“Macerata Insieme” è l’associazione che sostiene la candidatura di David Miliozzi. Tra i presenti Silvio Craia, il prof Marco Baldi, Laura Copparoni, Massimiliano Bianchini
di Alessandra Pierini
«E’ stato Dante Ferretti a darmi l’input per candidarmi. Quando ho espresso i miei dubbi e gli ho chiesto un consiglio mi ha detto “Non fare come me quando ho rinunciato al Satyricon con Fellini”. E se te lo dice un premio Oscar». A raccontarlo è David Miliozzi, 41 anni, 2 figli, insegnante di sostegno e curatore d’arte, candidato alle primarie del centrosinistra che si svolgeranno il 16 febbraio.
Oggi, in una piazza della Libertà fredda e quasi deserta, ha presentato “Macerata Insieme”, l’associazione che propone la sua candidatura, nata da una costola di Pensare Macerata di cui è stato capogruppo negli ultimi 5 anni. Al suo fianco Massimiliano Sport Bianchini che lancia subito frecciate al Movimento 5 Stelle che ieri ha parlato di primarie come un “teatrino dal risultato scontato”: «Le primarie sono un momento di verifica e possono avere anche risultati sorprendenti come è accaduto con me dieci anni fa, quindi chi dice che tutto è scritto non ha capito nulla». E continua con gli altri candidati ribadendo la loro “discontinuità costruttiva”: «Macerata è l’unico caso in Italia in cui alle primarie si candidano tre assessori (gli attuali Ricotta e Monteverde e Luciano Pantanetti, nella Giunta Carancini dal 2010 al 2015, ndr). Bisogna quindi ringraziare Miliozzi che consentirà un dibattito non esclusivo tra persone che hanno avuto un ruolo nella passata amministrazione. Lui non è il nuovismo che passa ma si è formato in 5 anni da capogruppo di Pensare Macerata».
Miliozzi ha voluto ufficializzare la sua candidatura e presentare la squadra proprio in piazza della Libertà «luogo di aggregazione – spiega – ma anche di contestazione e proposta, perché la politica deve tornare tra la gente, deve recuperare il suo rapporto con la comunità, ripartire dall’ascolto, dalla partecipazione e dalla volontà di crescere insieme». Circondato dagli amici di sempre e da un gruppo di sostenitori tra cui l’ artista Silvio Craia, presenta il suo programma già disponibile online sul sito dell’associazione: «Si concentra in un Abc di proposte che toccano l’Accessibilità, il Benessere e la Crescita del territorio».
Per accessibilità si intende alla città, al centro storico, ai quartieri, alle strutture, ai servizi, al lavoro, alle scelte. Poi il Benessere nel segno della sicurezza: «E’ un tema che va affrontato con serietà e non può essere strumentalizzato. Noi lo intendiamo sia come sicurezza stradale, sismica —a Macerata ci sono 324 famiglie sfollate e personale che, soprattutto, come coesione e crescita della comunità». Per finire la crescita «intesa come innovazione nel rispetto della tradizione, valorizzazione delle idee e del lavoro. Innovazione che va usata come incentivo concreto per il tessuto produttivo, stimolando lo stabilirsi di imprese innovative sul territorio comunale, offrendo loro servizi e infrastrutture, anziché piccoli finanziamenti che spesso si disperdono e rimangono inefficaci».
Al fianco di Miliozzi c’è Laura Copparoni, presidente dell’associazione Scarabò che organizza un festival dedicato a bambini, famiglie e comunità educante che auspica: «Dobbiamo far rifiorire finalmente Macerata, tutti ne abbiamo bisogno. Non servono promesse sterili ma un laboratorio politico in cui anche sindaco, assessori e dirigenti possano sporcarsi le mani e non uscire dagli uffici solo per le foto e le inaugurazioni. David Miliozzi – ha concluso – è un uomo che unisce, tra la gente e per la gente e può dar vita a una città non in cui stare ma da abitare, con sorrisi e aria nuova da respirare».
Ha portato il suo contributo tecnico il professore di telecomunicazioni all’Università Politecnica delle Marche Marco Baldi: «Spesso la tecnologia crea distacco tra amministrazione e cittadini e non credo che Macerata possa essere tra le città in cui la tecnologia viene usata al meglio. Spesso subiamo i social network, una amministrazione invece li deve governare per avvicinare la cittadinanza ma anche per dare opportunità. Lo stesso vale per l’innovazione».
oh, finalmente qualche volto nuovo, e giovane!!! che fosse la volta buona che MC sia governata da una giunta con una mentalità "meno anziana"!?
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In tanti, anche nel centro sinistra, non valutano proprio bene i 10 anni di RoMao Tze Dong de Macerata, per tanti motivi.
E spesso si è sentito parlare di una necessaria “discontinuità”, insomma mettere una linea tra un prima e un dopo.
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Se dei 4 players ben 3 sono legati, mani e piedi, a questa amministrazione uscente vien quasi da sorridere nel vedere che adesso cerchino di prenderne, più o meno, le distanze.
Un tentativo, questo prendere le distanze, molto goffo, di un quasi volo del tacchino, per dirla alla Guccini.
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In questo almeno Miliozzi può giocare la carta del non essere copia carbone di chi sta terminando (in città, perché molti dicono che tenterà il salto in Regione) 10 anni di involuzione, altro che rivoluzione.