Quattro parlamentari marchigiani del Pd appoggiano la candidatura della senatrice Camilla Fabbri alla guida della Regione Marche, in ticket con il segretario del partito Francesco Comi. «Il Partito Democratico – dicono Silvana Amati, Luciano Agostini, Emanuele Lodolini e Marco Marchetti – può utilizzare le sue giovani forze migliori». Sul nome di Fabbri si è registrata anche la convergenza dei segretari provinciali, ma si dovrà attendere la Direzione regionale del Pd e poi l’Assemblea regionale. Un salto in avanti rispetto alle date dei due appuntamenti per i quali si attende l’ufficializzazione delle date del 3 e 10 gennaio (leggi l’articolo). Intanto, gli alleati del Pd contestano il metodo dell’indicazione di Fabbri, ”non condivisa” con loro.
«La capolista al Senato nelle elezioni politiche del 2013 e il segretario regionale del Pd – scrivono i 4 parlamentari – sono due persone che incarnano l’immagine del nuovo Partito, rispetto all’alternanza di genere, alla pluralità delle esperienze e al radicamento, da un lato nella cultura economica della Regione, dall’altro nella conoscenza profonda del Consiglio Regionale e delle Marche».
Ma arriva l’altolà di Udc, Popolari per l’Italia, Psi, Idv, Verdi e Centro Democratico. Una nota firmata dai sei segretari dice che «Pur rispettando la senatrice Fabbri, non possiamo essere d’accordo sul metodo, in quanto si era concordato fra i segretari della coalizione che il candidato presidente doveva essere condiviso tra tutti. Pertanto, chiediamo una urgente convocazione dei partiti della coalizione».
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Ma questa non è stata eletta al Senato? Perchè deve tentare la conquista della Regione? Forse perchè è un volto poco conosciuto e non associabile alle malefatte della maggioranza uscente? Poi, in caso di elezione, che fa: lascia il comodo Senato? Ah, già, il Senato è stato cancellato e perciò bisogna trovare una comoda collocazione ai suoi componenti. W la CASTA!
Camilla fa scoccare la scintilla.
Ma voi la conoscete ?
Camilla Fabbri, probabilmente persona competente e determinata, ma espressione della CNA di Pesaro (ecco perché non è molto conosciuta da noi). Veniamo da più di un ventennio di consumata simbiosi tra la Regione e l’espressione sindacale dell’artigianato di sinistra ed abbiamo sopportato i vari inciuci di Leggi ad imprenditorem, di incentivi e risorse date non al mondo artigiano, ma alle Associazioni per il “sostegno” alle imprese (verificabile controllando soprattutto ciò che percepiscono le Cooperative di Garanzia legate alle Associazioni e le Leggi Regionali per gli imprenditori non più finanziate dalla Regione stessa). Ecco, in questo momento, come fece un po’ Berlusconi nel 94 che scese in campo perché non aveva più l’appoggio di Craxi, così la CNA ed il mondo sindacale di sinistra, cercano di entrare direttamente nella stanza dei bottoni………. non si sa mai.