Narciso Ricotta e Stefano Di Pietro
di Federica Nardi
Assemblea partecipata stamattina per il Pd maceratese. All’ordine del giorno le iniziative da portare avanti a sostegno della candidatura di Narciso Ricotta, assessore uscente ai Lavori pubblici, alle primarie del centrosinistra del 16 febbraio. Ad aprire i lavori Stefano Di Pietro, segretario cittadino. «A questa candidatura unitaria – spiega Di Pietro a CM -, ci siamo arrivati attraverso un percorso ben preciso che chiude con la vecchia storia del Partito democratico fatta di contrapposizioni interne e confronto animato. Dalla fase congressuale c’è stato un lavoro nuovo e unitario che è sfociato in questa candidatura. Che è un po’ una novità per il Pd maceratese: concentrare tutti gli sforzi su una candidatura che rappresenti il partito nel suo insieme. Inizia la campagna elettorale con un bel clima, di confronto». Ricotta ha poi presentato il suo programma, sintetizzato in dieci punti e tre motori di sviluppo per le frazioni, tra cui figura anche la famigerata lottizzazione Valleverde.
Ricotta spiega che Macerata, da programma, dovrà essere una città «Unita (mettendo intorno al tavolo le istituzioni e attori principali), Micropolitana (attraverso un Patto per il territorio con i Comuni vicini), Innovativa (con la modernizzazione dei rapporti Comuni-cittadini), “Si-cura” (che si prende cura dei più fragili), Giardino (pensando al verde come infrastruttura), Universitaria (attraverso la condivisione delle politiche cittadine con Unimc), Europea (nel senso di internazionalizzazione e fondi europei), Palcoscenico (sviluppando l’industria culturale e startup creative per giovani insieme ad Accademia e Unimc), Storica (con il fondo pubblico per riconvertire i grandi contenitori del centro abbandonati), Policentrica (attraverso un progetto mirato per i vari quartieri e frazioni)».
Ricotta ha le idee chiare anche sull’ultimo punto: «Per le frazioni prevediamo tre motori di sviluppo. «Per Villa Potenza il nuovo centro fiere, per Sforzacosta il nuovo ospedale provinciale e per Piediripa la partenza di Valleverde in accordo con Corridonia». Come far partire Valleverde? «Dovremo fare un patto territoriale con Corridonia, che preveda anche incentivi per chi andrà a investire, in modo che lo sviluppo avvenga a Valleverde, senza consumare ulteriore suolo o andare a lottizzare altre aree. Dobbiamo considerare quell’area, di confine, come unicum. Perché chi lavora o vive nella zona non percepisce il confine amministrativo ma si considera un tuttuno, e anche noi possiamo gestire insieme quell’area».
Diversi gli interventi degli iscritti stamattina, tra i quali quelli di Irene Manzi, Giuseppe Spernanzoni, Giovanni Casale, Paolo Serafini, Alberto Ardiccioni e Angelo Sciapichetti. Assente il sindaco Romano Carancini, che appoggia la candidatura di Ricotta e che recentemente ha anche rinnovato la tessera del Pd. Prossimo appuntamento elettorale venerdì alle 21 all’Asilo Ricci dove Ricotta incontrerà la cittadinanza.
Idee chiare, predisposizione alla condivisione ed all'ascolto, esperienza e voglia di fare. Mi piace. Buon lavoro
attenzione ci sono sempre invidiosi e attaccabrighe
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Manca la parte di programma che riguarda l’accoglienza. Questo è ovviamente un tallone di Achille.
Solo chiacchiere per cercare di mantenersi ancora in sella Molto facile parlare come hanno fatto per gli anni passati ma poi sempre molto difficile se non impossibile mantenere quello che si promette. Non fidarsi E’ LA STRADA MIGLIORE auguri !
Per quanto riguarda il programma fino ad ora accennato dall’amico Ricotta, concordo. Del resto un programma, per ora, non può che essere, direbbe Aristotele, “generalissimo”, ma sostanziale, in questo caso da quanto leggo è sostanziale, indirizzato verso alcune direzioni, non è fumoso. Io non so se mi presenterò alle prossime, di maggio, elezioni. Per ora, faccio gli auguri a Narciso. Per il resto, la discesa in campo, è di ordine e carattere psichiatrico.Non mi riferisco a Ricotta.
Penso che manca un punto molto importante che nessuna forza politica ha posto nei propri programmi. La costituzione di un Centro Studi Internazionale che possa dare chiarezza sulla storia di Carlo Magno e di Aquisgrana che recenti studi ipotizzano siano stati nella valle del Chienti e più in generale nel nostro territorio. Sarebbe un modo per riaprire il sito archeologico di S. Claudio e la sua valorizzazione storica. Questa opportunità potrebbe aprire ad una nuova geografia della storia del nostro territorio e ad una sua valorizzazione per turismo storico-culturale. Macerata sarebbe al centro di questa scoperta storica con l’effettiva possibilità di riscrivere la storia di un periodo storico che presente tante lacune che colmata.
Una presentazione di notevole spessore e soprattutto Narciso ha dimostrato di conoscere la città come uno che la percorre passo passo e parla e ne discute con le persone che incontra.
Qualunque cosa dite e fate i maceratesi vi voteranno ugualmente.
Votano il partito, il candidato se lo fanno piacere chiunque esso sia, voterebbero anche Jimmy il fenomeno se fosse avanti dopo le primarie.
Lasciate ogni speranza voi che entrate
DOPO VENTI ANNI, NON VOTEREI IL PD DI MACERATA NEANCHE SOTTO TORTURA.
Pensi ci sarà chi lo farà anche senza essere torturato e quando gli succedeva non poteva votare ma non si piegava nemmeno al fascismo!
Sig. Meschini, forse la sua proposta avrebbe più spazio nel programma dell’altra candidata alle primarie la Monteverde, che dicono più attenta dal punto di vista della cultura.
Ricotta è un pò più “materiale”.
Però mi viene un dubbio, San Claudio non è nel comune di Corridonia?