Pescara del Tronto dopo la scossa del 24 agosto 2016
di Federica Nardi
Duecentonovantanove morti e 365 feriti nel Centro Italia. Nelle Marche 30.214 sfollati di cui 713 ancora in hotel, 904 milioni di euro spesi tra assistenza, messe in sicurezza e investimenti per palazzine spesso ancora da consegnare. Eccoli i tre anni passati – quasi – inutilmente. È questa la fotografia del terzo anniversario del terremoto del 24 agosto 2016 che anche quest’anno riaccende i riflettori nazionali sulla nostra terra ferita. Prima dai sismi, con il primo proprio tre anni fa, e poi da un’inerzia delle istituzioni centrali che è rimasta tale e quale per la durata di tre governi. La devastazione del terremoto ha prodotto i suoi effetti in pochi istanti. Ma il sisma è iniziato nel momento in cui è finita la scossa.
Matteo Salvini in visita a Peppina durante la campagna elettorale
La montagna che ha fatto comodo in campagna elettorale (e lo farà ancora in vista delle regionali del 2020) è rimasta inascoltata un po’ da tutte le parti politiche: materiale buono per convegni e proposte a cui purtroppo – al momento – manca la forza dei numeri e il peso politico. Un territorio sempre più spopolato e quindi sempre più marginale e invisibile. Con comunità quasi rassegnate a gioire per le briciole (piccole riaperture, una demolizione, una messa in sicurezza, un lavoro che va a buon fine). Mentre comuni più forti e realtà imprenditoriali con l’occhio lungo assorbono fondi, progettualità, scommettendo su una rinascita cucita su misura dei grandi interessi che poco hanno a che fare con le economie locali e sembrano spalancare le porte alle multinazionali.
Una delle zone rosse del comune di Castelsantangelo
Mezza provincia di Macerata convive da più di mille giorni con le macerie a vista o con centri storici puntellati: ci sono ancora 22 comuni con zone rosse (sui 35 totali in regione). Le case sventrate e inaccessibili sono ferite che si aprono spesso proprio di fronte alle aree delle soluzioni abitative d’emergenza. Villaggi di casette tutte uguali che in alcuni casi hanno ricreato solidarietà e buoni rapporti di vicinato, in altri hanno inasprito ulteriormente rapporti prima affrancati dalla prossimità grazie alla conformazione stessa dei luoghi di montagna. Destinate a durare per alcuni anni, toccherà presto ai Comuni occuparsi di strutture tirate su, come ha denunciato la Cgil di Macerata per un anno intero, sulla pelle di operai sfruttati e sottopagati.
Luca Ceriscioli, governatore delle Marche
Dove qualcosa si è mosso c’è stata la mano del privato (vedi le scuole finanziate da Andrea Bocelli) o la forza di volontà nata dal basso che ha deciso di non attendere le soluzioni “dall’alto”. Mentre vengono spesi milioni di euro destinati al turismo ai margini del “cratere”, ad esempio, decine di associazioni hanno unito i loro sforzi per un’infrastruttura a costo zero: il Cammino delle terre mutate che attraversa l’Appennino ferito da Fabriano fino all’Aquila e che conta già una solida base di turisti e camminatori. Sono molte le attività – sia negozi che ristoranti – che hanno riaperto sui Sibillini, restituendo parvenze di piazza a luoghi che non hanno più il centro storico (come Visso, Ussita e Castelsantangelo) e che non ce lo avranno per un tempo lungo e indefinito. A distanza di tre anni c’è anche chi lavora ancora in tenda o in furgoncino, d’inverno e d’estate.
Fiori in una zona rossa
A volte la forza di non abbattersi e di ribellarsi – concetto ben distante dall’ormai stradigerita “resilienza” diventata la scusa per far ingoiare tutti i rospi a intere comunità private dei loro diritti e servizi basilari -, ha significato anche violare la legge: dal caso di Peppina e della sua casetta “abusiva” (che poi ha portato a un condono) fino ai segni di vita nelle zone rosse dove in alcuni casi continuano ad apparire orti curati, fiori freschi e occhi vigili. Una disobbedienza civile costante e frequente, segno di una sana esasperazione e di un attaccamento al territorio che nemmeno il sisma è riuscito in molti casi a spezzare.
Operai al lavoro nella strada Pian Perduto
Tutto questo è impossibile raccontarlo una volta l’anno per ricordare gli anniversari delle scosse. Per questo Cronache Maceratesi non ha mai smesso di fare da megafono alle istanze e ai problemi del territorio colpito, stando sui posti e accendendo quotidianamente i riflettori sul cuore dei terremoti di tre anni fa. Ma a volte nemmeno la cronaca o le inchieste riescono a restituire i sentimenti contrastanti di un post sisma che assomiglia fin dalla prima ora a un dopo guerra. Per comprendere cos’è un terremoto dove l’inefficienza regna sovrana bisogna uscire di casa e incontrare con i propri occhi le tavole apparecchiate che spuntano dalle macerie di tre anni fa, le strade e i sentieri ancora chiusi. Ci sono feste e sorrisi nel cratere, c’è la vita che va avanti (perché ci si abitua a tutto, anche a un dopo sisma infinito). Ma il silenzio che avanza come il romanzesco Nulla di Michael Ende dove non parte la ricostruzione (e a volte nemmeno la demolizione) ci ricorda che se lasciamo senza risposta l’appello delle montagne sarà presto o tardi tutto il territorio a pagarne le conseguenze.
Io maceratese chiedo a chi ha intascato, amministrato e che fine hanno fatto tutti i miliardi donati anche con sacrificio x aiutare gli italiani colpiti dal terremoto e da tutto il mondo x aiutare tutti i terremotati !!!!! Sono tre anni di attese, promesse e dispersione di quel denaro, o con la scusa di camorra o x fare le cose "bene"e ho molti dubbi, intanto intascano e disperdono il capitale senza fare quasi niente, associazioni varie mi sembra che si mantengono con questi soldi e non i veri destinatari, perché non vengono distribuiti senza fare guadagnare ditte e politici accordati ??
A noi non ci pensa nessuno
Ma non c'era Salvini che ci doveva pensare??
Ci doveva pensare il PD..invece di Rompere con i Profughi.
Giancarlo Moschini ci doveva pensare anche il governo 5stelle\lega.. Ma..
A non ci pensa nessuno
Sappiamo bene chi ha gestito il terremoto... maledetti! Perfino Berlusconi fece meglio di voi.
Quanti anni dovranno passare ancora prima che si ristabilisce la situazione....questi bravi politici che promettono...promettono e promettono ma quando cambieranno le cose??? Ma a loro che gliene fregano tanto la villa loro ce l'hanno
Avete ragione la colpa e anche la vostra ma io ricordo il Pinocchio di Renzo che disse non vi lasceremo soli ma però noi italiani siamo fessi in Francia i giubbetti gialli a devastato Parigi noi italiani non siamo capaci e per questo che ci prende in girò questi buffoni solo promesse
State tranquilli quando ci sarà bisogno per le nuove votazioni si ripresenteranno in massa per le innumerevoli promesse che poi come già accaduto non manterranno
Un grande abbraccio
Mi dispiace tantissimo per voi ci sono persone che ci marciano
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E il PD sta ravanando x tornare al governo…
Otto..
non fare finta di non capire…
due commissari x il terremoto Errani,De Micheli
presidente di Regione
un paio di governi rossastri….
se vuoi mettici pure Salvini adesso se vuoi,ma è proprio l’ultimo della fila…
Dalla politica e dai politicanti solo tante e tante parole inutili e promesse mai mantenute che umiliano non solo il popolo dei terremotati ma, indigna anche l’Italia e gli Italiani.
I politici devono essere come gli amministratori di condominio, pagati per eseguire le delibere delle assemblee dei condòmini.
non si sono interessati nessuno e nessuno ha fatto nulla, ma era già tutto pianificato per far sì che questi paesi non fossero ripopolati onde evitare un altro disastro poiché ancora non viene fatta un adeguata ricostruzione preventiva per fare in modo che non riaccada più quello che è successo.
Troppa burocrazia, troppi paletti, molto menefreghismo uno schifo
@Xaveri Otto, per la precisione; dopo il fallimentare Errani, la De Micheli, le casette fradice, costose come se fossero in muratura di qualità, nonostante la pochezza dei materiali usati, gli impianti che gelavano, i topi che entravano dai fori degli scarichi, l’amministrazione regionale sempre di un certo colore, i politici nazionali che all’inizio si erano fiondati al grido “non vi lasceremo soli”, la guerra fatta alla nostra amata “nonna Peppina”; e si potrebbe continuare, lei trova il coraggio d’incolpare Salvini, che non voglio difendere, ma solo per farle notare quanto la sua affermazione. suoni paradossale!
quando ricorre l’anniversario della inaugurazione di un tombino, tutti i politici e politicanti corrono a flotte per farsi fotografare, ora mi domando quanti politici o politicanti si sono recati nelle eree devastate dal sisma per portare, quanto meno, le loro scuse per le promesse fatte ai 4 venti e con altosonanti discorsi!
MI PAREVA DOROSO LE SCUSE
scusate intendevo dire:
MI PAREVANO DOVEROSE LE SCUSE PUBBLICHE
E’una vergogna ! Dopo 3 anni ci sono ancora le macerie da smaltire, come puoi pensare a ricostruire !
All’inizio hanno sfruttato i tecnici (geometri, ingegneri e architetti) per fare i sopralluoghi FAST, per velocizzare poi ci hanno messo da parte; gli ordini e i collegi, non avendo fatto valere il giusto peso, non hanno mai avuto voce in capitolo.
Le uniche cose ricostruite sono state fatte grazie ai fondi di privati, di cui tutti i nostri GRANDI politici si sono fatti artefici.
Ho sentito dire ad una inaugurazione di una scuola, “abbiamo ridato dignità a questa comunità”….. ma quale dignità se i fondi di quella ricostruzione sono tutti privati e certificati.
Vergogna a tutti i livelli, 3 commissari con funzioni prettamente politiche e non funzionali, una marea di ordinanze inutili (tutta burocrazia), i soldi degli sms destinati alla ricostruzione dirottati per piste ciclabili, gli uffici della ricostruzione fermi perché scadono gli incarichi e non possono riassumere gli stessi tecnici (perché se no diventano dipendenti a tempo indeterminato), i poveri cittadini che ripartono lo fanno solo grazie alle proprie forze, un miracolo che tutti non possono permettersi di fare.
E’ una vergogna che i nostri governanti scarichino le colpe uno sull’altro, 2 anni di “terremoto” con il precedente governo e non è partito niente, 1 anno di questo ultimo governo ed è rimasto tutto invariato.
I commissari con poteri straordinari non hanno saputo gestire niente per snellire la burocrazia, se non avevano il coraggio dei loro poteri potevano lasciare prima l’incarico.
Sarebbe ora di farla finita e dare una svegliata a questi politici che stanno giocando sulle nostre spalle, e purtroppo, su quelle della povera gente che si è trovata a vivere una tragedia immensa come questo ultimo terremoto.
Adesso siamo in mano, in ostaggio, di 4 o 5 personaggi che tentano di gestire il futuro del nostro paese Italia, cercando inciuci e accordi sottobanco che non conosceremo mai.
Mi domando : c’è ancora una democrazia ?
Un abbraccio a tutte le persone che hanno perso la casa o le attività, ma che non hanno perso la DIGNITA’ !