di Matteo Zallocco
Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. E così, saltata la riunione che era stata convocata oggi a Macerata, Andrea Marchiori è andato ad Ancona per parlare con Paolo Arrigoni, a margine di un incontro organizzativo sulle Regionali, dove la Lega non ha gradito la fuga in avanti di Fdi con la candidatura di Acquaroli e sembra voglia aspettare l’esito del voto in Emilia Romagna prima di decidere sui nomi.
Ma andiamo con ordine. Ieri la coordinatrice cittadina Sandra Vecchioni convoca l’assemblea ordinaria dei tesserati Lega Macerata per sabato alle 13,30 nella sede di via Roma. I primi due punti all’ordine del giorno sono: nominativo candidato sindaco della Lega; nominativi per preparazione lista. Poi in tarda serata arriva una nuova comunicazione: la riunione è rinviata a data da destinarsi causa impossibilità di tantissimi iscritti a partecipare. Nel frattempo Andrea Marchiori va ad Ancona, a colloquio con il senatore Arrigoni, cui spetta l’ultima parola sulla candidatura. A Macerata in questi giorni c’è il deputato treiese Tullio Patassini, uomo di fiducia del responsabile della Lega Marche. Si cerca di stringere sul nome da presentare agli alleati del tavolo di centrodestra. Appare ormai scontato che il Carroccio nominerà Andrea Marchiori, da solo o in tandem (forse con l’altro consigliere comunale, Francesco Luciani). Saltati diversi contatti esterni si va avanti con la soluzione interna.
Marchiori non si sbilancia: «Siamo stati molto bravi fino adesso a restare uniti – dichiara a Cronache Maceratesi – e stiamo programmando tutti i passaggi finalizzati alle consultazioni. La candidatura a sindaco verrà presa con lo stesso metodo, in maniera collegiale, senza fughe in avanti da parte di nessuno». Insomma si vuole evitare un Acquaroli-bis e l’imbarazzo venutosi a creare in Regione. Ma i tempi stringono. La riunione inizialmente programmata per oggi si dovrebbe tenere a metà settimana. Intanto Marchiori e Luciani lunedì parleranno con gli alleati in Consiglio comunale.
La proposta della Lega passerà poi al tavolo del centrodestra insieme a quelle delle altre forze politiche. E sul nome di Marchiori non tutti al momento sembrano essere d’accordo, qualcuno spinge per una candidatura esterna ai partiti. Che però ancora non c’è. La prova del nove per l’unità della coalizione sarà proprio quella, quando si metteranno i nomi sul tavolo. Il difficile compito di Maurizio Mosca, regista del centrodestra (indicato da Fratelli d’Italia e dalla stessa Lega) è quello di tenere tutti (o quasi) uniti fino alla fine. Mosca non ha cambiato idea, ha detto no alla candidatura a sindaco. Fa il regista. Ma ha bisogno del pallone. Il fischio d’inizio dovrebbe arrivare la prossima settimana, il centravanti da candidare entro fine gennaio. Al momento il favorito è l’ex arbitro Andrea Marchiori.
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Quindi o si fa Marchiori o si muore, sebbeme politicamente mon è un leghista della prima ora (quelli di Roma Ladrona e dei terroni al di sotto del Pò, sacro fiume della inesistente Padania) ma uno degli ultimi arrivati.
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Mon si dovesse trovare la quadra (quindi NO Acquaroli in Regione e tutto torna in gioco) ed allora si cambieranmo le carte in tavola.
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Succome Mosca avrà il pallone finirà come quel giovinotto che dira: “il pallone è mio e se non mi fate tirare il rigore me lo porto via e non giocate più”
Per la serie: non si quadra e quindi io da fuori vado dentro a fare il candidato sindaco.
Convocare una riunione di sabato all’una e mezza significa non volere la riunione.
queste indecisioni, non sò se volute od occasionali, mi fanno pensare che oltre a non avere ancora idee chiare, determinate e costruttive, sussisteranno anche disaccordi e pressioni esterne.
Tutto ciò non favorirà certamente per un positivo risultato.
quando in un pollaio ci sono più galli….. non farà mai giorno.
Speriamo che sia la persona giusta x conquistare Macerata.
Secondo il mio umilissimo parere, non è questione inerente i leghisti della prima, della seconda o dell’ultima ora. Il vero problema della Lega è trovare persone credibili in un territorio dove, potenzialmente, potrebbero mietere messe di voti ma, al tempo stesso, difettano di radicamento di militanti (credibili, appunto). In tal senso quella di Andrea è la probabile figura spendibile all’interno di una coalizione in cui, verosimilmente, la Lega appare come la forza politica maggiormente accreditata ad esprimere il candidato sindaco, se non altro per i risultati conseguiti in occasione delle ultime competizioni elettorali. Essendo parte in causa e stando idealmente dalla parte opposta, dovrei farmi gli affari miei e pensare esclusivamente a costruire una seria alternativa di centro sinistra all’amministrazione uscente ma, pur lavorando in tale direzione, per la stima che nutro nei confronti di Andrea Marchiori, mi permetto questa invasione di campo: il Marchiori ante Lega ha sempre fatto una opposizione seria e ha sempre coltivato la sua intelligenza, il Marchiori post Lega è occasionalmente scaduto in interventi-spot tipici del salvinismo la cui superficialità non rende merito a persone colte, preparate e sensibili come lui. Marchiori è un moderato di centro destra e, come tale, è serio, credibile e spendibile. Personalmente è un mio avversario ma persona degna del massimo rispetto e della massima stima. Posso solo augurargli di portare la sua intelligenza e la sua preparazione all’interno di una forza politica impreparata e inadeguata ad amministrare questa città a causa di un palese e inadeguato radicamento nel territorio. Non a caso la Lega maceratese è guidata da personaggi che non conoscono minimamente Macerata.
Marchiori, credo maceratese o giù di lì che deve trattare con un leghista treiese,una delle braccia del senatore Arrigoni che pare abbia finalmente capito la differenza tra il brodetto alla marchigiana e la trota bollita in infuso di erba celtica del Monviso, la dice tutta sul tutto che c’è da dire. Niente da aggiungere se non che Salvini sembra sia stato condannato perché cantava tra una birra e l’altra con i suoi nordici sott’alpi, una simpatica canzone a cui fate ” Oh Maceratesi” , la prova di sostituirvi ai napoletani. Per amor di chi ama cantare alla fine di cenette tra amici riporto le parole della canzoncina che sembra gli sia costata una cifra di 5700 euro non per la Siae ma per il tribunale. Che tempi, se pensiamo quando l’eclettico Wilde diceva ” che all’artista tutto e permesso”. Il poeta, cantava questa splendida ode in musica e da poco eletto al Parlamento europeo che non gli va bene, quello italiano nemmeno, così come gli italiani sotto i navigli visto che è nato a Milano.
“Napoli moderna, Napoli colerica”
“Senti che puzza/scappano anche i cani: sono arrivati i napoletani. Sono colerosi, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati”.
Coro:”Napoli moderna, Napoli colerica”
https://video.corriere.it/quando-matteo-salvini-intono-coro-contro-napoletani/f7edde02-d524-11e3-b55e-35440997414c
era il 2009, era un coro da stadio e dopo il Milan è morto…
guardare le pagliuzze e non le travi non è roba da cristiani…
Mi dispiace per Andrea, anche se ovviamente non lo avrei votato, ma il candidato sindaco della lega e/o del centro destra non sarà lui. Anche se dice di no sarà Mosca.
Non votarlo sarà molto più facile.
@ Savi
Che vi sia stata una conversione a “U” ed una fulminazione sulla via di Pontida, è sotto lo sguardo di tutti…
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Questa trasformazione, in pochi mesi ed a scopo elettorale, tra il prima “politico moderato” e il dopo “politico poco moderato e molto urlante” (quasi ad assomigliare al primo Bossi) non credo nasca per caso..
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Non potendo vantare un pedegree doc di partecipante alle folcloristiche adunate del dio Pò padano..
E non potendo nemmeno mettere sul curriculum leghista le foto con la maglia “Roma ladrona” ecco di necessità virtù: in poco tempo ha dovuto dimostrare di essere più leghista di tutti, primo tra primi, urlatore tra gli urlatori….
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Ecco che quindi, per ambire ad un incarico, in pochissimo tempo si è -giocoforza- ricollocato da moderato di centrodestra a pasdaran di destracentro.
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Non lo avesse fatto sarebbe restato fuori dai giochi.
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Quindi ci sarebbe da comprendere quanto è più Papa, del Papa stesso e quando, invece, in questo gioco di specchi, il personaggio stile Salvini sia creato ad arte e per uso e consumo elettorale, ma non riflette quanto visto nei primi 4 anni di legislatura al Comune