di Luciano Gasparri *
Avrei preferito, in questo periodo, astenermi dal fare pubblicamente commenti sui lenti e mediocri anni dell’amministrazione Carancini, ma il rispetto che devo all’istituzione, per via dei quasi 40 anni lavorativi trascorsi al suo interno, insieme alla sgradevole e ostentata celebrazione dei fasti, mi spinge a ricordare, sia pure sommariamente, alcuni argomenti che ritengo non di secondo piano, che mi sono cari, ma che non hanno mai meritato attenzione da parte del Palazzo. Le mie critiche, in sintesi, riguardano le spese non necessarie che non diminuiscono (vedi in particolare i costi della politica), noncuranza sul fronte delle entrate (vedi sospensione per 2 anni di un semplice strumento organizzativo di lotta all’evasione in vigore dal 2001), tasse ed imposte che aumentano, anzichè essere ritoccate in ribasso, disinvolta gestione del patrimonio pubblico. A parer mio, senza scomodare la oramai desueta alta amministrazione, sono sufficienti tali aspetti a caratterizzare negativamente una giunta. Il comune di Macerata, con un primato nazionale non proprio invidiabile, sapete perchè è fra i primi in Italia come numero di sedute di Consiglio comunale, avente da molti anni ridottissime competenze? Il motivo è che esiste un calendario annuale che stupidamente prevede 3 o 4 sedute al mese, indipendentemente dalla presenza o meno di argomenti da trattare. Come conseguenza spese non irrilevanti quali gettoni per i consiglieri, personale in servizio, spese generali, a fronte di brevi sedute che il più delle volte terminano-ovviamente-per l’ora di cena. Qualcuno potrà dire che non è compito del sindaco di convocare le riunioni, ma se avesse voluto, Carancini di certo avrebbe potuto frenare l’andazzo, ma per convenienza se ne è ben guardato.
Sempre nell’ambito dei costi della politica, il sindaco uscente non ha voluto cogliere la favorevole occasione dell’elezione a deputato dell’allora vicesindaco Irene Manzi per diminuire di almeno un’unità l’inutile pletora di assessori, ma-come si dice- con una fava ha preso due piccioni: ha placato l’ambizione di Ricotta ottenendo in cambio un Consiglio comunale meno irrequieto. E ora mi pare che Ricotta ricambi con signorilità la gentilezza. Sarebbe facile sottolineare la contraddizione fra il numero degli assessori rimasto invariato e quello dei dirigenti, ai quali spetta la gestione con la relativa competenza e responsabilità, invece diminuito. Accolgo con favore e sono certo che possa esserlo anche da parte dell’opinione pubblica la dichiarazione di Mandrelli circa la Giunta con 6 assessori, anzichè gli 8 attuali. Finalmente un segnale del buon senso di cui Mandrelli stesso è provvisto che va nella direzione che da sempre auspico. Fra gli argomenti poi che il sindaco annovera a suo favore c’è la sforbiciata (mi pare che così la chiami) dei dirigenti. Su questo punto mi sento, nel più completo disinteresse dei sindacati un tempo molto più vivaci e meno dediti alla politica, di spendere due parole nel senso che giudico irresponsabile e superficiale la riduzione tout court dei dirigenti, senza rendersi conto delle inefficienze che vengono così generate. Il sindaco si allontani ogni tanto dalla sua nutrita segreteria e potrà meglio comprendere il significato delle mie parole. Sono invece curioso di sapere se Carancini si è accorto che, nonostante la sforbiciata, il direttore dell’Apm, azienda partecipata con appena il 99,618% delle quote, vanta uno stipendio di 134mila euro, di fatto il doppio di quello dei dirigenti comunali e 40mila euro in più di quello del segretario generale del Comune. Forse il sindaco ha dimenticato di mettere il simbolo delle forbici fra gli indirizzi generali che vanno dati alle partecipate o forse, ma non ci credo, l’Apm l’ha disposto ad insaputa del comune. E lo stesso dicasi per il caso degli apicali della Smea che fu uno dei motivi che ritardarono l’acquisizione da parte del Cosmari. Figli (società partecipate) e figliastri (comune). Per restare nell’ambito della spesa e delle entrate qualche tempo fa ebbi modo di scrivere che gli evasori ringraziano il Comune che per 2 anni ha incredibilmente sospeso l’implementazione della lotta all’evasione fiscale con mancati teorici accertamenti per non meno di 5-600 mila euro, somma che sarebbe potuta servire per diminuire la pressione fiscale o per aumentare l’area di detrazione. Effettivamente non si riesce a comprendere il motivo di tale stolta decisione. Dabbenaggine, cattiva amministrazione, interessati consigli? Un solo cenno, richiamandomi alla sinteticità di esordio, all’utilizzo del patrimonio comunale assegnato alla galassia del cosiddetto associazionismo. Abbiamo circa 70 locali comunali dai quali si ricava meno di 200 euro all’anno. Mi si dice anche che a volte sono scarsamente utilizzati. Tutto questa noncuranza non mi pare saggia e nè risponde a criteri di buona amministrazione pubblica. Pur comprendendo le finalità sottese alle concessioni mi sia consentito un richiamo ad una maggiore sobrietà e minore disinvoltura nell’utilizzo del denaro e del patrimonio pubblico. Macerata merita di più. Infine un’annotazione personale per uno sgarbo che non riesco a perdonare e mi fa sentire vittima di mobbing, dal momento che non ho ancora ricevuto il giornalino che esalta con studiato anticipo le imprese del sindaco. Provo a fare due ipotesi:non mi viene inviato perchè arriva solo a chi vota Carancini oppure sono finite le copie perchè è andato a ruba come il famoso numero di Charlie Hebdo.
* Luciano Gasparri, dirigente comunale in pensione
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Parliamo di tasse e costi della politica e quindi di gestione dei soldi pubblici da parte della amministrazione comunale. Cominciamo quindi riportando una serie di dati che vengono dalla amministrazione comunale a chiusura del suo mandato. Quindi dati che lo stesso assessore Blunno credo approverebbe.
Dunque in questi 5 anni i trasferimenti statali sono scesi di quasi il 90% (da 244,63 euro pro-capite a 28! ). Nonostante ciò l’indebitamento del comune è sceso del 14%, mentre I costi della burocrazia comunale (gli stipendi dei dipendenti) e della politica (le remunerazioni complessive delle giunta e dei consiglieri) sono diminuiti (rispettivamente del 10% e del 22%). Se andiamo a guardare le tasse alloro scopriamo che secondo una indagine CAF – ACLI e Sole 24 ore del 24 novembre 2014 su 102 comuni capoluoghi, Macerata si colloca al 22 posto per il minor costo Tasi sull’abitazione principale e al 34 per minor costo IMU+TASI sulla seconda casa. A questo panorama andrebbe aggiunto il fatto che ad esempio le tariffe per gli asili nido e per le mense scolastiche sono fra le più basse. Non si tratta di tasse ma sempre di soldi che vanno dai cittadini al Comune. Si poteva fare di meglio ? E’ sempre possibile, ma credo sia difficile concludere che l’amministrazione comunale debba andare dietro la lavagna per come abbia gestito le risorse a sua disposizione.
Ora passiamo quindi alle mie personali considerazioni. Quando ho letto il titolo di questo articolo “tasse e costi della politica che aumentano” mi sono chiesto. Ma come è possibile? A me sembrava di aver visto una storia diversa. Per di più la responsabilità di queste dichiarazioni viene da un dirigente comunale, ancorché in pensione. Persone (i dirigenti) magari noiosi, ma pignoli e con i numeri ci sanno fare.
Poi comincio a leggere l’articolo e quando arrivo alla fine mi accorgo di tirare un piccolo sospiro di sollievo. Perché il titolo non corrisponde al contenuto dell’articolo (succede un pò spesso recentemente) e perché questo è ricco più di giudizi personali, a volte un po’ astiosi, che di numeri, i quali, quando ci sono, cercano di confermare una tesi generale anche se si riferiscono magari ad un singolo aspetto. A volte rilevante a volte no.
Insomma un intervento da politico, neanche della migliore specie, che vuole dimostrare la sua tesi, non dico completamente sbagliata, non mi interessa affermarlo, ma che è solo una parte e nemmeno rilevante della realtà.
Infatti i dati che ho presentato all’inizio del mio commento dimostrano che il quadro generale non è quello che voleva disegnarci il signor Gasparri
Chiudo con una nota un po’ divertita . Effettivamente non so dire a chi dovrebbe aspettare di ridurre il numero delle riunioni “automatiche” del consiglio comunale. Mi sembra più ragionevole pensare che spetti ai gruppi consiliari. Ad ogni buon conto vi immaginate Carancini che già cosi viene dipinto come un piccolo dittatore di provincia cosa sarebbe diventato se avesse provato a ridurre il numero delle riunioni a disposizione del Consiglio Comunale? Comunque buona indicazione signor Gasparri ci penserà il nuovo consiglio con il nuovo sindaco che io spero sia Carancini ovviamente.
Dott. Gasparri che giudizio da dei dieci anni della Giunta Meschini? Sul punto dovrebbe essere molto informato poiché al tempo, se non erro, era ancora in servizio.
Signor Gasparri, ahimè, la decenza invocherebbe il silenzio!
L’intervento contiene alcuni interrogativi che meriterebbero una risposta. Poco importa chi li pone. Visto che Carancini è ora alleato del cristianissimo Meschini, giudichiamo la predica e non il prete…
La decenza , a volte, avrebbe consigliato il silenzio, Nel caso (per quale scopo?) si scrive incolpando chi colpa non ha. Gasparri credo se la sarebbe dovuta prendere con il presidente del consiglio comunale(vicino a Mandrelli?) per le convocazioni del consiglio in quanto credo sia sua la competenza, insieme alla conferenza dei capigruppo. Giusto Gasparri?
Per quanto riguarda poi l’orario dei consigli comunali, che si svolgono solo di pomeriggio, il regolamente fu fatto ai tempi del sindaco Meschini, vero Gasparri? Non avevo ancora letto questo suo articolo, altrimenti queste cose le avrei dette direttamente a lei, dato che ho avuto occasione di incontrarla ad una riunione con il candidato Mandrelli
Vede, se ci siamo incontrati li, non sono un sostenitore di Carancini, anzi non lo ero. Atteggiamenti come il suo pero’ mi stanno facendo riflettere.