di Federica Nardi (foto Fabio Falcioni)
«Noi siamo controcorrente. Tutta la società va da un’altra parte e ci va per interesse. Sostenere la tesi che legalizzare le droghe va contro la mafia vuol dire essere proprio scemi». Giorgia Meloni fa il pieno al Cinema Italia di Macerata, dove i sostenitori di Fratelli d’Italia si sono combattuti i posti disponibili, anche in piedi, stipati come le “sardine” che in contemporanea ad Ancona hanno riempito piazza del Papa per manifestare contro la visita in regione di oggi.
Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli
Arrivata dal capoluogo dorico intorno alle 18,10 e passata dal retro del cinema (perché davanti si erano accalcati sia i sostenitori che non sono riusciti a entrare sia i manifestanti che protestavano contro il suo arrivo in città), Meloni ha parlato solo alla fine degli altri interventi. Seduto alla sua sinistra Francesco Acquaroli, parlamentare di Potenza Picena con cui Meloni non ha quasi mai smesso un minuto di parlottare. A domanda diretta su una possibile candidatura di Acquaroli a presidente della Regione, Meloni non nega né conferma: «Abbiamo fatto diversi nomi ma aspettiamo di parlare con gli alleati, per rispetto a un tavolo degli alleati. Penso che ci vedremo nei prossimi giorni e che in pochi giorni avrete queste risposte». Alla sua destra Elena Leonardi, attivissima consigliera regionale. Al tavolo anche Nicola Procaccini, europarlamentare, Carlo Ciccioli, coordinatore regionale di FdI, Maresa Bellucci, parlamentare e infine Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli e neo ingresso nelle fila del partito nonché anche lui tra i papabili per essere candidato a presidente di Regione.
«Mi hanno anche dedicato una bambola, la “Bigotta”, perché parliamo di questi temi – ha esordito Meloni -. Ma noi non facciamo politica per cercare voti. C’è chi usa i big data o ogni giorno controlla l’hashtag di tendenza. Noi abbiamo una visione del mondo coerente e facciamo politica per affermare convinzioni profonde». L’annunciato manifesto contro la droga in realtà è sfumato in un discorso più ampio. Meloni ha ricordato l’impegno del suo partito nel campo dei problemi alimentari come l’anoressia, arrivando fino a quello che la leader di destra presenta come problema generale per le nuove generazioni: «Ti insegnano che devi essere come gli altri. Ma quando saremo tutti uguali saremo dei servi». Nel mirino di Meloni soprattutto Roberto Saviano per le sue posizioni sulla legalizzazione della cannabis e poi il tema della mafia nigeriana su cui Meloni ha anche scritto un libro con Meluzzi.
Per Meloni «l’aumento dell’immigrazione ha portato all’aumento dei reati. Sono dati del Viminale. Gli immigrati che sono l’8 percento della popolazione incidono per il 30 percento nei casi di omicidio, per il 35 percento nei casi di violenza sessuale eccetera. Questo non è razzismo, è la verità dei fatti».
E poi, sul problema dello sfruttamento delle donne costrette a prostituirsi: «Nessuno inoltre si chiede che fine fanno queste persone (gli immigrati, ndr). Non solo uomini ma soprattutto le donne nigeriane. Che ne dicono le femministe? Che ne dicono le amiche dell’immigrazione a tutti i costi?». Citata da Meloni anche la morte di Pamela Mastropietro insieme a quella di Desirèe Mariottini, così come il caso del piccolo Alfie Evans in Inghilterra, per sottolineare un concetto centrale nel suo discorso: «la centralità della persona e il valore della vita». Con un accenno, tornando al tema droga, anche al «privato sociale che svolge un lavoro straordinario». Infine una critica ai manifestanti: Stanno sempre dalla parte della mafia, degli spacciatori e delle peggiori nefandezze. Per questo siamo fieri che vengano a contestare le nostre manifestazioni».
Un contenuto operativo alla lotta alle dipendenze l’ha dato Guido Castelli: «Noi vogliamo proporre in ogni Comune un osservatorio per informare la società sul tema della droga. L’alleanza scuola-famiglie non è più salda come una volta. I medici di base non sono così consapevoli dei sintomi. Dobbiamo rendere sinergiche le azioni di coloro che hanno occhi sui nostri figli». Maresa Bellucci ha elogiato, tra gli applausi, l’operato del questore Antonio Pignataro: «E’ un eroe perché ha chiuso i cannabis shop. Ma noi non vogliamo che sia l’atto eroico di un Pignataro ma una legge. Farsi le canne fa male e niente di farà cambiare idea». In chiusura, prima della fila per scattarsi una foto insieme a Meloni, l’inno d’Italia intonato dai presenti. In sala molti esponenti di FdI: Noemi Tartabini, sindaca di Potenza Picena, Paolo Renna, Fabio Pistareli, Francesca D’Alessandro e Simone Livi, Francesco Colosi, Massimo Belvederesi, l’assessore di Civitanova Pierpaolo Borroni. Ed altri rappresentanti comunali del centrodestra come Maurizio Mosca, Andrea Marchiori e Deborah Pantana.
Preghiere, finti mendicanti e satira accolgono Giorgia Meloni a Macerata (foto-video)
La sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini
Paolo Renna, Andrea Marchiori e Maurizio Mosca in platea
Mi spiace ma scema ci sei tu...
Non ci vuole molto ad essere "stipati come le sardine" al cinema Italia. Quanti posti ha, 200?
Nicola Accattoli eravamo un migliaio invece,dentro tutti non ci stavamo,c'erano tantissime persone fuori e anche nella via di sotto........
Il futuro presidente del consiglio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Che dire dei fragorosi applausi quando è stato fatto il nome del questore Pignataro, un omaggio dovuto all’ottimo lavoro che sta svolgendo a Macerata.
L’anno prossimo vinceremo a Macerata, me lo sento.
Caspita che bel Manifesto per la droga! Finalmente la risposta al problema dopo anni di ricerche senza una soluzione. Pignataro, purtroppo già da stasera ricomincia tutto come prima.Sarà per la prossima vola.
…mah, affermare che sia da scemi sostenere che legalizzare la droga serva a combattere la mafia, credo proprio sia molto riduttivo nei confronti di chi lo sostiene, poiché, probabilmente, le definizioni in quel senso potrebbero essere assai più numerose. gv
l’obiettivo è drogare i giovani e la società, al punto da renderli scemi, o psicologicamente influenzabili: che li droghi la mafia, oppure lo Stato, è indifferente.
Non vero che che PIGNATARO da stasera ricomincia tutto come prima, sta’ facendo un ottimo lavoro nella prevenzione alla droga, se arriva prima dei tragici fattacci avvenuti quasi 2 anni fa’, PAMELA MASTROPIETRO si poteva salvarsi.
Infatti ,Pignataro dopo il risolutore Manifesto per la droga firmato Meloni, di una originalità incredibile, è partito per un mese di ferie dicono in Jamaica dove potrà rilassarsi a suon di reggae. Ah comprensione mia, in quanti ti fanno la caccia!!
Per Rapanelli. Io credo che l’obiettivo sia fare soldi e questo alla fine di fatto genera un anti-stato.
Finalmente parole chiare e nette sulla droga, senza ambiguità.
La femme est la tradition et sans elle point de vie.
Si parla di droga e non si accenna minimamente alla “ndrangheta” l’organizzazione più potente in materia e che con i proventi “sta comperando tutto quello che si può comperare da Roma in sù”.Molto strano,almeno Saviano teorizza(giusto o sbagliato)qualcosa che potrebbe penalizzarla.O forse vuol far credere che femata l’immigrazione si fermerà anche lo spaccio.Questi convegni lasciateli al buon Bommarito che coinvolge Gratteri,che se permettete sullo spaccio ne sà di più.
Caro Poloni,
ero presente e posso dirLe che sia Giorgia Meloni che Maria Teresa Bellucci hanno parlato di camorra e di ‘ndrangheta, che stanno dietro lo spaccio e il traffico di droga, e che in qualche modo, più o meno evidente, di fatto sponsorizzano anche il tristemente famoso fenomeno della cannabis light.
I Meloni crescono sulle ceneri del PD. Strano ma vero.
In Italia abbiamo 5 distinti monopoli.
2 gestiti dalla criminalità (droga e prostituzione) 2 gestiti dallo Stato (alcool e tabacco) ed 1 (gioco d’azzardo) che sembra essere una joint venture tra i monopolisti.
.
Proviamo per un attimo ad immaginare di rendere sotto controllo statale la droga….
1) Si controlla la filiera di produzione e la qualità è migliore della robaccia che gira oggi
2) ci sarebbe una perdita di decine e decine e decine e decine e decine e decine e decine di milioni di utili per la criminalità
3) non dovendo più rincorrere i piccoli spacciatori ci sarebbero centinaia e centinaia e centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri sulla strada per contrastare altri delitti (furti, rapine, aggressioni,ecc) quindi ci sarebbero più agenti per contrastare i delinqienti.
4) ci sarebbero le risorse per indagare sul riciclo (attività, imprese, conti esteri, manovalanza ecc ecc) dei soldi della delinquenza organizzata
Quindi non solo si tagliere be le gambe allo spaccio, ma si andrebbe a toccare nel portafoglio direttamente (2) ed indirettamente (3,4) la delunquenza..
.
Quindi la delinquenza sarebbe duramente colpita e si potrebbe poi arrivare a stroncare l’altro suo monopolio (prostituzione).
.
Ma il monopolista che vedrebbe danneggiati i suoi monopoli come potrebbe reagire???
Con la violenza e le bombe, gli omicidi e le sparatorie.
.
Quindi conviene a tutti che i 2 monopolist gestiscano o rispettivi monopoli senza pistarsi o calli.
.
Eliminare qualche piccolo spacciatore dalle strade o sequestrare qualche chilo di droga fa tanta audience mediatica, ma non sposta di una virgola il problema.
Per ogni spacciatore arrestato ne trovi subito 3 che prendono il suo posto.
Per ogni chilo di droga sequestrata ne entra illegalmente almeno 10 chili, forse 20 magari anche 50.
Non condivido l’impostazione proibizionista proposta (anche) da FdI. ‘E però un segnale assai positivo che un partito in ascesa di consensi e con prospettive di governo dia rilievo centrale ad un tema che spesso la politica schiva, per indifferenza o per paura. Magari, certo, una politica esperta come Giorgia Meloni avrebbe potuto evitare alcune semplificazioni e alcuni toni ma va tenuto conto che un evento politico non è un convegno di studi. Sostenere che legalizzare vada contro le mafie non penso sia da scemi ma è certamente da ingenui o da sfacciati affrontare queste materie con la propaganda e il furore ideologico, comunque la si pensi. Di sicuro, continuare a svuotare il mare delle mafie e del narcotraffico col secchiello del proibizionismo, mentre il mercato illegale paraclandestino e paraliberalizzato si intreccia in forme sempre nuove e sfuggenti con una domanda e un consumo che non si fanno scrupolo, per cinismo di volontà o per obbligo di malattia, di arricchire il sistema criminal-mafioso che li avvelena, per provare a quietare (finendo per alimentarla) la propria dipendenza o per cercare di trovare (e provare, rischiando di caderci o di restarci) quel che da sempre l’uomo cerca (e cercherà) nelle droghe; insomma, questo continuare a svuotare il mare col secchiello, senza immaginare altro, se non è da scemi, è da incoscienti.
La Meloni dichiara di non fare politica per cercare voti. E’ vero, infatti – come tutti – cerca voti per fare politica.
Per il signor Acciaresi.
È probabile che chi si droga diventi ‘scemo’. Quanto meno le persone semplici la pensano così.
Mi fido di lei caro Bommarito ma io ho sentito solo attacchi e nessuna proposta concreta,un elencare volti e posizioni contrarie solo per cercare il consenso della platea accondiscendente.Mera campagna elettorale.