«La ricostruzione finirà nel 2049»:
il report di Symbola è un grido d’allarme

TRE ANNI DOPO - La fondazione fa il punto sul dopo sisma con i dati ufficiali sullo stato dell'arte, l'analisi critica e le proposte di interventi. Al centro il tema della semplificazione burocratica. Il segretario Fabio Renzi: «E' come se al Giro d'Italia controllassimo tutti i corridori alla partenza, non arriveremmo mai». Lo studio curato da Franco Capponi: «Con questi tempi ci vorranno più di 30 anni per la fine dei lavori»

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Fabio Renzi e Franco Capponi

 

di Gabriele Censi

Termine ricostruzione nel 2049, la data è terrificante ed emerge dal report preparato a tre anni dalla scossa del 24 agosto 2016 dalla Fondazione Symbola per vedere lo stato dell’arte con un’analisi critica e proposte per superare le difficoltà del dopo sisma. Al ritmo del 2,7% annuo delle pratiche esaminate la prospettiva per la ricostruzione è di 30/35 anni.  «Ricostruzione. Quando, dove, come? – si interroga il segretario generale Fabio Renzi – , siamo la regione più colpita ma il dato non emerge, paradossalmente l’estensione del sisma sul nostro territorio lo rende ordinario. Fa tristezza rilevare che proprio in questi giorni di dibattito sulla crisi di governo nessuno ha affrontato il tema». Il report è stato realizzato da Franco Capponi, sindaco eletto e sospeso di Treia che già ha fatto parte della commissione Anci Terremoto. Renzi spiega come mai una fondazione che si occupa di dare visioni (ricorda lo slogan “dov’era come sarà”) si trova ad affrontare il dove stiamo e come stiamo: «Ce lo chiedono i cittadini – prosegue Renzi – perchè il lavoro di elaborazione è stato fatto, c’è il patto per la rinascita dell’Appennino realizzato dalle quattro università, ma che fine ha fatto? Gli obiettivi che tracciamo non diventano azione politica e e così ci troviamo con il carro davanti ai buoi perché la ricostruzione non è partita. I numeri sono deludenti e preoccupanti, serve una fortissima accelerazione se no è come se corressimo il giro d’Italia facendo i test antidoping a tutti i corridori prima della partenza. Così non si arriva mai. Servono il controllo a campione e le verifiche ex post»

symbola-sisma-4-325x244Fabio Renzi ha poi evidenziato la necessità di semplificare il quadro normativo troppo accentrato a livello statale con una serie di norme inserite in provvedimenti generali che sono di difficile interpretazione: «Un chiaro esempio è stato il provvedimento per la sanatoria delle difformità urbanistiche che ci ha equiparato a Ischia dove sono abusivi anche i tombini…». Capponi ha illustrato i numeri del sisma in regione: «46mila edifici danneggiati,  il 13% con progetti presentati e il 6% approvati, 1250 le pratiche esaminate su 3500 presentati all’anno, con circa 15 anni stimati solo per la presentazione dei progetti, con questi tempi arriviamo a 30/35 anni per la fine dei lavori». Non meglio la ricostruzione pubblica con 1150 progetti su 4/5000 finanziati e qui c’è il dato critico delle scuole: «Non aver scelto di realizzare poli territoriali di eccellenza – insiste Renzi – piuttosto che piccoli edifici locali è una visione miope che danneggia l’entroterra, qui c’è la responsabilità anche dei sindaci. Poi abbiamo il patrimonio culturale ecclesiastico con la normativa sugli appalti che trova ancora resistenza nelle procedure dell’Anac che guardano al dito e non alla luna. Il nostro entroterra rischia di diventare un grande Truman Show orfano di vita e comunità vera. Il tempo è una variabile fondamentale».  Il report presentato da Capponi  formula proposte puntuali per accelerare l’esame dei progetti: «Tra queste nuovi uffici decentrati con attrezzature e tecnici, responsabilizzazione dei professionisti che redigono i progetti, collaudi di privati, estendere l’utilizzabilità dell’agevolazione del sisma bonus, governance diretta e continuativa con un tavolo istituzionale per lo sviluppo delle aree terremotate». 

symbola-sisma-1-325x244Il ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione è criticato fortemente anche da Sandro Polci, architetto membro di Symbola presente tra i molti addetti ai lavori all’incontro di oggi a Macerata al Centrale Plus: «Dovrebbe chiamarsi Anac-ronistica… Andrebbe superato anche il finanziamento a metro quadro perchè non servono edifici a tre piani ma strutture adatte ad una popolazione anziana che possa stare in comunità». «Scrivete ai parlamentari marchigiani silenti», chiede Silvano Ramadori, «La politica deve essere coinvolta» ribadisce Ivano Tacconi. «Serve un intervento anche sul credito che rischia di bloccare professionisti ed imprese in attesa dei pagamenti» interviene l’avvocato Gianfranco Borgani. Si apre un piccolo dibattito «che non finisce oggi,  assicura Renzi. – Questo report è già nelle mani del commissario Piero Farabollini e lo invieremo a tutti i soggetti istituzionali, poi ad ottobre torneremo a lavorare sul tema della progettualità per dare un futuro all’Appennino in parabola discendente già prima del sisma».

 

 



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