«Un vescovo non deve entrare nella competizione politica, ma è tenuto a dare voce alla gente per chiedere, da parte di ogni schieramento, la trasparenza e la corretta informazione offerta a tutti i cittadini»: ne è convinto Nazzareno Marconi, pastore della diocesi di Macerata- Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia che ha invitato i nove candidati sindaci di Macerata a prendere parte a un incontro in cui «la Chiesa maceratese possa, appunto, mettersi in ascolto nelle serate di lunedì 11, martedì 12 e giovedì 14 maggio».
Il vescovo Marconi prende in prestito le parole del papa: «Papa Francesco, in una sua recente intervista ad un giornale argentino, ha sinteticamente esposto che cosa chiedere, come Chiesa, ai candidati di una competizione elettorale. Tre punti chiari semplici e diretti, come è nel suo stile, che mi sento di riproporre alla nostra città in questo tempo che ci prepara alla elezione del nuovo Sindaco» – si esprime così il Vescovo nella lettera indirizzata ai candidati che hanno appena presentato le liste elettorali, e cui vengono chiesti, dunque – «chiarezza nel programma elettorale», «onestà nella presentazione del proprio posizionamento politico» e, per quanto possibile, l’avvicinamento ad «un ideale di campagna elettorale di tipo gratuito». In sintesi, infatti, «il Papa richiede l’impegno di tutti perché il più possibile “tutto sia trasparente e pulito”».
L’appuntamento per ogni serata – in cui si presenteranno tre candidati alla volta, con 20 minuti a disposizione ciascuno – è alle 21 nella Domus San Giuliano di Macerata. Non sono previsti nè contraddittorio, né dibattito, poichè la finalità è esclusivamente «quella di informare, con uno stile che prenda le distanze da una politica urlata e litigiosa e di presentare ciò che nel loro programma risponde alle domande che oggi stanno più a cuore alla comunità ecclesiale».
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«L’Anpi non può restare in silenzio di fronte al gravissimo fatto degli accordi elettorali fatti da diversi candidati sindaco (in vista delle elezioni comunali di Macerata) con liste che si richiamano esplicitamente al fascismo, che hanno posto a base della loro identità politica richiami al razzismo e che sollecitano continuamente l’attuazione di politiche discriminatorie». Così Lorenzo Marconi, presidente dell’Anpi Macerata, si inserisce nel dibattito in vista delle comunali e condanna «persone che si qualificano moderate, che ad ogni occasione si dicono ispirate ai valori cristiani, ma poi non si fanno scrupolo di stringere rapporti politici ed elettorali con personaggi che si riconoscono in organizzazioni non solo dichiaratamente fasciste ma note per praticare la lotta politica anche con l’uso della violenza contro persone inermi». In particolare si riferisce alla lista di Deborah Pantana “Sovranità agli italiani” e alla Lega Nord che appoggia Anna Menghi.
«Sappiamo bene – prosegue – che in altre occasioni esponenti della cosiddetta destra neofascista e razzista sono stati accolti nelle liste elettorali di questa o quella forza politica ma in questo caso si è fatto ben di più, si sono aperte le porte a entità politiche che hanno scarso radicamento nella nostra città, consentendo loro una visibilità che non hanno mai avuto. Il fatto grave è che così si tenta di dare dignità politica alle peggiori pulsioni razziste e neofasciste che le grandi contraddizioni del nostro tempo suscitano nelle fasce più deboli della popolazione».
Marconi spiega di aver fatto un appello ai candidati perchè affermassero il valore dell’accoglienza: «Oggi purtroppo dobbiamo constatare che quel nostro appello non è stato accolto e che diversi candidati a Sindaco, con le loro scelte, mettono a repentaglio questa storia associando alle loro candidature liste che ne sono la negazione assoluta; un fatto grave di fronte al quale sentiamo il dovere di sollecitare ciascun elettore ad esercitare il proprio diritto di voto escludendo dalla propria scelta chi dimostra di non avere alcuna considerazione e rispetto per la città, per i suoi cittadini, per la sua tradizione».
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Ummmmmm
Le parole del Presidente dell’Anpi sono state male interpretate: egli metteva in guardia l’attento elettore nei confronti di quei partiti in cui militano o simpatizzano i lanciatori di uova, gli occupanti disoccupati, i contestatori mascherati, quelli che aggrediscono i poliziotti, che incendiano e spaccano, che vogliono un mondo migliore, un mondo di tolleranza, accoglienza, uguaglianza e che non permettono a chi la pensa diversamente di parlare.
E’ sorprendente che proprio il vescovo chieda “trasparenza” dopo la vicenda, a dir poco opaca, della consultazione elettorale per la designazione del candidato del centrosinistra a sindaco; una vicenda a proposito della quale le voci di un coinvolgimento diretto della chiesa cattolica maceratese volto a influenzare l’esito di quella consultazione elettorale sono, per usare un eufemismo, alquanto insistenti.
Perchè uno deve entrare in una competizione elettorale quando si ha un proprio uomo (già dentro)?
Perchè creare confusione quando può tirare i fili da fuori?
Avendo sulla sua scrivania una enciclopedia di cambiali politico-clericali già firmate lo scorso 8 marzo si tiene giustamente fuori…
Grazie a Dio ritengo che Il candidato sindaco che appoggiamo con la Lega Nord sia capace di intendere e di volere e che sappia, a prescindere dal mio modesto intervento, illustrare i motivi delle sue scelte nei modi e nelle sedi più opportune, sulla scorta di quanto suggerito da Papa Francesco.
Nello specifico invece mi dispiace deludere il presidente dell’ANPI Lorenzo Marconi perché non troverà nelle persone che io rappresento come capolista cenno alcuno di quelle temute fazioni che tanto sbandiera ai quattro venti.
Vede, signor Lorenzo Marconi, proprio per farle capire quale sia il nostro modo di fare politica attiva fra la gente, e non per quella fazione o per l’interesse di pochi in città, la invito presso uno dei due nostri punti di ascolto dove non troverà suo malgrado orde xenofobe capeggiate da baffuti califfi.
Troverà invece persone di Macerata che con educazione le esporranno la loro sul concetto di famiglia, tema giustamente caro a Monsignor Marconi, che le diranno quali e quanti cambiamenti vorrebbero da un Comune dimostratosi così ottuso e disattento negli ultimi anni anche per questa tematica.
Vede , sarà tale la sua delusione a fine confronto che finalmente si renderà conto che sono altre le fazioni prodighe di manganellate e lanci di uova e sassi da dover essere additate come intolleranti nei confronti di ogni civile manifestazione di libertà e differente pensiero.
Intuirà perchè la gente di Macerata sia stufa delle tante promesse alla città non esaudite, dei tanti distinguo, dei tanti giudizi ad personam. E son sicuro che alla fine le sarà chiaro come il Comune non possa ma debba essere più vicino alle famiglie con ogni mezzo e con ogni dove, perché è la famiglia il tessuto connettivo della società moderna, nonostante tutti i balzelli europei di questi anni pesantissimi.
Mi dispiace ma la strumentalizzazione messa in atto dalle diverse fazioni che vorrebbero con il gioco dei tre bicchieri mischiare le carte per far in modo che vada come vada le mani in in pasta saranno sempre le stesse , non sarà facile metterla in atto proprio perché esistono nella città di Maria ancora dei Maceratesi degli di esserlo.
Nella speranza che sia ben accetto il mio invito colgo l’occasione per salutarla cordialmente
Dott Nicola Prenna
Chissà cosa ne pensano i candidati sindaco del progetto gender nelle scuole? Fratelli D’Italia è totalmente contrario
@Gianfranco Cerasi
Alla sua domanda è facile rispondere.
Invitando i candidati a sindaco a “presentarsi” in una sede scelta dal vescovo, davanti a un pubblico di cattolici inevitabilmente ligi alle direttive ecclesiastiche, sarà possibile strappare ulteriori impegni e genuflessioni a favore della chiesa cattolica sulle tematiche che le sono care (e, a porte chiuse, anche sugli interessi che le sono cari, sempre per motivi spirituali, ovviamente).
E’ difficilmente immaginabile, soprattutto in un contesto come quello attuale, che i candidati a sindaco vadano lì per ribadire eventuali punti sui quali dovessero essere in disaccordo con il vescovo e con l’opinione pubblica cattolica. Coloro che si presenteranno faranno a gara per accreditarsi come i più fedeli interpreti del pensiero della chiesa cattolica (e, naturalmente, dell’attuale papa, la cui immeritata popolarità fornisce un alibi buono per chiunque). Le istanze care alla chiesa cattolica, così, diventeranno trasversali, comuni a tutti i candidati e a tutti i partiti, indiscusse e indiscutibili; e, chiunque vincerà, da esse non si potrà prescindere. Dal punto di vista della chiesa cattolica, questo è il vero successo.
Non a caso il peso della chiesa cattolica nelle vicende politiche italiane è addirittura aumentato dal 1993 a oggi, con la dissoluzione della DC e il venir meno del suo ruolo egemone nella politica italiana. Perlomeno, prima, a essere clericale era solo la DC (con l’aggiunta dell’MSI-DN), e le istanze laiche trovavano rappresentanza in altri partiti. Con il venir meno della DC non è venuto meno il clericalismo, ma solo il laicismo, che non trova più rappresentanza politica.
Se fossi un candidato sindaco di sinistra mi rifiuterei di andare a un incontro simile (alla destra è inutile chiederlo, il laicismo di destra, comunque ultraminoritario, era rappresentato dal vecchio PLI, ma certo non a Macerata); purtroppo, a queste elezioni comunali, candidati sindaci di sinistra non ce ne sono, e quindi mi aspetto di assistere all’ennesimo, spudorato, generale unanimismo filocattolico.
Apprezzo il commento dell’avvocato Marchiori, in cui corbella quell’associazione di spalatori d’aria e trituratori del nulla che è divenuta l’ANPI. Il suo presidente Marconi ci ha infatti offerto, con questa sua uscita all’insegna dell”Allerta compagni, i Fascisti son tornati!”, un egregio esempio di come il “resistenzialismo”, e cioè la predica a palla e a pappagallo del “Verbo della Resistenza su cui la Repubblica è fondata” sia servito, negli anni del dopoguerra, a fungere da nuova Congregazione per la Dottrina della Fede, i cui cardinali (e lui stesso, Marconi, fra pizzetto, barbetta e panzona, sembra sempre più un cardinalone del Cinquecento e Seicento, anche se si sforza di darsi l’allure di perenne reduce di quelle “Garibaldi” di cui ha solo sentito raccontare) producono scomuniche e bolle come e più di quelli della Congregazione “vera”, quella vaticana.
E proprio come quella vaticana faceva ai bei tempi, questa nuova, l’ANPI, cura poco la ragione e il figlio prediletto di questa, il senso del ridicolo, altrimenti s’asterrebbe dall’indicare come pericoli per la democrazia, intolleranti e razzisti la Lega e Salvini, al quale una accozzaglia di facinorosi, perdigiorno, politici, sindacalisti e gaglioffi vari, ha impedito di esercitare i suoi diritti di cittadino e di politico, e cioè entrare nel c.d. Hotel House a incontrare quei residenti, italiani e stranieri, che lo avevano invitato lì per esporgli i loro problemi.
Credo che questo articolo nazional-folcloristico si commenti da solo.. I soliti ingredienti per la torta della nonna. Cattolicesimo, Anpi (possibilmente di sinistra), un pizzico di antifascismo e la torta è pronta buona da mangiare in qualsiasi stagione dell’anno.
Sì, però, andando al di là delle questioni ideologiche e dell’antifascismo di maniera, rimane difficile comprendere cosa ci azzecchi Casa Pound, caratterizzata da posizioni di destra spinta e sicuramente estremistiche, con i moderati raccolti intorno alla Pantana e con il voto moderato che tale raggruppamento di liste intende attirare; così come non riesco a capire (ma forse l’amica Anna Menghi riuscirà a spiegarmelo) il collante tra un candidato Sindaco come Anna che giustamente rivendica la propria convinta adesione alla fede cattolica e quindi, tra le varie cose, alla politica dell’accoglienza voluta e propugnata da Papa Francesco (che io pure apprezzo moltissimo), e la Lega, che si dichiara forrtemente contraria a tale politica dell’accoglienza.
Intervento inopportuno ed inutile quello del vescovo….da cittadino libero nn sento il bisogno della predica x dare un voto di tipo laico…
L’unico modo onesto e sincero per non entrare nella competizione politica è non parlarne affatto e sopratutto non organizzare incontri con esponenti politici dello Stato Italiano. Del resto l’art 7 della Costituzione recita:Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Risulterebbe vergognoso e ridicolo se Papa Francesco organizzasse incontri con esponenti politici prima delle elezioni.
Credo inoltre che non esistano cittadini italiani adulti incapaci “da soli” di comprendere i programmi elettorali delle varie liste.
Mi piacerebbe sapere quali dei 9 candidati accetteranno l’invito presso la Domus San Giuliano e per quale motivo.
Caro Giuseppe pensavo che l’intervento di Nicola Prenna, capolista della Lega Nord per Macerata, avesse chiarito tutti i dubbi, ma visto che non è così ti racconto i termini dell’accordo! Credo che tu osservatore politico attento, ricorderai le tante nostre battaglie che come lista civica abbiamo fatto in questi anni per la trasparenza in ogni settore, per i tanti incarichi elargiti elettoralisticamente, per opere pubbliche interrate o fatte male, insomma per lo sperpero di denaro pubblico! Se il nostro impegno di anni, testimoniato dalla capolista Paola Pippa che tu stesso hai conosciuto, ha trovato l’appoggio della Lega Nord di Salvini, non capisco quale sia il problema! Per il resto sai non mi permetto di citare Papa Francesco, mi limito a fare politica a Macerata da tanti anni con onestà e mi sforzo di mettere in pratica la parola di Dio, nel cammino della chiesa cattolica. Però mi chiedo come mai gli stessi dubbi non vi abbiano assalito quando sindaci o consiglieri regionali cattolici votavano per presunti registri di coppie di fatto, o più recentemente appartengono a partiti e/o coalizioni nei quali la cosiddetta cultura gender e’ ormai una realtà!!!
Per Roberto Cardinali: io ho accettato l’invito del Vescovo per domani sera alle 21 e le spiego perché ! Non le nascondo che subito anche io ho trovato la cosa inusuale, ma poi ho aderito senza indugio all’iniziativa che ho trovato per altro molto coraggiosa!
Le dirò di più da cattolica convinta e fortemente impegnata nel cammino della Chiesa, penso che la politica debba essere laica, ma chi la fa e si dichiara cattolico abbia bisogno di una Chiesa che non si sottragga, ma lo aiuti a ritrovare il cammino quando magari cade in tentazione! Quindi è una iniziativa molto coraggiosa perche ci mette la faccia, evitando strumentalizzazioni di chi durante le campagne elettorali cerca di tirarla da una parte piuttosto che dall’altra, vedendola solo come bacino elettorale.
E poi con un Papa come Bergoglio che parla a tutti è segno di una Chiesa che con coraggio pone le questioni che stanno a cuore alla comunità ecclesiale. Sta alla politica, quella vera, raccogliere la sfida! Certamente pieno rispetto per chi invece dovesse rifiutare l’invito!
Dare spazio al confronto politico, è ammirevole e degno di chi, nel rispetto dei ruoli, vuole dare seguito al principio del libero arbitrio.
Chi invece ha paura di rispondere e confrontarsi ma vuole allo stesso tempo fare il politico, probabilmente non ha le idee molto chiare.
i partiti si presentino con una buona dose di bugie
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/27/papa-francesco-alla-messa-dei-politici-attacca-i-corrotti-piu-difficile-che-tornino-a-dio/928048/
Gentilissima Sig.ra Menghi, la ringrazio per l’attenzione e la sollecitudine con cui mi ha risposto.
Come temevo ho trovato la sua un’impostazione politica un po’ “Teocratica” e un po’ retoriche le risposte.
Che l’invito sia inusuale probabilmente lo è nella forma ma no nella sostanza. Credo che in passato ci siano stati altri incontri con esponenti politici, sia a livello locale sia in altre amministrazioni.
Sul coraggio nell’organizzare l’invito, mi chiedo cosa abbia da perdere chi lo ha proposto, penso niente!!!!Chi rischia e ha molto coraggio sono i vari commercianti e lavoratori che cercano di sopravvivere e che purtroppo spesso non riescono ad andare avanti e chiudono, senza indennizzi o vitalizi e coperture varie e che devono ricominciare con quello che gli resta.
Siamo d’accordo la politica deve essere laica e il cittadino deve rispondere ai diritti e doveri dello Stato Italiano.
La sua appartenenza ad una religione o ad un’altra deve essere una sua personale caratteristica anche perché lei si candida (almeno credo) a divenire Sindaco di tutta la città composta da credenti, non credenti e di altre religioni e di altri partiti. Lei cioè si propone di amministrare seriamente la città( fare delle cose) e verrà giudicata per questo.
Preferirebbe forse essere premiata per la sua fede cattolica? La Chiesa non deve inferire nella vita amministrativa della città per i principi di sovranità e indipendenza già indicati.
Scusi l’ingenuità della domanda ma cosa significa cadere in tentazione per un politico?? Dovrebbe essere la Chiesa a riportare sulla giusta strada il politico errante? Qui l’argomentazione è un po’ debole!! Credo che ci siano della leggi adeguate, altrimenti in caso di Sindaco ateo non abbiamo più scampo!!! Il bacino elettorale è il punto focale della situazione e penso che chi voglia cambiare veramente questa città debba mostrare, lui si, molto coraggio e proporsi ai cittadini in modo diverso sganciato da vecchie logiche, ma capace di fare seriamente il proprio lavoro(amministratore). Altrimenti se la partenza è opaca il divenire sarà ancora più scuro.
Purtroppo nelle ultime righe fa ancora riferimento alla comunità ecclesiale, ma le ripeto lei si propone di governare una città dello Stato Italiano nel 2015!!!!
Come avrà già capito non la voterò, però non si preoccupi io valgo un solo voto!!!
Le auguro una buona campagna elettorale e la saluto distintamente
@Roberto Cardinali
Stia tranquillo, scommetto che dal vescovo ci andranno tutti e nove i candidati a sindaco, con una scusa qualsiasi.
@ Stefano Valenti
Ha perfettamente ragione.
Uno dei candidati, oramai da mesi, è già saldamente alla catena (molto corta) e quindi è presumibile che anche gli altri, con una scusa o con l’altra, non vedranno l’ora di mettersi il collare.
Quindi, al di la della tara delle superc@zzole, da come sono oraganizzate le serate non si chede altro ai candidati se non di indicare la loro vicinanza e sottomissione al pastore: in 20 anni di elezione diretta dei Sindaci (ma anche prima) mai e poi mai il clero aveva così pesantemente ingerito negli aspetti amministrativi dela città.
Ma se ribaltiamo la situazione (è cerchiamo di vederlo con gi occhi di chi porta al pascolo il gregge) è tutto più coerente e lungimirante…
Se lo scorso marzo c’è stata la prostrazione di un candidato, perchè non cogliere la palla al balzo e cercare di rinchiuderli tutti nella recinzione di una visione manichea della società?
Tanto papa Francesco, che fa eclatanti dichiarazini su tutto (senza però, si badi bene, dal farle seguire da atti concreti per dare una svolta nella chiesa), avrà quasi sicuramente detto qualcosa, a cui ci si possa legale, per rivendicare la centralità del potere clericale, no??
Oggi, se uno fosse interessato, potrebbe benissimo da solo (e senza supervisione ultraterrena) informarsi sui programmi e sulle idee dei candidati: non c’era certamente bisogno che il cittadino fosse preso amorevolmente per mano e guidato….
Anche perchè l’essere religioso (non necessariamente cattolico) NON equivale ad essere (in automatico) un buon amministratore.
Nel mondo ci sono cattolici bravi amministratori così come ce ne di amministratori cattolici incapaci, delinquenti, incompetenti e ladri; ed altrettanto si può dire degli ebrei, dei mussulmani, degli induisiti, ecc….
Però ora mettiamoci comodi e, da spettatori, gustiamoci questi tre giorni di genuflessioni dei candidati: anche i più distatti si renderanno conto di chi sta cercando di essere il verò padrone della città….
«La meraviglia della Pentecoste è la consacrazione di tutti i cammini: non la si può mai intendere come monopolio, né come preferenza di uno solo a detrimento di altri.»
(Josemaría Escrivá de Balaguer)
Comunque la si pensi sull’opportunità o meno di questa iniziativa del Vescovo, nessuno che abbia detto: a che serve ?
A che serve, infatti, un suo incontro diretto coi candidati a sindacoi, quando tutti sappiamo che su ogni punto di programma elettorale, come su qualsiasi argomento , a decidere non è il sindaco ma l’intero Consiglio Comunale: maggioranza e opposizione.
Prova ne è, quanto ricordato da Anna Menghi sul registro delle coppie di fatto.
Per le finalità inseguite, Monsignor Marconi, dovrebbe pertanto convocare ,oltre i 9 candidati sindaci, tutti e 607 i candidati al Consiglio Comunale per sentire ognuno cosa pensi con la massima trasparenza sui temi più cari ai cattolici, perchè saranno essi, i 32 Consiglieri eletti dai cittadini, che discostandosi talvolta anche dal parere del sindaco e della loro stessa maggioranza, daranno battaglia su alcuni temi, e al termine del dibattito consiliare decideranno col loro singolo voto.
Detto l’essenziale, mi piacerebbe ulteriormente capire a cosa serva poi , se non per decidere col bilancino, dal momento che non c’è nessun candidato ,anche civico, che con la sua lista o coalizione riassuma in sé tutti i valori per cui un cattolico potrebbe votare ad occhi chiusi uno piuttosto che un altro . Dalle liste eterogenee della Pantana , tra Popolari, alcuni rappresentanti di Casa Pound , Sovranità prima gli italiani, passando per il centro con Anna Menghi -Lega Nord e Maurizio Mosca con Fratelli d’Italia , che sul tema dell’immigrazione confliggono col richiamo della Chiesa, fino a sinistra in cui convivono PD, UDC, SEL, con posizioni contrapposte su famiglia, gender , diritti civili.
il problema grave è che questo monsignore qua, nel suo Splendore e nel suo Fulgido, convochi… laddove Bergoglio, nel suo piccolo, penserebbe più semplicemente di telefonare…