di Alessandra Pierini
Il Tar Marche ha accolto il ricorso relativo all’area ex Vam dove attualmente sorge il supermercato Conad tra via dei Velini e via Ghino Valenti a Macerata. Il ricorso era stato presentato dalla Food Service srl che gestisce un altro supermercato, il “Sì con te”sempre in via dei Velini, a pochi passi dal Conad, entrambi rappresentati dall’avvocato Roberto Gaetani che aveva impugnato il piano di recupero inerente l’area ex Vam, la variante al piano di recupero TS2 area ex Vam e il permesso a costruire. Chiamati i n causa dal ricorso sono il comune di Macerata, rappresentato e difeso dall’avvocato Renzo Tartuferi, provincia di Macerata e Nuova Via Trento Spa, rappresentati e difesi dall’avvocato Giuseppe Agostini.
Il tribunale amministrativo che nei giorni scorsi ha emesso la sentenza definitiva ha accolto il ricorso nel merito, facendo riferimento in particolare all’ampliamento della strada di collegamento tra via dei Velini e via Ghino Valenti che, tra le altre cose, è adiacente a alla chiesa di Santa Maria della Pietà, un bene culturale tutelato (ma per il quale la Sovrintendenza non aveva espresso nessuna riserva). Il Tar restituisce la competenza della questione al Consiglio comunale e non alla Giunta che ha invece approvato le delibere oggetto del ricorso, dichiara illegittimo il piano di recupero ma non annulla il permesso a costruire. «Sono fondate le doglianze – si legge nel testo della sentenza – con le quali si lamenta la non conformità del piano di recupero e della variante al piano di recupero TS2 area ex Vam inerente la ridefinizione della viabilità di collegamento tra via dei Velini e via Ghino Valenti al P.R.G. del comune di Macerata. Il piano di recupero e la sua variante, in quanto atti di pianificazione attuativa, sono subordinati gerarchicamente al piano regolatore generale, alle cui prescrizioni devono attenersi. Le scelte urbanistiche concernenti la localizzazione di opere pubbliche costituiscono un contenuto tipico del piano regolatore generale. Nella fattispecie concreta, la ridefinizione della viabilità di collegamento tra via dei Velini e via Ghino Valenti involge valutazioni di compatibilità con la zona di rispetto della chiesa di Santa Maria della Pietà, sottoposta a tutela. Le prescrizioni di tutela indiretta di un bene culturale hanno la funzione di evitare che sia messa in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro, sono recepite negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi dagli enti pubblici territoriali interessati. La ponderazione dell’interesse pubblico alla tutela del monumento e dell’interesse alla realizzazione di un’opera pubblica è da compiersi in sede di pianificazione generale.
Per tale ragione, la variante al piano di recupero TS2 area ex Vam inerente la ridefinizione della viabilità di collegamento tra via dei Velini e via Ghino Valenti, adottata e approvata in mancanza della presupposta valutazione urbanistica di P.R.G. in ordine al contemperamento dell’interesse pubblico alla realizzazione di un’opera pubblica e dell’interesse alla tutela del bene culturale, è da ritenersi illegittima».
La sentenza del Tar è però incompleta e non annulla quanto ritenuto illegittimo. A questo punto i ricorrenti, tramite l’avvocato Gaetani, potrebbero rivolgersi al Consiglio di Stato per ottenere l’annullamento di piano di recupero e permesso a costruire. Da parte sua, il comune di Macerata potrebbe proporre la variante urbanistica al Consiglio comunale e ovviare così alla sentenza.
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Ma Non mi dire……….Anche qui compagnucci di merende?????
Questa vicenda,se avrà un proseguimento giidizario all’altezza,potrebbe portare a dei risvolti clamorosi.
Ma vi rendete conto se un inglese leggesse l’articolo (e quindi la “sentenza” in esso contenuta) che cosa casso penserebbe? C’è un abuso oppure no? Se c’è è condannabile, ripristinabile oppure rimane tutto così com’è. La Chiesa va abbattuta con una serie di bombardamenti delle Fortezze Volanti oppure è stato sufficiente lo scempio di Montecassino? Carancini n’ha ‘cchiappata una che è una oppure no? SIAMO un POPOLO che è destinato a scomparire oppure……….oppure gnente!
con la variante sistemeranno tutto. W l’ Italia.
In pratica , spetterà fare IL CONDONO al Consiglio comunale , che possiamo scommetterci farà la variante necessaria pur tra i vari distinguo critici dei vari esponenti di liste e listarelle che sostengono da quattro anni ogni nefandezza faccia questa amministrazione, ma si sa,” per senso di responsabilità istituzionale” questo ed altro, salvo poi agli sgoccioli di mandato dissociarsi tutti da tutti e da tutto quanto deliberato in allegra compagnia.
In questo caso, per sanare l’abuso edilizio basterà una semplice seduta consiliare; altro che Carelli col suo muretto e il pendente reato penale per violazione del vincolo paesaggistico, e perciò scacciato come un appestato dal PD, colpevole non tanto del reato commesso da privato cittadino , ma come pubblico amministratore. In doppia veste. Se però l’ abuso a costruire , e anche molto più in grande, lo fa il pubblico , oltre all’impunità personale non ci si richiama nemmeno alle dimissioni per “opportunità.”
Come è possibile però, uno si chede , che in una maggioranza come questa, dal Sindaco in poi, dove nelle fila del PD tra Giunta e Consiglio siedono tanti spettabili avvocati, e tanti altri ne girano intorno, non abbiano ancora capito quali siano gli atti di competenza della Giunta e quali del Consiglio?
Ci siete, o ci fate?
Come la metti la metti:
– se ci siete , è un dramma collettivo che una P.A. sia in vostre mani.
– se ci fate, proprio perchè siete fin troppo esperti di diritto che sapete bene le diverse competenze tra Giunta e Consiglio, che sapete bene che non si poteva fare ma ” intanto si fa”, ché poi sapete ancora meglio come si potrà rimediare al danno procurato e senza che vi costi personalmente niente sul piano legale ed economico, oltre al fatto che l’avvocato del Comune non lo pagate nemmeno voi ma i vostri amministrati , è semplicemente scandaloso.
Purtroppo , è il Tar che concede loro questo spiraglio . Come erano andate le ruspe e in mezza giornata avevano demolito l’area ex Vam, gli stessi effetti doveva avere oggi la sentenza pronunciata dal Tar; allora sì, era una sanzione a certi comportamenti troppo disinvolti sulle questioni urbanistiche.
Soffocare lì in mezzo la chiesetta di Santa Maria della Pietà per costruire un fabbricato come quello, che a momenti invade la sede stradale , per farne un supermercato come fosse stato necessario in quella zona, e con quel palazzone che lo sovrasta da periferia di Beirut , è un crimine che di suo andrebbe punito.
E questa sarebbe la città della ” CULtura” che ambiva a diventarne finanche capitale europea? Quale cultura volevate impartire al resto d’Europa? Più che velleitarismo, vanagloria.
A proposito di Cultura, di persone di autentico spessore culturale, voglio ricordare quanto scrisse qui sull’argomento il compianto Arch. Gabor Bonifazi dopo avere assistito “allibito” alla demolizione dell’ex Fiat. E ancora non sapeva che ci sarrebbe poi sorto ..
https://www.cronachemaceratesi.it/2012/01/12/demolito-il-magazzino-ex-fiat/141655/
praticamente una pagliacciata…..se non lo fosse salterebbero tutti domattina e verrebbe demolito l edificio….
Sig.a Tamara, condivido pienamente il suo intervento ma, ormai, non siamo che piccole formiche di fronte a degli elefanti del cemento che pensano solo ai propri interessi speculativi. Penso che comunque il TAR poteva benissimo pronunciarsi subito e non aspettare tutto questo tempo per dare la possibilita’ di una sanatoria alla carelli, o meglio alla “Cosi’ fan tutti”. Mi chiedo infine, esiste mai a Macerata una opposizione consiliare?
Se non ho capito male, la parte incriminata è la strada che collega Via dei Velini con Via Ghino Valenti, cioè l’unica parte davvero utile ai maceratesi di tutta la costruzione, dato che velocizza enormemente la circolazione permettendo finalmente di passare da una via all’altra senza doversi più fare il giro di Corso Cavour e Via Trento. Se fosse così spero proprio che sistemeranno tutto a livello legislativo e che non si debba chiudere la strada. Sarebbe l’ennesimo caso in cui la burocrazia vince sul buon senso.
A parte la sentezza tipicamente italiana, che dice tutto e non dice niente, in presenza di numerosi elementi “sensibili” quali:
bene culturale
bene pubblico
interesse pubblico
permessi a costruire
l’aver creato questa situazione è veramente uno schifo.
Io per una tettoglia/mensola per coprirmi sulla soglia di casa devo chiedere il permesso “delle grandi opere” , questi come fanno ?
Ah, dimenticavo, c’è sempre la variante.
allora li fanno chiudere!??!?!ihihiih
L’Italia, patria del Diritto e…… del Rovescio!
@stellonealpino
Grazie al fatto che ti chiedevi se esista mai un’opposizione in Consiglio comunale a Macerata, ho voluto vedere se c’erano eventuali opposizioni o osservazioni presentate alla Delibera di Giunta in oggetto, n. 40 del 6.2.2013
http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServeFile.php/f/PAT/TS2EXVAM/DGC_40_2013.pdf
ma nel periodo prescritto dei 30 giorni di deposito dell’atto presso l’Ufficio Urbanistica, le uniche osservazioni prodotte sono della Food Service Srl in data 19.04.2013 , fra cui quella di illegittimità della delibera di adozione da parte della Giunta , alla quale Il Comune di Macerata al punto a) risponde ( accenno solo e poi rimando al link per non farla troppo lunga):
“all’osservazione è allegata l’interrogazione consiliare presentata in Regione n. 945 del 6/9/12 da parte dei consiglieri Acquaroli e Massi; In risposta alla stessa l’assessore Viventi nella seduta del 25.09.12 richiama sostanzialmente il parere che avrebbe dato il comitato tecnico consultivo per la legislazione istituito a supporto della Giunta Regionale… etc. etc.
http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServeFile.php/f/PAT/TS2EXVAM/PROPOSTA_DGC_approvazione_art.30.pdf
– Domanda: quindi il Tar ,oltre alla Provincia avrebbe smentito anche il parere di legittimità espresso della Regione Marche in ordine alla esclusiva competenza della delibera da parte della Giunta ? Ma anche ammettendo il riferimento a questo principio richiamato dagli enti sovraordinati agli obiettivi di semplificazione procedurale dell’azione amministrativa , dove sta nel caso specifico la sollecita attuazione di un piano datato 2002, scaduto e riadottato con variante al PRG 10 anni dopo e con aumenti di cubatura edificabile dell’ordine di 2000 mc. ( giustificati al punto b ) e ridefinizione della viabilità di collegamento? Come principio di precauzione, trattandosi di varianti al PRG , e visto che in Consiglio spesso vengono portati all’ODG discussioni molto meno pregnanti, non era comunque meglio passare per il Consiglio comunale?
– Il punto b) poi, leggete, è fantastico. Suscita sentimenti contrastanti. Non so se faccia più ridere o piangere.
b)rispetto della volumetria esistente in riferimento alla norma dell’art.17 NTA PRG:
pur ritenendo l’osservazione inconferente con l’oggetto della presente deliberazione si chiarisce quanto segue: – la cubatura preesistente era di mc 11.650 (quindi superiore a quella ammessa col piano di recupero approvato con DCC 31/2002 – mc 10.720); – quella complessiva derivante dalla variante approvata con DGC 388/2012 (mc
12.720) è inferiore alla massima possibile attraverso il cd “piano casa regionale” – mc
12.866;
:
@ Simone Cicconi
dici bene, la sola cosa che interessa tutti è la strada di collegamento Via dei Velini-Via Valenti, ma il punto di incrostazione è proprio questo: se oggi vuoi un’opera pubblica devi mettere in conto, sempre, una volumetria commerciale che prima non c’era, perchè così è impostata l’Urbanistica a Macerata, sulla trattativa pubblico-privato, dove però, il beneficio pubblico che è il principio ispiratore del Piano Casa e che quindi dovrebbe essere prevalente, non lo è mai, sempre più sbilanciato sull’interesse privato. Beninteso, ci sono opere pubbliche indispensabili che portano con sè strutture altrettanto indispensabili, ma non mi pare questo il caso. Laddove magari serviva, però, non è stato fatto.
-Solo gli sprovveduti potevano credere che questa Giunta avrebbe potuto raccontare sull’Urbanistica una “NUOVA STORIA”;
– Solo gli ingenui potevano credere che l’opposizione sarebbe andata veramente sino in fondo sulla delibera in questione;
– Solo quelli in malafede e disinformati possono ancora credere che il malaffare si annidi essenzialmente nel “Piano Casa” e nella “minitematica” e non principalmente nelle operazioni di “Riqualificazione Urbana” in corso di ultimazione volute dalla Giunta Meschini (area IRCER, VIA TRENTO, VIA VELINI, FONTE SCODELLA, P.ZZA PIZZARELLO, DUE FONTI, VIA BATA’ ECC..)
Morale della favola: l’opposizione non esiste o fa finta, il consiglio comunale non conta proprio nulla e la giunta comunale se la canta e se la suona. Vero sig.a Tamara?