Il forno di Silvio a Visso appena riaperto dopo il sisma
di Monia Orazi
Riapre il forno di Silvio, a Visso, ma tutto intorno i progetti per altre attività produttive sono fermi all’ufficio speciale ricostruzione. E’ questa l’immagine più eloquente di una ricostruzione quasi immobile, certificata dai numeri. Per Visso, Ussita, Castelsantangelo, Camerino, Pieve Torina e Muccia, alcuni dei centri montani con la maggiore percentuale di danni, è però ancora lunga la strada per la ricostruzione. Si procede con il contagocce: in media solo il 30 per cento delle pratiche presentate in questi paesi è stato finanziato, mentre a tre anni dal sisma sono circa il 30 per cento i residenti che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione e che si rischia non torneranno se i tempi per ricostruire le case saranno eccessivamente lunghi. A dimostrarlo, il numero di pratiche presentate e finanziate dall’ufficio speciale ricostruzione, diretto da Cesare Spuri.
Per quanto riguarda i danni lievi nel comune di Camerino sono state presentate 181 pratiche, di queste ne sono state autorizzate 98, pari al 54 per cento di quelle presentate. Tutte finanziate le uniche tre pratiche per i danni lievi di Castelsantangelo, mentre a Muccia ne sono state presentate 29 e finanziate 21. A Pieve Torina soltanto il 40 percento delle 62 pratiche per i danni lievi sono state autorizzate. Ad Ussita soltanto 7 hanno avuto il via libera dall’Usr, pari al 35 percento di quelle presentate in totale. A Visso sono 73 le pratiche presentate per i danni lievi, di queste ne sono state finanziate il 37 percento, pari a 27.
Percentuali ancora più basse nel settore dei danni gravi, quelli che maggiormente interessano questi centri, che sono tra quelli più colpiti nell’entroterra maceratese, insieme ad altri piccoli borghi montani. A Camerino su 86 progetti presentati per i danni gravi, solo 8 sono stati finanziati, mentre a Castelsantangelo, dei 10 presentati, nessuno ha terminato l’istruttoria. A Muccia via libera solo a 3 progetti sui 29 presentati, nella vicina Pieve Torina ci sono 8 pratiche autorizzate su 57 presentate. Ad Ussita autorizzati un solo progetto sui 28 presentati, mentre a Visso 2 su 23 in istruttoria.
Ferma la ricostruzione nel settore delle attività produttive. Qualcosa si muove solo a Visso, dove sui quattro progetti presentati solo uno è stato autorizzato e completato, il forno che ha appena riaperto, fermi gli altri tre. A Camerino sono state presentate 5 pratiche, due a Muccia, una ciascuno a Ussita e Pieve Torina, ma nessun cantiere è ancora partito. Tirando le somme, a Camerino sono state presentate in totale 272 pratiche e ne sono state autorizzate solo il 39 percento, a Castelsantangelo sono 13 le pratiche presentate e solo tre quelle autorizzate, a Muccia via libera solo al 40 per cento delle 60 pratiche presentate. Qualche chilometro più avanti a Pieve Torina sono 120 le pratiche in istruttoria all’Usr, di cui quelle approvate sono il 28 per cento. Ad Ussita solo il 16 percento delle 49 pratiche in istruttoria è stato autorizzato e finanziato, a Visso su 100 pratiche presentate ne sono state autorizzate 30.
Per quanto riguarda il numero di sfollati, secondo i dati regionali sul contributo di autonoma sistemazione a Camerino attualmente percepiscono il Cas 2.271 persone, pari al 33,1 percento dei residenti ed una spesa di 824mila euro. A Castelsantangelo gli sfollati sono il 24,4 percento dei residenti, 61 hanno percepito il Cas a giugno, per una spesa mensile di 23mila euro. A Muccia sono stati erogati nell’ultimo mese 102mila euro di contributo autonoma sistemazione a 304 persone, pari al 34,6 percento dei residenti. Nella vicina Pieve Torina sono ancora 526 le persone in assistenza con il Cas, che rappresentano il 38,7 percento dei residenti, ma non ci sono da dicembre 2018 i dati disponibili sul sito della Regione, relativamente alla cifre erogate. Ad Ussita coloro che prendono attualmente il Cas sono il 24 percento dei residenti, in totale 98 persone per un ammontare mensile di 30mila e 800 euro. A Visso sono assistiti con il Cas 283 persone pari al 26,6 percento dei residenti, per una cifra mensile di 93mila euro. Sui tempi della ricostruzione si gioca per questi piccoli centri la possibilità di recuperare questi residenti, oggi in autonoma sistemazione in attesa di vedere ricostruite le loro case.
Fino a quando le priorità,in questo paese,rimangono le ONG....
Nessuno ha interesse a ricostruire, aspettano che alla fine tutti rinuncino e vadano via.
Che fine hanno fatto i "politici locali" che promettevano una rapida ripresa?
#NONVILASCEREMOMAIDASOLI!
I POLITICI LOCALI DOVE SONO ?
Ma che schifo
Per chi ignora
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C’è il santo CAS. chi li fa muovere..
Un mese fa ho fatto un giro in moto in tutta la zona terremotata fino a Amatrice e bisogna dire che se non lo vedi coi tuoi occhi non puoi rendertene conto.
La tv non ha mostrato neanche una minima parte della vastità della distruzione. Interi paesi e frazioni fantasma abbandonati dove non c’è neanche un palazzo intero…purtroppo sinceramente, vista l’entità dei danni, dubito fortemente che la ricostruzione possa mai avvenire.
Verrà tutto abbandonato e lasciato così com’è per sempre.