di Gabriele Censi
(foto di Roberto Giampaoli)
Il comitato per “Pietro Marcolini presidente”, nato domenica, ha iniziato la sua campagna di ascolto già ieri sera a Montecosaro convocando su iniziativa del senatore Mario Morgoni tutti i simpatizzanti (in particolare la componente renziana) e avendo un buon riscontro di partecipazione per un’assemblea improvvisata in poche ore. Circa 80 tra esponenti del partito, amministratori e semplici cittadini hanno ascoltato la dichiarazione di intenti dell’assessore regionale al Bilancio che si candida a guidare la Regione nel quinquiennio 2015-2020. “Il progetto – ha detto- deve segnare una capacità di discontinuità rispetto ad una amministrazione che chiude in positivo ma necessita di un adeguamento di obiettivi commisurati ad una situazione mutata”. Morgoni ha elogiato la figura del candidato che “per storia e serietà è apprezzato oltre gli steccati politici”. “Serviva un momento di confronto pubblico dopo che negli ultimi tempi ci sono stati troppi dietro le quinte – prosegue Morgoni -. La gestione finale del processo di scelta non è stato positivo dopo che si è deciso giustamente per la campagna di ascolto la situazione è sfuggita di mano, anche per il riemergere delle dinamiche precongressuali che hanno avvelenato il clima”.
Il senatore renziano non sottovaluta l’aspetto territoriale della candidatura Marcolini che può raccogliere consensi anche in forza della rappresentanza maceratese ma non la ritiene prevalente. Già domani il comitato ha convocato un analogo incontro nel fermano: “Marcolini è uomo del dialogo – prosegue Morgoni -, lo hanno testimoniato anche i molti sindaci ed ex sindaci presenti ieri sera che con lui hanno interagito nella sua veste di assessore”. Tra i primi cittadini c’erano Osvaldo Messi sindaco di Appignano, Leonardo Catena (Montecassiano), Andrea Gentili (Monte San Giusto) e Marco Rinaldi (Ussita). Tra i presenti anche la segretaria provinciale Teresa Lambertucci e da Macerata il consigliere regionale Angelo Sciapichetti e i renziani Stefano Di Pietro e Alessia Scoccianti.
L’intervento di Osvaldo Messi, sindaco di Appignano
Mario Morgoni
L’intervento di Angelo Sciapichetti
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La candidatura di Marcolini mi sembra poco “renziana”, è in regione da molti anni, è l’immagine della continuità con Spacca. Nessuna novità, nessun cambiamento in vista, altro che “renziani”, è un’operazione d’apparato.
Marcolini………il nuovo che avanza
Emiliano sei per il nuovo chi adè adè? basta che adè!
Io non mi preoccuperei tanto di Marcolini, ma semmai di alcuni che hanno subito cominciato a gravitargli attorno…
Marcolini renziano? Un’offesa alla sua intelligenza, Troppo capace. Anche se per una briciola di potere c’è chi si rivela per quello che non avresti mai pensato.
Orfeo tutti i politici che hanno ricoperto una qualsiasi carica hanno CAUSATO la situazione attuale per questo ritengo più sano un nuovo mediocre piuttosto che una vecchia volpe che da anni occupa le stanze del potere Saluti
Spiacente Emiliano ma non sono affatto d’accordo, è una semplificazione assurda. Dovremmo andare a casa tutti, in 55 milioni, visto che li abbiamo votati TUTTI noi.
Da questa situazione si esce solo con il buon senso e la buona volontà di tutti. L’alternativa a questo è solo la Rivoluzione. Tutti a casa e tutti nuovi è solo un banale slogan da bar.
Morgoni, Senatore Renziano, avrà spiegato a Marcolini come si fa a sommare 2 indennità??? una molto lauta da senatore, un’altra meno lauta da presidente delle farmacie!!
tutto legittimo per carità, ma di questi tempi è uno schiaffo ai cittadini che non arrivano a fine mese!! vero Morgoni?
Caro Franceschetti, e’ a te che devo spiegare, visto che non lo sai o fai finta di non saperlo, che io non sono più presidente delle Farmacie perché mi sono dimesso l’ estate scorsa quando e’ stata eletta la nuova amministrazione a Potenza Picena. Inoltre, preciso che da Presidente delle farmacie ho percepito 5.000 euro lordi l’anno senza alcuna altra forma di rimborso. Da senatore percepisco l’ indennità prevista da quando sono stato eletto e precisamente dal mese di marzo del 2013. A parte questa parentesi , e quella da Sindaco ( quando decisi di ridurre di 1/4 l’ indennità prevista , non certo ricca ) , ho svolto attività politica da volontario dall’ età di 18 anni ed oggi ne ho 60. Per il resto svolgo una impegnativa attività professionale dal 1980 e pertanto il mio sostentamento economico non è mai dipeso dalla politica. Credo sinceramente di aver più servito la politica piuttosto che essermi servito di essa.
Una colletta per Mario Morgoni.
Quindi Morgoni ho ragione io, ha sommato le 2 indennitá! Grazie per la conferma!
Ah, un ultima cosa senatore, lei dice che si é dimesso l’estate scorsa, come mai invece il carlino ha fatto un articolo sul passaggio di consegne da presidente solo qualche settimana fa??
Morgoni@ non si é vergognato a riscuotere l’indennitá da presidente delle farmacie dopo che si prende 15.000 euro al mese da senatore?
Che significa essere renziano?
Ciro, hai presente quel gruppo finanziato da Davide Serra (quello delle Cayman che va alla ricerca delle case all’asta ) e che sta facendo le riforme con Berlusconi e Verdini?
@Ciro: i renziani… quelli che dicono sempre le cose a metà.. che hanno preso il 40% (ma non dicono del 50% di votanti)… che danno 80 Euro ( ma solo al ceto medio votante e aumentano Irpef, e accise)… che hanno triplicato la vecchia IMU… quelli che si sono dimenticati degli esodati… che hanno ridotto le pensioni… che dicono che ha fatto bene Marchionne a portare la Fiat a pagare le tasse a Londra…. che fanno le cene finanziate dalle aziende della Confindustria…
@ Cielito Lindo, Renzo Gionni. Non potevate essere più chiari. Grazie
Caro Franceschetti, ho dato le dimissioni da Presidente delle Farmacie nel mese di luglio 2014. L’ amministrazione ha nominato il nuovo Presidente a Novembre quando e’ stato fatto il passaggio delle consegne. Per il resto non ho proprio nulla di cui vergognarmi, ne’ nulla da nascondere. Lei fa bene a chiedere conto ad un personaggio pubblico e Le garantisco che non ho nessun imbarazzo a rendere conto della mia attività pubblica. Ho sempre svolto e svolgo la mia attività professionale e per alcuni anni ho lavorato al servizio delle Istituzioni quando sono stato chiamato a farlo. Sono sicuro di averlo fatto e di farlo con onestà e serietà.
..e quindi ritiene giusto avere riscosso la doppiá indennitá! Complimenti Senatore
IL GLORIOSO PCI: UNA CARCASSA CHE I VERMI STANNO FINENDO DI SPOLPARE.
Ho lasciato Pietro Marcolini che era (eravamo) nel PCI. Ho visto che ha fatto carriera in Regione. D’altra parte è un uomo calmo, riflessivo e anche simpatico, quando ci si mette. Oggi e “renziano”. Nulla da obiettare. Con quel “dux” fiorentino in miniatura, col quale o ti adegui e ti fai rottamare.
La verità reale è che Renzi ha rottamato non i vecchi politici come Marcolini, Paolo Cartechini e la sindaca Calvigioni. Costoro rimangono a galla come renziani, poiché da democristiani (gli ultimi due) galleggiano sempre. Renzi sta rottamando i vecchi schieramenti politici di Sinistra, Centro e Destra, su imput del “migliorista” Napolitano – uomo che partendo dalla esaltazione dei Soviet è finito nella democrazia di facciata, come è la nostra. Oggi siamo con una maionese impazzita. Quindi nessuna meraviglia se il Compagno Marcolini diventa il Renziano Marcolini (ex-PCI), pur di scalare la vetta del potere regionale, può pure diventare renziano..
D’altra parte cosa è diventato il PCI?
Ricordo che nel Sud Sudan, quando ero con i guerriglieri sud sudanesi, vidi la carcassa di un leone, morto di vecchiaia, che dopo essere stato spolpato dalle iene e dagli avvoltoi, era ricoperto di grossi vermi bianchi che ne stavano ripulendo le ossa. Quei grossi vermi li trovavi nelle capanne adibite a gabinetto, nei gabinetti delle locande africane e nei gabinetti del 5 Commando mercenario sudafricano, dove si cibavano di escrementi. I neri erano ghiotti di questi vermi, veramente squisiti come frittura…
Ecco, questo è quanto è rimasto del PCI: una carcassa in cui banchettano i successori di Compagni che provenivano dalle carceri fasciste, dal confino, dalla guerra di Spagna, dalla lotta partigiana e da quella antidemocristiana. Purtroppo i tempi cambiano e cambiano pure le teste e gli stomaci.
Ma molti Compagni rimangono tali. Schifiiti dal PD, hanno votato per Grillo. Domani, se non ci sarà un partito che nascerà dalle ceneri del PD come reale forza politica di Sinistra, i Compagni voteranno per Salvini, come voto di vendetta, su problemi reali come clandestini, islamisti, evasori, corrotti e corruttori. Oppure, andranno ad ingrossare i partito del non voto.