Città Viva, civica fondata da Maurizio Mosca nel 2005 in appoggio all’ex sindaco Giorgio Meschini cambia pelle. Del vecchio gruppo che contava l’ex assessore Giovanni Di Geronimo e il consigliere comunale Renato Principi non rimane che il candidato sindaco che oggi, al bar Almalù di Macerata ha presentato una squadra completamente rinnovata. L’unica lista delle 23 in lizza per le comunali a maggioranza rosa, con 16 donne e 15 uomini candidati. «Dopo l’appoggio a Meschini sono seguiti 4 anni di profonde divergenze in consiglio comunale – così Mosca – Abbiamo capito che il Pd è un partito fagocitario per le liste civiche. In questa campagna elettorale abbiamo deciso di riproporci non come spalla ma come protagonisti per la città. Arriveremo al ballottaggio per portare una ventata di novità a Macerata che ne ha bisogno oggi più di 5 anni fa». Quindi motiva la non partecipazione degli ex alleati: «Giovanni Di Geronimo non ha partecipato al nuovo progetto perché ci sembrava inopportuno, dato la sua esperienza come assessore della giunta Meschini mentre Principi non ha dato la disponibilità a ricandidarsi».
L’ex presidente della Maceratese non si perde in chiacchiere e lascia la parola alle donne e agli uomini della sua lista. «Ciò che ci accomuna è il bene che vogliamo a Macerata – dice la coordinatrice cittadina di Ncd, Barbara Arzilli – vorremmo tutti cambiarla in meglio resuscitarla dall’immobilismo e dalla morte, per questo la nostra lista si chiama Città Viva». Segue Marina Santucci, impiegata in Provincia: «Maurizio incarna l’alternativa per Macerata che deve tornare ad avere più importanza in provincia e in tutte le Marche». L’insegnante Sabrina De Padova riparte dal centro: «La rinascita deve muovere i passi dal centro storico con i locali del comune adibiti all’aggregazione di giovani e anziani». Per Lorenza Natali, funzionaria della Camera di Commercio di Macerata la parola chiave è “progettazione”: «La macchina amministrativa deve rispondere ai principi di programmazione, trasparenza e meritocrazia. Solo così possiamo avvicinare Macerata alle risorse dei progetti europei». Una programmazione che non può prescindere dalla revisione dei conti comunali secondo il coordinatore provinciale di Ncd, Gabriele Mincio: «Metteremo sotto la lente di ingrandimento alcune voci di bilancio sui servizi sociali, che secondo noi hanno preso delle strade clientelari. Da questa revisione potremmo indirizzare le risorse in maniera più equa e razionale».
I candidati si presentano associando la propria occupazione ai temi che vorrebbero portare avanti per la città, contenuti nel programma della coalizione che vede unite a Città Viva le liste Macerate nel Cuore e Fratelli d’Italia. L’insegnante Mauro Minnozzi parla di ripristino del contributo comunale alle scuole, Giuseppe Matano, imprenditore ed ex militare, punta sulla sicurezza, il pensionato Ubaldo Cerulli attualmente consulente sindacale si sofferma sul tema del lavoro, per l’ex consigliere dell’amministrazione Menghi, Alberto Tombesi, la priorità va all’importanza dei presidi e del controllo sul territorio. La tribuna continua con gli altri punti esposti dai candidati presenti: recupero degli edifici del centro storico l’istanza dell’imprenditore edile Stefano Spaventa, l’importanza della valorizzazione dei prodotti locali e del ruolo di capoluogo secondo l’artigiana Sonia Salvucci, la razionalizzazione delle risorse da parte dell’amministrazione è l’argomento dell’informatico Roberto Abrardo mentre la mamma e lavoratrice Alessandra Angeletti ribadisce l’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche in centro storico e del ripristino dei comitati di quartiere.
(foto di Andrea Petinari)
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DI questa lista come della lista Tardella non ho capito proprio e non si capisce proprio la sostanza di un programma e quanto avessero di concreto : capisco solamente il dato di fatto che costituiscono il mezzo per dare la vittoria al Carancini al primo turno . Altro che ballottaggio……