di Matteo Zallocco
Un assordante silenzio in vista delle elezioni comunali della prossima primavera a Macerata. Bocche cucite nel centrodestra: i componenti del tavolo continuano a riunirsi tutte le settimane ma al momento le trattative restano top secret. Il nodo difficile da sciogliere è sempre quello del candidato sindaco: trovare un profilo che vada bene a tutte le otto forze politiche è a dir poco complicato. Qualcuno di loro sostiene che non si sta ancora parlando del candidato sindaco (aspettano il 2025?) ma solamente del programma. Qualcun altro fa capire che ci sono dissidi proprio sul chi candidare: circostanza fisiologica, ancora di più quando sono tanti i galli a cantare. Altri ancora da tempo hanno messo sul tavolo l’ipotesi delle primarie di centrodestra nel caso non si dovesse riuscire a trovare la sintesi. Una proposta di cui si discute da qualche mese, prima ancora delle dichiarazioni su Cm del coordinatore di Forza Italia Riccardo Sacchi che ha parlato del “piano b”(leggi l’articolo).
Ipotesi che non sarebbe gradita alla Lega per un motivo piuttosto ovvio: le primarie a Macerata rischierebbe seriamente di perderle. Alle elezioni amministrative non basta Salvini e lo si è visto lo scorso maggio quando nella nostra provincia la Lega raggiunse un traguardo senza precedenti alle Europee. In alcuni Comuni andò addirittura oltre il 50%. Quegli stessi Comuni dove quello stesso giorno arrivò una batosta alle amministrative per il partito guidato nel nostro territorio dal supercommissario Paolo Arrigoni e dal deputato treiese Tullio Patassini. Su 38 città maceratesi al voto la Lega perse quasi ovunque, da Treia ad Appignano, da Cingoli a Montelupone, da Monte San Giusto a Recanati. Flop totali in particolare arrivarono nei centri dove la Lega corse da sola e fu schiacciata dalle “vecchie volpi” di Pd da una parte e Forza Italia dall’altra. Fece meglio Fratelli d’Italia in quei Comuni dove il partito della Meloni guidò la coalizione, ad esempio Potenza Picena. Questo perché la Lega soffre della scarsa rappresentatività territoriale e anche a Macerata sono pochi in prima linea nonostante qualche “acquisto” come il consigliere Andrea Marchiori, l’ex assessore provinciale Andrea Blarasin e la coordinatrice comunale Sandra Vecchioni, nominata da più di un mese senza mai ancora farsi sentire (leggi l’articolo). Aspettano tutti il capo. Ruolo che qui Salvini ha affidato al senatore di Lecco, Paolo Arrigoni. Ma nel tavolo del centrodestra non tutti accetteranno le imposizioni dall’alto. Lo ha detto chiaramente proprio Riccardo Sacchi: «Il candidato non sarà imposto, dovrà uscire dalle 13-14 persone che sono sedute intorno al tavolo, compresa la Lega. Potrebbe essere uno dei ‘commensali’, se invece verrà proposto qualcuno da fuori dovrà essere un valore aggiunto per credibilità, preparazione e gradimento e dovrà essere digerito da tutti e gradito a tutti».
Da fuori? Sì perché sono stati avvicinati (in particolare dalla Lega) diversi esponenti della cosiddetta società civile, come stanno facendo dall’altra parte Italia Viva e Pensare Macerata. E anche nel centrosinistra in vista delle primarie se la prendono tutti con comodo, tranne l’assessore ai lavori pubblici Narciso Ricotta che è partito con una campagna elettorale non ufficiale ormai da molti mesi e ad oggi è sembra essere l’unico ad avere capito che il voto è ormai alle porte. Lui taglia i nastri con Carancini, sistema le strade, lancia le sue “piccole idee” sui social, pubblica album da fotoromanzo e soprattutto batte il territorio giorno per giorno, quartiere per quartiere, a caccia di voti.
Tornando a Sparta (centrodestra), non è stato invece contattato il noto penalista Giancarlo Giulianelli, difensore tra gli altri di Luca Traini e del senatore leghista Giuliano Pazzaglini. La voce di una sua possibile candidatura a sindaco circola in città dalla scorsa estate. Glielo avevamo chiesto ad agosto e aveva risposto ironicamente: «Io alla Lega? Solo da primo ministro (leggi l’articolo)». Oggi che dice? «Tuttora nessuno mi hai mai cercato ma se qualcuno mi chiedesse di candidarmi a sindaco lo prenderei in considerazione. Sono di centrodestra ma di nessun partito. Sarei un civico. Indipendentemente da me, credo che una persona esterna al mondo dei partiti ma che viva la città in maniera concreta possa essere una valida alternativa a chi ha governato Macerata per 25 anni». Poi in serata richiama e cambiamo il titolo: «Vuoi sapere quello che penso veramente? Con certe teste il centrodestra continuerà a perdere, fanno di tutto per perdere, questi che ci sono ora non vincerebbero nemmeno senza avversari. Scrivilo pure».
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Il simpatico avvocato Giulianelli sembra un po’ come la volpe della favola di Esopo, che cercava di cogliere l’uva ma non riuscendoci diceva che era acerba! Mi sento di rassicurare tutti i maceratesi che pensano che in questa città sia necessaria una alternativa unita e coesa alla sinistra, che faremo del tutto per dargliela! Aggiungo che c’è in tutti una grande consapevolezza che non è una partita facile ma che dobbiamo riuscire prima a giocarla e speriamo poi anche a vincerla, perché Macerata lo merita e soprattutto ne ha bisogno! È necessario però prima costruire la squadra e chiarire le cose da fare e poi troveremo sicuramente anche chi la guiderà, perché non troviamo una città con una situazione rosea come sostiene Carancini, ma con tantissimi problemi, per accennarne solo alcuni, un bilancio bocciato ormai da tempo dai revisori dei Conti e la serissima questione delle infiltrazioni di acqua allo Sferisterio! Quindi chiediamo un po’ di fiducia e tanta pazienza, virtù necessarie se si vuole affrontare una partita difficile ma per questo entusiasmante tesa a ridare dignità ad una città ferita che vuole guardare avanti con l’orgoglio della propria storia!
Perché non fate le primarie non capisco perché la lega non le vuole.
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Che si parli molto del programma politico e poco del sindaco non è di per sé negativo, anzi. Infatti il difficile è proprio stabilire che cosa si vuole fare una volta che si è al potere. La scelta del sindaco è secondaria perché lui deve solo eseguire il programma stabilito.
La simpatica signora che commenta è stata capace, da sindaco di Macerata, a “cacciare” un certo signor Dante Ferretti dalla propria giunta: già allora (correva l’anno del signore 1998!!!) denotava significative doti di lungimiranza politica. Su tale aspetto non é che a sinistra si siano comportati meglio durante il loro ventennio di governo… a distanza di 20 anni la simpatica signora ci chiede oggi di avere ancora fiducia e pazienza. Ma non abbiamo già sufficientemente dato?
Concordo in toto con l’avvocato Giulianelli……chi ha già dato,nel bene e nel male ,si faccia da parte per il bene di questa città già notoriamente martoriata.
Occorre una scelta coraggiosa. Se avrete il coraggio di scegliere Romano Mari candidato sindaco, avrete la vittoria sicura ed avrete dato un segno forte a Macerata di un modo nuovo di fare politica. Scegliete la persona più amata dai cittadini maceratesi con la giusta esperienza amministrativa e fermo sui valori cattolici e morali. Fuori da questa scelta avete poche possibilità di vincere e la coalizione troverà difficile esprimere un candidato sindaco unitario. Meditate gente meditate.
Giuliano Meschini è la voce nuova che stavamo aspettando tutti?
Siamo al top!
Meschini, per cortesia, non bruci per l’ennesima volta un nome che già in passato avrebbe vinto a man bassa, se l’avessero presentato.
Quanto a Dante Ferretti, avendo per mia disgrazia ottima memoria, ricordo benissimo l’accoglienza “festosa” che fece il centrosinistra all’annuncio della sua nomina all’assessorato alla cultura. Lo riabilitò con il massimo degli onori solo quando salì al potere (la sinistra, dico). Con notoria e consolidata “coerenza”.
La Menghi, alla fine delle tante giostre, è stata quella che non ha potuto governare perché dimissionata proprio dai suoi sin troppo presto. Ma negli anni d’opposizione ha dimostrato di conoscere la materia, molto più di tanti suoi colleghi. Sindaco lei, quindi? Non credo che Anna lo voglia (e come darle torto?).
Stiamo alla finestra, dunque, aspettando di vedere se le renne di Babbo Natale porteranno qualche news. In questa città moribonda sarebbe, quanto meno, un argomento di discussione in più: tra una pattinata e l’altra in Piazza Libertà, ci potremmo ricominciare a scaldare un po’.
ERRATA CORRIGE
Nella quarta riga del mio precedente commento, a proposito di Romano Mari scrivo “se l’avessero presentato”. Intendevo dire se avessero appoggiato la sua candidatura quando si presentò alle primarie.