibilitati a poter essere concorrenziali…si vorrebbe che la gente salisse in centro spinta dall’attrattivita’ di negozi che in giro non trova ma allo stesso tempo quando tali negozi sono presenti risultano troppo esclusivi e quindi troppo cari e via le critiche….paradosso o controsenso??? Se poi come argutamente indica Cherubini trattasi di prodotti che si possono trovare a basso prezzo altrove…e si sa’ che la “roba” dei centri commerciali e dei cinesi spesso risulta essere estremamente simile/uguale a capi borse etc…griffati…la querele muore sul nascere….
quella di Roberto Cherubini è un’analisi lucidissima e certamente non di parte; quella di un cittadino che ama la sua città e la vorrebbe abitare e vivere senza doversi mettere la maschera antigas o guardarsi dalle auto piuttosto che ammirare vetrine e incontrare persone. Credo che non sia più possibile nascondersi dietro il dito della carenza di parcheggi a Macerata: in proporzione ce ne sono molti di più che nella stessa Ancona, dove gli stessi commercianti hanno impedito per vent’anni che si pedonalizzasse corso Garibaldi, oggi lo spazio pedonale unitario più ampio e anche più godibile dell’intera regione.
E’ assolutamente vero che la rivitalizzazione di un centro storico come quello di Macerata, che ai più sembra destinato ad un inesorabile declino, può essere attivata solo attraverso una visione e una strategia complessiva, che attraversa molti settori di governo del territorio e che presuppone un ascolto sistematico e attento di tutte le componenti interessate. Le associazioni che si sono attivate in questi ultimi anni in città, anche facendo proposte interessanti, possono dare un grande contributo per la soluzione dei vari e complessi problemi. Ma l’amministrazione comunale e gli altri attori in gioco sono all’altezza della situazione ? e soprattutto hanno voglia di intraprendere scelte coraggiose e innovative?
ma solo io non ho trovato alcun concetto in quest’intervento?
No più o meno anche io
Io chiederei un consiglio alla Boldrini.
Il Centro Storico necessita di un progetto della città che ne riveli la propria identità e prospettive. Partendo da un progetto di lungo respiro si possono affrontare le situazioni presenti con le scelte migliori. Nei cambiamenti la prudenza indica sempre la strada della gradualità e la verifica concreta della bontà delle scelte fatte per farne altre successive in prospettiva.