Comi-Ceriscioli o primarie, Morgoni:
“Non abbiamo un Maradona nel Pd”

REGIONALI - Ore decisive per i Democrat. Il senatore invita il vicesegretario ad accettare la doppia candidatura: "Potevamo volare più alto ma ora dobbiamo fare uno sforzo e lasciare da parte la lotta interna"

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Francesco Comi e Luca Ceriscioli

Luca Ceriscioli e Francesco Comi

di Gabriele Censi

“Non abbiamo un Maradona della politica nelle Marche, dobbiamo prenderne atto e fare uno sforzo per concorre tutti ad una soluzione per il bene della comunità regionale”. Così il senatore Mario Morgoni interviene sulla scelta del candidato per la presidenza della Regione. L’appello è a Luca Ceriscioli perché accetti l’ipotesi del ticket segretario- vicesegretario, ovvero Comi e lo stesso Ceriscioli per le cariche di Governatore e vice Governatore. “Potevamo volare più in alto ma non possiamo pensare – continua Morgoni – di sistemare i conti interni su temi che riguarda tutti i cittadini, ora dobbiamo dedicarci ai problemi della regione. Dopo un congresso caratterizzato da una drammatica lacerazione, il segretario Comi e il gruppo dirigente del partito democratico delle Marche hanno lavorato con impegno all’obiettivo di ritrovare coesione e unità negli intenti e nella gestione del partito regionale. Questo percorso ha portato Luca Ceriscioli ad assumere l’incarico di vice segretario ed  altri esponenti democratici, che insieme a lui avevano apertamente sabotato il congresso, ad entrare negli organismi dirigenti. Nel frattempo ci siamo trovati l’attuale vertice (Spacca  e Solazzi) delle istituzioni regionali in contrapposizione netta con il partito Democratico”.

Il senatore Pd, Mario Morgoni

Il senatore Pd, Mario Morgoni

Il senatore chiede coerenza di comportamenti da parte di tutti: “E da Luca Ceriscioli c’è da attendersi un contributo fattivo al consolidamento di un percorso unitario piuttosto che un’azione da battitore libero che privilegi pur legittime ambizioni personali rispetto all’interesse più ampio e prioritario che nelle vesti di vicesegretario regionale egli è tenuto a rappresentare. Più che a conquistare o riconquistare il partito democratico, cosa di cui ci si dovrebbe occupare al prossimo congresso, occorre adesso pensare a conquistare la fiducia dei cittadini marchigiani con un progetto ed una classe dirigente credibili per il futuro governo della Regione”

Quindi in queste ore decisive il bivio è tra la candidatura unitaria di Comi e le primarie. Le consultazioni sono in corso, per Morgoni “sono un passaggio importante che può approdare ad una soluzione condivisa e convincente, altrimenti faccia Ceriscioli una proposta valida”. Da renziano Morgoni si dichiara un fautore delle primarie “ma stiamo sporcando questo strumento importante. Chi invoca oggi le primarie come scorciatoia salvifica pensa a torto che per problemi difficili esistano soluzioni facili, oppure lo fa in mala fede pensando di usarle come occasione per sconfiggere gli avversari interni più che per scegliere il candidato migliore. Del resto, tra i sostenitori delle primarie, i più attivi ed esagitati sono proprio coloro che, meno di un anno fa, hanno disertato e lavorato apertamente per boicottarle per eleggere il segretario regionale del partito. Più di qualche dubbio è legittimo”. In caso di successo della proposta di candidatura Comi-Ceriscioli il partito dovrà ridefinire le cariche interne: “Si aprirà una fase nuova che affronteremo in un arco di  tempo ragionevole, ora in nome di interessi superiori, dobbiamo mettere la sordina alle polemiche interne, non è più tollerabile il gioco allo sfascio”

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