Treia, positiva ospite della casa di riposo
«Rifacciamo tutti i tamponi»

CORONAVIRUS - Il vicesindaco David Buschittari ha comunicato che una donna, che si trova ricoverata a Civitanova, è stata contagiata. Intanto la Cisl chiede maggiore attenzione nelle strutture per anziani

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David Buschittari

 

Un’ospite della casa di riposo di Treia è risultata positiva al Coronavirus. A dirlo è il vicesindaco di Treia, David Buschittari. «Dopo nemmeno un giorno e mezzo dalla comunicazione dell’ufficio igiene dell’esito negativo dei tamponi effettuati nella nostra casa di riposo, è arrivata, purtroppo, circa un’ora fa, la notizia che una nostra paziente, ricoverata all’ospedale di Macerata, è risultata positiva al Covid 19. Ho subito richiesto i tamponi per i nostri operatori che verranno effettuati in tempi rapidissimi. Seguiranno anche i tamponi per gli ospiti (già risultati negativi)» dice Buschittari. A Treia altri casi si erano registrati all’ospedale, nel reparto di cure intermedie: sette pazienti e 4 operatori, tra cui un medico, Marina Lombardello.

Sulle strutture che ospitano anziani interviene la Cisl Fp Marche: «Fondamentale che ogni struttura si attenga ai contenuti del Protocollo nazionale per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori del 24 marzo 2020 sottoscritto dai sindacati con il ministero della Salute. Fondamentale garantire i dispositivi di protezione individuale nella quantità adeguata e con rispondenza degli stessi ai requisiti tecnici necessari a tutelare la salute sia dei lavoratori che degli anziani oltre che assicurare l’esecuzione periodica dei tamponi al personale o di test di laboratorio atti a riscontrare l’eventuale positività. Ogni luogo di lavoro dovrà essere periodicamente sanificato e dovranno essere coinvolti i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza per adeguare il Documento di Valutazione del Rischio alle nuove situazioni create dall’emergenza Covid». La Cisl inoltre dice di essere «disponibile per condividere, anche a distanza, momenti di confronto struttura per struttura, soprattutto per quelle ubicate nelle province di Ancona e Macerata, particolarmente colpite, al fine di condividere momenti di confronto atto ad affrontare le tematiche sopra evidenziate. Si tratta di circa 400 strutture marchigiane ove vi sono circa 12mila anziani ed operano quasi 6mila lavoratori ai quali oltre che la dovuta sicurezza dovrà essere garantito un riconoscimento economico atto a valorizzare l’enorme lavoro svolto in una condizione di estrema difficoltà».

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