Mariella Tardella
lancia Macerata Capoluogo
“Vogliamo trasparenza e meritocrazia”

L'INTERVISTA - La presidente della Maceratese spiega i motivi della sua scesa in campo con una lista civica: "Appoggiamo Mandrelli perché riconosciamo in lui le qualità umane e professionali adatte a governare questa città, ma ci sono cariatidi della politica in entrambi gli schieramenti. Se vincerà Carancini non saremo con il centrosinistra, per questo non abbiamo preso parte alle primarie. In ogni caso la prossima settimana presenteremo il programma e i nomi"

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La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella allo stadio Helvia Recina

La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella allo stadio Helvia Recina

 

di Matteo Zallocco

Maria Francesca Tardella in questi anni ha riportato ai vertici la Maceratese Calcio e fatto ritrovare l’entusiasmo della città. Come mai la decisione di scendere in politica?

“Circa un anno e mezzo fa sono stata avvicinata da più forze politiche per la creazione di un polo civico, questo progetto è sfumato e ci siamo ritrovati coerentemente con Alessandro Savi mantenendo questa nostra filosofia, cioè di aggregare persone della società civile cercando di rappresentare molte categorie professionali, artigianali e commercianti”.

Ed ora è nata la lista “Macerata Capoluogo” (leggi l’articolo).

“Sì, il nome caratterizza il nostro programma e cioè la centralità di Macerata come capoluogo di provincia, cercando di ridare dignità e sviluppo alla città e alle sue potenzialità inespresse in vari ambiti”.

Giovedì sera Maria Francesca Tardelli ha partecipato ad un incontro con Mandrelli sulle società sportive

Giovedì sera Maria Francesca Tardelli ha partecipato ad un incontro con Mandrelli sulle società sportive

Come mai il sostegno a Mandrelli?

“Non avendo partiti di riferimento cui essere legati la scelta è ricaduta sulla professionalità, correttezza e capacità amministrativa tra i candidati sindaci che si sono proposti. Abbiamo molto apprezzato le dimissioni da segretario del partito quando non condividendo le scelte e i metodi amministrativi della Giunta Carancini ha fatto un passo indietro cosa che normalmente non succede. Lo appoggiamo in quanto riconosciamo in lui le qualità umane e professionali adatte a governare questa nostra città. Il suo modo di fare politica sobrio e mai sopra le righe ci accomuna. Siamo convinti che avrà la forza e le capacità di invertire il corso della politica maceratese”.

E in caso di vittoria di Carancini alle primarie, cosa farà?

“Nello spirito della massima chiarezza e lealtà, dichiariamo sin da subito che nel caso in cui dovesse prevalere al ballottaggio di domenica Romano Carancini, la nostra lista non sarà disposta ad appoggiarlo in alcun modo e continueremo un percorso autonomo. Per questo non abbiamo preso formalmente parte del percorso delle primarie. Ufficialmente scenderemo in campo dalla prossima settimana definendo programmi e composizione della lista”.

Il sindacoRomano Carancini insieme alla presidentessa della Maceratese Maria Francesca Tardella

Il sindacoRomano Carancini insieme alla presidentessa della Maceratese Maria Francesca Tardella

Perché con Carancini no e con Mandrelli sì?

“Carancini e Mandrelli, pur provenendo entrambi dallo stesso schieramento in cui riconosciamo cariatidi della politica dall’una e dall’altra parte, sono molto diversi. Crediamo che in città debba prevalere un’azione più trasparente, meno clientelare e più garantista, basata finalmente su metodi meritocratici”.

Cosa non le è piaciuto dell’amministrazione Carancini per portarla a fare questa scelta?

“Le scelte dell’attuale sindaco sia in materia urbanistica che in tutti gli altri ambiti non sono state da noi condivise né nei modi né nelle scelte di fondo. Mi riferisco in particolare alle scelte sul centro storico, reso ghetto, chiuso ad ogni possibilità di sviluppo e crescita e trasformato in un salotto irraggiungibile. Nel nostro programma pur ritenendo che sia necessaria una regolamentazione, dobbiamo cercare uno sviluppo di riqualificazione attraverso una politica che agevoli la residenzialità in centro dei maceratesi favorendo le ristrutturazioni edilizie e un accesso facilitato. Il commercio, da sempre anima di questa città, va sostenuto con iniziative fiscali ed economiche, comprendendo che il loro lavoro rappresenta da sempre una caratteristica peculiare di Macerata. Bisognerà proporre una politica di riscoperta e di rivalutazione del centro storico accentrando alcuni servizi che attualmente se ne sono andati. L’idea di riportare in centro parte dei servizi del tribunale potrebbe risultare vincente (mi riferisco alla proposta di Mandrelli di utilizzare Palazzo degli Studi). Se il centro storico tornerà vivo e vitale ci saranno sicuramente investitori in grado di favorire e realizzare gli attracchi e i parcheggi che la vecchia amministrazione non ha neanche preso in considerazione pensando solo di acquistare un parcheggio che già esiste. Il Park Sì è una mera operazione propagandistica che non trova alcun riscontro né economico né di funzionalità. L’Apm, società partecipata del Comune, dovrebbe avere un ruolo attivo per i servizi della città evitando così di essere strumento politico”.

Maria Francesca Tardella in tribuna all'Helvia Recina

Maria Francesca Tardella in tribuna all’Helvia Recina

Cosa serve a Macerata?

“I nostri programmi non fanno voli pindarici ma tengono conto del particolare momento economico che sta vivendo il Paese e per questo i soldi pubblici vanno spesi in maniera ponderata e non in maniera indiscriminata senza alcuna meritocrazia. Altro punto fondamentale del programma è l’istituzione di un ufficio realmente impegnato nella ricerca e sviluppo delle politiche europee e dei fondi che la comunità europea stessa mette a disposizione degli enti. L’Università è una grande risorsa che va utilizzata con una collaborazione costante. Nessuna attenzione è stata poi posta per la ricerca e lo sviluppo delle energie alternative (fotovoltaico, solare termico ed illuminazione a led) di cui la città è completamente carente e per le quali oggi esistono finanziamenti da parte del Gse. Dato che il nostro territorio è inserito in un contesto agricolo di grande importanza, andrebbe sviluppata e rivolta attenzione alla bio-agricoltura in sintonia con l’operato di altre province e regioni. La sanità e le politiche sociali per anziani e giovani rappresentano il punto focale del nostro impegno. Proponiamo un progetto pubblico-privato che riporti la sanità maceratese al centro del nostro capoluogo come punto di riferimento dell’intera provincia.
Un’attenzione particolare deve essere poi rivolta al turismo e allo spettacolo valorizzando sempre più le attività dello Sferisterio che deve essere ampliato non solo alla lirica ma anche a concerti di musica classica, danza e musica moderna, tale da usufruire di questa splendida struttura per tutto l’arco del periodo estivo. Andrebbe generato un circuito nel quale lo Sferisterio sia al centro del turismo rivierasco, la nostra stagione lirica dovrebbe tornare ad essere presente nei circuiti europei. Un ultimo accenno al degrado urbano a cui abbiamo assistito in questi anni: vanno valorizzate quelle aree anche adiacenti al centro storico che vivono uno stato di abbandono, vedi le storiche fonti. Diciamo no all’ulteriore cementificazione della città e al proliferare di supermercati che con la stessa velocità con cui vengono aperti, vengono poi chiusi”.

Marialla Tardella portata in trionfo dai tifosi della Maceratese

Marialla Tardella portata in trionfo dai tifosi della Maceratese

E sullo sport?

“Essendo interessata e di parte mi limito a dire che la perdita della Lube e l’indotto che questa perdita ha generato è qualcosa di importante che abbiamo perso per sempre. Poi le piscine mai realizzate nonostante i costi eccessivi e rispetto alle capacità della città: il picchettaggio effettuato in questi giorni dopo cinque anni di inattività ha il sapore della beffa. Ricordo che tra i vanti di questa amministrazione ci sono stati i campionati europei di pattinaggio nei quali tredici squadre su quindici non hanno partecipato per chiare irregolarità del percorso programmato. Nel giugno scorso erano stati stanziati settantamila euro per il rifacimento del manto erboso dell’Helvia Recina che non sono mai arrivati alla realizzazione. La impermeabilizzazione della gradinata è stata nella sua progettualità del tutto errata e si è impermeabilizzata solamente la zona sovrastante il terrapieno e si è dovuto intervenire successivamente, con altri soldi pubblici, per completare tale isolamento perché negli spogliatoi continuava a piovere. La tribuna a Collevario è comparsa benché chiesta da anni solo nel periodo elettorale e l’asfalto della strada che porta all’impianto è stata la conseguenza di una mozione del consigliere Savi”.

 

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