di Gabriele Censi
Tutto come prima, e tutto in poche ore. Tra sabato e lunedì il braccio di ferro tra Spacca e maggioranza sembrava essere giunto ad un punto di rottura, con il rigetto della proposta fatta dal Governatore di riduzione degli assessori a 6 da parte dei segretari dei partiti. Poi l’annuncio: “Il presidente della Regione Marche e gli assessori regionali rinunciano all’indennità di funzione”. La decisione (leggi l’articolo) è stata formalizzata nel corso della seduta di Giunta. “Un segnale simbolico e significativo per la comunità alle prese con le difficoltà di ogni giorno”, ha detto il presidente. Si chiude dunque così, almeno per ora, la contrapposizione. La possibile rottura aveva provocato la reazione immediata del gruppo di Forza Italia che avevano convocato per il pomeriggio di ieri una riunione del gruppo consiliare con il coordinatore Remigio Ceroni. Incontro dedicato proprio alla discussione della costruzione di un fronte anti Pd che coinvolgesse anche Marche 2020, la formazione del presidente in carica.
Il gruppo regionale di Fi Marche ha individuato “una rosa di tre candidati per il futuro presidente della Regione Marche” da sottoporre all’ufficio di presidenza nazionale e continua a seguire “con vivo interesse le evoluzioni di Marche 2020”, ritenendo “imminente l’implosione di questa maggioranza che ormai di fatto non esiste più”. Queste le dichiarazioni del capogruppo Umberto Trenta, che fa parte della stessa rosa. “La vittoria è possibile, puntiamo ad attrarre tutte le forze alternative al Pd”.
‘‘Come se avessimo scherzato – dice il senatore Remigio Ceroni commentando le ultime vicende regionali- Le Marche vivono una crisi economica senza precedenti con calo del Pil, fallimento di alcune aziende, la chiusura di altre, la riduzione degli occupati, l’aumento dei disoccupati, le difficoltà di migliaia di famiglie. Rispetto a questa situazione molto grave la maggioranza (ormai ex) invece di affrontare le problematiche e adottare misure e provvedimenti atti a mitigare i disagi dei marchigiani, si accapiglia e va in crisi.
La riduzione da otto a sei del numero degli assessori, già prevista per la prossima legislatura, non risolve nessuno dei problemi sul tappeto, ma avrebbe rappresentato un segnale di attenzione e sensibilità verso coloro che vivono tra mille difficoltà. Il compromesso trovato dimostra ancora una volta che per loro le poltrone valgono più dei bisogni della comunità. Ormai la maggioranza non ha più lucidità. Senza progetti, senza idee, senza sostegno alle attività economiche non si crearipresa e non si rilancia l’occupazione. Peccato che il presidente Spacca, pur in possesso dei poteri statutari e politici abbia ceduto al diktat del Pd e sodali accettando anche la modifica statutaria relativa a sei assessori esterni che potranno costare oltre 4 milioni in più nella prossima legislatura. Avevamo dato la nostra disponibilità a sostenere la scelta ma evidentemente sono prevalse le solite logiche spartitorie. Invitiamo il presidente Spacca ad avere maggiore coraggio ad effettuare quelle scelte necessarie per evitare il default della Regione. La spending review è stata scaricata sulle amministrazioni locali per l’incapacità del Governo di fare tagli a livello centrale”.
Intanto Ceroni proprio in questi giorni ha incassato un importante riconoscimento. Il dossier Openpolis che valuta l’azione di deputati e senatori per rilevarne l’efficacia lo pone primo nella classifica dei senatori marchigiani con un indice di produttività di 270,53, e 14° nella classifica nazionale. “Non è una novità per me – dice il senatore – lo ero anche la scorsa legislatura da deputato, faccio il mio dovere e probabilmente dedicandomi molto al fare trascuro la comunicazione”.
Il gruppo consiliare del Pd esprime soddisfazione per la scelta della Giunta: “Coerentemente, il gruppo ravvisa l’opportunità di indicare la scelta anche ai propri membri che assolvono a funzioni specifiche nell’ambito del Consiglio regionale, auspicando che, come avvenuto in Giunta, la decisione sia generalizzata tra tutti i consiglieri interessati”
Sempre in queste ore concitate si è riunita anche la direzione del partito democratico: “Spacca ha mostrato responsabilità, ora voltiamo pagina e torniamo a dedicarci ai problemi veri. Il Partito Democratico – ha detto il segretario regionale, Francesco Comi – esprime apprezzamento per il senso di responsabilità manifestato dal presidente Spacca. Accogliendo le proposte della sua maggioranza, con la rinuncia alle indennità di funzione ha salvaguardato contemporaneamente l’obiettivo della riduzione dei costi ed il mantenimento dell’unità della squadra. Questa discussione poteva essere evitata – ha proseguito Comi –. Ora bisogna voltare pagina in fretta e dedicarsi senza tregua ai problemi veri e indifferibili dei marchigiani”.
L’intero gruppo dirigente ha riconosciuto l’importanza di un Partito Democratico unito e deciso. Ma soprattutto la necessità di salvare un rapporto più forte con tutti i partiti del centrosinistra, confermando che Marche 2020 non è né sarà mai un interlocutore politico di riferimento del Pd.
Con Luca Fioretti il Pd rilancia anche simbolicamente opponendo a Marche 2020 il progetto illustrato dal vicesegretario con delega all’ambiente: “La prossima Regione Marche, con un obiettivo di lungo periodo, di doppia legislatura (dunque, #Marche2025, almeno) può e deve incidere sulla revisione di un “modello marchigiano” non più sostenibile. Dalla logica dei distretti e dei Comuni, piccoli e grandi, auto alimentati attraverso la micro rete che teneva insieme il “borgo” con Istituzioni, servizi, uffici, zona industriale artigianale e, ultimamente, centro commerciale, occorre sviluppare, da parte della Politica, una inversione di tendenza, e di paradigma”.
Il ruolo del Paesaggio, inteso come patrimonio unico, indivisibile e strategico, dunque politico viene messo al centro del progetto. “Al suo interno – continua Fioretti – vi è tutto il “necessario”: Ambiente; governo del Territorio; adattamento ai cambiamenti climatici; politiche energetiche, efficienti e sostenibili; Agricoltura; Turismo; gestione completa del ciclo dei Rifiuti; Infrastrutture, pesanti ma soprattutto leggere (ogni Territorio europeo in crescita ha un suo Piano efficiente e concreto di Mobilità Sostenibile); sistema dei Parchi e di natura attiva.
Una premessa che richiede un “necessario e improrogabile un cambio di visione, e dunque un nuovo gruppo dirigente e una nuova Giunta regionali, lasciandosi alle spalle una gestione dimostratasi non in grado di cogliere queste nuove opportunità”.
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Il poltronificio Marche della politica: unica azienda in piena attivita’ che mai risentira’ della crisi economica ed occupazionale.
Capisco che il PD ha un radicamento sul territorio raggiunto in tanti modi …..ma viene spontaneo chiedersi che cosa il cittadino pensa quando gli si spiega che si fanno dei tagli di milioni sulle spese inutili . Io mi chiedo perchè quei tagli non sono stati fatti prima o. meglio, perchè quelle spese sono state fatte …( la Magistratura contabile dove stava …i controlli di legittimità dove… lo studio programmatico e di opportunità amministrativa ? Ho spiegato su queste pagine quali sono state le ideozie amministrative fatte per un pugno o una montagna di voti ; e le tasse sono la naturale conseguenza come la naturale conseguenza è il declino economico e .. tutto il resto ) . Pur con qunato si cerca di fare a livello centrale non si vedono linee giuste e coordinate per una ripresa o per un cambiamento anche nel più elementare aspetto burocratico . E’ più che comprensibile la disperazione dell’imprenditore quando dice che ci vuole più coraggio a restare che per emigrare ( è chiaro che il dato della disoccupazione non è veritiero se si pensa che si abbassa se 100 mila persone se ne sono andate da due anni a questa parte .. è colpa di Berlusconi !! Ma è chiaro che uno che da lavoro tra dipendenti ed indotto a 100 mila persone e che negli ultimi tre anni di governo ( pur ammettendo.. prendendolo appositamente in giro che non potrebbe essere capace a fare altro.. ) ha portato lavoro al Nor Est Italia e altre zone più di trenta miliardi di lavoro e gli si è chiusa la bocca , non gli resta che aspettare sull’argine del fiume per aspettare i cadaveri dei suoi nemici … .
Sputtaniamo e poi non siamo capaci di contare e di fare nulla di consistente sia in Europa e nel Mondo ed in Italia . In Italia ? Come si fa a fare una riforma del Senato con una complessità di norme che poi ti porteranno inevitabilmente al rferendum !! Si va per gradi ; prima disinnescare il bicameralismo con una legge ; poi il numero dei parlamentari e così via .. E’ tutto da rifare ed è tutto un casino e non vado oltre su tante altre cose nei puù vari rami amministrativi e legislativi .
Quale ruolo deve svolgere la Regione . Mi aspetterei di conoscere qualche idea ma vedo molta confusione ; nessuno sa conoscere e vedere bene nel presente se non in una coordinazione intelligente e lungimirante con un progetto o idee di livello superiore , nazionale ed Europea . Vi è molto da ragionare e da ripensare ma senza idee e concetti intelligenti non si va da nessuna parte . Non ho spazio e non mi dilungo .
Non è ora che che si vedano facce nuove e propositive o dobbiamo solamente dare spazio a chi pensa solamente di saltare da un fosso all’altro … I 5 stelle dove sono !!!! Che cultura di governo propongono !!! Si ai risparmi e alla trsaparenza ma poi ….?
Non si vede dibattito se non un balume da parte della nuova idea di formazione politica di Spacca ; il resto solo aria fritta .
Il PD vincerà anche senza di Spacca ma poi … uniamoci contro Berlusconi ..o contro chi altro che fa comodo all’occorrenza ? O speriamo ancora che ci dia una mano la Magisteratura …
Mi sfugge una cosa: ad indicare il nome del prossimo presidente di regione sarebbero quei quindici che si vedono in foto?
E’ vero che Marche 2025 stacca di cinque punti Marche2020 ma attenzione perché Forza Italia, candidando alla presidenza della Regione il proprio capogruppo il cui cognome sembra proprio fatto apposta, potrebbe rilanciare con un Marche 2030 destinato senz’altro a prevalere, la matematica non è un’opinione.