di Claudio Ricci
Prosegue a ritmi serrati la campagna del candidato sindaco dei Comunisti Italiani, Michele Lattanzi. Una corsa elettorale “lontano dai grandi proclami” come la definisce lo stesso consigliere comunale uscente, che insieme ai 32 candidati della sua lista sta incontrando i cittadini nei quartieri della città. Dopo l’incontro di Sforzacosta di qualche giorno fa seguirà una settimana densa di confronti nei circoli sociali della città a partire da domani (18 maggio) alle 21,15 nella sede dell’associazione Idea 88 in via Panfilo. La campagna d’ascolto per presentare il programma andrà avanti martedì 19 nel quartiere Vergini, quindi giovedì 21 nel centro sociale 93 di Collevario, e proseguirà con gli incontri del 26 (Colleverde), 27 (circolo sociale San Francesco), 28 (centro sociale “La Cerqua”, di via Pace) e si concluderà con la giornata finale in piazza Battisti in cui interverranno il segretario nazionale, Cesare Procaccini e la giovane candidata al consiglio regionale Ambra Ruggeri. «Il riscontro della cittadinanza è positivo e la scelta di correre da soli si sta rivelando più che mai giusta e coerente. Siamo orgogliosi di averla fatta». Un orgoglio identitario accresciuto anche dalle recenti dichiarazioni del sindaco Carancini che durante la presentazione della sua coalizione al cinema Exclesior ha parlato di formazione coesa perché “antifascista” o da alcune esternazioni della candidata M5S, Carla Messi che recentemente ha dichiarato di ispirarsi al Pci di un tempo. «Siamo contenti di questa rilettura storica. Sembrano essere diventati tutti comunisti di recente – scherza Lattanzi – ma confondere Grillo con Berlinguer mi sembra eccessivo. Berlinguer era per la democrazia dei partiti e Grillo non mi sembra proprio della stessa idea. Fuori luogo anche l’antifascismo tirato fuori da Carancini. Parliamo piuttosto dei problemi locali tenendo ben lontani altri atteggiamenti che possono evocare la prepotenza del fascismo come quelli di un presidente del consiglio che dispone in maniera dispotica azzerando la funzione del parlamento».
«Abbiamo preferito una campagna poco dispendiosa perché ci sembrava eticamente sbagliato in un momento di crisi come questo – dice Lattanzi – Soprattutto perché dai confronti con gli altri candidati e dagli incontri già avuti con la cittadinanza emerge forte il malcontento per l’operato dell’amministrazione di Romano Carancini, nonostante tutti questi “tagli del nastro” a ridosso delle elezioni». Oltre alla valutazione negativa su alcune carenze del mandato amministrativo, come la mancata realizzazione della scuola del quartiere Vergini e un bilancio “gonfiato” su alcune voci di spesa per il sociale come i pasti della Caritas, il candidato sindaco indica altri fattori che hanno inciso sulla spaccatura del centrosinistra alle amministrative.«Carancini non è un sindaco dialogante. Non ragiona in maniera collegiale e non accetta critiche diverse dal suo pensiero. E’ impossibile creare sintesi e unità nel centro sinistra con il suo modo di fare. Mi sembra indicativo poi che il sondaggio di Cronache Maceratesi lo dia secondo. Con tutte le prudenze del caso, possiamo comunque definire quel 20% un segnale che non va trascurato».
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Questa volta devo dare raginone a Lattanzi. Manca la coerenza e si parla solo per slogan. Patetici.
quoto Roberto Valentini……pur di accaparrarsi i voti della popolazione “Anziana”….si darebbero in pasto agli squali….
Sei un grande, Michele. Bravo.
Questo è parlar chiaro! C’è bisogno della sinistra vera. Bravo Michele!
Morto Berlinguer, morto il PCI. Scientemente ammazzato da D’Alema , Bertinotti e da tutto quel ciarpame che occupa ancora le stesse poltrone di allora. La sinistra, almeno quella politica si è dissolta lasciando il posto a qualcosa di indefinibile con la faccia di Renzi.