di Alessandra Pierini
Si è conclusa con un nulla di fatto e con l’ennesimo slittamento l’attesa direzione del Pd di ieri che avrebbe dovuto decretare il nome del candidato governatore alle elezioni regionali in programma per maggio. Nonostante una seduta fiume durata 6 ore e 39 interventi, alla presenza del vice Renzi, Lorenzo Guerini, il partito non ha trovato la quadratura del cerchio e la riunione è stata aggiornata a lunedì alle 21, con conseguente rinvio anche dell’assemblea regionale che avrebbe dovuto svolgersi domani. Tra i nomi circolati con insistenza, oltre a quello della senatrice Camilla Fabbri c’è quello del maceratese Pietro Marcolini, assessore al Bilancio della Giunta Spacca.
«Alla presenza dell’onorevole Guerini – si legge in una nota del partito – in quel contesto si arriverà a chiudere su un nome per il candidato a Governatore o, in alternativa, a fissare la data per le primarie». La riunione dei democrat è iniziata in ritardo rispetto al programma, secondo i bene informati per tentare fino all’ultimo di sanare spaccature e dissapori, ed è stata preceduta dall’incontro tra il segretario regionale Francesco Com, i segretari provinciali e l’onorevole Lorenzo Guerini che ha dichiarato prima della direzione: «Secondo le previsioni del nostro Statuto, rispettando le regole e dentro la partecipazione – ha spiegato – si prevede la possibilità del candidato unitario. Il Pd delle Marche è sano, sa discutere e sa decidere».
Tra i possibili candidati indicati durante la direzione anche Pietro Marcolini, assessore al Bilancio della Giunta Spacca
Se nei giorni scorsi la consultazione individuale dei componenti di Direzione ed Assemblea regionali del partito, avevano indicato di volere la candidatura di Comi, il quale ha rifiutato (leggi l’articolo), ieri sono state invece molte le voci che si sono levate a favore della candidatura della senatrice Camilla Fabbri. Altre posizioni, invece, hanno avanzato piuttosto la via delle primarie o la proposta di trovare la sintesi unitaria su un’altra figura. E’ emersa, in particolare, quella dell’attuale assessore al Bilancio, Pietro Marcolini.
«Il dibattito ed il confronto interni al Pd Marche – continua la nota – seppure articolati e non semplici, sono la ricchezza del partito, come ha ricordato ieri il segretario regionale, Francesco Comi, che ha messo al centro del suo intervento l’importanza del collettivo, del fare squadra e del progetto politico».
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Spacca o Marcolini è uguale.
Per il bene del comune di Macerata vorrei augurarmi che Marcolini non venisse candidato alla presidenza della regione,con il che-continuo ad augurarmi-possa poi candidarsi a sindaco di Macerata.
Dopo 20 anni finalmente un sindaco come si deve,lungimirante e preparato.
Le solite pantomime
Secondo me il candidato ideale sarebbe Morgoni, il Maradona della politica Renziana. Colui che è capace, come mi sembra di aver letto, di sommare la lauta indennità da Senatore con la misera indennità da presidente delle farmacie di Potenza Picena, lo sapesse Renzi lo candiderebbe di corsa a Presidente della Regione.
Se continuate a riproporre i soliti nomi facendo il famoso gioco delle 3 carte NON AVETE FUTURO……il popolo di cui il vostro partito era il punto di riferimento si è già svegliato………mi sento di consigliarvi solo 1 cosa ANDATE A CASA
Debacle di Comi e conseguente suo commissariamento.
Spettacolo desolante offerto dal PD sia a livello regionale che a Macerata.
Pura lotta di potere espressa ai massimi livelli, senza il minimo rapporto con i cittadini..
[email protected] Lei che ne pensa del fatto che morgoni, come sembra, abbia sommato l’indennità da Senatore a quella di Presidente delle farmacie? Da Renziano della prima ora, come Morgoni, un comportamento simile non stride con le logiche di Renzi? perché nessuno, C.M. in testa, non dice niente e non denuncia questo fatto? grazie…
BOMMARITO, PERCHÉ NON MI RISPONDE??
[email protected] spero non mi risponda perché non ha letto! sto aspettando, grazie
Loro se la cantano e loro se la suonano. Poi il popolo bue li vota perchè ormai ingoia tutto quello che viene spacciato per roba di “sinistra” e crede di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. E’ tutta una carnevalata, con la partecipazione del commissario politico mandato da Roma.