di Alessandra Pierini
Non è la prima volta che il Consiglio comunale affronta bufere urbanistiche, sono infiniti gli episodi che si potrebbero citare, ma questa volta è diverso. Le tensioni non sono di tipo politico, le ultime vicende hanno riportato in superficie le cicatrici di ferite mai davvero sanate. All’apertura della seduta, iniziata con abbondante ritardo i volti sono già tesi, il capogruppo del Pd Andrea Netti e il sindaco Romano Carancini sono già in camicia come se fosse agosto dopo la riunione del gruppo consiliare. Mentre Valentini illustra la prima delibera all’ordine del giorno sulla cessione della Smea al Cosmari (leggi l’articolo), la partita si gioca tra i banchi del Pd con l’andirivieni del capogruppo Netti nell’evidente tentativo di placare le acque. Luigi Carelli entra in aula solo in un secondo momento, ha perso l’aria sorniona che lo contraddistingue e si muove tra i banchi come se dovesse giocare una importante partita.
Nei giorni scorsi il sindaco Romano Carancini ha chiesto le sue dimissioni perchè indagato per violazione del vincolo paesaggistico e il segretario del Pd Paolo Micozzi, suo avvocato da sempre, non lo assisterà legalmente in questa vicenda. E’ evidente che il presidente della Commissione urbanistica che ieri ha fatto sapere tramite il suo nuovo legale che non si dimetterà (leggi l’articolo), è pronto alla battaglia.
A rompere gli indugi è però Deborah Pantana di Forza Italia la quale sceglie di giocare d’anticipo e di rispondere alle accuse che il primo cittadino le ha fatto attraverso l’intervista a Cronache Maceratesi (leggi l’articolo). E lo fa durante il dibattito per la delibera su Smea e Cosmari: «Io partecipo a tutte le commissioni, è una forma di controllo e vedo che ne avete bisogno, evito così che facciate furbate. Non voterò la delibera Smea – Cosmari perchè c’è un clima inquinato, perchè l’opposizione non può più votare delibere, se le vota il sindaco l’accusa perchè le ha votate, se non vota perchè non le ha votate. Non parteciperò più al voto, sarò presente per fare le mie battaglie ma mi viene impedito dal sindaco di votare. Ho le lacrime agli occhi perchè mi si dice che faccio parte di una lobby. Io sono qui solo dal 2005 ma il consigliere Carancini, vorrei ricordarlo, c’era da prima di me. Qui è diventato tutto un reato. Non voto ma sono con il cuore con i dipendenti, non con il sindaco perchè è spregevole quello che ha fatto. Se vorrà chiedermi scusa, comunque, lo accetterò, perchè sono una cattolica e noi siamo pronti ad accogliere tutti».
Nonostante il costante lavoro diplomatico svolto tra i banchi da alcuni componenti del Pd, la situazione non sembra placarsi e i consiglieri si scrutano l’un l’altro con una nuova cautela. Il pathos è massimo quando la consigliera Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore, legge senza commentare la mozione di cui è la prima firmataria in cui si chiede all’amministrazione di avviare un’indagine conoscitiva volta a far luce sui fatti che hanno portato all’accertamento di ipotesi di reato attinenti all’urbanistica.
A rispondere è l’assessore Luciano Pantanetti: «Le indagini della magistratura riguardano consiglieri comunali la cui responsabilità penale è personale e non può essere estesa al consiglio o alla commissione. Detto questo ho appreso di una riunione delle commissioni Affari Istituzionali e Urbanistica che per analizzare l’operato della Giunta, hanno dato voce soggetti che a vario titolo cono controparte del Comune in diverse sedi. Non c’è nulla di celato da parte della Giunta ai consiglieri comunali. L’atteggiamento opaco della Giunta di cui ha parlato nei giorni scorsi Forza italia (leggi l’articolo), sarebbe secondo loro quello che ha interessato la realizzazione di 12 appartamenti di edilizia sovvenzionata, la distribuzione delle isole ecologiche e il piano di recupero dell’ex Vam (la sospensiva è stata rigettata dal Tar). I commissari devono essere onesti e dire che tutte queste delibere hanno avuto un passaggio preventivo in commissione».
Pantanetti ha difeso calorosamente gli uffici e il loro operato per poi concludere: «In commissione Urbanistica spesso si discute di formalità mentre il dibattito sul merito langue. La norma che esclude il consiglio comunale da certe decisioni è sbagliata e sono il primo a dirlo ma noi dobbiamo rispettare le regole. La sede per denunciare atti illegali è via Pesaro, 6 e non piazza della Libertà, 3».
Dure le risposte dall’opposizione con Fabio Pistarelli di Forza Italia («Siamo a oltre metà mandato e il fallimento del centro sinistra sulla materia sulla quale si era puntato è totale. A cosa servono i consigli comunali se non si può intervenire sull’idea di città?») e Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore («Sarebbe stato doveroso da parte dell’assessore e del sindaco convocare i consiglieri e informarli su quanto stava accadendo»), ma a dare la stoccata finale è inaspettatamente
Guido Garufi di Centro Democratico, anche lui – come noto – al centro di un’indagine giudiziaria. «Mi pare che sarebbe più utile una commissione d’indagine – ha tuonato – che è ben diversa da questa che mi pare una grande perdita di tempo. A detta di Pantanetti gli uffici non sbagliano mai ma nella cittadella dello sport si pronunciano diversamente dall’Ute. E’ meglio non avventurarsi nella metafisica degli uffici fatti da uomini come noi che possono sbagliare. Non accetto quello che dice il sindaco sul muro di Berlino tirato su da Luigi Carelli. Noi siamo diventati servi e i sindaci sono sceriffi. C’è la ragione che deve mandarci avanti ma non questa farsa. Il sindaco parla di trasversalità come se fosse un fatto negativo, ma dove sta scritto che non posso mettermi d’accordo con chi ritengo opportuno? Dove sta scritto che un partito già automa delle banche e di Equitalia, deve essere automa anche di un simbolo. Non sono io che devo difendere Carelli ma è una questione di razionalità, di etica e di stile. Amici del Pd voi che siete scandalizzati per il muro di Berlino fatto da Carelli, votate la commissione d’inchiesta che io chiedo perchè se non la votate siete illogici».
Il Consiglio riprenderà domani (martedì) alle 16.30.
Sulla vicenda Carelli è intervenuto, attraverso un comunicato stampa, con una decisa presa di posizione il segretario del Pd Paolo Micozzi: « Dopo giorni interi in cui si è parlato di tutto e del suo contrario sulla vicenda Carelli, PD e segretario cittadino del PD, ritengo doverso intervenire, a titolo personale, fermo restando che la linea definitiva verrà tracciata dal direttivo cittadino del PD.
Vero è che sono segretario cittadino del PD, che Luigi Carelli è consigliere comunale del PD e che nei confronti del medesimo Carelli è stato preso un provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria. Così come è vero che svolgo la professione di avvocato. Detto ciò ritengo che la vicenda personale di Luigi Carelli e la questione politica che ne è scaturita debbano essere trattate separatamente perchè afferenti sfere diverse dove le commistioni che sembra siano così evidenti a mio avviso non lo sono affatto.
Vicenda personale di Luigi Carelli: sono stato nominato in un primo momento difensore di fiducia e dopo avere esaminato la vicenda, come penso debba fare qualsiasi avvocato, ho prospettato al cliente una soluzione che ritenevo la più idonea ma che non è stata dal medesimo condivisa. Giocoforza si è incrinato quel rapporto fiduciario che dovrebbe sempre instaurarsi tra professionista e cliente e, pertanto, Luigi Carelli ha ritenuto opportuno rivolgersi ad altro professionista. E qui si chiude la sua vicenda personale che naturalmente seguirà il suo corso con il collega subentrato.
Vicenda politica: il Partito Democratico, che solo una settimana fa ha dimostrato di godere della fiducia di oltre 2770 cittadini maceratesi, è un partito governato da organi di democrazia interna proprio perchè è un vero partito e solo il Direttivo si esprimerà compiutamente sulla vicenda. Personalmente ritengo che il passo indietro richiesto a Luigi Carelli fosse un atto dovuto nell’interesse superiore del PD che, lo ripeto, prescinde dai singoli soggetti che di volta in volta sono chiamati a rappresentarlo. Questa a mio avviso dovrebbe essere la rotta da seguire. Tutto il resto diventa fatto personale che prescinde dalla politica».
(foto di Guido Picchio)
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Ho assistito in streaming, quasi commosso, a quasi tutta la riunione odierna.
Alcuni interventi interessanti, altri un pò confusionari, altri ancora ridicolmente inutili…
La sensazione è che siamo al Crepuscolo dell’Impero, poche idee e spesso confuse.
Tra carambole lessicali (la Smea che vende il ramo d’azienda al Cosmari), puntigliose difese d’ufficio degli uffici, innalzamenti di voce a nascondere povertà di progetti, tripli salti mortali all’indietro senza rete… Insomma niente di nuovo sotto il sole.
Se dormivo 3 ore non avrei perso proprio nulla….
Questo è il PD.
Dobbiamo assolutamente togliere il potere decisionale alla politica e ridarlo ai cittadini, altrimenti non risolveremo mai questi problemi.
A quanto pare, impazza la guerra delle Commissioni. Il centrodestra ha proposto, rispolverando una sua vecchia idea, una commissione conoscitiva su tutti gli atti urbanisticamente più rilevanti degli ultimi dieci-quindici anni. Alcuni esponenti della Commissione Ambiente e Territorio hanno invece proposto una commissione di inchiesta, o di indagine, su tutta una serie di vicende urbanistiche trattate direttamente dalla Giunta. Qualcun altro forse proporrà anche una commissione sull’operato degli uffici. Il tutto perché la materia urbanistica è diventata improvvisamente esplosiva dopo i procedimenti penali aperti dalla Procura, che per adesso – ma non si escludono ulteriori sviluppi – hanno interessato i consiglieri comunali Garufi e Carelli.
Certo, rimane difficile capire perché gli stessi consiglieri comunali non abbiano approfondito nel modo giusto (d’altra parte, rientrava nelle loro competenze) le singole vicende strada facendo, cioè nel momento in cui sono maturate, o sono passate in Consiglio o in Commissione Ambiente e Territorio, oppure quando la libera informazione ha evidenziato anomalie e storture tali da far drizzare i capelli anche a chi non li ha più.
Mah, vedremo. Intanto il buon Carelli resiste e non intende presentare le dimissioni da Presidente della Commissione Ambiente e Territorio, continuando, nei fatti, ad invocare una presunta persecuzione politica e giudiziaria ai suoi danni, nonché la pochezza del fatto reato, cioè la realizzazione di un semplice muretto di confine, quello che Guido Garufi ironicamente ha definito il “muro di Berlino”. L’argomento della “persecuzione” credo che sia smontato alla radice dall’ammissione dello stesso Carelli di aver eretto il muretto senza autorizzazione, nonché dagli interventi di altri professionisti che hanno escluso che esista la prassi (e, se esistesse, sarebbe gravissimo) di costruire senza autorizzazione, per poi rimediare con la sanatoria a cose fatte.
Quanto alla pochezza del fatto, si può invece convenire. A livello edilizio ed urbanistico a Macerata sono successe cose ben più gravi. Tuttavia, a conferire una gravità particolare alla vicenda del “muretto” sono due fatti: il primo è che tale abuso è stato commesso dal Presidente della Commissione Ambiente e Territorio; il secondo è costituito dalle inaccettabili giustificazioni fornite dal Carelli (così fan tutti), che a mio avviso sono del tutto imperdonabili, ed ancora più gravi del muretto in sé.
Grandioso tirarci dentro anche il Muro di Berlino, per il secondo round del Consiglio suggerirei di raddoppiare con un aggancio enfatico al travaglio generazionale ed intergenerazionale che propose (protorenzianamente?) una serie TV di successo degli anni ’90 come I ragazzi del Muretto. Comunque c’è di che essere sempre più fermamente convinti che Macerata e provincia possano gareggiare contro chiunque per il titolo di Capitale Europea (ma anche Intercontinentale) della Mitomania, persino contro il modello letterario, fin qui inarrivabile, classicamente proposto dalla Tarascona del Daudet.
La povertà di idee di questi poveri figuranti va ricercata anche nel modo prospettato per uscire dalla secca nella quale si sono cacciati: la creazione di una Commissione di Inchiesta. Si tratta, come tutti sapranno, del più vieto e frusto strumento utilizzato dai partiti politici nazionali negli ultimi 50 anni per insabbiare verità scomode. Evidentemente questi novellini sanno poco della nostra storia. Non hanno né la stoffa per governare e nemmeno quella per coprire le loro magagne!
@ Massimo Giorgi
Tartarino era un mitomane, ma era pur sempre simpatico. Sono stato accusato di essere lombrosiano – preferisco faccista -, ma guarda le facce di questi e dimmi cosa c’è da ridere.
Per l’avv. Bommarito
Mi fa onestamente piacere, senza alcuna vena di polemica, che a mio parere da diverso tempo si sia, come dire, “ravveduto”, stando a quello che scrive … Per intenderci da quando attivamete come legale, ad esempio, portò avanti con solerzia una denuncia avanzata da “alcuni consiglieri comunali” (archiviata dalla procura) dopo la caduta dell’amministrazione Menghi per averli “appellati” diciamo in un certo modo, conseguentemente a questioni, per così dire, affini e non solo a quelli che oggi occupano le pagine dei giornali locali. Ricorda? Un’intervista da me rilasciata ad una radio locale dove a chiare lettere denunciavo pubblicamente certe questioni ed esprimevo di conseguenza il mio giudizio, chiaro e tonto, così come ho sempre fatto.
Se da un lato onestamente mi fa piacere il suo diverso attegiamento di oggi rispetto alle questioni politico-amministrative, dall’altro lato, noto che nella sua condivisibile battaglia per certi “valori”, che NON fa mai riferimento all’esperienza dell’amministrazione Menghi e poi del Comitato Anna Menghi. E’ perchè non ne condivideva e non ne condivide l’azione politica e amministrativa svolta? Cosa assolutamente legittima su cui non ho nulla da obiettare, ma se così non fosse? non le pare un pò singolare, perchè in fondo le stesse battaglie aveva condotto con precisione e costantemenete? Dipende solo da CHI le fa, indipendentemente dai contenuti?
Cordialmente
A propostio di dimissioni… MA GARUFI ANCORA NON S’E’ DIMESSO DA CONSIGLIERE????
Visconte, da ridere c’è che queste ed altre facce sono democraticamente elette.
@Placido Munafo’
Ho letto i tuoi recenti interventi, ne condivido la sostanza, mi sembrano però rancorosi.
Cerco di spiegarmi, anche nel rispetto di Anna a cui vanno riconosciute senza timore di smentita “le buone differenze”, slogan che si contrapponeva alla “nuova storia”.
Ripetere può giovare, e’ vero, purché non assurga a commiato …”era proprio una brava persona!”. Ebbene si, aveva impresso una sensazione di novità non solo nelle prerogative ma anche nei fatti, e’ stata sfiduciata per ragioni metapolitiche, non ha mollato ed ha dimostrato negli anni successivi che non era animata dalla bramosia della poltrona…tutto vero, ma occorre ricordarlo? A chi? A chi non l’ha votata?
Ora, ignoro i particolari della vicenda che hai richiamato in modo enigmatico, ma cosa vuoi che interessi ai cittadini maceratesi se Bommarito ha espresso una opinione parziale non citando espressamente i meriti di Anna!
Di Anna Menghi interessano i programmi futuri per Macerata, da sola o con altre persone animate da “buone differenze”… le recriminazioni a futura memoria lasciano il tempo che trovano e forse sono addirittura controproducenti….ovviamente a mio avviso.
Un caro saluto Placido, non ironico, ma sentito.
Per il prof. Placido Munafò
Quella denunzia riguardava, per quanto ricordo, una o più sue affermazioni concernenti il parcheggio di Rampa Zara, che vennero ritenute da alcuni consiglieri comunali diffamatorie. La denunzia, che non concerneva quindi la vicenda in sé, ma solo le specifiche espressioni ritenute offensive, venne poi archiviata sulla base del principio della legittimità, in sede di competizione e confronto politico, di giudizi anche “forti”, in quanto appunto una particolare animosità ben si comprende nell’agone politico.
Per quanto riguarda la vicenda della breve esperienza di Anna Menghi come Sindaco – ammesso che a qualcuno interessi la mia opinione – posso dirLe che allora non mi piacque il modo troppo ultimativo di Anna di rapportarsi con la sua maggioranza. Forse (ripeto: forse) una maggiore diplomazia, sia pure con paletti molto precisi ed insuperabili, avrebbe evitato lo sfiduciamento. Nel merito, all’epoca non seguivo molto, anche se ricordo che in quell’occasione votai per Anna, pur non conoscendola di persona. Oggi, che conosco Anna ed ho con Lei un ottimo rapporto, spero anche di amicizia vera e propria (almeno così è per me), posso dire che è un’ottima persona, che io apprezzo molto, anche per quello che fa al di fuori della politica.
Col senno di poi, posso infine dirLe che molte delle battaglie condotte da Anna e da Lei erano certamente valide ed apprezzabili, e sicuramente condivisibili.
Buongiorno Andrea,
mi piace chiarti che i miei interventi non sono rancorosi, semplicemente perché sono volti a sottolineare questioni attualissime, le stesse che in passato hanno guidato l’attività amministrativa mia e di Anna prima e come consiglieri di opposizione poi. Lo sottolineo non pensando al passato o a chissà cosa, ma semplicemente per porre ben in evidenza l’attuale IPOCRISIA (quella di oggi!!!) che trova fondamento sul far volutamente finta che NULLA sia accaduto in passato e che quello che si dice oggi è attualissimo e nuovo. Inoltre i miei interventi sottolineano l’attualità dei problemi del passato, semplicemente perchè sono esattamente gli stessi!!! Dire che bisogna guardare avanti e non al passato è la scorciatoia (non è il tuo caso) di chi deve necessariamente cambiare vestito per rigenerarsi apparentemente lindo e pulito (non mi riferisco nemmeno all’avvocato Bommarito), perchè i problemi di Macerata sono sempre gli STESSI!! Il fatto stesso che continuano a sussistere nella loro drammacità e attualità pone non tanto il problema di dire “a chi giova”, quanto a rispondere alla domanda: ma in fondo è questo che vogliono i maceratesi? Domanda a cui personalmente oggi non è chi mi interessi più di tanto dare una risposta. Mi interessa di più una questione intrigante e quindi per me di interesse, e cioè: certe posizioni, certe idee, certe proposte, certe critiche e così via, … sono ritenute condivisibili solo in relazione a CHI le porta avanti e non tanto per la sostanza del loro contenuto? … Questo mio interesse (tutto personale) mi porta ad intervenire e giocoforza a mettere in evidenza anche posizioni o prese di posizione ipocrite. L’interessante è che la risposta alla suddetta domanda sembra, dico sembra, essere nella realtà dei fatti, della vita politica e quotidina, che la condivisione (accetazione, approvazione ….) delle idee o proposte, ecc., sia strettamente legata non tanto, o meglio non necessariamente, al loro contenuto, ma a CHI le porta avanti. Da qui il passo più generale: ma si crede veramente in ciò che si dice o si fa, oin realtà è semplicemente quello che ci si vuole sentire dire? … Onestamente non so a chi possa interessare tutto questo, ma onestamente non è che questo problema mi riguardi più di tanto.
Un caro saluto
Placido
Quando non si sa quello che fare o quello che non si vuole fare si nomina una “commissiuone d’inchiesta” per non risolvere nulla. Tutti contenti e………..