L’avvocato Giuseppe Bommarito
di Giuseppe Bommarito
Da alcune settimane Macerata ed i maceratesi si stanno dividendo sul nulla grazie all’ennesimo frutto avvelenato della gestione Carancini, che, in virtù di una scelta puramente ideologica assunta deliberatamente contro il suo partito e gran parte della sua stessa maggioranza, è riuscito nel capolavoro politico di indurre la cittadinanza a schierarsi in due opposte fazioni. L’una mobilitata a favore di una falsa e fittizia pedonalizzazione (di fatto consistente solo nella rimozione di alcuni stalli di sosta nella piazza centrale, con le autovetture che seguiteranno numerose ad entrare in centro e a girare e a rigirare a vuoto in cerca di parcheggi a quel punto introvabili) e l’altra, quella costituita dai commercianti, già piegati da una crisi senza precedenti, costretti ad aggrapparsi per difendere il pane quotidiano anche al valore, forse più simbolico che effettivo, di qualche decina di posti auto in piazza della Libertà, comunque utili a non perdere ancora più terreno rispetto alla concorrenza dislocata in periferia. Eppure le spontanee manifestazioni di piazza svoltesi nei giorni scorsi nella piazza contesa, qualora si mettano insieme le varie proposte scaturite da questo inedito dibattito a cielo aperto, hanno indicato ad una politica priva di buon senso, incapace di decidere ed anche di reagire alle decisioni isolate di chi siede sullo scranno più alto posto nella sede comunale, quelle che potrebbero le soluzioni più ragionevoli e più condivisibili.
Residenti in piazza
Eccole: eliminazione della sosta selvaggia nella piazza, veramente inaccettabile per una città degna di questo nome; predisposizione di una trentina di posti auto in una parte della piazza per soste brevi e gratuite (già previste nella proposta a suo tempo avanzata per conto di questa stessa amministrazione dall’ex vice sindaco di Macerata Irene Manzi), destinati a rimanere sino al completamento del sistema dei parcheggi, procedendo prima possibile alla realizzazione di quello previsto in rampa Zara (ed accantonando l’idea assurda – che più assurda non si può – di acquisire ad una cifra ancora più assurda il Park Sì, già di proprietà comunale); l’omogeneizzazione degli orari e dei prezzi dei parcheggi esistenti; qualche bus navetta in più e l’incentivazione all’uso delle biciclette, magari quelle a pedalata assistita, come virtuosamente proposto dall’associazione Ciclo Stile. E poi, in prospettiva, con decisioni più a lungo termine, iniziative volte a riportare la residenzialità nel centro di Macerata e ad aiutare, con interventi di tipo fiscale e sull’entità dei canoni locativi, i commercianti che ancora si ingegnano a tenere viva la parte storicamente e culturalmente più importante della città (e che peraltro non possono essere intravisti solamente in quelli che gestiscono i cosiddetti momenti di socialità). L’insieme di queste ragionevoli proposte avrebbe agevolmente consentito di armonizzare gli opposti interessi, meno contrastanti di quanto a prima vista si possa pensare. Già nell’ultima manifestazione i cittadini presenti, residenti e no in centro, hanno infatti fatto sapere di non essere contro nessuno, tanto meno contro i commercianti; e questi ultimi nei giorni scorsi hanno cercato nei cittadini degli alleati, e non dei nemici da sconfiggere. E’ quindi da sperare che il buon senso prevalga e riesca ad affermarsi anche nei piani alti di piazza della Libertà, approfittando dello slittamento dell’ultimatum inizialmente fissato dal sindaco Carancini, imposto da colleghi di partito ed alleati letteralmente imbufaliti – per quanto è dato sapere – per le iniziative non concordate adottate dal nostro primo cittadino, tuttora evidentemente abbagliato dal miraggio delle piscine che non ci sono.
Luigi Carelli
Tuttavia, mentre in piazza si discute a vuoto, altrove, cioè dalle parti della procura della Repubblica, continua a procedere la vasta, benemerita e complessa indagine sulla malaurbanistica maceratese condotta con determinazione dal procuratore Giovanni Giorgio, arrivata, dopo il muretto ‘carelliano’, ai chioschi del cimitero (qui ancora Carelli sotto indagine per corruzione) ed al piano casa, coinvolgendo per quest’ultimo aspetto ancora una volta il consigliere comunale Guido Garufi nonché l’ex assessore ed ex consigliere comunale Paolo Evangelisti, entrambi indagati per il reato di concussione. E, così come nell’avvio della prima inchiesta si partì da una frase ambigua captata a Garufi nel corso di un’intercettazione, anche in questo sviluppo di indagine risulta che gli inquirenti siano partiti da un’altra frase ancora più ambigua dello stesso Garufi, contenuta questa volta in un file trovato nel suo personal computer.
Guido Garufi
Sia qui consentita una battuta: ma l’amico Guido Garufi (per il quale, come per tutti gli altri indagati, deve ovviamente valere per adesso, e per tutto lo sviluppo delle indagini, la presunzione di innocenza), che è un poeta, un letterato, uno che con le parole ci gioca a suo piacimento, quando parla e quando scrive non potrebbe essere un po’ più prudente? Ciò detto scherzosamente, lasciamo da parte per carità di patria, e soprattutto per rispetto dei morti, i chioschi cimiteriali e qui concentriamoci invece sul Piano Casa, perché su questo versante, con particolare riferimento al Pcl 5 a Corneto, l’indagine comincia a prendere corpo e sostanza e sembra collegarsi, anche per il tramite di un nome proprio di persona più volte venuto alla luce come appartenente al misterioso erogatore di tangenti, all’indagine primigenia portata avanti dalla Procura maceratese in materia di urbanistica, quella sulle presunte mazzette di cui alle intercettazioni telefoniche svolte tempo addietro sull’utenza di Guido Garufi.
L’ex sindaco Giorgio Meschini
Ecco dunque in rilievo il Piano Casa, quella megavariante urbanistica voluta dall’allora sindaco Giorgio Meschini e dall’allora assessore Mauro Compagnucci (il tandem che, con l’aggiunta di altri vecchi marpioni – oggi, con poca vergogna e tanta arroganza, tutti beatamente allocati nel sempre più indistinto corpaccione renziano di Macerata – magnificamente operò, tanto per fare qualche piccolo esempio, in via Trento, nella “riqualificazione” delle terre del Ircr in via Valenti, in piazza Pizzarello, a Valleverde, nella vicenda del centro fiere a Villa Potenza ed in quella dell’Oasi in via Mattei). Su questo aspetto l’ex sindaco Meschini nei giorni scorsi, non appena uscite le notizie sull’ultima svolta delle indagini, ha tenuto subito a fornire la propria interpretazione, e cioè che, in sostanza, il Piano Casa, coraggiosamente definito – bontà sua – “atto di grande trasparenza”, avrebbe dovuto escludere per sua natura ipotesi di tangenti, in quanto le aree da inserire nella megalottizzazione, compresa quella che sarebbe stata denominata come Pcl 5, erano state individuate sin dall’inizio grazie allo studio Canzian ed altre non potevano essere inserite in corsa. A che pro, quindi – sembra dire il Sindaco del disastroso decennio 2000/2010 – regalare mazzette, visto che i giochi erano stati fatti già in partenza anni prima e non potevano subire modifiche “in itinere”?
L’ex sindaco Gian Mario Maulo
In realtà le cose stanno ben diversamente e il buon Meschini, come spesso gli è capitato negli ultimi tempi, fa il finto tonto, oppure, se proprio vogliamo essere buoni, ricorda male. In primo luogo perché dovrebbe sapere meglio di tutti i maceratesi che lungo il percorso di approvazione del Piano Casa ci sono state sin troppe aggiunte, alcune opinabili ed anche abbastanza sospette (in quest’ultimo elenco, a causa della palese sottovalutazione del rischio geologico, un altro ex Sindaco, Gian Mario Maulo, ha di recente inserito uno dei due piani casa previsti a Collevario, il Pcl 2, del quale abbiamo già parlato a suo tempo), tanto che le aree previste, dalle dieci originariamente ipotizzate da Canzian nel suo studio, peraltro mai concretizzato in una specifica delibera, sono infine arrivate quasi a venti. E poi perchè, rimanendo al Pcl 5 di Corneto, l’area che qui era stata individuata da Canzian subì strada facendo una vera e propria metamorfosi, grazie evidentemente ad un lungo ed intenso lavorio svolto nelle sedi opportune perché “vuolsi così colà laddove si puote”: all’inizio infatti era solo una piccola striscia che correva lungo la via Cincinelli (sul lato destro procedendo in direzione dell’ospedale cittadino), ma poi essa, in corso di approvazione della variante, si allungò di molto verso la centrale dell’Enel e soprattutto si ispessì notevolmente, allargandosi in basso a scendere verso est.
Il tutto fece così lievitare di molto il valore di quella che sino alla variante in questione era una terra agricola priva di pregio, anche per la pendenza simile a quella di una pista da slalom gigante. Un aumento di valore rimasto peraltro solo a livello meramente potenziale, perché in seguito la devastante crisi del settore immobiliare ebbe inopinatamente a spegnere ogni velleità, tanto che la realizzazione della volumetria prevista in quel di Corneto sino ad oggi è rimasta solamente sulla carta, nel libro dei sogni. Insomma, la vicenda promette molti altri colpi di scena, mentre nel frattempo impazzano le voci circa il vizio del gioco che avrebbe indotto a suo tempo taluni personaggi pubblici in qualche modo comparsi nell’inchiesta a comportamenti a dir poco disinvolti. L’attesa è comunque concentrata non solo su questa storia, ma anche su altre spregiudicate operazioni urbanistiche poste in essere in città dalle ultime amministrazioni di centrosinistra, che però, prescrizione permettendo, ovviamente necessitano di complessi accertamenti peritali. E la speranza, dura a morire, è che finalmente si faccia luce anche a livello giudiziario su tali vicende che, peraltro, a livello di opinione pubblica sono ormai chiare a tutti: operazioni sfacciate, condotte a beneficio di pochi e a discapito dell’intera città.
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E’ vero Avvocato Bommarito, i maceratesi si stanno dividendo sul nulla. E’ altrettanto vero che quando i maceratesi si dividono su qualcosa di concreto, leggi elezione presidente della camera di commercio, quelli che ci spiegano come si vive tacciono. Facile schierarsi sull’ aria fritta. Lo stesso discorso vale per tutti i politici maceratesi, prontissimi a dirsene di tutti i colori su scemenze varie come le olimpiadi o sull’autovelox, ma muti sull’argomento Bianchi.. Meglio non esporsi troppo, non si sa mai, giusto?
Evviva i compagnucci di merenda
Giuseppe Bommarito mira e fa centro . La sbandieratissima (ma falsa) pedonalizzazione della piazza che ha esaperato gli animi e fatto scoprire il vero fine dell ‘ operazione , ossia il fantomatico acquisto del Parksi per una somma importante e apparentemente ingiustificata; ed inoltre il filo rosso che lega il sindaco attuale ai due precedenti ( alla faccia della nuova storia) sulla vicenda dell’ urbanistica. Noterei solo un fattore in più: carancini ha patito nelle ultime settimane di una serie di manifestazioni di dissenso sulla pubblica piazza, forse unica novità portata dalla ‘nuova storia’ rispetto al monolitico silenzio di cui si erano giovate le due precedenti amministrazioni.
Complimenti come sempre Giuseppe! L’opinione pubblica in città è oggi molto più informata e consapevole grazie alla tua opera!
Sarà l’ora tarda, ma la notizia qual è?
C’è un nuovo gioiello che sta sorgendo, un altro Eurospin sull’area ex autotrasporti Simonetti in Via dei Velini… siccome già ce ne sono due di supermercati nella zona, siamo sicuri che sia tutto perfettamente regolare?
In effetti non si vede la notizia, o almeno la nuova notizia. Piuttosto a me pare che la vera e forse l’unica notizia di reato urbanistico, ma anche di malcostume amministrativo, emersa in modo straordinario nelle ultime settimane, sia rimasta seminascosta ed emarginata dai commentatori. Si tratta della recente sentenza di condanna emessa dal TAR MARCHE nei confronti della Variante Urbanistica approvata dalla Giunta Carancini per favorire gli interessi dell’ex VAM di via dei Velini (ora Nuova Via Trento spa). Mentre ho letto molto sulle violazioni regolamentari per ampliare i gazebo prefabbricati per vendere fiori al cimitero, il cui direttore dei lavori sarebbe “il malefico” ex Presidente PD della Commissione urbanistica, non ho letto nulla sul possibile conflitto di interessi del progettista e Direttore dei Lavori -ex Assessore e attuale consigliere Comunale PD- della favorita ex VAM, avvantaggiata dalla variante dichiarata illegittima. Una riflessione su questo da parte non solo dell’avv. Bommarito sarebbe gradita e utile a tutti per mettere nel giusto rapporto le varie questioni sollevate.