Piero Ciccarelli
AGGIORNAMENTO delle 17,30 – Oggi sono risultati positivi altri tre operatori e due pazienti della casa di cura Marchetti di Macerata. Salgono quindi 4 i pazienti positivi e a 4 gli operatori contagiati. «Stiamo ancora attendendo i risultati completi sui degenti ed abbiamo provveduto a trasferire immediatamente i due pazienti risultati positivi, uno all’ospedale di Civitanova e l’altro a quello di San Benedetto del Tronto – spiega il direttore Piero Ciccarelli -. Due dei membri del personale risultati positivi quest’oggi sono totalmente asintomatici: la terza persona ha invece una sintomatologia lieve. Tutti e tre sono in isolamento domiciliare. Nelle prossime ore continueremo a monitorare la situazione; operando in questo modo stiamo cercando di mantenere la struttura libera dal coronavirus, per accogliere i pazienti dagli ospedali e consentire all’Asur di gestire meglio i pazienti affetti da Covid19. Tra le precauzioni prese permane ovviamente il divieto di ingresso per i parenti dei ricoverati. Siamo spiacenti per questo disagio, ma tutti possono ben comprendere che la decisione salvaguarda anzitutto la salute degli stessi degenti». Tutti i dipendenti e collaboratori sono stati sottoposti a screening ad eccezione di una persona che è sotto contratto con una cooperativa esterna. Questa persona sarà testata domani e nel frattempo non ha avuto accesso alla clinica.
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di Federica Nardi
Due pazienti e un infermiere della casa di cura Marchetti di Macerata positivi al coronavirus. «Siamo in attesa dei risultati di 84 tamponi, 46 dipendenti e 38 pazienti – spiega il direttore Piero Ciccarelli -. Al momento altri due pazienti sono in isolamento per febbre».
La casa di cura si è subito mossa non appena i primi due pazienti hanno sviluppato febbre: «Erano ricoverati in lungodegenza. Quando ci è arrivato il risultato del tampone, mercoledì, erano già stati messi in isolamento in un’altra stanza. Avuti i risultati abbiamo contattato la dottoressa Mosca, che coordina i ricoveri Covid, e sono stati subito spostati nell’ospedale di Civitanova. L’infermiere risultato positivo invece era già in isolamento a casa per febbre da lunedì». Dopo questi risultati «ho ritenuto opportuno far fare il tampone a tutti i dipendenti e ai ricoverati – prosegue Ciccarelli -. Ho preferito così per scrupolo, dato che la nostra struttura è assimilabile a una Rsa, anche se i pazienti sono più problematici perché abbiamo la lungodegenza con i pazienti post acuzie che richiedono un livello di assistenza abbastanza elevato. Generalmente hanno un’età avanzata ma ci sono anche persone più giovani».
Gli altri due pazienti con febbre al momento vengono trattati con tutte le precauzioni, in attesa del risultato dei tamponi: «Da noi la broncopolmonite è comune, in epoche diverse ci sono state anche punte del 50%. Perché è facile per la tipologia di pazienti che abbiamo presentare delle broncopolmoniti normali, non da coronavirus. Quindi è ancora più complicato capire se c’è o meno questo tipo di infezione». Sempre nell’ottica di prevenire, «ieri ho chiesto al sindaco Romano Carancini di fare da tramite con il Cosmari per estendere la sanificazione delle strade anche al nostro piazzale, lo ringrazio, l’hanno fatto stamattina».
Sono arrivati oggi anche altri dispositivi di protezione. «Li avevamo ordinati un mese fa, abbiamo resistito grazie alle scorte e alle mascherine Fpp2 che, dopo molte insistenze, ci ha portato giovedì la Protezione civile. Sono fondamentali perché quando tratti questi pazienti devi andarci bardato. Poi bisogna vedere quanto durerà l’emergenza, perché la fine non è per adesso. Dovremo continuare con la massima attenzione e prevenzione».
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