di Alessandra Pierini
In una tornata elettorale dai profili molto incerti per l’alto numero di candidati sindaci, ben 9, per il record delle 23 liste, sicura è la completa trasformazione del Consiglio comunale di Macerata. Innanzitutto nel numero dei suoi componenti, non più 40 ma 32. Tra questi di sicuro non ci sarà il presidente del Consiglio Romano Mari del Pd che nell’ultima seduta aveva preannunciato la sua uscita dai giochi (leggi l’articolo). Fuori dalla lista dei candidati consiglieri anche i suoi compagni di partito Andrea Netti, capogruppo nell’assise cittadina, l’ex assessore Mauro Compagnucci che già durante l’ultima legislatura dalle prime file, era scivolato sommessamente negli ultimi banchi e così anche Claudio Machella che a dire la verità in questi 5 anni non è stato senz’altro tra i protagonisti della scena politica cittadina. Fuori gioco anche Romeo Renis che tornerà ad essere poliziotto a tempo pieno e Marco Gasparrini, indipendente che sedeva tra i banchi del Pd.
Non ci sarà più tra gli scranni neanche Massimiliano Sport Bianchini di Pensare Macerata il quale si è avventurato sulla strada che potrebbe portarlo in Regione, al fianco di Luca Cerescioli. Così anche Antonio Carlini, l’altro consigliere uscente di Pensare Macerata, anche lui non ricandidato.
Non parteciperà ai giochi neanche Guido Garufi. Inarrivabile per arte oratoria e gestualità, in questi 5 anni è passato dall’Idv con cui era stato eletto alla formazione di Centro Democratico. Colpito da ben note vicende giudiziarie, Garufi lascia il suo posto in Consiglio dove aveva seduto per più di 10 anni.
Ha preso la via della Regione anche Fabio Pistarelli candidato consigliere di Forza Italia. In extremis ha scelto di non ricandidarsi Pierfrancesco Castiglioni, ex coordinatore provinciale di Forza Italia, il quale ha chiuso la sua esperienza in consiglio, criticando il suo partito per le diatribe interne (leggi l’articolo).
Non ci sarà neanche Fabrizio Nascimbeni che per 5 anni ha rappresentato Macerata è nel cuore, per lungo tempo da capogruppo, al fianco di Francesca D’Alessandro che invece si è ricandidata con la lista quasi omonima Macerata nel cuore. Scruta le vicende politiche da piazza Cesare Battisti Marco Guzzini, per anni seduto tra i forzisti per poi passare al Nuovo Centrodestra. Anche lui, ormai imprenditore, aveva annunciato di non voler continuare la sua esperienza da consigliere e dedicarsi alla sua attività in piazza Battisti (leggi l’articolo). Claudio Carbonari, ex Forza Italia, approdato a Fratelli d’Italia, guarda alla Regione ed è candidato consigliere al fianco di Francesco Acquaroli.
Sono poi diversi i consiglieri uscenti che figurano nuovamente in una lista come candidati ma in una diversa formazione o che da un partito sono passati ad una civica.
E’ questo ad esempio il caso di Marco Menchi che dalle file del Pd, si è trasferito nella civica creata da Romano Carancini “La città di tutti”. Dopo una lunga militanza nel centro sinistra, Alessandro Savi, in Consiglio comunale prima al fianco dei Comunisti Italiani e poi con Centro Democratico, è ora una delle figure di punta di Macerata Capoluogo, lista che propone Maria Francesca Tardella come candidato sindaco. Passo breve per Luciano Borgiani, rappresentante in Consiglio della Federazione della Sinistra, a questo turno elettorale nella lista dei Comunisti Italiani di Michele Lattanzi. Si sono sparpagliati nelle liste che affiancano il candidato Deborah Pantana diversi componenti dell’opposizione: Francesco Luciani, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio è ora nella lista Idea Macerata, che vede tra i candidati anche Giorgio Ballesi che nel 2010 era candidato sindaco del comitato Ballesi, Uliano Salvatori nei Popolari per l’Italia, Fabio Massimo Conti dalla civica che portava il suo nome ha fondato Alleanza per Macerata.
Il passaggio che senz’altro fa più scalpore, anche se le vicende consiliari e i continui contrasti con il sindaco Carancini prima e con il suo partito di appartenenza poi lo rendevano prevedibile, è quello di Luigi Carelli, ex presidente della commissione urbanistica, dai banchi del Pd alla lista di centrodestra Popolari per l’Italia (leggi l’articolo) e in questi giorni di nuovo nell’occhio del ciclone per vicende giudiziarie (leggi l’articolo).
Saranno di nuovo in pista, con la stessa forza politica di 5 anni fa Bruno Mandrelli (battuto da Carancini alle primarie di coalizione), Maurizio Del Gobbo, Marco Morresi, Ulderico Orazi, Maurizio Romoli e Daniele Staffolani (tutti del Pd), Stefano Blanchi dei Comunisti Italiani, Giuliano Meschini, capolista dell’Idv (sconfitto al primo turno delle primarie, nel secondo si è alleato con Carancini), Riccardo Sacchi e Francesco Formentini con Forza Italia, Ivano Tacconi e Massimo Pizzichini dell’Udc. Gabriella Ciarlantini che ha rappresentato in questi 5 anni i Verdi e Pierpaolo Tartabini unico consigliere di Sinistra per Macerata sono di nuovo in corsa ma con una nuova forza che li ha riuniti A sinistra per Macerata Bene comune.
Ci sono poi i tre consiglieri che hanno scelto di candidarsi come sindaci, Deborah Pantana di Forza Italia, Anna Menghi che col suo comitato sarà affiancata dalla Lega Nord e Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani.
In corsa anche diversi assessori della Giunta Carancini, anche in questo caso con non pochi cambiamenti.
Il vice sindaco Federica Curzi resta fedele alla sua appartenenza e si candida con Pensare Macerata. Lo stesso vale per Alferio Canesin e per Narciso Ricotta che confermano la loro candidatura nel Pd. Non sarà della partita elettorale Marco Blunno, assessore al Bilancio, appartenente anche lui al Pd. Luciano Pantanetti farà parte della civica “La Città di tutti per Carancini sindaco”. Sono invece candidati con la lista “A sinistra per Macerata bene comune” Stefania Monteverde e Enzo Valentini. E’ ricandidato con l’Idv Ubaldo Urbani. E a proposito di assessori, impossibile non notare la posizione di Raffaele Delle Fave, repubblicano, assessore per 10 anni della Giunta Meschini il quale, in forte polemica con il Pd, in questo turno elettorale ha deciso di correre con Deborah Pantana(leggi l’articolo)
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Cara Alessandra,
qualche piccola imprecisione nel dettato del tuo simpatico articolo: Luciani, Conti e Salvatori hanno cambiato nome delle proprie formazioni, ma non schieramento. Di centrodestra erano e di centrodestra rimangono. Esattamente come Stefania Monteverde, Ciarlantini, Tartabini e Pantanetti, nonostante i “piccoli spostamenti di cuore” ma sempre all’interno del centrosinistra.
Diverso il caso di Tacconi e Pizzichini, che non cambiano partito ma schieramento (ma l’Udc è un habitué del salto della quaglia, come sappiamo).
Poi manca all’appello Maurizio Mosca, oggi fiero avversario del centrosinistra con cui al tempo di Meschini governò per cinque anni.
Per la serie: basta che si sta dove si può comandare!?!?!?
Ma Alessandra,che scrivi? Io sono in consiglio solo da cinque anni e non dieci, come scrivi tu.Ben altri sono in consiglio da moltissimi anni, avendo votato tutto,ma proprio tutto.Prova a fare un articolo è una classifica, ci sarà da ridere. Ciao,Guido
Con l’abnorme numero di candidati sindaci e di consiglieri sembra quasi di assistere alle scene da fine impero, dove in tanti cercano di trovare un posto, uno strapuntino, un passaggio ponte nella nave che sta per partire…
Poco importa se poi della nave non si sa nulla, non si sa la rotta, non si conosce il comandante: l’importante è imbarcarsi….
L’unica costante, elezione dopo elezione, che il Sindaco che entra fa rimpiangerere il precedente che, a sua volta, aveva fatto rimpiangere il precedente: dalla padella nella brace insomma…
Ma stavolta si può cambiare.
Mi auguro che i cittadini maceratesi possano votare liberamente (senza il fiato sul collo della curia o le minacce di non raccatare più denari pubblici se non votano a comando) e scegliere, una volta tanto, il meglio.
Il megio per loro stessi e per la città. Carla Messi, fuori da tutti i giochi politici, gli inciuci, gli accordi sottobanco, la spartixzione del potere