Addio a Giuseppe Garufi,
il fratello legge una poesia

MACERATA - Presente la gran parte dei consiglieri e della giunta per l'addio al dipendente comunale che si è tolto la vita venerdì. Presentata dai legali istanza contro il sequestro del memoriale scritto dal fratello Guido

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Il fratello di Giuseppe Guido Garufi

Il fratello di Giuseppe Guido Garufi

di Alessandra Pierini

(foto-servizio di Lucrezia Benfatto)

Sono stati i versi di una poesia, scritti e letti dal fratello Guido, a dare l’ultimo saluto a Giuseppe Garufi, il dipendente comunale che si è suicidato venerdì mattina nella sua casa di via Roma. «Sono convinto – ha detto Guido Garufi – che l’uomo non vive senza la parola di Dio e senza la poesia di cui mi occupo da 50 anni. Quando mio padre morì, eravamo nella chiesa del Sacro Cuore e Pino mi chiese di leggere una poesia per lui. Io rimasi bloccato e non ci riuscii. Oggi credo di dover tradurre quel suo desiderio e di leggere i versi che non lessi per mio padre, per mio fratello e per gli amici che credo sono qui non con la mente ma con il cuore». E dopo queste  parole ha letto, sommessamente, le parole di un’ode da lui scritta dal significativo  titolo “Stelle variabili” che racconta come anche gli uomini possano essere soggetti al fenomeno che investe alcuni astri la cui luminosità apparente varia nel tempo. Parole a cui è seguito un applauso.
Nella chiesa di San Francesco a Macerata  dove sono stati celebrati i funerali, oltre al fratello Guido, c’era la Giunta comunale quasi al completo (mancavano il sindaco Carancini, assente per un viaggio istituzionale e l’assessore Stefania Monteverde), c’era il consigliere regionale Angelo Sciapichetti, quasi tutti i consiglieri comunali colleghi di maggioranza di Guido ma anche alcuni esponenti della minoranza tra i quali Deborah Pantana, Claudio Carbonari, Ivano Tacconi, Massimo Pizzichini e Anna Menghi. Molti anche i colleghi dipendenti comunali di Giuseppe. Presenti anche i suoi legali Federico Valori e Oberdan Pantana.
Funerale_Giuseppe_Garufi (4)Il parroco  Gianluca Cesaroni ha scelto di leggere il vangelo di Luca laddove racconta l’episodio del buon ladrone: «Ho scelto questo brano – ha detto – perchè ci ricorda che l’amore di Dio avvolge ogni situazione umana anche quella che non ha più senso. Il buon ladrone riconosce che nella sua vita non ne ha azzeccata una ma anche che, senza Gesù che è accanto a lui, la vita non ha senso. Non è bene giudicare gli altri, solo Dio conosce il cuore dell’uomo. Noi uomini condanniamo, Dio non condanna, mai».

 

Poesia_Garufi

La poesia letta durante il funerale

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Sul fronte delle indagini questa mattina i legali di Giuseppe Garufi hanno presentato istanza di Riesame chiedendo il dissequestro del memoriale scritto dal fratello del dipendente comunale e che era stato sequestrato dalla polizia giovedì pomeriggio. Garufi era indagato per l’incendio all’archivio Urbanistica del comune di Macerata, e per truffa aggravata e peculato in merito a 132 pratiche svolte da cittadini extracomunitari dai quali, secondo gli inquirenti, il dipendente si sarebbe fatto consegnare tra i 15 e i 20 euro relativi a tasse per ottenere delle certificazioni. In merito al tesoretto che è stato trovato in una cassetta di sicurezza, e che apparteneva a Garufi, il legale Federico Valori oggi ha ribadito: “Dimostreremo la liceità della provenienza del denaro”.

Il vice sindaco Federica Curzi e l'assessore Canesin

Il vice sindaco Federica Curzi e l’assessore Canesin

L'avvocato di Giuseppe Federico Valori

Federico Valori, avvocato di Giuseppe Garufi

 

 

 



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