di Laura Boccanera
«Le affermazioni di Morgoni fanno male al Pd e anche al suo candidato». Si avvicina la scadenza delle primarie del Pd per eleggere il candidato presidente della Regione del centrosinistra e si moltiplicano anche i commenti dopo l’uscita del senatore Mario Morgoni che supportando Pietro Marcolini ha fatto emergere ancora più evidenti quei dissidi mai sanati all’interno dei democrat (leggi l’articolo). E così dopo Luciano Agostini (leggi l’articolo) e Andrea Marinelli stavolta a prendere posizione è anche l’assessore regionale Sara Giannini: «Mi pare proprio che l’unico a non essere sereno sia proprio lui, Morgoni – ha detto la pasionaria del Pd -la ricerca continua della polemica, la denigrazione personale e politica di chi non sta sulle sue posizioni non aggiunge niente alle primarie. Semmai aggiunge livore e rancore e radicalizza tutte le posizioni. E grave che chi riveste una posizione istituzionale così alta, oltretutto raggiunta con una grave violazione delle regole condivise così come bene ha ricordato Andrea Marinelli, affermi che Ceriscioli è fuori dal Pd. Dimentica Morgoni che Ceriscioli è il vicesegretario regionale del nostro partito e che se il congresso è stato celebrato in modo così divisivo la responsabilità è di chi, tra gli altri anche Morgoni, chiese di non far candidare Ceriscioli rifiutando anche la richiesta di slittamento e di ammettere un’ altra candidatura preferendo vincere a tavolino». La Giannini poi fa il quadro su sponsorship politiche dell’uno e dell’altro candidato: «Nessuna riedizione del congresso: nella nostra provincia Francesco Fiordomo sostiene Ceriscioli rivendicando la sua autonomia e libertà di scelta e viene attaccato in malo modo , l’onorevole Manzi sceglie di sostenere Marcolini ma nessuno di noi, pur avendo conosciuto della sua scelta solo sui media ha scagliato anatemi o accuse. Io ho scelto di sostenere Ceriscioli in un percorso di coerenza. Non per questo disistimo o attacco a freddo chi non la pensa con me. Perché un conto è affermare il perché delle proprie scelte un conto è avvelenare tutti i pozzi. Seguendo il ragionamento di Morgoni se Ceriscioli vincesse le primarie Morgoni e i suoi non riconoscerebbero l’esito e dopo queste gravi affermazioni non sarebbe certo semplice per lui fare la campagna elettorale per il candidato del Partito Democratico. Rilevo che queste pesanti sue considerazioni fanno male al Pd e mi permetto di dire anche al suo candidato».
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Signora biogas speculativo lei ha fatto tanto male a noi ! Ancora parla ??? Guardiamoci la trasmissione alle falde del Kilimangiaro domani e riflettiamo meglio tutti. Poi distinguiamo le parole dai fatti, soprattutto i male fatti
Anche senza le primarie marchigiane già si era capito di che pasta è fatto il renzismo: mai senza elezioni, invece eccolo lì, come un Monti qualsiasi. Letta stai sereno, e poi gli sfila la sedia.
Irrita questo ripetere “stai sereno”, perché ripropone un “doppiogiochismo” tipico della peggiore politica italiana: stai sereno che poi ti frego io. Quella politica che molti votando Grillo credevano di aver spazzato via. Invece pare più viva che mai. Pare.
Nelle Marche i renziani stanno dando il loro contributo affinché gli elettori si sveglino e capiscano quanto grande sia la presa per i fondelli in atto a loro danno.
Ceriscioli non poteva correre per le primarie per la segreteria del PD delle Marche perché faceva il sindaco a Pesaro (mancavano due mesi alla fine del suo secondo mandato, che sarebbe finito prima di diventare, eventualmente segretario regionale). Renzi, sindaco di Firenze (e nemmeno a fine mandato), può però correre per le primarie per segretario nazionale del PD. Non fa una piega no?
Qualsiasi osservatore senza tornaconti interessati non può non vedere i due pesi e le due misure (tanto più che anche per altri sindaci sono state fatte eccezioni). Ma non basta, da Roma, la direzione renziana del partito non concede nemmeno una dilazione per un candidato sostitutivo di Ceriscioli.
Si è voluto togliere dalla competizione chi rischiava di avere tutti i numeri per vincere. Poi ci si stupisce che il congresso è stato lacerato, che la parte che sosteneva Ceriscioli non ha partecipato entusiasta al nuovo corso. E che doveva fare? esser contenta di ricevere sgambetti?
Prima ti meno, poi ti do del maleducato se, incontrandomi, non mi saluti.
Ma il politichese allo stato puro i renziani (quelli del rinnovamento…) lo toccano sostenendo la candidatura Marcolini. Basta fare un giro sulla rete per capire che questo è ciò che impersona meglio l’ideale renziano del rinnovamento: a 38 anni, nel 1990 (il muro di Berlino era caduto l’anno prima) il neo renziano candidato governatore marchigiano ha già alle spalle due legislature in consiglio regionale (chissà se ha maturato il diritto al vitalizio) come esponente del glorioso Partito Comunista Italiano. Poi dopo qualche esperienza “esterna”, ottiene una cattedra all’università di Urbino (oltre alla prefazione del libro “La settimana rossa”, editore Aracne, non ho trovato però in rete pubblicazioni scientifiche del docente). Poi alla fine degli anni 90 (ri)entra in Regione prima come consulente e poi come dirigente esterno non di carriera (cioè senza passare per un normale concorso pubblico), per passare poi a fare per dieci anni l’assessore con Spacca. Insomma fanno oltre 25 anni come dirigente e politico regionale, più altri in settori attigui. E ci credo che “conosce la macchina”, dopo tutta questa pratica!
Ma se Ceriscioli non poteva fare le primarie per la segreteria del PD delle Marche perché sindaco, Marcolini le può invece fare per governatore, facendo la sua campagna stando ben saldo sulla poltrona di assessore regionale. Non fa una piega, no? Renzianamente, no.
Nessuno nel PD si rende conto che i cittadini hanno le scatole piene delle loro beghe interne, alimentate solo per salvare poltrone e poltroncine. La sanità, i trasporti pubblici, i servizi sociali, la viabilità, la sicurezza sono alcuni degli argomenti sui quali le Marche sono indietro anni luce, nonostante la retorica delle “eccellenze” che riempe la bocca di amministratori e politicanti di vario livello. Adesso tutti nel PD rinnegano le scelte della giunta Spacca che sostenevano a spada tratta e di cui erano parte attiva come assessori. Il bello è che sono convinti che i cittadini di questo non si rendono conto, lasciandosi incantare dalle loro “primarie” taroccate, dagli spot televisivi davanti alla Camera dei deputati (chi paga?). Vista la crisi, non puoi nemmeno “invitarli” ad andare a lavorare. Del resto che saprebbero fare?
il PD fa male agli italiani
Hoi bella gioia tu per sostenere chi credi, dovresti essere li per aver vinto un concorso, siccome invece sei li perche’ ti abbiamo eletto NOI bisogna che ti dai una regolata, altrimenti il mondo del lavoro e’ grande e puoi sempre andare a lavorare, che ti farebbe pure bene.
x Pesci: non e’ il PD che fa male agli italiani, sono certe persone che stanno nel PD sono strumentalmente. Sono partite bene ma per strada si sono montate la testa e adesso fanno politica solo per loro stesse.
Bene, la signora Giannini ha fatto il miglior spot possibile al candidato Marcolini. Piuttosto, l’eroe del cambiamento recanatese, il sindaco Fiordomo,non si sente nemmeno imbarazzato da certi avvocati difensori?
Tutto questo lancio di accuse e controaccuse non credo giovi molto al PD e non depone un granchè a favore della sua attuale dirigenza.Il confronto esterno,se vuole essere apprezzabile,avvenga sui programmi per tirar fuori seriamente il Paese dai gravi problemi che sta vivendo.Giovanni Bonfili.
E perchè, Occhi Belli, dovrebbe sentirsi imbarazzato,il sindaco Fiordomo?
Lui è fatto della stessa sostanza degli “amici” che lo difendono!!
E’ stato capace di cambiar corrente per il proprio tornaconto e non della collettività che lui amministra (malamente e per slogan!) , figuriamoci se si turba ad avere certi compagni di viaggio!
Una delle speranze che riponiamo nelle prossime elezioni regionali è che la Giannini, una delle prinicipali protagoniste della vicenda del biogas speculativo (che oggi tutti nel PD rinnegano dopo averlo sostenuto a spada tratta), venga definitivamente accantonata e ponga fine alla sua carriera politica.
[email protected] A volte meglio tacere!!
[email protected] perché non risponde a Bommarito sull’affare BIOGAS??????
[email protected] una domanda, hai mai provato a lavorare nella tua vita? É ora!!
Cagnarano, come i capponi nei Promessi Sposi, forse perchè non ci saranno abbastanza seggiole (pubblicamente lautamente retribuite) per tutte queste belle terga??????
Caro Bommarito, mica e’ semplice accantonarla!
Credo che la magistratura interverra’ e pesantemente sulla vicenda biogas.basta aspettare.Quello che bisogna capire è come mai la vecchia nomenclatura del pd:Giannini,Silenzi ed altri sono schierati con Ceriscioli!Facile,ci vuole poco a capire.Biogas,rimborsi,intrecci imprenditori banche,massoneria ecc.ecc.di piu’?
Personalmente ho sempre condiviso i ragionamenti del Sen. Morgoni (che stimo) e ritengo una persona veramente capace. Tuttavia questa volta, a mio avviso, la sig.ra Giannini (che non conosco) ha pienamente ragione.
E’ chiaro che la polemica interna non fa bene né al PD né ai candidati del PD.
Tanto meno, quando dalla polemica si passa allo scontro.
Ma se è chiaro per me, possibile che non sia chiaro per Morgoni? Per Agostini? Per Giannini? Possibile? Possibile che politici di così alto livello facciano polemica e arrivino allo scontro senza averne considerato gli effetti?
caro Mirko fai questa considerazione: come si puo’ concepire che un consigliere regionale del PD, di Morrovalle, eletta con i voti dei Maceratesi (me la ricordo qualche anno fa in giro lecdomeniche pomeriggio a chiedere voti a casa degli amici che la aiutavano) che per la presidenza regionale appoggia un candidato di Pesaro contro uno di Macerata. Come si spiega se non col fare politica “solo per se stessi”.
Tu pensa se puo’ preoccuparsi degli effetti delle polemiche. Idem l’altro personaggio dall’altra parte del chienti..
E’ questo il male della politica, e il PD ne e’ contagiato come tutti gli altri partiti
Caro Mirko, se Renzi si fosse sottratto alle polemiche interne sarebbe già a casa e il PD già morto. Purtroppo i confronti , anche duri, sono necessari quando le posizioni e i punti di vista sono diversi.
Senatore Morgoni, mi piace pensare il contrario.
Io credo in un PD in cui ci sia adeguato spazio e ascolto per le diverse posizioni e opinioni, senza la necessità dello scontro.
Ma, al di là dei nostri opposti pensieri, nel caso specifico, senza scomodare Renzi, perché non confrontarsi nella sede del PD? Perché scontrarsi a mezzo stampa? A discapito del PD e dei candidati. Perché?