di Giuseppe Bommarito
Comincia lievemente ad incrinarsi nei palazzi del potere maceratese il muro di silenzio sulla vicenda Garufi, baluardo difensivo sino ad oggi solido ed in apparenza indistruttibile. Il sindaco Carancini ha infatti dichiarato che segue attentamente gli sviluppi del caso, sta nominando un legale per tutelare gli interessi del Comune e nel frattempo ha inviato in Procura una relazione illustrativa sull’attività urbanistica svolta durante il suo mandato, dal 2010 in poi, nonché tutti gli atti relativi al piano casa ed alla minitematica (importanti varianti al Piano Regolatore Generale, la prima interamente gestita dall’Amministrazione Meschini, la seconda impostata da Meschini e portata a termine dallo stesso Carancini).
L’opposizione di centrodestra, invece, salvo una isolata presa di posizione del consigliere Udc Pizzichini (leggi l’articolo), mantiene in questa brutta storia un ostinato e poco comprensibile riserbo, peraltro bene in sintonia con le accuse di trasversalismo e pure con il profilo basso e con le bocche cucite dei dirigenti e dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra. Nessuno invero che abbia voglia di parlare di quell’incendio di due anni fa che scosse Macerata, ed anche di un altro fuoco che a quello fece seguito poco tempo dopo, probabilmente utile solo a far credere che nella vicenda vi fossero unicamente delle turbe personali. Nessuno che abbia preso posizione non certo sulle responsabilità finali, che saranno accertate in altra sede, ma sull’opportunità delle dimissioni da consigliere comunale di Garufi, a mio avviso più che necessarie in una vicenda del genere e tali da consentirgli di potersi meglio difendere, anche mantenendo, da libero e normale cittadino senza cariche istituzionali, quella strategia della mancata immediata chiarificazione alla giustizia ed all’opinione pubblica che sinora ha scelto e che mal si concilia con la decisione di non lasciare lo scranno consiliare.
Insomma, pare evidente che a destra e a sinistra la parola d’ordine condivisa sia una sola: “Taci, il nemico ti ascolta!”.
E il “nemico” dei nostri bravi consiglieri, alcuni dei quali visti in giro con uno sguardo decisamente preoccupato, sarebbe la Procura della Repubblica di Macerata, un nuovo, inatteso ed evidentemente poco gradito protagonista delle vicende politiche ed urbanistiche maceratesi, che sta marciando come un treno nel tentativo di squarciare il velo di omertà e di collusione che ha sin qui caratterizzato e fortemente penalizzato la nostra città.
D’altra parte, bisogna riconoscere a proposito di questo preoccupato silenzio che la vicenda Garufi ben si presta a scardinare almeno uno dei due principali comitati d’affari che, senza darsi fastidio reciprocamente, a Macerata negli ultimi quindici anni hanno fatto i loro interessi ed i loro comodi in maniera pressochè indisturbata.
Una precisazione a questo punto si impone. Io ovviamente non posso sapere se e quanto il consigliere Guido Garufi sia coinvolto nella storia di presunte tangenti per la quale il Procuratore Giorgio sta indagando con grande e senz’altro apprezzabile determinazione. Certo che le ultime intercettazioni uscite sulla stampa sono piuttosto inquietanti e si inseriscono in un quadro già pesante. Vale sempre però – ricordiamocelo tutti – il principio sacrosanto della valenza solo relativa delle intercettazioni (tanto più se non supportate da altri riscontri), che, essendo costituite da frasi estrapolate dal contesto, si prestano facilmente ad essere interpretate in maniera anche opposta rispetto al senso vero delle parole captate; e rimane pure la speranza, per la simpatia umana che è impossibile non nutrire verso Guido, specie dopo gli ultimi tragici avvenimenti, che questo incubo possa per lui dissolversi nella maniera più favorevole: la poesia non può essere uccisa a colpi di mazzette!
Di un paio di cose sono tuttavia convinto. La prima: se Guido Garufi è coinvolto in questa storia, lo è perché è stato condizionato e manovrato da altri che per qualche motivo lo tenevano in pugno, cioè dai promotori di quel comitato d’affari incistato da anni nella Commissione Ambiente e Territorio, che si è mosso richiedendo “utilità” per far passare, anche solo più velocemente o a condizioni più favorevoli, certe pratiche; che ha spesso operato in pieno conflitto di interessi tramite gentili prestanomi; che ha sempre avuto forti collegamenti con qualche funzionario dell’Ufficio Tecnico del Comune di Macerata; che ha fatto delle minitematica terreno di conquista. E comunque – questa è la mia seconda convinzione – la faccenda dei 35.000 euro per la lottizzazione da 52.000 metri cubi è solo la punta dell’iceberg, solo una delle tante operazioni di questo tipo che negli ultimi anni sono avvenute nella nostra città sotto gli sguardi disattenti o complici di molti.
Questo bel comitatuccio d’affari, siccome l’appetito vien mangiando, passata la minitematica, gestita dalla stessa commissione consiliare contro ogni norma di legge anche a livello di istruzione delle singole pratiche e portata avanti per mesi e mesi con un palese mercanteggiamento tra maggioranza ed opposizione, ha poi tentato il colpo grosso con la vicenda della Cittadella dello Sport, impostata da tempo e bloccata sul filo di lana – come si ricorderà – da un’abile mossa della Giunta Carancini (all’epoca appena entrata in funzione ed ancora in fase di “nuova storia”, poi ben presto abbandonata) che richiese una stima ulteriore all’Agenzia del Territorio e da una fortissima campagna di stampa di questo giornale, che, sia detto per inciso, fece risparmiare al Comune di Macerata oltre un milione di euro.
Si arrivò persino alla situazione ridicola di alcuni consiglieri comunali, membri appunto della Commissione Ambiente e Territorio, che pretendevano a tutti i costi che il Comune, già proprietario di terreni pianeggianti ove eventualmente costruire gli impianti sportivi in questione senza dover acquistare nulla e con costi notevolmente minori di costruzione, comprasse uno scosceso appezzamento di terra in zona Fontescodella, un vero e proprio campo in discreta pendenza adatto più alla coltivazione di patate e di legumi che alla realizzazione di strutture destinate allo sport, ad un prezzo assurdo, addirittura pari al doppio di quanto stimato dall’Agenzia del Territorio.
Insomma, di carne a cuocere ce n’è molta, ed altra potrebbe essere presto destinata alla cottura. Staremo a vedere comunque gli sviluppi di questa vicenda, e vedremo anche se questo attivismo della Procura, a mio avviso fortemente da sostenere dopo anni di immobilismo totale, prima o poi giungerà a colpire anche il secondo comitato d’affari, ben presente, specie nel decennio meschiniano, nei piani alti del Palazzo, il comitato dei raffinati scienziati dell’urbanistica maceratese, quelli delle grandi operazioni speculative realizzate o rimaste a livello di tentativo: le terre dell’Ircr, il più gigantesco scandalo mai verificatosi a Macerata; il polo natatorio di Fontescodella, ormai declassificato a livello di barzelletta; il mega-centro commerciale a Villa Potenza, rimasto sulla carta solo per contrasti interni alla maggioranza; l’immensa ed inutile lottizzazione produttiva di Valleverde; la riqualificazione di via Trento.
Certo, sarà difficile, molto difficile, fare luce su tutto questo, ma adesso finalmente qualche speranza è lecito averla.
***
LA PROCURA INDAGA, ORA L’URBANISTICA TREMA (LEGGI L’ARTICOLO).
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Articolo impeccabile di Bommarito!!!
E buon lavoro a Giovanni Giorgio per il duro lavoro che si troverà da fare!!! E ce n’è da fare!!!
Ineccepibile. Come sempre.
«Buoni a nulla, ma capaci di tutto.»
(Leo Longanesi)
Fine delle merende????
La mattina, dagli opposti banchi, fingono di essere nemici per la pubblica opinione.
La notte lontano dai riflettori, e senza profilttico, amoreggiano assieme.
Negli ultimi tempi, tra risparmi e terreni, quanto malaffare emerge a Macerata….
“L’APPETITO VIEN MANGIANDO” No! L’appetito viene a chi ha fame!
Tanto singolare, come giusto, sia evidenziato in questo articolo come a Macerata il buon operato dell’Agenzia del Territorio abbia fatto risparmiare milioni di euro ad un ente pubblico mentre a Civitanova un sindaco portorecanatese abbia sputato odio e veleni sullo stesso ufficio per un argomento di cui neanche conosceva il contesto. Pura ricerca di protagonismo mediatico e soprattutto volontà di svincolare l’opinione pubblica dai veri problemi della città.
Vorrei fare un appunto anche su questa vicenda. Nello scorso articolo, di cui non ho potuto commentare in quanto chiuso ai commenti, il titolo era “la procura indaga, ora l’urbanistica trema”. Chi trema è perchè ha la coscenza sporca, non sono a farlo di certo chi ha operato nel giusto e nel lecito. E quindi se ci sono coscenze sporche, è giusto che si indaghi, non vedo perchè qualche avvocato si dovrebbe scandalizzare. Anzi, in seguito sarebbe lavoro utile al proprio onorario. L’importante per la stampa è di non partire già dall’inizio con sospetti e pregiudizi, almeno fin quando l’illecito non sia conclamato.
Questo procuratore mi piace perchè da quello che leggo fa bene il suo lavoro e lo fa con fermezza senza lasciarsi intemorire, un po’ come l’avv. Bommarito e Cronache maceratesi in tante inchieste pubblicate in questi anni che dovrebbero essere rilette. Mi sono piaciuti molto sia gli interventi del procuratore che quelli di Bommarito. Ma sicuramente nel palazzo non saranno piaciuti perchè come scrive l’avvocato finalmente la procura ha iniziato a indagare anche sulla politica. E la politica a Macerata non si è mai fatta per l’interesse collettivo.
Ricordate quei films degli anni 70/80
tipo
La Polizia ha le mani legate ?
Ora quei films si potrebbero
rivedere con il titolo
Al Procuratore vorrebbero legare le mani …
Metodo Boffo ??
Difficile pensarlo parlando di un settore
dove tutti sapevano tutto …
E’ anche molto difficile credere che la poesia possa
essere sempre scritta con l ausilio del rimario …
e altrettanto difficile pensare che un procuratore
non possa piu fare a meno di esserlo ……………
Sia ben Chiaro che Io commento solo le mie sensazioni …
ci mancherebbe altro .
E Bommarito solo le sue , ci mancherebbe …
Auguri sinceri di buon lavoro, sig. Procuratore, e che Dio la protegga da eventuali manovratori (di cemento). La strada tracciata dall’avv. Bommarito, anche se molto impervia, e’ senza dubbio quella giusta.
“Non e’ mai troppo tardi” e’ una frase pronunciata dal Consigliere Garufi nel corso della discussione sulla mozione Tartabini a proposito dell’estensione della trasparenza sugli incarichi professionali sulla partecipate… “Certo, in parte è “aria fritta”, certo ci sono le regole di ordine morale, di ordine civilistico penalistico, ma non è mai troppo tardi per una trasparenza in tal senso”.
Non credo me vorrà il Consigliere se ritengo anche io (e’ una opinione) che le dimissioni sarebbero opportune; non perché una regola di diritto le impongano e magari neppure perché gli sarebbe più agevole difendersi nell’ambito dell’indagine. E’ vero che le Procure non devono determinare la politica, ma non mi sembra questo il caso. Un consigliere comunale svolge una funzione di servizio alla cittadinanza, con un impegno non adeguatamente remunerato dal gettone, tutt’al più dalla gratificazione del prestigio della carica. Ebbene, questa indagine riguarda proprio l’esercizio della funzione pubblica dell’indagato e (sempre a mio avviso) la permanenza della carica potrebbe mettere in imbarazzo il Consiglio e la Commissione (anche se ora diversa da quella Urbanistica); in sostanza potrebbe essere mortificato lo spirito di servizio anche dei colleghi Consiglieri.
Per altro verso, però, non mi appassionano gli stralci degli atti di indagine pubblicati a singhiozzo, che alla fine finiscono per infliggere all’indagato plurime condanne fuori dal processo, con lo strumento della gogna mediatica. La sentenza e’ pronunciata in nome del popolo italiano, gli stralci delle intercettazioni sono pubblicati in nome del diritto di cronaca…due cose molto diverse tra loro.
Oggi l’opposizione ha presentato una mozione in cui chiede di “avviare un’indagine conoscitiva volta a far luce sui fatti sopra citati a tutela dell’onorabilità della Commissione urbanistica e quindi dell’intera Amministrazione comunale”.
Leggi l’articolo: https://www.cronachemaceratesi.it/2013/11/15/unindagine-conoscitiva-per-tutelare-lonorabilita-della-commissione-urbanistica/400086/
Speriamo solo che la luce sia sempre più forte, così da spazzare via definitivamente le troppe zone d’ombra.
*
*
*
*
*
Il 5 Stelle Macerata ha elaborato una relazione dettagliata e pungente sul “problema” Centro Storico, avanzando delle proposte di soluzione.
Un “problema” virgolettato poiché il vero problema non è il Centro Storico, bensì la nostra classe politica nel suo insieme, senza dimenticare le scellerate delibere approvate negli scorsi anni, di cui ne stiamo ancora pagando le conseguenze.
L’attuale Amministrazione sembrerebbe aver continuato quel modo di fare politica, in cui destra e sinistra operano in perfetta armonia quando si tratta di accontentare gli interessi dei soliti volti noti di Macerata, politici e non.
Ѐ giunto il momento cari politici maceratesi (che siete purtroppo abituati a fare il gioco delle scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”) di pensare al bene dei cittadini.
E’ ora di dire BASTA a questo cancro insediatosi nella cittadina di Macerata, che pensa solo a cementificare e a non valorizzare gli innumerevoli immobili che già esistono.
E’ davvero difficile rimanere indifferenti di fronte a ciò che si legge sui quotidiani.
E’ ancor più incomprensibile il silenzio assordante dei politici maceratesi (di sinistra, di destra e di centro) su quanto sta accadendo in città.
Al coraggio e all’ indignazione del Procuratore Giovanni Giorgio che dice “Mi colpisce che nessun politico abbia invitato Garufi a fare chiarezza”, il mondo politico non solo non ribatte, ma va ben oltre e mette in campo una strategia chiara, eloquente, precisa. Il silenzio assoluto!!!
Ridicola la mossa tardiva e del tutto inutile del centro destra (che peraltro si guarda bene dall’ esprime la solidarietà al Procuratore Giovanni Giorgio) di “avviare un’indagine conoscitiva volta a far luce sui fatti sopra citati a tutela dell’onorabilità della Commissione urbanistica e quindi dell’intera Amministrazione comunale”.
Al di là delle responsabilità, che la magistratura dovrà accertare (se gliene daranno modo), quello che di certo si evince dal silenzio dei politici maceratesi è la paura della verità.
E questa paura alimenta molti sospetti e fa crescere la percezione di un sistema senza regole o meglio dove le regole, quando ci sono, vengono sistematicamente cambiate dalla politica collusa con la proprietà fondiaria e con l’affarismo.
Ammettiamo pure per assurdo che non ci sia stata alcuna tangente: il fatto grave è che attraverso l’urbanistica contrattata si alterano le regole di mercato. Altri operatori che sulla base delle scelte urbanistiche avevano deciso di investire in differenti aree vengono danneggiati e se non vogliono soccombere hanno un’unica strada: venire a patti con la politica e iniziare la contrattazione urbanistica.
Ma siamo oramai arrivati al capolinea: la crisi economica e finanziaria che sta colpendo sempre più intensamente il paese e che provocherà un’inevitabile diminuzione delle capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche, pone interrogativi allarmanti sul futuro della nostra città.
Stiamo viaggiamo di corsa verso una prospettiva insostenibile.
Ecco perchè ripristinare la legalità serve anche alla salute di una città smarrita.
Ed ccco perché va espressa la piena ed incondizionata solidarietà al coraggioso Procuratore Giovanni Giorgio.
lo specchio della malpolitica.
Quello che è straordinario non è tanto il normale lavoro del Procuratore della Repubblica di Macerata, quanto la raffinata analisi dell’avv. Bommarito che in sintesi dice: “da circa quindici anni operano a Macerata due comitati di affari che agiscono, indisturbati, l’uno nei piani alti e l’altro nei piani bassi del Palazzo”. Dopo aver elencato le operazioni urbanistiche attribuili ai due livelli, va da se la considerazione che nei “piani bassi” operassero i più “piccoli” e, quindi, i più facili da far saltare.
Condivido il pensiero di Bommarito. E vi è di più: circa un anno e mezzo fa, nell’aprile del 2012 – piuttosto lontani dall’odierno clamore mediatico – mi feci promotore di una proposta di delibera per chiedere – insieme ai consiglieri facenti parte dell’allora gruppo consiliare PdL – ai sensi degli artt. 12, comma 5, dello Statuto e 43 del Regolamento attività del Consiglio comunale, l’istituzione di una Commissione consiliare speciale di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale in ordine a tutte le più rilevanti operazioni inerenti alla materia urbanistica dell’ultimo decennio. Si disse che non sarebbe servito a nulla! La pensavo e la penso diversamente: era lo strumento “tipicamente” previsto ed offerto dall’ “ordinamento comunale” per casi del genere e , alla luce dei fatti, sarebbe stato probabilmente molto utile. La proposta di delibera non fu approvata dal Consiglio. Per mero scrupolo, per rinfrescare la memoria dei lettori e certo di fornire un importante contributo alla discussione, ritengo opportuno, oltre che doveroso, riprodurne di seguito il testo:
“Oggetto: Propostadideliberazioneconsiliare finalizzata all’istituzione di una Commissione speciale di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale, ai sensi e per gli effetti degli artt. 12, comma 5, dello Statuto e 43 del Regolamento disciplinantel’attivitàdelConsigliocomunaleedelleCommissioniconsiliaripermanenti.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MACERATA
Premesso
– che a norma dell’art. 43, comma 1, del Regolamento disciplinantel’attivitàdelConsigliocomunaleedelleCommissioniconsiliaripermanenti, il Consiglio comunale può istituire nel proprio seno commissioni consiliari speciali di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale, ai sensi dell’art. 12, comma 5, dello Statuto;
-che l’art. 12, comma 5, dello Statuto dispone,infatti,cheilConsigliocomunale,amaggioranzaassolutadeisuoicomponenti,puòcostituirecommissioniconsiliarispecialiecommissioniconsiliarispecialid’indagineinmeritoall’attivitàdell’Amministrazionecomunale;
Presoatto,rispettivamente,
– del contenuto della deliberazione n. 87, adottata dal Consiglio comunale nella seduta del 28, 29 e 30 ottobre 2002, mediante la quale veniva approvato il documento programmatico riferito al c.d. “Piano Casa”, inteso ad “incrementare volumetria residenziale attraverso una variante al PRG da adottare secondo nuova modalità, basata prevalentemente sulla prospettiva del conseguimento di un riassetto funzionale del tessuto urbano esistente nell’ambito di un obiettivo mirato anche a fornire risposte alle esigenze delle fasce deboli della popolazione”;
-delsuccessivoprovvedimenton.12del07.02.2005, semprediConsigliocomunale,medianteilqualesiprendevaattodelcomplessivoesitodell’iniziativa,tradottosi, nelleintenzioni – aifinidellaconseguenteadozionediunavariantediPRG – inuninnovativorapportodicollaborazionepubblico/privata,fondato,peraltro,sullacessazionedigratuitàdelbeneficiourbanistico;
– della deliberazione consiliare n. 59 del 19-20 settembre 2005, preordinata – a seguito del deposito e della pubblicizzazione degli atti riferiti all’adozione della variante del “Piano casa” – all’assunzione delle determinazioni di competenza in ordine alle osservazioni relative ai singoli interventi di cui il medesimo Piano casa si compone;
Visti altresì
– il provvedimento di Consiglio comunale n. 84 del 25.10.2010, mediante il quale è stata approvata in via definitiva la variante al PRG indicativamente volta ad apportare modifiche ed a porre rimedio ad incongruenze e ad eventuali errori (c.d. Minitematica), nonché la successiva deliberazione consiliare n. 15del31.01.2011,voltaall’approvazione degli elaborati ivi indicati in recepimento integrale delle prescrizioni dettate in merito dalla Provincia di Macerata;
– la deliberazione di Consiglio comunale n. 79 del 28 luglio 2003, sulla scorta della quale veniva adottata, nella modalità dell’accordo di programma – poi sottoscritto con la Provincia di Macerata – la variante urbanistica al PRG afferente al c.d. intervento preventivo di iniziativa privata promosso dal Consorzio Urbanistico Valleverde, costituito in forma di società cooperativa consortile tra soggetti imprenditoriali interessati all’insediamento delle proprie attività all’interno dell’omonima zona produttiva ampliata di Piediripa ed i privati proprietari delle rispettive aree;
Rilevato
che, in virtù del provvedimento consiliare n. 99 del 17 novembre 2003, è stato approvato il testo dell’accordo di programma, sottoscritto tra Comune ed Amministrazione Provinciale di Macerata, e successivamente ratificato sulla scorta dell’ulteriore provvedimento di Consiglio comunale n. 61 del 5/7/2004, con cui sono stati inoltre approvati in via definitiva la variante urbanistica al PRG ed il richiamato intervento preventivo di iniziativa privata per l’attuazione della medesima lottizzazione produttiva PP1 “Valleverde”;
Visti, altresì,
– la deliberazione di Consiglio Comunale n. 8 del 22-23 febbraio 1999 di approvazione del complessivo programma degli accordi pubblico-privati preordinati alla riqualificazione di parte della città, mediante accoglimento di proposte di intervento attuabili attraverso eventuali varianti alla pianificazione urbanistica. Nell’ambito delle indicazioni programmatiche recepite in detto provvedimento veniva inoltre inserita la zona di via Valenti, per la quale l’IRCR di Macerata elaborava una proposta di intervento oggetto di accordo di programma – in quanto comportante variante al PRG – mirata ad insediamento residenziale di completamento e prevedente la realizzazione di viabilità di raccordo tra la stessa via Valenti ed il soprastante quartiere;
– la deliberazione consiliare n. 89 dell’11/11/2002, attraverso la quale il Consiglio comunale adottava, in variante al PRG, l’intervento di riqualificazione proposto appunto dall’IRCR, congiuntamente alla Italappalti S.r.l.;
– l’atto consiliare n. 46 del 27/5/2003, comportante adozione della proposta di accordo di programma in variante al PRG e prevedente per il relativo intervento di riqualificazione – conformemente alle previsioni della variante urbanistica al vigente PRG approvata con delibera consiliare n° 63 del 6/7/2004 – anche il recupero dell’edificio IRCR di piazza Mazzini;
– le predette deliberazioni consiliari – la n. 46 del 27/5//2003 e la n. 63 del 6/7/2004 – volte a legittimare esecutivamente il complessivo intervento di riqualificazione IRCR della zona in questione;
– la deliberazione di Giunta comunale n. 131 del 18/03/2005, con cui è stato, infine, approvato lo schema definitivo del convenzionamento relativo all’intervento di riqualificazione dell’IRCR a margine della via Valenti;
– la deliberazione n. 73 del 23-24/07/2001 che prevede: “Attuazione mediante accordo di programma, del complesso di iniziative di riqualificazione urbana proposte da soggetti privati nell’ambito della integrazione pubblico/privata, nonché promosse e da promuoversi direttamente dal Comune“, con cui il Consiglio Comunale aveva stabilito di procedere a modifica del PRG, introducendo per l’area dell’ex foro boario di piazza Pizzarello un Piano di inquadramento architettonico ed urbanistico mediante accordo di programma, prospettando un intervento di riqualificazione attuabile da soggetto privato acquirente ed attuatore;
– il successivo provvedimento consiliare n. 25 del 25/3/2002, legittimante:
• la ratifica dell’originaria variante urbanistica determinata dal suddetto piano di inquadramento architettonico ed urbanistico costituito da progetto a carattere planovolumetrico individuante la consistenza e l’articolazione dell’intervento edificatorio;
• l’attivazione di procedura di gara per l’attuazione dell’intervento di riqualificazione, mediante emanazione del bando di alienazione mirato al reperimento di soggetto imprenditoriale privato acquirente dell’area ed attuatore dell’intervento;
– la deliberazione di Consiglio comunale n. 49 del 04/06/2007, volta a ratificare l’accordo di programma per il perfezionamento della variante urbanistica al Piano di inquadramento per l’area dell’ex foro boario di Macerata;
– il provvedimento di Giunta n. 258 del 25/6/2008, mediante il quale veniva, da ultimo, avviata la procedura di gara per l’individuazione, mediante trattativa privata, di soggetto imprenditoriale acquirente ed attuatore dell’intervento di riqualificazione architettonica ed urbanistica dell’area riconducibile all’ex foro boario di Piazza Pizzarello, in esito alla quale veniva dichiarata aggiudicataria dell’intervento la ditta Italappalti S.r.l. e, quindi, stipulato l’atto di compravendita per il compendio immobiliare medesimo;
– la deliberazione di Consiglio n. 61 del 28 giugno 2007, con cui veniva stabilito:
1. “di formulare indirizzi al Sindaco per la sottoscrizione di un Accordo di Programma ex art. 34 D. Lgs. 267/2000, finalizzato al conseguimento “dell’obiettivo inteso a modificare congruamente, secondo la proposta formulata dal Servizio Assetto del Territorio, l’assetto urbanistico dell’ambito a vocazione fieristica nella prospettiva della complessiva riqualificazione del sito in conformità alla accertata validità economica di un intervento riqualificatorio che potrà altresì avvantaggiarsi della attivanda viabilità provinciale;
2. di dare atto che l’Accordo di Programma dovrà essere ratificato dal Consiglio Comunale in ossequio dell’art. 26 bis della legge regionale n. 34/1992;
3. di prendere atto che la proposta di inclusione dell’intervento di realizzazione della struttura polifunzionale (impropriamente ricondotta a palazzetto dello sport) nel programma triennale dei lavori pubblici costituirà oggetto di apposita decisione del Consiglio Comunale al termine del procedimento amministrativo avviato dalla Giunta Comunale con l’atto 149 del 16 maggio 2007, una volta conseguita la conformità urbanistica dell’intervento.”.
– il successivo provvedimento consiliare n. 20 del 10 marzo 2008, di ratifica dell’accordo di programma in variante parziale al vigente PRG, adeguato al P.P.A.R., tra la Provincia di Macerata e il Comune di Macerata, per la realizzazione di “opere viabilistiche nella vallata del Potenza e struttura polifunzionale, nell’ambito di intervento di riqualificazione urbanistica dell’area a vocazione fieristica di Villa Potenza”, concluso in data 26.02.2008 ed approvato con decreto del Presidente della Provincia di Macerata n. 9 del 26/02/2008;
– la delibera, sempre di Consiglio, n. 62 del 22.07.2008, con cui è stata quindi legittimata la complessiva riqualificazione del sito a vocazione fieristica di Villa Potenza mediante alienazione delle aree interessate con la procedura dell’asta pubblica;
– la deliberazione di Giunta comunale n. 123 del 17 marzo 2010, mediante cui veniva formalmente preso atto della proposta di vendita formulata dal privato-proprietario dell’area funzionale alla realizzazione in contrada Fontescodella della c.d. “Cittadella dello Sport”;
– la successiva delibera, sempre di Giunta, n. 277 del 15/9/2010, volta a legittimare la proroga di ulteriori sei mesi per la definizione dei termini, condizioni e modalità del contratto di acquisto dell’area in questione a pena di decadenza della relativa proposta di compravendita di cui alla suddetta delibera di Giunta n. 123 del 17/03/2010;
Considerate
tutteleproblematicheconnesseeconsequenzialiall’adozioneedall’attuazionedeiprovvedimentisopracitati,tuttivertentiinmateriaurbanistica,attraversoiquali,purinassenzadiunnuovoedorganicoPRG,siè tuttavia definitounnuovocomplessivoassettodellacittà che avrebbe necessitato diunavisioned’insiemee richiedeunaverificasullostatoattualedelleopererealizzateediquellerealizzande;
Rilevato,altresì,
chetuttelesoprarichiamatedecisionihannodeterminatol’aspettativa,formalizzataancheinbilancio,dimaggiorientratedinaturastraordinariaperlecassedelComuneechetalientrateabbisognanodiunapuntualericognizione,inparticolare,dal punto di vista deirealivalori (inentrata)giàrealizzatirispettoalleprevisioni, nonché dellaloroproiezionefutura.
Tuttociòpremessoeconsiderato, ai sensi e per gli effetti degli artt. 12, comma 5, dello Statuto e 43 del Regolamento disciplinantel’attivitàdelConsigliocomunaleedelleCommissioniconsiliaripermanenti,
ISTITUISCE
nelproprioseno una Commissione consiliare speciale di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale in relazione a tutte le questioni connesse ai provvedimenti in materia urbanistica compiutamente richiamati in premessa chedovràesserecompostadadiecimembri,inossequioall’articolazionetramaggioranzaeminoranza etenutocontodellaconsistenzanumericadeigruppiconsiliari, conlapresidenzaaffidataaduncomponentedellaminoranza econobbligodiriferirealConsiglioentro tre mesidalsuoinsediamento.
Macerata, 3 aprile 2012″