Grazia Di Petta e Marco Sigona
di Federica Nardi
“Macerata Rinnova”. Ecco il nome dell’associazione culturale trainata dal noto dermatologo Marco Sigona (che ne sarà portavoce), e dai soci fondatori Grazia Di Petta, insegnante all’istituto Agrario proveniente da Napoli e da 15 anni in città e Frediano Colotti, pollentino, ex presidente della Bocciofila di Sforzacosta. Nessuno di loro, rivendicano, è iscritto a un partito. Un’associazione culturale che però nasce in campagna elettorale con un orientamento sul centrosinistra.
Marco Sigona
Lo stesso Sigona, che da un lato smentisce «l’appoggio a un candidato sindaco», non nasconde che «per il futuro valuteremo se trasformarci in lista civica, che sia in parte di discontinuità con il passato ma conservando lo spirito critico come strumento costruttivo». Un futuro che coincide con il tempo delle primarie? «Grossomodo», si limita a dire Sigona. L’impressione è che a pesare sul progetto dell’associazione e su un’eventuale discesa in campo per la tornata elettorale sarà l’esito delle primarie e che (ma questo Sigona non lo dice) la lista civica nascerà dopo l’eventuale vittoria di Narciso Ricotta alle urne del centrosinistra del 16 febbraio.
Macerata Rinnova al momento conta una quarantina di iscritti. Perlopiù, dicono i portavoce, appartenenti al mondo dell’associazionismo rivolto al sociale. Nei piani dell’associazione costruire un programma, recuperare le riunioni di quartiere e soprattutto «portare verso il dibattito costruttivo i molti che si sono arroccati su posizioni di critica e polemica».
Il logo scelto riflette il percorso: «È una macina ed è anche una ruota – spiega Sigona -. Noi non parliamo un linguaggio politico. Abbiamo una rotta da seguire, non slogan urlati ma un confronto sereno tra persone civili. Il cambio di amministrazione dopo 10 anni è un momento importante e siamo aperti a chi ha voglia di impegnarsi. Oggi si percepisce una crisi dei valori e dei rapporti e anche del senso di responsabilità. Per questo anziché lasciarmi andare al disinteresse, che sarebbe stato facile, ho provato a metterci la faccia. E’ ora di restituire a questa città che tanto mi ha dato».
Alcuni temi già emersi dagli incontri dell’associazione sono l’ambiente, l’innovazione, il lavoro (soprattutto con un focus su cultura e agricoltura), la sicurezza intesa anche come solidarietà di vicinato e la partecipazione nei quartieri e nelle frazioni. Ma la strada è ancora da delineare: «Verranno affrontati anche altri argomenti, questi sono solo indicativi – spiega Sigona -. Penso alla salute, allo sport, all’ospedale unico come valore aggiunto per la città. Vogliamo ridare autorevolezza a Macerata come capoluogo di provincia». C’è già un’email attiva per inviare proposte o partecipare: [email protected]. E presto anche una pagina Facebook.
Grazia Di Petta
Per adesso non si parla di regionali, l’associazione è concentrata sulla città e sul suo futuro. Sigona e Di Petta approfondiscono anche il concetto di discontinuità, vero letimotiv in questi mesi: «da chi ha amministrato in questi anni ma facendo tesoro delle cose fatte bene, anche da chi ha partecipato a quel percorso». Di Petta aggiunge: «la novità non può escludere quello che si è fatto di buono, non partiamo da nessun pregiudizio». Comunque, conclude Sigona, «procediamo con un lavoro di squadra, non con personalismi sterili. Vogliamo costruire un programma che tenga conto delle esigenze della città, tra cui democrazia, accoglienza, lavoro, solidarietà e giustizia sociale».
(foto di Fabio Falcioni)
Grazia Di Petta e Marco Sigona
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Interessante, però come simbolo avrei scelto una ricottina, perchè Narciso è l’approdo di questa associazione, peraltro già dichiarato informalmente nei giorni scorsi.
Da rilevare la totale mancanza di rilievi rispetto al decennio caranciniano (impossibile da farsi, perchè Narciso si è posto come il clone del Carancio, interessato come è al suo appoggio a livello comunale, da ricambiare in sede di candidatura dello stesso Carancini alle regionali). Si usa quindi, per dire e non dire, la formula stantia e asettica della discontinuità.
Altri partitini sinistroidi, ma non lo avete ancora capito che a maggio perdete di brutto, dovete solo vergognarvi di avere rovinato completamente la citta’.
Uno dei piani è quello di costruire un programma. Si dà il caso che piano è sinonimo di ‘programma’. Quindi un programma è quello di costruire un programma. Non è un paradosso, un ricorso all’infinito, un dire qualcosa di insensato? Ma ‘sta gente sta tra la gente o vive altrove? Ricorda la “Utopia” di Tommaso Moro.
Ancora sinistri di sinistra, che pizza!!!
Tutta gente che vive di spesa pubblica sulle spalle dei taxpayers. Solite minestre socialiste che governano da 30 anni.
[email protected] . Andate avanti per la vostra strada, non porterà forse a niente ma visto che qui vogliono sostituire il vecchio, logoro, paranoico, inguardabile, perseverante nell’errare Pd con La Lega Salvini, vista l’impossibilità di spedirvi su WI34SKX tutti a bordo della stessa astronave, provate a bloccarlo. A Macerata ci riuscireste anche se faceste venire tutti i sub-sahariani rimasti. Del resto mi dicono che i cinesi stanno costruendo città in Africa dove si trasferiranno in 100 milioni. Quindi con le accoglienze bisogna cominciare a programmare bene, 42.473 li mettiamo a Macerata,42.477 si prenderanno Civitanova, 1 almeno andrà a Bivio Cascinare a sostituire il sindaco di Civitanova che si trasferirà almeno nei sogni ad Ancona et voilà,les jeux sont faits, rien ne va plus e aussi vuà.
…..AVANTI…! C’È POSTO!
fra poco saranno più i candidati rispetto ai votanti.
Bravo Marco, ci vogliono persone volenterose come te a Macerata, perchè se aspettiamo “li soliti criticò, che ti …..” (cit. dai Vincisgrassi).
Tutti “armati” pronti a cambiare i connotati di questa “sazia e disperata” città (come la definirebbe il cardinale Biffi). Il vorrei poter andare in giro “armato” in qualche maniera, in quanto io e tutti gli onesti non violenti rischiamo di perdere i connotati o di finire all’altro mondo a causa di criminali lasciati a piede libero e a loro piacimento da una Sinistra, che non garantisce più la sicurezza ad ogni cittadino, salvo quei politici con le scorte. L’unica proposta concreta che il nuovo aspirante gruppo politico di Sinistra che vuole rinnovare i connotati a Macerata dovrebbe essere quella di darci una sicurezza fisica, dato che la Sinistra sta per riempirci di altri migranti bugiardi che fuggono da guerre e carestie, alcuni dei quali sono invece criminali comuni, pronti a fare soldi in qualche maniera, dato che noi italiani non siamo razzisti, ma siamo buonisti, siamo cattolici e fratelli di tutti, anche di quelli che sono pronti a massacrarti o a farti la pelle. Io non sono un criticone. Sono solo uno che non vuole fare la fine di quegli italiani che giornalmente pagano il crimine ammesso dalla politica di Sinistra.