di Matteo Zallocco
Se la settimana scorsa era quasi certa, da oggi è ufficiale la candidatura di Luciano Pantanetti alle primarie del centrosinistra slittate al 16 febbraio (leggi l’articolo). Il presidente del Consiglio comunale è dunque il primo a formalizzare la scesa in campo. La candidatura di Pantanetti, avvocato, 55 anni, verrà presentata sabato in conferenza stampa dalla civica “La città di tutti”. Bisognerà invece ancora attendere per le decisioni ufficiali del Pd che venerdì sera si riunirà in assemblea per discutere del regolamento delle primarie. Quello approvato la scorsa settimana in riunione di maggioranza (leggi l’articolo) non è andato giù ad una parte del partito che aveva formalmente richiesto il turno unico. Il compromesso trovato con le altre forze politiche invece quasi certamente porterà al ballottaggio. E’ una sorta di “regolamento” dei conti. Una questione di numeri talmente ingarbugliata per la quale consigliamo di chiedere aiuto al matematico Ceriscioli e ai suoi algoritmi.
Così recita il contorto documento della maggioranza: “Se i candidati saranno 3 risulterà eletto come candidato sindaco colui che al primo turno delle primarie abbia ricevuto tra tutti i candidati più voti in assoluto, stante che abbia ricevuto più del 40% dei voti validi. Se i candidati saranno più di 3 risulterà eletto come candidato sindaco colui che al primo turno delle primarie abbia ricevuto tra tutti i candidati più voti in assoluto, stante che abbia ricevuto più del 30% dei voti validi, altrimenti, se nessuno raggiungerà il 30% dei voti validi, si andrà al ballottaggio tra i due più votati domenica 1 marzo 2020. Nel caso di più di 3 candidati se due o più candidati supereranno la soglia del 30% dei voti validi, si andrà al ballottaggio tra i primi due più votati domenica 1 marzo 2020”.
Dunque il Pd, pallottoliere in mano, venerdì sera rifarà i conti e potrebbe contestare questo regolamento chiedendo una nuova riunione di maggioranza. E l’assessore Narciso Ricotta, la cui campagna elettorale è partita da tempo, dovrà aspettare ancora prima di ufficializzare la sua candidatura. Mentre per il secondo nome del Pd (se ci sarà) scendono le quotazioni del giovane avvocato Andrea Perticarari e resta in attesa il segretario cittadino Stefano Di Pietro. Ancora in forse anche le presenze della vice sindaca Stefania Monteverde e di Romeo Renis. Il candidato del tandem Pensare Macerata – Italia Viva dovrebbe uscire dopo la riunione in programma la prossima settimana: Massimiliano Bianchini, come detto, ha proposto il consigliere David Miliozzi e dovrà poi confrontarsi con eventuali nomi provenienti dalla società civile messi sul tavolo dai renziani. «Sono convinto che Miliozzi rappresenti la novità di cui ha bisogno questa città» conferma Bianchini che aveva anche cercato di coinvolgere personalità esterne dalle attuali forze politiche: da Manuela Berardinelli che su Cm aveva chiarito di non essere intenzionata a candidarsi, allo stesso Flavio Corradini che ora è l’uomo di punta di Italia Viva per Palazzo Raffaello e guida le trattative su Macerata, fino a Rosaria Del Balzo Ruiti contattata anche dalla Lega ma che sarebbe più proiettata ad una candidatura alle regionali (più in ottica centrosinistra). Oggi Bianchini ha Miliozzi in rampa di lancio e sta aspettando Italia Viva e l’area del Pd che chiede discontinuità rispetto all’amministrazione Carancini. «Pd che – dice Bianchini – dovrebbe coinvolgere in questa fase una figura di rilievo come Bruno Mandrelli». Fatto sta che ad oggi l’anti-Ricotta è solo Luciano Pantanetti. Domani i candidati potrebbero essere tre, quattro o cinque. Pallottoliere in mano.
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