Luca Ceriscioli al centro con i sindaci Delpriori e Fiordomo. Ai lati Caterina Rogante e Mario Antinori, vicesindaco di Belforte
di Claudio Ricci e Gabriele Censi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Si accende la sfida delle primarie regionali del Pd a Macerata. Luca Ceriscioli arriva in città nel suo tour dei capoluoghi di provincia che oggi lo ha visto toccare anche altre tappe del Maceratese, fino a Camerino dove lo sfidante di Pietro Marcolini è arrivato in serata, l’assessore regionale sarà a Macerata domenica 22 alle 10 per un’iniziativa presentata questa mattina dal comitato cittadino che lo sostiene.
Al ristorante Pathos l’ex sindaco di Pesaro circondato dai sostenitori sindaci del territorio, Francesco Fiordomo di Recanati e Alessandro Delpriori di Matelica ha presentato il suo programma da “Sindaco delle Marche”, come recita il suo slogan. Prima però, come da protocollo nella sua staffetta per le Marche Ceriscioli è stato ricevuto dal sindaco Romano Carancini, con cui ha voluto confrontarsi per rilevare i problemi e le richieste del territorio. «Anche se ribadisco e confermo il mio sostegno a Pietro Marcolini – ha detto il primo cittadino – ho voluto incontrare Luca per la stima che mi lega a lui e che gli riconosco nel suo trascorso da sindaco e poi perchè per me un dovere istituzionale accogliere un candidato alle regionali, come accoglierei anche il candidato di un’altra parte politica qualora lo volesse».
Ceriscioli è apparso conciso e informale «Il fatto che Macerata sia terra di Marcolini non significa nulla – ha spiegato – il mio cambiare verso parte dalla convinzione che l’esaltazione dei localismi vada ridimensionata a favore di una visione nuova. Non si può più pensare di governare la Regione eludendo il contatto con il territorio e gli amministratori locali che ho voluto incontrare nel mio giro delle Marche condividono questa mia prospettiva. Io e Marcolini siamo candidati molto diversi con proposte che vanno verso due concezioni della governance dissimili».
LA SQUADRA – Giacomo Galassi, Tommaso Leoni, Mario Antinori, Alessandro Delpriori, Luca Ceriscioli, Francesco Fiordomo, Caterina Rogante e Massimo Montesi
Poi i punti prioritari per la nuova idea di Regione che afferma «mi vedono molto in sintonia con la campagna per le primarie sostenuta da Carancini». Riforma della sanità «Assistiamo a progetti che vanno avanti anche sopra le teste degli amministratori – sottolinea Ceriscioli – a Macerata servizi che si allontanano. Ridimensionati gli ospedali attorno a Macerata senza potenziare quello del pronto soccorso della città capoluogo di provincia. Occorre un cambio di passo deciso e immediato. Togliere risorse all’apparato burocratico con dirigenti superpagati per restituirle con servizi di qualità ai cittadini. Tagliare nell’immediato e promettere la riorganizzazione in un futuro incerto, non è il miglior servizio per la salute dei marchigiani. Cambiare è necessario per accorciare i tempi di attesa e investire nelle nuove tecnologie. Questi devono essere gli obiettivi, non solo i conti in ordine».
Viabilità e infrastrutture. «E’ paradossale avere un’arteria come la Quadrilatero se questa poi non viene collegata con i centri nevralgici inclusi i capoluogo. L’impegno in Regione sarà allora in questo senso». Università. «Dovrà esserci attenzione agli atenei meritevoli da parte della Regione nell’indirizzo di 1.200.000 euro dei prossimi fondi europei, concentrando ad esempio dove si sta investendo per l’internazionalizzazione come a Macerata». Cultura e sviluppo. «Tenere bene a mente il rapporto tra cultura e turismo – indica il candidato Pd – nella creazione di un sistema integrato che sappia coniugare la vacanza balneare con la cultura dei centri dell’entoterra, come per esempio l’offerta della stagione lirica a Macerata».
La presentazione. Da sinistra Nicola Perfetti, Alessia Scoccianti, il consigliere regionale Angelo Sciapichetti, il sindaco di Appignano Osvaldo Messi, Stefano Di Pietro e Mario Iesari
Angelo Sciapichetti, Osvaldo Messi e Stefano Di Pietro sono tra gli organizzatori dell’evento a favore di Marcolini
In quel cinema Italia che esplose per l’arrivo di Matteo Renzi ai tempi della prima campagna per la segreteria del Pd si ritroveranno molti di quei protagonisti di allora ancora per delle elezioni primarie, ma stavolta si tratta della presidenza della Regione e il candidato è Pietro Marcolini. L’appuntamento è domenica 22 alle 10. «Sarà un format veloce con interventi di 3 minuti e la relazione finale del candidato – spiega Stefano Di Pietro – abbiamo osato e contiamo di riempire il teatro con almeno 500 persone. Il Pd di Macerata al 99 % sostiene questa candidatura. Non si comprende come si possa non cogliere una occasione simile per la città e il territorio”. Con lui a presentare l’evento ci sono Alessia Scoccianti, Nicola Perfetti, Angelo Sciapichetti, Mario Iesari e il sindaco di Appignano Osvaldo Messi che lega le sue due amministrazioni ad un percorso stretto con Pietro Marcolini: «Ho avuto sempre il suo sostegno come sindaco,- dice Messi – le sue qualità sono umane e politico-amministrative, affronta i problemi con realismo e senza promesse irrealizzabili. Il rinnovamento non può prescindere dalla competenza in questa difficile situazione economica e politica». I presenti rivendicano di avere dalla propria quasi tutti i sindaci del maceratese. L’eccezione più pesante è quella di Francesco Fiordomo, primo cittadino di Recanati che con Carancini accolse sul palco dell’Italia l’allora sindaco di Firenze e oggi era invece seduto a fianco di Cerescioli.
«Le Marche, con la Lombardia, la Toscana e l’Umbria, sono le uniche regioni con i conti a posto – aggiunge Sciapichetti – e questo lo dobbiamo al lavoro svolto da Marcolini. Intorno a lui c’è stata una mobilitazione non solo di partito ma popolare e del modo delle associazioni. Siamo fiduciosi sul risultato e ci aspettiamo molto da Macerata”. Mario Iesari sottolinea la capacità del candidato di intercettare i cambiamenti in corso e cita l’esempio dei Distretti culturali e la collaborazione con Symbola: «E’ una figura importante per rilanciare il modello di sviluppo marchigiano». Resta sul tema economico Nicola Perfetti: «Veniamo da un quinquennio di vacche magre ma il prossimo sarà di vacche scheletriche, serve quindi, non un sindaco delle Marche ma una squadra con una forte guida politica”. « Si va verso la modifica delle Regioni – interviene Alessia Scoccianti- lui saprà guidare le Marche verso questo traguardo».
La manifestazione sarà la seconda regionale dopo la presentazione ad Ancona e ci saranno rappresentanti di tutte le province. Sul palco anche i due contendenti del Pd per il Comune: Romano Carancini e Bruno Mandrelli. Su questo si trovano d’accordo, ma i loro supporter non mancano di stuzzicarsi anche al termine della conferenza stampa di stamattina. Alessia Scoccianti (pro Mandrelli) accusa Romeo Renis (caranciniano) di scorrettezze: «Avete messo i manifesti contro le regole» lo redarguisce. «Erano annunci di manifestazioni, informati meglio» la replica. Poi ci pensa Di Pietro a stemperare gli animi con ironia: «Noi i manifesti non li mettiamo ora perchè ci serviranno dopo il primo marzo»
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Ribadisco un fatto inoppugnabile: Marcolini vivrebbe bene (anzi meglio) del suo lavoro, senza fare politica, Ceriscioli campa di politica. E’ una differenza non da poco.
Oltre a questo mettici che e’ di Pesaro e quindi non gliene potrebbe fregar di meno della nostra provincia….checche’ ne dica.
@Orfeo
Ceriscioli farebbe il Professore… poi se fa comodo dire cavolate significa che qualcuno è proprio alla frutta…
….io non credo sia necessario fare grandi commenti, saro’ pure considerato campalinista, ma da Maceratese come si fa a non votare Marcolini. Cari signori il pesarese lo abbiamo visto oggi e non lo rivedremo piu. Per incontrare Pietro basta andare in via Crescimbeni. Meditate gente !
Sono d’accordo con Simone, da maceratese non posso non sostenere Marcolini !
Forza Pietro !
Ma Ceriscioli sa di essersi attirato le simpatie di Silenzi, Costamagna e Giannini? Credo di no, sennò non verrebbe a perdere tempo da queste parti, oppure anche se potrebbe pensare che i voti del maceratese sono ininfluenti, è giusto farci una scappata tanto per. ” Sindaco ” delle Marche? No, no, del maceratese non conosce nemmeno la situazione politica e di quanto siano così poco popolari i sindaci delle due maggiori cittadine.
Noto dalle foto che il Sindaco, nella sua veste di Sindaco, accoglie al Palazzo Comunale un candidato di un partito, che fa passerella a Macerata.
Il rspetto delle istituzioni, delle sue sedi e della carica dovrebbe essere altra cosa…
Giacomo mi dici negli ultimi 10 anni dove ha insegnato? Anche il vice di Citanò fa il professore, è in aspettativa da 20 anni.
Secondo argomento, pensi sia gente abituata a vivere con lo stipendiuccio da professore?
Perché non provi a chiedere se ti fanno salire un po sul letto invece di dormire sempre ai piedi.
Nell’ambito del PD regionale Pietro Marcolini è il miglior candidato possibile, e non solo perché è di Macerata (circostanza che rileva, ma sino ad un certo punto), ma anche perché è dotato di esperienza, professionalità e grande conoscenza della macchina regionale.
Cerescioli, se eletto, dovrebbe partire da zero nel suo apprendistato da governatore, e comunque perpetuerebbe l’attenzione privilegiata che l’ente Regione ha sempre garantito al pesarese ed all’anconetano.
Da questo punto di vista, invece, Pietro potrebbe costituire un ottimo fattore di riequilibrio territoriale e potrebbe, inoltre, forte di un lungo curriculum politico senza macchia (non è stato mai nemmeno sfiorato da scandali, grandi o piccoli che fossero), avviare un serio processo di moralizzazione all’interno delle istituzioni e degli uffici regionali, sinora piegati, grazie a Spacca & Company, alle esigenze dei soliti noti.
@ Orfeo,
Ceriscioli sta insegnando e fa campagna elettorale nel dopolavoro.
Non so cosa c’entri Silenzi in tutto questo, non è lui il candidato alle primarie… fa il vicesindaco e s’è portato nella sua cittadina la Lube costruendo un palazzetto in tempi record, mi pare che il suo lavoro da politico lo stia facendo alla grande… comunque, avendo conosciuto suoi alunni, sicuramente il professore lo ha fatto e forse lo starà ancora facendo; diciamo che almeno loro due non stanno in Regione dal 1980…
Il secondo argomento, sinceramente, non l’ho capito, soprattutto quella cosa del letto, io dormo a casa mia, non so lei…
@giacomo, lasci stare Civitanova, per cortesia. Faccia giudicare i civitanovesi, sull ‘operato della giunta. In provincia di Macerata, per non sostenere una persona preparata e onesta come Marcolini, significa essere dei veri idioti. Una volta che il PD ha scelto un candidato eccellente. Sa, come si dice a Citano’ : per far dispetto alla moglie ci si taglia gli zebedei ! Comunque contento lei….
Scusi Bommarito, scrivo a lei poiché ritengo interessante tale argomento, anche da lei sollevato, da un punto di vista puramente logico: non riesco proprio a comprendere come si possa affossare Spacca e nella stessa frase esaltare Marcolini che di Spacca è stato (ed è tutt’ora) uomo di fiducia, proprio non capisco come possa esistere questo nesso logico.
Per Giacomo
Certo, Pietro Marcolini è stato assessore (ed anche di peso) nella giunta Spacca, e indirettamente ne condivide le responsabilità. Però, se mi consente, un conto è la leadership decisionale che esercita il Presidente della Giunta Reg.le (non a caso definito come Governatore), un altro conto è invece far parte di un organo collegiale che, nell’ambito del settore di sua competenza, cerca di portare ad esecuzione le decisioni assunte in sede politica dallo stesso Governatore e dalla maggioranza che lo sostiene.
Capita che il vento del cambiamento sterile porti a far pensare che ciascuno di noi possa diventare un nuovo Matteo Renzi. Così magari assessori chi da quattro soldi o sindachelli pensano di poter essere nominati a capo dell’ONU. Amministrare bene invece richiede impegno, studio, lavoro e serietà, tute qualità che Pietro Marcolini dimostra di avere dalla gioventù. È indubbiamente il Presidente della Regione migliore che ci si possa augurare! Il primo marzo andrò a votare e porterò persone a votare per Marcolini, con la consapevolezza che, finalmente, nelle Marche c’è stato un partito che ha saputo scegliere!
Comunque gli Assessori non sono entità estranee alle scelte del Presidente e del Consiglio, di fatto sono espressione della fiducia di Gruppi Consiliari e del Presidente di Regione, o, direttamente del Presidente; non hanno un mero ruolo di esecutori, detto in termini aziendali, non sono degli operativi, piuttosto sono assimilabili a dei manager, con spazi di discrezionalità certamente più ampi di quelli di un singolo Consigliere, anzi, nella politica odierna sono sempre più spesso gli organi esecutivi a definire politiche fondamentali che gli organi legislativi si limitano a poco più che ratificare.
Giacomo non ci tengo a far polemica tanto per farmi il sangue cattivo, però i fatti sono fatti e non punti di vista; Ceriscioli fa il sindaco a tempo pieno dal 2004; L’accostamento con l’altro (te lo ripeto) è perchè anche lui fa il professore, però non entra in una scuola da più di 20 anni, e sono sicuro che mollando la politica avrebbe diritto a riprendersi pure il posto (alla faccia degli insegnanti che trotterellano di qua e di la per racimolare 18 ore).
Lascia stare Spacca, tra lui e Marcolini c’è la stessa differenza che passa tra un triciclo e un’astronave.
Marcolini per fare l’assessore rinuncia a un bel postarello comodo e ben pagato da megadirigente della Regione Marche e non avrebbe tutte le rotture di palle che invece ha. E’ una persona PIU’ CHE PREPARATA IN MATERIA DI ECONOMIA ed è irreprensibile sotto l’aspetto morale.
Incontri ravvicinati del terzo tipo con l’alieno pesarese, scommetto che per esempio il Sindaco di Macerata gli ha chiesto se misurano il tempo con i pupi anche loro.
Marcolini ha fatto il consigliere regionale dal 1980 al 1990, contemporaneamente il consigliere comunale. Era del partito comunista. Dal 90 al 98 ha tentato esperienze esterne alla Regione, in realtà comunque riconducibili a fondi pubblici, come il BIC. Dalla fine degli anni 90, anche grazie a Silenzi, diviene consulente del Consiglio regionale, ottiene , poi, come esterno alla carriera accademica, una cattedra a Urbino, senza passare per un concorso pubblico. Sempre senza concorso pubblico, entra come dirigente esterno in Regione nominato fiduciariamente dalla politica. Nel 2005 viene nominato assessore regionale esterno, senza passare per elezione. Tutto lecito e tutto meritato, per c arità, ma non si venga a dire che non ha mai campato di politica. Marcolini è un vero professionista della politica da oltre 35 anni, gra parte dei quali passati in Regione. Questo si che inoppugnabile. Ceriscioli è un professore di ruolo, non è stato nominato d anessun politico, ha semplicemente vinto un concorso, ha fatto il sindaco aco della seconda città delle Marche, si candida a fare il Governatore e quanto a onestà non ha nulla di meno o di più di altri. E’ giovane e non è implicato nella gesitone di affari come il biogas, come chi invece ha partecipato da protagonista nella giunta Spacca. I campanilismi nell’era della globalizzazione significano solo provincialismo. Pecca che spesso tocca ai macertasi. Fabriano non brilla, eppure Spacca ha fatto 5 anni il vice e 10 il presidente.