Bianchini: “L’urbanistica nelle mani
del Pd e del sindaco Carancini”

L'INTERVISTA - Il capogruppo di Pensare Macerata, da sempre critico con gli alleati di centrosinistra, ricorda che fu l'unico a opporsi alla riconferma di Carelli: "Non credo alle guerre tra Amministrazione e Commissione ambiente e territorio". Intanto la procura ha nominato un esperto per far luce sull'indagine che coinvolge il consigliere Garufi

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Massimiliano Bianchini

Massimiliano Bianchini

 

di Alessandra Pierini

Quando si parla di “rottamare”, da poco più di un anno a questa parte, il pensiero corre immediatamente alle vicende politiche nazionali e a Matteo Renzi, sindaco di Firenze, candidato alle primarie del Pd, il quale ha fatto del rinnovamento il suo cavallo di battaglia. A Macerata però, un rottamatore c’era già e da molto prima. Si tratta di Massimiliano Bianchini , che non la sua lista Pensare Macerata, già da prima del 2010, proponeva il rinnovamento in politica e nel dibattito sulla città.
Uno degli ambiti in cui il “rottamatore” Bianchini colpì immediatamente fu quello che poi si è rivelato essere per tanti motivi il tallone d’Achille dell’amministrazione e del Consiglio comunale, l’Urbanistica, oggi al centro dell’indagine giudiziaria scatenata dal caso Garufi.
A proposito di urbanistica, il 27 maggio 2010, in tempi non sospetti, Bianchini e Pensare Macerata, furono i soli a criticare la scelta del Partito democratico di affidare nuovamente a Luigi Carelli la presidenza della commissione Ambiente e territorio (leggi l’articolo).
«Personalmente scelsi di non far parte della commissione, fu una scelta di campo. In primo luogo perchè mi ero già impegnato in ambiti diversi quali il turismo e la cultura e credevo fosse giusto continuare e soprattutto perchè pensai di lasciare spazio ad Antonio Carlini, un giovane che avrebbe avuto l’opportunità di farsi le ossa sul campo. Tra l’altro la nostra lista nasce sulla scorta del successo evidente alle primarie con l’obiettivo di rinnovare la politica e questo intento lo abbiamo mantenuto. Basti vedere che, escluso il sottoscritto, tutti coloro che hanno incarichi (Federica Curzi, Antonio Carlini, Gabriele Micarelli e Alessandra Orazi), sono tutte persone alla prima esperienza. Pensavamo che questo fosse un principio condiviso dalla coalizione. Quindi il nostro attacco del 2010 non fu a Carelli ma al modo di fare».
La risposta del Pd fu immediata e se ne fece carico l’allora capogruppo, oggi assessore, Narciso Ricotta (leggi l’articolo) il quale sostenne che «la discontinuità in sé non è un valore e che il programma della coalizione prevede il completamento di tutte le azioni amministrative ancora in corso lasciate dalla precedente amministrazione».

Antonio Carlini in Consiglio comunale con Massimiliano Bianchini

Antonio Carlini in Consiglio comunale con Massimiliano Bianchini

Bianchini ricorda:«Rimasi molto colpito dalla reazione di Ricotta perchè ero convinto che il principio da noi adottato fosse alla base della coalizione. Carlini in seguito ha avuto sempre un atteggiamento di totale autonomia. Mi piace infatti smentire che, come si sente dire spesso, i politici sono tutti uguali. Non è vero. Basta pensare al Suap Giorgini, io fui molto chiaro e dissi nel 2009 che ero contrario o all’aumento della Minitematica, quando gran parte della maggioranza votò contro mentre favorevoli erano il Pd e parte del Pdl. Quando rifaremo bene la storia, sono convinto che ci accorgeremo che alcune operazioni erano corrette, mentre 5 anni fa ho detto che su alcune operazioni non ero d’accordo e continuo a dirlo».

Sono ormai quasi due mesi che l’urbanistica maceratese è nel ciclone ma la maggioranza non ne parla. «Il paradosso – continua Bianchini –  è che noi ci siamo incontrati 3 o 4 volte negli ultimi 4 mesi e di urbanistica non si è parlato proprio. Tra di noi non abbiamo fatto nessuna discussione mentre ne parlano i giornali. Io non credo alle guerre tra amministrazione e commissione urbanistica, va ricordato che Carancini e Carelli fanno parte dello stesso partito.  Quello che da politico mi stupisce è che ora sento esponenti della Giunta dire che se non ci fosse stato il conflitto con il Consiglio si sarebbe lavorato meglio. Il problema è capire chi ha creato le discussioni e chi invece ha contribuito in maniera costruttiva a proseguire. La responsabilità di una discussione conflittuale è diffusa, ma posso dire che la nostra lista non ha mai partecipato perchè le critiche che ho fatto sono state sui contenuti, mai riferite alle singole persone. Certo, il rammarico è che per tanto tempo ho detto che dovevamo rinnovare un patto politico e un atteggiamento che non ha funzionato tra di noi, senza aver rispettato gli impegni assunti con un clima che si è deteriorato da subito. Non ci siamo riusciti. In tutto questo nessuno, tranne rare eccezioni, ha pensato al governo vero della città. Questa è una colpa seria del centro sinistra che fa finta ancora oggi e non affronta i veri nodi della questione e probabilmente pensa di arrivare così a fine mandato».

Bianchini si appella al centro sinistra per le prossime elezioni. «Far finta di niente ed arrivare a fine giro non è risolvere tutti i problemi, vuol dire non aver compreso l’umore cittadino. Non è vero che io penso solo alle primarie, anzi le primarie questa volta non saneranno le differenze perciò il sottoscritto non parteciperà se non ci sarà un chiarimento politico vero, non negli ultimi due mesi, con la città. Su questo ho il conforto della lista, una delle poche che esiste e fa assemblee tutto l’anno. Chi pensa che io stia facendo una battaglia contro Carancini si sbaglia. Non penso neanche che se fossimo usciti dalla maggioranza le cose sarebbero andate meglio».

Romano Carancini e Massimiliano Bianchini dopo le primarie

Romano Carancini e Massimiliano Bianchini dopo le primarie

Il leader di Pensare Macerata analizza anche la sua posizione: «Avrei potuto dimettermi dal consiglio comunale  ma in realtà io in consiglio non percepisco indennità, perciò ho fatto risparmiare decine di euro al Comune e sono rimasto al mio posto perchè la lista, gli elettori e gli altri partiti mi hanno chiesto di rimanere. Se avessi fatto il mio interesse personale sarei rimasto solo assessore provinciale. I candidati alle primarie nazionali del Pd parlano di limitare al massimo un doppio mandato. Abbiamo Spacca che da 25 anni è in Regione, posso chiedere un po’ di coerenza? Io sto guardando al regionale proprio perchè penso che non bisogna essere immortali in un ente. Il centro sinistra sta correndo il rischio di perdere il treno in questa città. Con la lista penseremo bene cosa fare con questa coalizione. Io ho rispettato gli accordi, non ho mai votato un atto di sfiducia contro l’amministrazione. La fase politica che si aprirà nel 2014 (si vota a marzo 2015) sarà molto diversa. Ci sono molti movimenti civici che vanno guardati con rispetto e anche Cronache Maceratesi, con le sue inchieste, ha contribuito a portare un forte cambiamento. La nostra lista continuerà la sua attività ma è complicato rimanere in maggioranza o in una coalizione come quella attuale. Ricordiamo l’esperienza di Maurizio Mosca che prese il 7% e fu escluso in un attimo. Sento un po’ troppa sicurezza del centro sinistra, non è vero che nessuno ci può battere perchè abbiamo sempre vinto. Sulla città c’è uno strano silenzio e la completa assenza del dibattito politico».

Bianchini conclude togliendosi due sassolini dalla scarpa. Il primo riguarda la sanità: «Abbiamo fatto un’esperienza importante con le liste civiche di opposizione  e con un ottimo consiglio comunale aperto. Nel nostro programma si diceva che sarebbe stato realizzato un ospedale a Piediripa e il direttore dell’Asur Piero Ciccarelli lo disse in commissione. Non è stato fatto e addirittura ancora oggi il pronto soccorso rischia la catastrofe perchè, con la chiusura di altri ospedali,  è ancor più sotto. Non voglio che la politica sia così insufficiente». Altro nodo, le piscine: «Quando si voleva dare un milione e mezzo in più ai privati per la piscina dissi fermamente che non ero d’accordo. Oggi Carancini propone di affidare i lavori a due nuove aziende. Oggi dico altrettanto fermamente che se la piscina parte, ci deve essere un impegno morale e giuridico che chi parte termina alle condizioni date, senza cambiamenti nel mentre».

***

IN TRIBUNALE – Per fare luce sulle pratiche relative all’urbanistica, nell’indagine che coinvolge il consigliere comunale Guido Garufi, la procura ha nominato un proprio consulente. Un esperto, sul cui nome c’è stretto riserbo, a cui il procuratore Giovanni Giorgio ha affidato l’incarico per capire se vi sia qualcosa di illecito nella documentazione urbanistica. L’indagine nasce dai 35mila euro che secondo la procura Garufi avrebbe ottenuto per agevolare una pratica urbanistica. Il consigliere è indagato per le ipotesi di reato di concussione o concussione impropria. Garufi ha sempre negato di aver mai preso quei soldi.

 

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