Sei assessori esterni in Regione,
scontro Comi-Spacca
sui costi della politica

ASSEMBLEA MARCHE - La riforma dello Statuto è stata approvata dopo un dibattito infuocato con i 23 voti favorevoli di Pd, Udc e Ncd. Forza Italia: "Mercimonio di poltrone"

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Un momento del Consiglio regionale di questa mattina

Un momento del Consiglio regionale di questa mattina

di Gabriele Censi

Intenso dibattito oggi in consiglio regionale sul tema della riforma statutaria, il testo è stato approvato con 23 voti favorevoli (Pd, Udc e Ncd) e 5 contrari . Al momento del voto i gruppi di Forza Italia e Fd – An sono usciti dall’Aula.  Al centro della discussione la proposta di nominare sei assessori che non siedono in Consiglio. L’ultima modifica dello Statuto prevedeva la possibilità di scegliere un solo assessore esterno. L’emendamento Perazzoli che è stato approvato lascia alla disponibilità del presidente della Giunta, la scelta degli assessori senza limitazioni in questo senso. Per il Pd è intervenuto anche il segretario regionale Francesco Comi che ha scomodato Montesquieu e la separazione dei poteri,  per appoggiare la proposta: “Teniamo distinti i ruoli dell’esecutivo e del legislativo. Non sono questi i costi della politica – ha detto toccando l’altro tema scottante – su cui dobbiamo intervenire, nel prossimo Consiglio presenteremo la nostra proposta per 800 mila euro di risparmi”.

Il governatore Spacca in Consiglio

Il governatore Spacca in Consiglio

Si acuisce la contrapposizione Pd – Spacca. Dopo che Comi aveva criticato le eccessive spese per l’informazione e la comunicazione della Regione il Governatore è intervenuto nel dibattito: “Valutazione sommarie che provengono da un partito che sostiene questa maggioranza. Qui non stiamo soltanto parlando di una proposta di modifica dello Statuto che introduce la possibilità di inserire sei assessori esterni. Stiamo votando la prima lettura di una proposta di legge che dovrà essere accompagnata da altri appuntamenti con la legge elettorale e con la scelta della coalizione e del candidato che dovranno guidare la prossima legislatura. Si apre uno scenario di riflessione, che potrebbe portare dei turbamenti nell’azione di governo. Quello che posso sicuramente dire – ha concluso il Presidente – è che il nostro è stato un buon governo, soprattutto in relazione alla sanità. Certo, abbiamo anche affrontato delle difficoltà. Ora questo dibattito potrebbe, però, disorientare l’ultima parte della legislatura. La fase politica è confusa, sarà necessaria una riflessione con l’intera Giunta”.  E sugli assessori esterni: “E’ vero che alcuni sono stati imposti per soddisfare logiche di coalizione, ma altri sono stati indispensabili per la nostra azione”.

Francesco Comi

Francesco Comi

Dura l’opposizione che è uscita dall’aula nel voto finale: “Oggi in Consiglio Regionale  -secondo il gruppo Forza Italia – si è consumato un vero e proprio mercimonio, uno scambio tra promesse di futuri assessorati esterni fatte dal Pd agli alleati minori vecchi e nuovi, che avranno difficoltà a farsi eleggere nel nuovo consiglio regionale. Il tutto  in cambio del loro appoggio alla futura coalizione guidata dal Pd.  Sarà la comunità dei cittadini marchigiani a pagare questa vecchia e cattiva politica del Pd con 4 milioni di euro in più. Questo è il costo stimato di 6 assessori esterni per i prossimi 5 anni di legislatura. Il 70% di questi maggiori costi verranno recuperati licenziando ben 15 impiegati addetti alle segreterie politiche, attualmente in forza alla regione con contratti esterni. Il consigliere regionale Marangoni di Forza Italia, membro della commissione Affari Istituzionali chiude così: “Da partito dei lavoratori il Pd è diventato il partito dei poltronari trombati alle elezioni, da nominare assessori. Il tutto alla faccia della Leopolda”.

L'assemblea legislativa delle Marche

L’assemblea legislativa delle Marche

La proposta iniziale  del consigliere Eusebi (Idv), bocciata, era di rinviare la discussione sulla riforma dello Statuto, al fine “di avviare un tavole tecnico” sulla questione.  La modifica statutaria, varata dalla Commissione Affari istituzionali, nasce dall’esame congiunto di diverse proposte di legge. Per quanto riguarda la prima seduta del Consiglio, la presidenza provvisoria dovrebbe essere assunta dal consigliere eletto con il maggior numero di voti e non, come in precedenza, da quello più anziano di età. Prevista anche una modifica per l’articolo 13. Per l’elezione dei vicepresidenti e dei Consiglieri segretari – come previsto nella proposta elaborata dalla Commissione – ciascun consigliere vota un solo nome. Risultano eletti vicepresidenti e consiglieri segretari i rappresentanti di maggioranza e minoranza che, nelle rispettive votazioni, hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, vengono dichiarati eletti i più giovani di età. Nella versione originaria dello Statuto non veniva fatto riferimento alle minoranze e nell’eventualità di parità risultava eletto il Vicepresidente più anziano ed il Consigliere segretario più giovane. Terza modifica, quella relativa alla Commissioni consiliari che non potranno essere più di quattro. Infine, per quanto riguarda l’articolo dello Statuto inerente il Bilancio ed il Rendiconto generale, l’introduzione di un riferimento diretto alle norme statali di coordinamento della finanza pubblica.

Intervenuta nel dibattito anche il consigliere Franca Romagnoli (Fd – An) che ha evidenziato lo “sfascio” della maggioranza dopo il risultato della votazione sulla richiesta di rinvio e soffermandosi sulla questione degli assessori ha parlato di scelte compiute per soddisfare “particolari appetiti”, di posti già assegnati, di “scempio” a tutti i livelli anche per quanto riguarda le possibili modifiche alla legge elettorale.   Sulla stessa linea Binci (Sel), mentre secondo Pieroni (Psi) tutto andava collocato in un quadro più ampio, coniugando riforma dello Statuto e legge elettorale: “ Teniamo conto che il costo della politica resta l’argomento centrale da affrontare prima della fine di questa legislatura”.  Drastico Bucciarelli (Federazione della Sinistra), che ha ricordato come già nel 2012 fosse stato errato procedere al taglio dei consiglieri, svuotando l’Assemblea del suo vero ruolo, ed ha espresso il suo parere favorevole per quanto riguarda gli assessori esterni”.



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