I 4 CANDIDATI ALLE PRIMARIE – Da sinistra: Luciano Pantanetti, David Miliozzi, Stefania Monteverde e Narciso Ricotta
di Matteo Zallocco
Confermati i quattro moschettieri per le primarie del centrosinistra in programma il 16 febbraio. Ieri sera la commissione elettorale, riunita nella sede del Pd in via Spalato, ha regolarizzato le firme (ogni candidato ne doveva portare almeno 250) e i versamenti (400 euro a testa il ticket di partecipazione). Ufficializzate dunque le candidature dell’assessore ai lavori pubblici Narciso Ricotta (Pd), del presidente del consiglio comunale Luciano Pantanetti (La città di tutti), della vicesindaca Stefania Monteverde (Macerata Bene Comune) e del consigliere comunale David Miliozzi (Macerata Insieme).
C’è qualche malumore nel Pd per la presentazione di una sola candidatura, quella di Narciso Ricotta, seppur goda del sostegno di gran parte del partito: dai duellanti Carancini e Sciapichetti, allo “spin doctor” Giovanni Scoccianti. Nei dem si era cercata anche una candidatura in discontinuità con l’amministrazione Carancini, ma dopo il passo indietro del segretario cittadino Stefano Di Pietro il tentativo di trovare un nome forte dalla società civile è risultato tardivo. In particolare nell’ultimo mese è stato corteggiato il professor Luigi Lacchè, ex rettore di Unimc, che non ha dato la disponibilità. E qualcuno nel Pd, come l’avvocato Nicola Perfetti, alle primarie sta sostenendo un altro candidato (nella fattispecie Luciano Pantanetti).
Per la corsa al Consiglio regionale al momento restano due i nomi che si contendono il posto nel Pd maceratese: Stefano Di Pietro e il sindaco uscente Romano Carancini. Le chance di quest’ultimo aumenterebbero nel caso si concretizzi l’ipotesi di candidatura a Governatore delle Marche di Valeria Mancinelli. Venerdì alle 17,30 la sindaca di Ancona sarà a Macerata per presentare il suo libro “I principi del buon governo” alla biblioteca Mozzi Borgetti. Con lei ci sarà proprio Carancini che si era già schierato (con scarsi risultati) insieme alla “sindaca del mondo” per l’elezione del segretario regionale, sostenendo la candidatura di Petrini. Carancini oltretutto è vicino a Francesco Fiordomo (ex sindaco di Recanati, ora tra gli esponenti principali di Italia Viva) che nel frattempo è diventato il portavoce di Valeria Mancinelli.
Stefano Di Pietro, intanto, conferma: «Per le regionali vedremo, la mia disponibilità resta. Per quanto riguarda le primarie ho ritenuto giusto mettere avanti il ruolo di segretario, in questo momento serviva una figura di equilibrio tra le varie forze politiche. Quella di Narciso è comunque una candidatura che unisce, lui riesce a fare da collettore tra tante persone, anche quelle che litigano tra loro. Ai tanti che dicono che il risultato è scontato rispondo che probabilmente il nostro candidato è in vantaggio ma saranno i maceratesi a scegliere. Mi auguro che la città colga questa occasione per decidere il miglior candidato del centrosinistra».
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Luigi Lacchè, ex rettore dell’Università di Macerata, smentisce che l’intenzione di alcuni membri del Pd di puntare su di lui come figura forte della società civile si sia poi concretizzata: “Nessuno mi ha avvicinato o richiesto qualcosa. Pertanto la mia “disponibilità” non è mai stata sollecitata”.
Valeria Mancinelli che ha vinto il premio di sindaco del mondo risollevando economicamente la città di Ancona, scrittrice su riportato di un libro che tratta dei principi del buon governo, se dovesse decidere di presentarsi come candidata alle regionali sarebbe un osso duro molto temuto da tutte le altre forze politiche nonostante il Pd non goda nelle Marche anche grazie a personaggi del “calibro” di Carancini, Ceriscioli e Sciabichetti di molta stima. Credo che parteciperebbe per dare finalmente una raddrizzata alla Regione Tutta e saprebbe scegliere da sola da chi farsi accompagnare e non aspetterebbe certo proposte dall’alto se non coinciderebbero con gli interessi della Regione o che finirebbero con l’intralciarla. Ha dimostrato di essere politico di serie A e quanti ce ne saranno in giro? Di mezze calzette è pieno. Ma è presto per parlarne, le elezioni anticipate lasciamole fare alle grandi menti della nuova politica, quella solamente parlata e per certi versi a noi già vicina e in fase di costruzione. Partirebbe addirittura con l’arroganza di aver già fatto capire che il programma sarebbe basato sulla permuta, su famoso “Do ut des” frase latina dal significato letterale in «io do affinché tu dia» . Io non uso mai la parola ” vergogna “, ma quanto significa spietata noncuranza dei cittadini che non pasteggiano ad aragoste ma che si accontentano di poter fare se ci riescono una semplice vita decorosa e tranquilla, è l’unico termine che fa presto a dare un significato oggettivo, a cui per sua caratteristica, quella di essere appunto oggettivo non si può modificare.
I quattro moschettieri.
Dall’altra parte il capitano.
Mancano solo le 3 grazie (Grazia, Graziella e grazie al..) e poi è pronto il sequel di Guerre Sperlari