Il segretario cittadino Stefano Di Pietro con Giovanni Scoccianti e Narciso Ricotta davanti alla sede del Pd
di Matteo Zallocco
Pd verso la candidatura unitaria alle primarie del 16 febbraio. Il segretario cittadino Stefano Di Pietro quasi sicuramente non sarà della partita, salterebbe così definitivamente il “piano b” per un nome alternativo a Narciso Ricotta e all’amministrazione uscente. Resta invece aperto per Di Pietro il discorso Regionali, per le quali la concorrenza non manca, a partire dal sindaco Carancini che in passato non ha nascosto di voler proseguire l’attività politica dopo la scadenza del doppio mandato.
Lunedì con ogni probabilità arriverà il no definitivo da Di Pietro che era stato tirato per la giacchetta da chi chiedeva una candidatura anti-Ricotta all’interno dei dem. A questo punto l’assessore ai lavori pubblici (che può già contare sui “pacchetti” Carancini e Sciapichetti) avrebbe dalla sua l’intero partito e sarebbe ancor di più l’avversario da battere. L’unico sfidante certo al momento è Luciano Pantanetti, presidente del Consiglio comunale, che già la scorsa settimana ha presentato la sua candidatura con la civica “La città di tutti”. Potrebbero essere poi della partita la vice sindaca Stefania Monteverde (Macerata Bene Comune) e David Miliozzi (Pensare Macerata), il nome proposto da Massimiliano Bianchini nel tavolo con Italia Viva. Sullo sfondo resta sempre Rosaria Del Balzo Ruiti, presidente di Croce Rossa e Fondazione Carima, che ancora non ha chiarito le sue intenzioni. C’è chi sostiene che una possibile sorpresa alle primarie potrebbe essere una lista civica dell’area cattolica.
E una nuova civica potrebbe nascere anche a sostegno di Ricotta in vista delle elezioni di primavera. L’assessore ha un altro vantaggio, quello di una campagna elettorale iniziata da parecchio tempo. E sta aspettando l’ultima assemblea Pd (e a questo punto anche l’endorsement dell’intero partito) per ufficializzare una candidatura comunque scontata. Intanto Ricotta prosegue con la sua anacronistica propaganda social a suon di video della sua serie “Piccole idee crescono” con rappresentazioni da fotoromanzi anni ’90 e motivetti melanconici. Da tutto ciò emerge un’immagine costruita che restituisce un Ricotta snaturato dalla realtà. Una metamorfosi elettorale che fa il paio con quella di Andrea Marchiori, il cui linguaggio (soprattutto nei comunicati stampa) è radicalmente cambiato da quando è approdato alla Lega.
Altri mutamenti all’orizzonte? Possibile. Rosaria Del Balzo, per esempio, è ancora trincerata dietro a un “no comment”. Seppur accostata a destra e a manca, al momento preferisce il silenzio. In settimana la presidentessa è stata presa di mira su Facebook da due pagine (Macerata Futura e Policomics) create dall’agenzia di comunicazione che sta curando la campagna elettorale di Ricotta. Etichettata come “una donna per tutte le stagioni”, la Del Balzo compare in foto-montaggi con Salvini. Mentre nel centrodestra tutto tace e i malumori di alcuni alleati crescono per questa regia targata Paolo Arrigoni che non ha ancora dato segnali.
Narciso Ricotta in versione reale oggi al pranzo di Natale della bocciofila di via Panfilo assieme all’assessore Alferio Canesin
Narciso Ricotta sbarca sui social, scatti in stile kennediano “Candidato modello” ma non giallorosso
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Narciso Ricotta conferma che sta lavorando anche a una lista civica e specifica:
“Io personalmente non c’entro nulla con i post social sulla Del Balzo ma prendo atto che nel nostro sistema la critica e la satira sono consentiti e legittimi. Io per primo ne sono oggetto tutti i giorni e quando ricevo una critica ci rifletto per vedere se può aiutarmi a fare meglio, mentre quando ricevo la satira mi faccio una bella risata, come ho fatto ad esempio sul vostro simpaticissimo articolo sulla cabinovia”.
Strano però che Narciso Ricotta, allorchè Carancini mi ha querelato non rispettando in alcun modo il diritto di critica, non ha fiatato, rimanendo a bocca strettamente chiusa!
Quindi mentre Di Pietro fa un passo indietro
la Del Balzo fa un balzo in avanti
“….Io per primo ne sono oggetto tutti i giorni e quando ricevo una critica ci rifletto per vedere se può aiutarmi a fare meglio….”
Sotto Natale siamo tutti più buoni e leggiamo il Libro Cuore…
🙂 🙂 🙂
La tre nomi non assisteva più neri perché il budget fu portato a 21 euro al giorno. Presidentessa della Croce Rossa?!?La Croce Rossa deve aver apportato qualche modifica dal suo nascere e dagli aiuti portati ai feriti di tante guerre. Forse oggi è solo un’azienda. Mi ricordo che qualche anno fa ci fu una guerra delle tariffe con un’altra associazione perché la Cri abbassava i prezzi per le prestazioni. Quindi si spiega il no ai neri, del tutto economico.
È arduo concepire il fatto che qualcuno abbia una scarpa in banca è una nella CRI. Pensavo ad un aut aut (o una o l’altra ma non ambo). invece è un vel vel (o una o l’altra ma anche ambo). Ossìmori?
Aoh, Rcotta sta pareggiando con Bommarito. Uhmmmm….