“Guido Garufi non si dimette
ma farà chiarezza
al momento opportuno”

MACERATA - L'avvocato Federico Valori interviene dopo le sollecitazioni al consigliere indagato per concussione. Intanto l'Amministrazione comunale lunedì nominerà un legale per le verifiche del caso

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L'avvocato Federico Valori

L’avvocato Federico Valori

di Gianluca Ginella

Nessuna intenzione di dimettersi dal consiglio comunale, ma l’impegno è di fare chiarezza, nel momento in cui le indagini saranno più definite e le contestazioni più chiare e circostanziate. Questa la posizione del consigliere comunale Guido Garufi, che è stata delineata dal suo legale, l’avvocato Federico Valori, che è assistito anche dall’avvocato Oberdan Pantana. A Garufi la procura di Macerata contesta i reati di ricettazione (perché avrebbe ottenuto dal fratello Giuseppe 20mila euro, ritenuti di provenienza illecita dagli investigatori) e di concussione o concussione impropria. Perché, dice il capo di imputazione, in qualità di componente della Commissione urbanistica del Comune “in concorso con ignoti complici anch’essi pubblici ufficiali costringeva o induceva una o più persone in via di identificazione a consegnare a lui e agli altri complici la somma di 35mila euro, quanto meno, per manifestate parere favorevole della Commissione per la costruzione di immobili per metri cubi 52mila”. “L’ipotesi accusatoria è in fase larvale – commenta Valori – e attinge da due frasi estrapolate da una conversazione tra Garufi e il fratello Giuseppe, il 28 agosto del 2012. Viene estrapolata da una conversazione più ampia che viene a sua volta estrapolata da un corpo di intercettazione che va dal luglio al dicembre del 2012. La successione delle accuse è in crescendo, attingendo di volta in volta a questa o quella conversazione il che rende estremamente difficile organizzare una difesa e dare la spiegazione che ci viene chiesta. Guido Garufi non si sottrarrà all’impegno di fare chiarezza, ma lo farà nell’ambito di una situazione processuale che lo renda possibile”. Valori aggiunge che “non capiamo questa urgenza di sentire Garufi, visto che gli investigatori hanno avuto un anno e mezzo di tempo per svolgere le indagini e a Garufi fino allo scorso 17 ottobre non erano state fatte contestazioni”.

Guido Garufi in Consiglio comunale

Guido Garufi in Consiglio comunale

“Alcuni opinionisti stimati – prosegue Valori – chiedono perché Garufi non si dimetta. Questo, riteniamo significherebbe mettere nelle mani del potere giudiziario, e parlo in astratto, l’esercizio delle funzioni politiche. Credo sia eccessivo, visto anche che le indagini sono in una fase iniziale”. Garufi si è comunque già dimesso dal suo incarico nella Commissione urbanistica, “già questo è stato un notevole sacrificio” dice Valori. E al legale preme ricordare che il 18 ottobre si era tolto la vita il fratello di Garufi, Giuseppe, “Tutti sappiamo di questo evento tagico ma non ci esimiamo di chiedere a Guido Garufi un contegno non del tutto compatibile per lo stato di prostrazione che segue un lutto simile”.

 “In una fase d’indagine – commenta il sindaco Carancini-  in cui fatti non sono accertati, è opportuno che ci sia il silenzio nel senso del rispetto del percorso che si sta facendo dal punto di vista delle indagini. La questione politica-morale va di pari passo con l’accertamento giudiziario. L’Amministrazione comunale, come soggetto offeso, lunedì nominerà un legale per verificare la situazione che si sta evolvendo”. Nei giorni scorsi il procuratore Giovanni Giorgio si era detto colpito del fatto che nessun politico avesse invitato Garufi a fare chiarezza (leggi l’articolo).

 



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