Il candidato sindaco Mariella Tardella con Silvana Lisi e Stefano Palmucci
Maria Francesca Tardella
di Alessandra Pierini
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Peculiarità del centro storico, soluzioni edili prima tra tutte il parcheggio di Rampa Zara, strategie di marketing territoriale per la valorizzazione del capoluogo e strutture sportive, in particolare uno stadio per la maceratese dei record chiesto con fervore da Carlo Cambi. Si è snodato così, attraverso i vivaci interventi di candidati e outsider, il viaggio nei punti programmatici di Macerata Capoluogo, durante il dibattito in una sala “troppo poco bianco rossa” come ha detto qualcuno all’hotel Claudiani. «Questa è la politica che ci piace – ha detto il candidato sindaco Maria Francesca Tardella – scherzosa, ma intelligente, con tante sfaccettature, una politica sommessa, non contro qualcuno ma che propone qualcosa».
Si è servito di immagini delle bellezze del capoluogo, dei panorami e dei beni culturali dimenticati. Mostrando l’asse del Barocco che parte dal Duomo e si svolge in poche centinaia di metri ha affermato la necessità del parcheggio di Rampa Zara per raggiungerlo in cento passi: “Qui avviene gran parte dell’attività culturale. Se abbiamo tre eventi contemporanei abbiamo subito grossi problemi di accesso».
Luigi Ricci, candidato e studioso
Poi la viabilità e la necessità di realizzare la Mattei – La Pieve: «Le cattive amministrazioni passate non hanno realizzato le indicazioni dei veri urbanisti di 50 anni fa che parlavano di un anello di collegamento». Ricci ha sottolineato l’importanza del panorama storico, artistico e letterario, delle fonti, in particolare Agliana e Ciambrone («Lì davanti è rimasta una fogna a vista»), critica l’abbandono della Mattonata che la collega a via Leopardi a Fonte Agliana e ricorda “la messa in castigo della chiesa della Madonna della Misericordia” per poi concludere «E’ evidente l’amore per la plastica della Giunta Carancini – ha detto citando l’orologio della torre civica e palazzo Tibaldi – che si vanta di fare cultura ma trascura ad esempio gli affreschi della chiesa di San Liberato, trascura i nostri paesaggi, la vocazione agricola del territorio e l’amore per gli animali».
A proposito di parcheggio di Rampa Zara, è stata l’architetto Silvana Lisi dello studio Palmucci Lisi a presentare un progetto realizzato su incarico dei privati e proposto all’amministrazione uscente. «Abbiamo visto che l’area sotto via Leopardi consente di costruire delle piazzole di sosta senza particolari interventi, può avvenire con stralci funzionali fino ad arrivare a 500 posti auto. Abbiamo studiato poi un attracco, il più semplice possibile che passava all’interno dell’ex monastero di clausura, passando dalle grotte con due ascensori si accedeva da un’apertura già esistente ad un passaggio aereo che portava direttamente in galleria del Commercio. Il progetto è stato verificato con gli organi competenti, come la Soprintendenza ma è rimasto sulla carta».
Pungente il commento di Alessandro Savi moderatore del dibattito: «Ed è stato liquidato con un “non si fa per colpa dei privati” nonostante nella zona in cui dovrebbe sorgere, ogni giorno continuano a parcheggiare centinaia di auto, spontaneamente. Allo stesso modo sono stati destinati ad altre opere i 3 milioni di euro che dovevano essere tenuti in bilancio per via Mattei – La Pieve».
Irriverente l’intervento del giornalista Carlo Cambi, che nei giorni scorsi era stato al fianco di Anna Menghi, altra candidata alle comunali («perchè io vado ovunque c’è qualcuno che ascolta – ha precisato – anche da Carancini se mi chiama»), il quale non ha risparmiato critiche all’amministrazione uscente: «C’è una programmatica scelta di far deperire la città. Via Mozzi, la strada che doveva essere degli antiquari è un pisciatoio, età media 97 anni, si sente solo il tintinnare delle dentiere. Il Comune non ha ancora fatto un’ indagine su chi abita in centro storico, se la facesse scoprirebbe un’età media di 72 anni. Si può continuare a non capire che servono botteghe di prossimità perchè gli anziani nei supermercati nati per riciclare denaro sporco non ci vanno? I vecchi a cosa servono? A restituirti la dignità di essere maceratese. All’Ircr avevo fatto una proposta per palazzo Legato Filati, rimasto vuoto. Avevo presentato un progetto di co-housing intelligente, che consiste nel mettere una coppia di anziani artigiani con una coppia di giovani artigiani, niente da fare». E ancora: «A Macerata, come nel resto del mondo, siete un numero, siete centrocommercializzati per un programmatico annullamento del diritto di cittadinanza., se non c’è cittadinanza, non c’è democrazia».
Il giornalista ha continuato con l’importanza di far rivivere il commercio in centro «non solo con locali che spacciano calorie o con eventi come la Notte dell’Opera e gli Aperitivi culturali – che critica aspramente – non appiccicargli delle robe a Macerata ma metterle addosso il vestito che le sta meglio». Poi il riferimento alla candidata Tardella: «La povera Tardella fa un miracolo, prende una città dimenticata da Dio e dagli uomini, porta la squadra a vincere un campionato da imbattuta, la prima cosa da fare è lo stadio. A Civitanova fanno il palazzetto in tre mesi. A Macerata forse lo stadio lo faranno se riuscirà la speculazione del centro fiere. Sono stato alla partita. Allo stadio che sembra quello dell’oratorio c’era una chiara richiesta d’identità, invece i tifosi vengono ripagati con l’impossibilità di vivere nella loro dimensione di gioia».
L’intervento dell’assessore provinciale Torresi
Di sport ha parlato anche Andrea Verdolini che ha proposto la formazione di un consorzio tra realtà sportive. Ha portato il suo saluto l’assessore provinciale Giovanni Torresi che, in un lapsus freudiano, ha dichiarato di aver preso parte a qualche riunione della Giunta Tardella: «E’ una lista di gente che non ha fatto mai politica, lo dico io che sono uno sportivo prestato alla politica ma sto uscendo dalla politica per ritornare sportivo».
in platea anche Lauro Costa, ex presidente di Banca Marche
***
“Ripartire dalle buone pratiche per riavviare la cittá”. Questo lo slogan di Deborah Pantana nel suo comizio serale in piazza Mazzini davanti a circa 50 persone. Tema portante della sua arringa il centro storico «Che è un po’ lo zoccolo duro che mi incoraggia da sempre nella mia attivitá politica», ammette Pantana. Sblocco dell’edilizia, critiche al trasloco degli uffici comunali a palazzo Conventati, agevolazioni ai contratti di locazione con prezzi calmierati, snellimento delle pratiche dell’ufficio tecnico e revisione totale del piano di pedonalizzazione voluto da Carancini e Monteverde gli argomenti usati da Pantana per arringare il pubblico.
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Comizio della Pantana davanti a 50 persone? A furor di popolo!!!!!!!!!!!!
Le idee sul nuovo stadio sfiorano le discussioni politiche in citta’ da decenni, dunque la credibilita’ passa anche dall’analisi delle risorse e dei progetti di utilizzo dell’eventuale nuovo impianto, altrimenti rimaniamo ancora una volta a filosofeggiare, per quanto riguarda il parcheggio di rampa Zara bisogna pensare ad un progetto che coinvolga tutto il versante nord della citta’ con infrastrutture adatte ed organiche fra loro, il rischio altrimenti e’ di creare soluzioni parziali non sfruttate in seguito.
Se oltre ai vari blah,blah e ancora blah qualcuno mettesse dei numeri forse ci si potrebbe confrontare meglio.Ad esempio fare uno stadio nuovo con quali capacità di contenimento e con quali costi e sostenuti da chi a favore di chi?Avendo seguito le vicende calcistiche da molto tempo posso dire(grazie comunque per quello che ha ottenuto)che la Tardella è arrivata ormai a scadenza e che trovare un socio non è nel suo DNA e che il territorio non ha offerto mai imprenditori in grado di garantire longevità societaria e quindi un nuovo simulacro di spreco pubblico sarebbe da evitare.PS.Caro Cambi penso che gli anziani di Via Mozzi saranno felicissimi dell’immagine che ne ha dato.
A Civitanova il Palas in tre mesi? Fate come loro, mettete la luce nel campo e lavorate anche di notte. Si, forse trovare i soldi sarà più complicato ma in campagna elettorale questo non è un problema. Comunque basta a giocare al ” piccolo urbanista “, venite a far merenda.
Noi maceratesi siamo veramente strani. Sono un quarantacinquenne e sento da ormai più di 20 anni qualsiasi candidato che parte per la campagna elettorale con il parcheggio di Rampa Zara. Che strani che siamo… sia noi elettori che i candidati sindaci.. Un esercito di presunti apprendisti stregoni (quest’anno esercito dato il numero cospicuo di candidati) che dicono sempre di questo parcheggio di Rampa Zara. Una riflessione però la farei…
Se utilizzassimo il parcheggio dell’Helvia Recina, con circa 2500 posti macchina, con un bus gratuito che fa solo la spola dal park fino al centro ogni 10 minuti con due mezzi si recupererebbero parecchi posti.
(Apparte la domenica quando gioca la rata ovviamente).
Se riuscissimo a mettere le corse gratuite dalle 11,00 al 13,00 e dalle 18.00 alle 20.00 potrebbero soddisfare chi va in centro per pratiche burocratiche o per passeggio. (lo fanno già altri comuni.)
L’autobus non lo prende più nessuno:
– perché bisogna aspettare 1 corsa ogni 30 minuti se va bene..
– perché il costo del biglietto (€ 1.20 è uguale al costo di 1 ora di sosta con la macchina e non ha un buon servizio proprio in riferimento al punto uno).
– Perché purtroppo vogliamo arrivare al punto prefissato senza fare 1 metro a piedi.
( a San Giminiano o a Gubbio ti mandano a piedi giustamente, zitti e mosca.)
Faccio il conto della serva: durante 4 ore che ho considerato gratuite l’amministrazione perderebbe circa 40 persone per le 10 corse che ci sono . Dunque circa 400 persone che moltiplicate per 365 giorni l’anno farebbero circa 146000 biglietti. Per € 1,20 farebbero di perdita annuale di circa 175.000. Il parcheggio di Rampa Zara potrebbe costare diciamo 1.750.000 tra costi e speculazioni varie. Dunque circa 10 anni di perdite. Fra dieci anni il Parksi dei giardini diaz ritorna al Comune e a quel punto miglioriamo quello e finiamola di far mangiare sempre studi di progettazione e ditte edili private a scapito di cittadini che vogliono servizi e non parole e tasse. Anche perché per promettere e non fare, o fare e far spendere sarei buono anche io…. Perché ci troveremmo nel paradosso dove il dipendente chiede sempre e il datore è obbligato a dare anche a costo del fallimento.. Ricordatevi che il sindaco è un dipendente ed è l’elettore il datore …. ..
Con rispetto .
Un elettore che si è rotto le palle de sto parcheggio di Rampa Zara
Ma Cambi non era alla presentazione della Menghi?
Ora con la Tardella.
Domani con chi??
E dopodomani???
Se il sig. Cambi mette i soldi x un nuovo stadio,lo faremo sindaco…….
Per vincere nel calcio servono i soldi e poco altro. In Comune non abbiamo un euro perciò ci serve un sindaco non un presidente.
Gabriele spero abbia fatto solo una battuta.
C’era più gente dalla Tardella che dalla Pantana……………….
Caro Luigi Ricci,
scrivi che “a Carancini piace più la plastica”. Se almeno la precedente Giunta Meschini avesse messo plastica isolante dentro la Galleria delle Fonti, oggi non ci pioverebbe…
Italo certo che è una provocazione xché in campagna elettorale viene detto tutto e di più
Su 9 candidati Sindaco 6 sembrano d’accordo sul cosiddetto parcheggio di Rampa Zara. A tutti questi bisognerebbe aggiungere anche quelli del PD che sostenevano Mandrelli alle primarie. Dunque, una maggioranza schiacciante è oggi orientata verso una soluzione, indicata nella pianificazione comunale sin dai primi anni settanta, ma mai realizzata. Ma siamo sicuri che tutti costoro hanno in mente la medesima soluzione progettuale?, La stessa percezione del valore dell’area?, la stessa concezione del rapporto e del collegamento con il centro storico?
Da quanto posso cogliere dal resoconto sul convegno di cui sopra, conoscendo anche molti dei relatori, penso che nello specifico della soluzione da adottare non ci sia una completa condivisione. Intendiamoci, la cosa è del tutto normale perché è così da sempre, basta ricordare la famosa mostra di progetti (allestita al San Paolo nel ’88/89 dalla Giunta Menghi) che vide un fiorire di soluzioni molto diverse e persino contrastanti tra loro.
Tuttavia, mentre l’analisi di Luigi Ricci trae forza dall’essere nel contempo residente e memoria storica di quella zona, per cui la soluzione del parcheggio deve risolvere sia il caos della sosta e congestione lungo la stretta via di S. Stefano, sia la salvaguardia dei valori storico-ambientali e monumentali della zona.
Dall’altro lato, la soluzione progettuale ipotizzata dall’arch. Lisi ha come problematica centrale la ricerca di una soluzione tecnica per servire e valorizzare i grandi contenitori (oggi dismessi) distribuiti lungo la strada-crinale di C.so Matteotti. Naturalmente il progetto dovrà mediare tutte queste esigenze, nella consapevolezza che stiamo parlando di una zona che oggi percepiamo come esterna al centro storico, ma che gli atti “PRIVILEGIA ET PACTA INTER EPISCOPUM AZONEM ET HOMINES SANCTI IULIANI”, stipulati dal 1108 al 1116, descrivono come parte integrande dell’unificando “castrum” di Macerata.