Urbanistica: dieci domande al Pd
E l’inchiesta continua

L'INTERVENTO DI CARLO CAMBI che pone alcune questioni in vista del confronto pubblico che il partito di maggioranza propone ai cittadini di Macerata

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Carlo Cambi

Carlo Cambi

 

di Carlo Cambi

Invoco, a salvaguardia mia e di tutti i maceratesi, Sant’Urbano di Langres protettore delle vigne, del vino e dei vignaioli. Capisce – chi mi conosce – perché io, che sono laico profondamente, gli sia devoto. E’ un Santo a cui in questi tempi cupi e scomposti conviene votarsi. Forse converrebbe anche votarlo viste le alternative che sono in campo. Meglio un protettore della vigna dei sodali dei profittatori del cemento. In realtà qui da invocare sarebbe il beato Urbano V, il Papa che riportò il soglio pontificio da Avignone a Roma. Sarà per questo che piace molto agli urbanisti:  Roma com’è noto è la capitale dei palazzinari. O forse perché Urbano V deve molto ad un grande della politica medievale: quel cardinale Egidio Albornoz che ripristinò la legalità pontificia nello Stato della Chiesa. L’Albornoz era solito edificare per dimostrare e consolidare il potere. Fece erigere un sacco di castelli e rocche e si occupò anche delle mura di Macerata. Può darsi che la sua eredità morale abbia ispirato alcune prassi amministrative sette secoli più tardi. A occhio e croce pare che a Macerata si sia scelto di far edificare per gestire il potere. Così oggi gli urbanisti, almeno alcuni e almeno a Macerata, non sono né i fedeli cultori di un Papa, né i devoti a un Santo protettore dei vignaioli, ma coloro i quali fanno vendemmia di licenze edilizie per utilizzare il territorio come fosse una vigna, invitando al brindisi della benfinita solo alcuni. Ma ora quel calice rischia di diventare amaro: molto amaro. Per buona sorte anche a Macerata c’è un giudice. Il Procuratore della Repubblica dottor Giovanni Giorgio sta conducendo una delicatissima inchiesta sull’urbanistica. Lo fa nel riserbo assoluto – rara avis ormai nel nostro Ordine giudiziario e questo è un ulteriore merito da ascrivere al dottor Giorgio – e con assoluto scrupolo: ha nominato un superperito che deve valutare tecnicamente una ponderosa mole di documenti. Purtroppo molti sono andati distrutti (sarà un caso?) nell’incendio dell’ufficio urbanistica di un anno fa, ma le malefatte – se ci sono – sono come l’Araba fenice: risorgono anche dalle ceneri. Che l’azione – doverosa – del Procuratore sia scottante lo dimostra, lateralmente, la solerzia con cui l’Unione del Camere Penali ha reagito. Pura concidenza, ma è la prima volta che accade e viene il sospetto che parte dell’avvocatura – che ha tra i clienti previlegiati molti operatori cementizi –  abbia acceso un fuoco di sbarramento per depotenziare le indagini innescate da un incendio: quello all’ufficio urbanistico del Comune.

L'area sequestrata in via Cincinelli (nel riquadro Luigi Carelli)

L’area sequestrata in via Cincinelli (nel riquadro Luigi Carelli)

E’ doveroso fare questa premessa perché sullo sfondo c’è una domanda muta: se non si fosse mosso il Procuratore i Sindaci, l’attuale come il passato, Carancini e Meschini avrebbero fatto le loro rivelazioni-denunzie sul partito trasversale del cemento amato? Se non ci fosse l’inchiesta in corso sarebbero state proposte le dimissione “spintanee” di Luigi Carelli da presidente della commissione urbanistica? E ancora: se il dottor Giorgio non avesse posto attenzione alla materia si sarebbe mai avuto un documento come quello uscito il 28 dicembre dal direttivo cittadino del Pd?  Quel documento – pubblicato correttamente da Cronache Maceratesi –  merita la massima attenzione. A partire da un  aggettivo che deve essere scappato dalla penna. Scrive il Pd: “Per quanto riguarda la discussione sulle scelte urbanistiche operate dalle Amministrazioni cittadine il Partito Democratico ne rivendica la sostanziale correttezza”.  Sostanziale vuol dire nella sostanza. Peccato che in materia urbanistica la forma sia sostanza. E sulla forma c’è molto da eccepire se ad esempio Luigi Carelli – consigliere Pd – dichiara: “E’ prassi consueta: si fanno le opere e poi si chiede la sanatoria” a proposito di quel muretto abusivo. Ma è un muretto che dice molto. Intanto c’è un’area in comodato che non si sa perché sia stato costituito, poi si dà il caso che quell’area sia limitrofa a un mega supermercato: l’Oasi. Insomma è un muretto del pianto per il Pd e molo emblematico per la città. Ecco viene da chiedere al Pd: il muretto di Carelli è nella sostanza corretto? Si, ma solo se si accetta l’idea che prima si fa l’abuso e poi si sana. E questa a Macerata è la regola o l’eccezione? Si attendono sostanziali sviluppi. Il Partito Democratico nel suo documento – in cui nega decisamente la Commissione consiliare d’indagine sull’urbanistica invocata dalle minoranze – fa alcune considerazioni e un invito: “Le vicende degli ultimi mesi richiedono su questo argomento (l’urbanistica)  una forte azione politica. Il partito intende avviare da subito, nel nuovo anno, un’ iniziativa di pubblico confronto con la cittadinanza…” (leggi l’articolo).

Il segretario del Pd Paolo Micozzi

Il segretario del Pd Paolo Micozzi

Ringrazio il segretario cittadino del Pd avvocato Paolo Micozzi, già patrocinatore di Carelli poi opportunamente sottrattosi a una politicamente imbarazzante difesa, dell’invito al confronto e ne approfitto per porre al Pd cittadino le fatidiche dieci domande come s’usa nel confronto nazionale. Ecco le dieci domande.

1) Che fine hanno fatto gli oneri di urbanizzazione del Piano Casa approvato nel 2002 per una complessiva nuova lottizzazione in città per 875700 metri quadrati (cioè 87,5  campi da calcio) che dovevano servire per nuove dotazioni infrastrutturali e soprattutto il Comune ha “incassato” tutti gli oneri e il 25% di quelle aree (pari a 20 ettari)? Perché la variante Pieve-Mattei che doveva esser finanziata con quegli oneri non è stata realizzata?

2)  Che fine ha fatto la lottizzazione Valleverde con il relativo svincolo di San Claudio e perché si sono consentiti cambi di destinazione d’uso nelle aree Valleverde? E perché la nuova lottizzazione di Collevario non è stata portata all’attenzione del Consiglio Comunale?

3) Perché il consumo di suolo a piano vigente è stimato in oltre l’11% della superfice dell’intero territorio comunale con circa 22 mila unità abitative a cui si aggiungono altre 3300 unità abitative (incremento del 15%) in via di realizzazione sufficienti ad ospitare altri 9 mila abitanti a fronte di una crescita di popolazione dello 0,4%? Come si giustifica che l’espansione edilizia a Macerata sia 35 volte superiore a quella demografica?

4) A fronte di questi dati come fa a dire il Sindaco Romano Carancini che la sua azione amministrativa si qualifica per l’impronta verde se Macerata perde territorio a questi ritmi? Forse il consumo di suolo non rientra negli orizzonti di una politica ambientale?

5) L’incremento di offerta abitativa ha determinato un abbattimento del valore delle abitazioni a Macerata del 35%, l’incremento di grandi superfici di vendita (in città se ne contano ben 11 con attesa realizzazione di ulteriori due supermercati) ha determinato una contrazione d’imprese commerciali al dettaglio del 25%. Come è possibile il rilancio del centro storico e la qualificazione dell’offerta commerciale se l’indirizzo urbanistico procede in questa direzione? E come intende il Pd calmierare le imposizioni fiscali locali sulle abitazioni per parametrarle al valore reale degli immobili drasticamente contrattosi a causa anche delle scelte urbanistiche?

6) A fronte di un incremento di popolazione di modestissime dimensioni (2 mila abitanti in dieci anni) come si giustifica l’abnorme incremento di grandi superfici commerciali a Macerata peraltro in parte richiamata anche dal progetto presentato per la realizzazione dell’annoso polo natatorio? E’ possibile, e se sì quali misure di sorveglianza si intende adottare, che vi siano fini speculativi in questi incrementi?
7) Quale posizione intende assumere il Pd sulla mancata riqualificazione di via Trento e dell’area ex VAM e ritiene il Pd che sia compatibile che un ex assessore Pd all’urbanistica che sponsorizzò quell’operazione urbanistica ne sia in veste professionale uno degli autori?

8) L’ex Sindaco Giorgio Meschini disconosce oggi la Minitematica sostenendo che ci furono delle forzature, il Pd continua a difendere quella scelta urbanistica? E se sì che giudizio dà delle affermazioni dell’ingegner Meschini?

9) L’attuale Sindaco Romano Carancini ha dichiaratamente affermato che sull’urbanistica a Macerata c’è un partito trasversale e ha posto un problema di rapporto tra Sindaco e Pd. Ora a parte rilevare che Romano Carancini è stato capogruppo del Pd nei dieci anni della sindacatura Meschini che ha approvato Piano casa e Minitematica, intende il Pd rendere pubblici gli accordi paventati con la minoranza nella gestione della politica urbanistica oppure intende smentire il Sindaco?

10)  Il Pd intende proporre alla città un progetto di sviluppo economico che prescinde dall’edilizia o ritiene che questo settore sia l’unico in grado di alimentare l’economia cittadina?
Ecco queste dieci domande sono solo alcuni dubbi di un cittadino. Altri se ne potrebbero proporre e mi auguro che altri ne propongano. Se il Pd proverà a rispondere potrebbe essere questo un positivo esercizio, diciamo così, preparatorio in vista di quel confronto pubblico sull’urbanistica che lo stesso Pd sollecita per il governo della città – parole del documento del medesimo partito – a cui intende democraticamente candidarsi. In attesa di risposte, buon 2014 a tutti. Ci leggiamo alla prossima colata. Pardon puntata.

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