di Luca Patrassi
“Pedro, adelante con juicio”: la citazione manzoniana dei Promessi Sposi è quasi un obbligo in tempi di coronavirus e sembra voler richiamare anche la vicenda preliminare della realizzazione dei novanta posti letto di terapia intensiva nei locali della fiera a Civitanova. Partenza immediata, raccolta dei fondi ma, all’apparire della burocrazia, qualche giornata si perde tra bolli e cavilli vari. La burocrazia riesce ad allungare i tempi anche delle opere che si realizzano con fondi privati con staff messi a disposizione da privati. Si doveva partire alcuni giorni fa, poi si sono messi di traverso in tanti, anche esponenti di diversi partiti e di diverse confessioni, e la burocrazia ha preteso il suo contributo (di perdita) di tempo.
Questa mattina lo staff tecnico del Cisom, il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, ha messo sul campo della fiera i tecnici che hanno iniziato ad occuparsi della realizzazione della struttura modulare in acciaio. In un’altra location, sempre a Civitanova, manager e tecnici stanno seguendo la parte del progetto legata alle apparecchiature sanitarie con gli acquisti collegati. L’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti: «Difficile combattere contro questa burocrazia anche in emergenza, di molto positivo c’è che le donazioni avanzano e sono tante. Per il resto siamo arrivati a dare il via ai lavori, grazie all’impegno di tutti e di quanti ci hanno creduto fin dall’inizio contro tutti i guastatori di professione». Sul campo anche ieri mattina il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che si è confrontato con i tecnici e messo a disposizione quanto necessario alla massima operatività in loco. La Regione ha nominato un gruppo di lavoro ad hoc firmato dalla direttrice regionale dell’Asur Nadia Storti, dal direttore del settore dell’edilizia sanitaria della Regione Nardo Goffi, dal direttore dell’Av3 dell’Asur Alessandro Maccioni e dal direttore di Rianimazione dell’Av3 Giuseppe Tappatà. Intanto c’è il messaggio, lanciato via Facebook, da Guido Bertolaso: “Oggi sono stato dimesso dal San Raffaele. Ringrazio tutti i medici e gli infermieri, orgoglio del nostro Paese. Uomini e donne che combattono in prima linea contro il Covid-19 pagando troppo spesso in prima persona con contaminazione e a volte purtroppo anche con la vita. Grazie per tutti i numerosi messaggi di affetto che mi avete inviato in questi giorni. Ora forza, c’è ancora tanto da fare. L’Italia ha bisogno dell’aiuto di tutti”. Sul fronte delle azioni solidali c’è Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, che ha già stanziato fondi alla Regione guidata dal presidente Luca Ceriscioli destinati in particolare della Protezione civile e al supporto delle strutture ospedaliere e sanitarie tra cui l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro, Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti Ancona Umberto I-G.M. Lancisi-G. Salesi di Ancona e il nuovo ospedale Covid che verrà realizzato a Civitanova.
«Ci sono due questioni da tenere a mente: la prima è che con questo tipo di virus non è escluso che potremmo trovarci di nuovo in difficoltà e concentrare tutte le terapie intensive – ha detto il governatore Luca Ceriscioli poco fa durante una conferenza stampa online -, ci permette di poter gestire più pazienti con meno medici, rispetto a quanto fatto finora – . Quindi c’è un discorso di prevenzione. La seconda è che è necessario tornare alla normalità per le strutture che devono prendere in carico tutti gli altri tipi di pazienti no covid. Quanto alle donazioni siamo arrivati a 2,5 milioni in contanti versati sul conto dell’Ordine di Malta, cifra raddoppiata in due giorni, e a circa 6 milioni in beni materiali. Inoltre siamo in attesa di due donazioni molto importanti».
«In questi giorni di grandi difficoltà – ha detto inoltre Ceriscioli – i tanti gesti di solidarietà che continuiamo a ricevere da ogni parte, sono una iniezione di speranza e fiducia. I dispositivi di protezione individuale e le attrezzature mediche sono presidi essenziali per gli operatori della Protezione civile e della Sanità che con grande generosità e senso del dovere ogni giorno combattono il virus in prima linea. Ringraziamo quindi la Onlus del Gruppo Enel per la vicinanza concreta espressa anche in questa occasione alla comunità marchigiana, con la donazione di 800mila euro. Sono convinto che proprio grazie al lavoro di squadra e al sostegno di tante persone la nostra regione supererà anche questo drammatico momento».
Tra 20 giorni non servirà piu, altri soldi buttati dalla finestra!!
Ceriscioli aveva detto che mercoledì scorso avrebbero montato i pavimenti. Bla bla bla...
Riaprire gli ospedali chiusi no ????
La burocrazia in tempo di emergenza non dovrebbe essere nemmeno nominata
Potenziate con questi soldi quelli esistenti !! Fra burocrazia e presunzioni sara' forse terminato quando non avra' piu' senso
Da 100 a 90 posti per soli 12 milioni di euro ... per utilizzarlo quando e per quanto???
Barbara Estò forse mai. Chi sa cosa vuole fare. Poi bisogna considerare che quella struttura andra smantellata. E quanto costera. Chi andra a lavorare li.
Maria Vittoria Gobbi ma io infatti mi meraviglio di come certi imprenditori abbiamo potuto aderire
Sarà terminato quando saremo tutti morti.
Parole..... Parole.... Parole......
Sarà pronto per la prossima pandemia...
Inefficienti come al solito
Più tempi lunghi più donazioni Però diminuiscono i posti letto.
È TUTTO UN MAGNA MAGNA...
Quando non servirà più lo faranno e poi subito dopo lo disferanno. Si creano nuovi posti di lavoro o si buttano via soldi? Chi vivrà vedrà.
Dio mio questi tipi di promesse sono più lunghe e inutili delle catene fb. Cambiano la data di consegna ogni tre giorni per poi rimandare ancora. Direi che può bastare.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sempre più evidente che il progetto sarà completato ad emergenza ormai finita, quando non vi sarà più bisogno di tanti letti di terapia intensiva.
Uno spreco enorme e ingiustificato di milioni di euro e di risorse elargite dalla pubblica solidarietà, che potevano e dovevano trovare ben altra destinazione, soprattutto a sollievo delle esigenze economiche di larga parte della popolazione marchigiana, impossibilitata a lavorare e rimasta priva di qualsiasi reddito.
Certo, quando le cose non vanno come si deve è sempre “colpa della burocrazia”.
Ma per queste cose non c’era il Mago Bertolaso?
Se venivano utilizzati gli ospedali dimessi ed funzionanti a quest’ora erano già operativi….
Ho già scritto ciò che penso a “futura memoria”. Mi limito perciò a sottoscrivere i vari commenti ed in particolare quelli di Bommarito e Quici.
P.S.: ERRARE È UMANO, PERSEVERARE È DIABOLICO.
Che doveva diventare un lazzaretto per i pesaresi si sapeva già ma ne potevano usufruire anche i civitanovesi che si ritrovano con un ospedale impraticabile, uno semi impraticabile comunque rischioso cioè Macerata e Camerino simile a Civitanova. Altri ospedali non ce ne sono oltre a qualche cronicario ante covid. Dalla foto si vedono che i lavori sono frenetici, si stanno portando via i carrelli della spesa, i Cavalieri di Malta stanno fortificando gli esterni da un eventuale attacco dei saraceni e poi passeranno all’interno… i cavalieri ospitalieri canonicamente dipendenti dalla Santa Sede. Un incrocio tra Bertolaso, Ciartapica, Sciapichetti e Ceriscioli che ognuno per le proprie competenze ( inutile chiedersi quali ma comunque sempre molto intime e riservate ) coadiuvati da una propria Banca a cui arrivano fondi che se continua così, ci sarà da ridere quando verranno richiesti indietro. Comunque dibattono all’interno l’architetto Ciarapica che in verità non lo voleva l’ospedale covid da cento posti e tutti adibiti a terapia intensiva, quindi di scarso interesse solo per chi nella zucca ha scarsa anche la massa cerebrale ma non è questo il caso perché se politicamente lo possiamo completamente ignorare, come aspirante commerciante si sta facendo le ossa e visto che le elezioni regionali si risolvono comunque tra Ancona e Pesaro non sa ancora come destreggiarsi vista la piega incerta. Va bene che ha già un vantaggio di migliaia di voti promessi ed anche portati a Ceriscioli dalla cordata dei mangiatori di aragosta, forse quelli che si riuniscono in quel di Villa Gigli che da storica magione è passata ad un cantinone per merennò, i quali ciascuno per il proprio interesse hanno qualcosa da chiedere a Ciarapica. Sciapichetti che forse non riuscirà nemmeno a mettere la prima pietra all’Ospedale Unico adesso Provinciale nonostante tutte le fitte trame intercorse. Ma questo perché e nella natura sua e di Ceriscioli di non riuscire a concludere niente. E non riusciranno per qualche motivo che solo loro possono creare, assistere o solo avviare la costruzione dell’OU adesso OP, che potrebbe iniziare oggi a mezzogiorno, in tempo anche per organizzare un pic nic sulla prima pietra. Bertolaso non lo conosco, lo conoscono gli altri…tanti altri. La burocrazia li ha bloccati. Partiti che si sono messi di traverso, manca solo un’invasione di cavallette, qualche altra boutade sciapichettiana, un sorriso di Ceriscioli che da due o tre settimane pare il più convinto ed irremovibile fautore dell’opera che man mano che i giorni si accavallano sembra che anche essa si stia attaccando agli zoccoli e fuggendo con il tempo che passa. Per chi non capisce, c’è un psicologo, molto benevolo, peccato che non ricordi molto bene ciò che forse avrebbe dovuto studiare se non ancora frutto troppo recente per essere oggetto di nozioni accademiche. Vado fuori tema, mi sto annoiando, il sole è sorto quindi buonanotte. Me ne ritorno a riflettere. Ah, chiunque pensa che questi soldi potevano essere usati per altri ospedali, non deve fare reclami visto che dopo cinque anni non ha ancor capito Ceriscioli, che non si è accorto che tutto ha fatto ultimamente meno che mettere mano su ospedali chiusi o depauperati se non obbligato, seriamente obbligato e che tali rimarranno e a cui si aggiungeranno tutti gli altri. Mi dispiace solo per il Sindaco di San Severino che tanto si è data da fare insieme ad altri collaboratori per il suo ospedale a differenza di Ciarapica. Disappunto, anzi proprio orrore a chi inneggia a Ciarapica per aver detto per ultimo che bisognerebbe potenziare gli ospedali esistenti e palla colta al balzo ( e qui non parlo di Ciarapica) più per motivi politici che non per effettiva necessità di rivedere tutta la sanità pubblica. Se dico qualcosa io, di fazioso o di interessante, un minuto dopo già non se ne ricorda più nessuno, ma quando lo fa chi per qualche motivo ancora viene ritenuto politicamente obiettivo e degno di fiducia e invece lo fa solo per meri calcoli politici e che arriverebbe addirittura a glorificare pure le z occole di fogna pur di riuscire nel proprio intento, non lo fa certo per alto senso morale. Si può fare lo stesso ma senza usare l’ingenuità di chi legge e si fida dello scrivente.
Micucci, a volte ti lasci prendere la mano e la prolissità nell’esposizione (in cui intravedo spunti interessanti) fa perdere il filo del discorso. 😉
Certo che sentire anche che qualcuno si è messo di traverso, tra le motivazioni del ritardo, pare di sentire Belushi sotto il tiro della morosa.
Alla faccia di chi dice che si fa solo polemica, ma essere un po’ realisti e non guardare solamente davanti il proprio naso no? Per smantellare e poi ripristinare il palazzetto poi ci vorranno altri soldi, senza avere niente di più di prima e non essere servito a niente. Il fine è importante ma i modi non devono essere da meno.