Daniele Vimini, Luca Ceriscioli, Lolita Falconi, Francesco Comi e Marco Marchetti
Due ore di confronto su primarie, candidature, congresso. Ma anche su lavoro, crisi, nuovo modello di sviluppo per le Marche. Un dialogo aperto, senza tensioni e con molti punti di incontro tra i partecipanti. Nel dibattito tenutosi ieri sera sul palco della Festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico di Pesaro si sono alternati nelle loro argomentazioni il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi, il parlamentare Marco Marchetti, il segretario democratico comunale, Daniele Vimini e l’ex sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli. “Sono contento ed onorato di essere qui, ospite del Pd di Pesaro – ha esordito Comi -. Pesaro non è una federazione qualsiasi. Per tutti la sua classe dirigente è stata storicamente espressione di buon governo, lungimiranza politica, cultura dell’unità e del dialogo”.
Una presenza attesa, quella del segretario regionale del Pd a Pesaro, dopo le vicende congressuali, che hanno visto l’esclusione del pesarese Ceriscioli dalle primarie per la candidatura a segretario. E il faccia a faccia tra i due è stato positivo: Comi ha annunciato che aprirà le porte degli organismi dirigenziali a coloro che non hanno potuto partecipare al congresso. Ceriscioli ha accolto con soddisfazione la mano tesa del segretario e ha dichiarato: “Noi riconosciamo Francesco Comi segretario regionale del Pd e siamo pronti ad entrare negli organismi e a lavorare insieme”. Sul fronte elezioni, interrogato sulla possibilità di svolgere le Primarie, Comi ha dichiarato: “Le primarie sono importanti per il Pd, ad ogni livello. Sono utili a legittimare un percorso, un processo politico, una eventuale leadership, ma non possono esiliare la politica e divenire luogo di mero confronto muscolare. Prima delle Primarie bisogna costruire proposte e progetti. Poi si parla di candidature e, se non c’è sintesi, si ricorre alle primarie”.
Inevitabile, guardando al prossimo futuro politico delle Marche, parlare di candidati alla guida della Regione. La domanda va diretta sul nome di Gian Mario Spacca. E il segretario è deciso: “Il nostro giudizio sui suoi dieci anni di governo è assolutamente positivo. Spacca ha governato bene. Ora è necessario aprire una fase politica nuova”. E ancora: “Il Pd cerca un nuovo candidato alla guida della Regione. Un candidato che faccia bene e subito, che dialoghi con gli amministratori e che sia emancipato dalla preponderante invadenza della tecnocrazia. Sono sicuro che ci sarà una candidatura unica e la troverò ricercando nel partito l’unità più alta e più ampia possibile”. E il partito pesarese ha raccolto l’invito del segretario regionale ad individuare insieme una candidatura unitaria.
Spazio anche ad un’analisi della situazione socio-economica della nostra regione. “Nelle Marche siamo dentro una crisi profonda e vasta – ha detto Comi –. Ci sono segnali preoccupanti: riduzione del 20% dell’industria manifatturiera, 50 mila cassaintegrati, 82 mila disoccupati. Occorre riprogettare un nuovo modello di sviluppo marchigiano. Questo è il compito principale che il PD delle Marche deve assumersi”. Sul fronte lavoro, poi, il segretario ha posto l’accento sulla necessità di maggiori politiche attive, piuttosto che difensive e di investire di più su formazione, innovazione e ricerca.
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Essù, fatelo il nome di Ucchielli. È dalle primarie teleguidate che si sa che il prossimo presidente della Regione è lui. Fatelo, e poi godetevi in pace i tarallucci (o la ‘nduja, a scelta).
Il laboratorio marche della politica “Ucchielli – Pettinari”, riuscira’ a partorire un topolino?
Secondo me non sanno neanche loro chi sarà il candidato, ma oltre a ucchielli ci prova anche Marcolini.
Non preoccupatevi per Spacca, perche’ se non ritrovera’ ill posto sicuro alla Merloni, potra’ comunque godersi il suo lauto vitalizio, senza ricorrere alla cassa integrazione da povero operaio.