Da sinistra: Antonio Pagnanelli, Carla Messi, Gabriele Folli e Cinzai Ferri
di Gabriele Censi
Parma e Montelabbate, due realtà diverse: quasi 200 mila abitanti la prima, meno di 7 mila la seconda. In comune l’amministrazione affidata al Movimento 5 Stelle, ormai da tre anni nella città emiliana e dal 2014, primo comune nelle Marche, quella pesarese. Portano la loro esperienza ai candidati e attivisti maceratesi Gabriele Folli, assessore all’ambiente di Parma e Cinzia Ferri, sindaco di Montelabbate, presente con l’intera giunta. L’incontro all’hotel Claudiani, sala piena, viene aperto dalla candidata sindaco Carla Messi che poi lascia gli ospiti per il confronto, in altra sede, con i candidati degli altri schieramenti.
Inizia Folli ricordando le difficoltà iniziali e la sconfitta sull’inceneritore: «Nonostante la battaglia legale non siamo riusciti a bloccarlo, allora abbiamo scelto di “affamarlo” con il progetto “Parma verso rifiuti zero”. Arriveremo all’80% di differenziata entro il 2016. Oggi il forno lavora solo sui due terzi della sua capacità»
L’assessore spiega come hanno compensato i maggiori costi del porta a porta introdotto su tutto il territorio comunale con i maggiori ricavi sui materiali come vetro, plastiche e tetrapak che se differenziate vengono pagate anche tre volte di più. Annuncia l’introduzione della tariffa puntale dal 1 luglio, con un transponder, applicato ai contenitori dati alle famiglie che fa da contatore della spazzatura conferita. «Così ognuno pagherà per quanti rifiuti produce». Fa da padrone di casa l’architetto Antonio Pagnanelli che riporta l’esempio del comune emiliano: «Ci dicono che non parliamo di lavoro o di centro storico, il mantra di questa campagna elettorale, ma i temi si intersecano e anche parlando di rifiuti scopriamo come il porta a porta ha creato nuovi posti di lavoro e gli sconti sulle tariffe al piccolo commercio agevola le attività nel centro»
«Non è stato facile – continua Folli – serve tanto lavoro di informazione per superare abitudini consolidate ma i risultati stanno arrivando» Sul tema della diffidenza iniziale interviene il sindaco Cinzia Ferri: «Quando siamo arrivati in Comune i dipendenti ci guardavano come extraterrestri. In 70 anni da noi ha sempre amministrato la sinistra, la mia è una famiglia di comunisti, non mi ha votato nemmeno mia sorella. Ma con il dialogo e tanto lavoro credo che il consenso è anche aumentato. Sui rifiuti non siamo riusciti a fare come Parma perché sono gestiti dalla Multiservizi (49,9 % Era) che ci propone un aggravio di costi del 30% per il porta a porta. Abbiamo trovato tutti contratti di fornitura da 10 a 30 anni di durata e quindi con poco margine di intervento. Abbiano puntato sulla sicurezza degli edifici scolastici e faremo una nuova palestra, in legno autosufficiente energeticamente e antisismica. Quella che c’è non è a norma proprio perché non sicura in caso di terremoto, eppure è il luogo di ricovero dei bambini nelle emergenze…». Il vanto per Montelabbate è aver disdetto il contratto con Equitalia affidando la riscossione ad un altro soggetto con l’indicazione di aver attenzione alle fasce deboli. Il sindaco racconta anche del Piedibus: «I bambini vanno a scuola a piedi cantando, accompagnati e protetti dagli anziani».
Torna poi sul tema degli inceneritori Michela Carota, candidata alla Regione: «Qui abbiamo fatto spegnere il camino del Cosmari, con la battaglia dei movimenti e non grazie a Carancini che se ne fa un vanto, ma ora il pericolo è la Sacci con un progetto di inceneritore da 100 tonnellate quando le marche ne producono 70 e guarda caso la icina Umbria ne ha proprio 30. Questa è la conseguenza dello Sblocca Italia». «Non siamo persone che si lamentano e basta – conclude Pagnanelli – questi esempi di buona amministrazione lo dicono, invitiamo, non a votare i 5 stelle ma ad entrare nel Movimento, cittadini prestati alla politica come se facessero servizio civile, a volte guadagnando meno che nella propria professione»
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Mhhh..la Menghi cavalca l’ ospedale…la Messi i rifiuti….oramai siamo diventati un maneggio…
E quale sarebbe la particolarità di Parma sui rifiuti ? A Macerata siamo già vicini all’ 80% grazie al civismo dei nostri concittadini . Nel frattempo paghiamo una tariffa per la raccolta dei rifiuti già ampiamente al di sotto della media nazionale e per l’anno prossimo e’ già stata deliberata una riduzione. Inoltre la tariffa puntuale fa già parte del programma della coalizione di centro sinistra . Ah dimenticavo l’inceneritore e’ già spento! Magari Pizzarotti potrebbe chiedere a Macerata come si fa !!!
All’esimio cellula rivoluzionaria comunale sezione disinformazio e propaganda
vorrei ricordare che il camino del Cosmari NON è stato spento per scelta, ma solo perchè sparava diossina in quantità industriale, nonostante i filtri appena comprati.
Ma già che c’è provi a spiegare come mai, da SMEA, la raccolta differenziata in città aumentava pochissimo, di anno in anno, e dopo che è passata al COSMARI, in poco più di un anno, è schizzata a livelli stratosferici.
Incivili i maceratesi sotto SMEA e civilissimi sotto COSMARI??
Non è che, FORSE, prima veniva fatta male??
E se veniva fatta male perchè le apicalità della SMEA sono state reinserite in altri organismi invece di essere mandate a cassa??
La tariffa puntuale, copiata da altri programmi, farà parte pure del programma del centyrosinistra… Ma ricordo che il programma passato di Citizen Zero è stato AMPIAMENTE disatteso, modificato, emendato, cestinato, scartato, dimenticato, nascosto: perchè dovremmo crederci oggi ed impegnare il futuro??
Ci fate così tanto coglions???
Ma ci parli invece del Park SI e delle mirabolanti Piscine..
Dai: fateci ridere…
Ironicamente qualcuno parla di “cavalcare i rifiuti”. Peccato non lo si faccia. Sono una importante risorsa, con possibilità di posti di lavoro, riciclo, riuso, smaltimento corretto, con uso della discarica, per il solo 2% del totale rifiuti prodotti. Certo per Macerata quasi una utopia, ultimo comune ad essere entrato nel consorzio, con Carancini che si vanta di vittorie non sue, ma purtroppo trattasi di provvedimenti dovuti a seguito di ispezioni. Senza considerare la spesa per filtri buttati al vento, oltre le consulenze.
Una corretta gestione del consorzio, ora trasformato in srl, così da impedire ogni controllo da parte dei cittadini, con un c.d.a. di nominati dai 57 sindaci, ovvero dai sindaci dei comuni più influenti, sarebbe per il territorio fonte di ricchezza. Chiedete spiegazioni ai candidati sindaci, saranno illuminanti.
Sarebbe ora che per smaltire la mondezza, ognuno pagasse in base alla quantità che produce.