di Giuseppe Bommarito
Anche questa è una storia lunga e importante per Macerata, che merita di essere raccontata e fatta conoscere ai maceratesi, sempre più sbigottiti per quello che da anni sta avvenendo, al di fuori della benché minima trasparenza, nel Palazzo del governo cittadino.
Si parte da sedici anni fa, nel 1995, allorchè entrò in vigore una variante al Piano Regolatore Generale che individuava l’area di Fontescodella, un’area agricola da molto tempo non più coltivata, come zona a verde pubblico attrezzata per lo sport, dove era stata già costruita in quel periodo dal Comune di Macerata la cosiddetta palestra polivalente, impropriamente ancora oggi definita “palazzetto dello sport”, quella dove attualmente gioca la Lube e per la quale sono previsti urgentissimi lavori di ampliamento.
Da allora nessuno più si interessò a quella scomoda zona di campagna, caratterizzata da un’accentuata pendenza e frequentata, a parte le squadre che giocano e si allenano nel palazzetto e il pubblico nei giorni delle partite, solo da qualche podista e da tanti proprietari di cani che approfittano dei parcheggi e del verde circostante per lasciare liberi gli animali di scorrazzare a loro piacimento.
Qualcuno però, con l’occhio lungo e le antenne evidentemente ben sensibili, si convinse, chissà perché, che quella zona così scoscesa potesse avere un futuro nello sviluppo cittadino, tanto che nel dicembre del 2000 decise di comprare proprio lì, nell’area di Fontescodella, due aree agricole per un totale di 18.350 metri quadrati, con un fabbricato del tutto fatiscente ed una stalla vecchia e cadente, al prezzo di poco meno di 35.000 euro. A prima vista si poteva considerare un investimento non particolarmente impegnativo, ma comunque senza senso. Gli sviluppi successivi avrebbero invece portato a ritenere che quell’acquirente, solo in apparenza incauto, aveva in realtà visto giusto.
Da qualche anno, infatti, l’ateneo maceratese aveva iniziato a programmare, insieme all’Amministrazione Comunale, il proprio sviluppo in termini di ricettività residenziale per gli studenti e di impianti sportivi a disposizione anche dei cittadini. E, tanto per cominciare, i due enti nel 2002 decisero di piazzare il fantomatico polo natatorio a Fontescodella, in un’area già di proprietà del Comune, esattamente sopra le due aree acquistate dal nostro acquirente con l’occhio lungo.
Iniziava così la lunga, decennale e infausta telenovela del polo natatorio (LEGGI L’APPROFONDIMENTO) , ma al tempo stesso, sempre tra Comune e Università, si iniziava a parlare di un’altra grande e sfolgorante idea: la “cittadella dello sport”, dove sarebbe stato possibile spostare gli uffici e la sede del CUS (che così avrebbe lasciato la collocazione attuale in via Salvatore Valerio, appetita da diversi palazzinari) e costruire campi da calcetto e da tennis, un’ampia palestra coperta ed anche un campo di calcio in sintetico utilizzabile pure dagli sportivi dell’hockey e del rugby. Nello specifico l’intesa tra i due enti, maturata in qualche anno di discussione e perfezionata poi in un vero e proprio protocollo di intesa nel 2008, questa volta prevedeva che gli impianti, utilizzabili ovviamente anche dai cittadini maceratesi, sarebbero stati costruiti dall’Università, mentre il Comune (che allora nemmeno si pose il problema di verificare se magari avesse già qualche altro terreno disponibile in proprietà) avrebbe acquistato l’area.
L’Amministrazione – siamo nel secondo quinquennio di Giorgio Meschini – iniziò quindi a guardarsi intorno, decise subito che l’area ipotizzata dal CUS alle Vergini era da scartare perché troppo decentrata (benché già lì si stesse costruendo a tutto spiano) e pensò invece che sarebbe stato bello mettere insieme tutta una zona a destinazione sportiva proprio a Fontescodella (nonostante i già ben noti problemi geologici legati alla presenza di una falda acquifera), dove già c’era il palazzetto, dove sarebbero sorte (ma quando mai?) le mitiche piscine olimpioniche e dove potevano starci benissimo anche i nuovi impianti sportivi del CUS. E dove di preciso? Esattamente nelle due aree acquistate a quattro soldi qualche anno prima da quel privato così lungimirante! Strano, molto strano, ma vero!
E così nell’ottobre 2008, dopo una grande discussione in Consiglio Comunale, dove si parlò in maniera abbastanza caotica di residenzialità in città e di infrastrutture sportive per gli studenti universitari, venne infine approvato l’intero protocollo di intesa tra Comune e Università, contenente anche l’accordo tra i due enti per la cittadella dello sport, da ubicare appunto in zona Fontescodella. Si poteva quindi finalmente passare dalle parole ai fatti, cioè alla ormai decisa compravendita del terreno.
Per acquistare quelle due aree occorreva però procedere ad una offerta da parte dell’Amministrazione, previa una stima oggettiva e appropriata, e avvenne così che gli uffici del Comune effettuarono nel 2009 una valutazione che attribuiva a quelle zone di campagna così miracolate un valore complessivo – tenetevi forte – di € 1.765.532,00 (somma evidentemente ritenuta del tutto congrua dal Sindaco Meschini e dalla Giunta, tanto che nel bilancio preventivo del 2010 venne puntualmente iscritta la somma di € 1.800.000,00 per l’acquisto dell’area in oggetto, da finanziarsi mediante l’utilizzo delle risorse del Piano Casa).
Siccome però al peggio non c’è mai fine, e anche in vicende così tragiche (per la collettività) spunta sempre qualche aspetto veramente grottesco, nel febbraio 2010 il potenziale venditore si vide quindi recapitare una lettera da parte del Comune con la quale lo si invitava ad esprimere entro sei mesi la propria disponibilità a cedere volontariamente le due aree in questione (da lui acquistate a 35.000 euro) al prezzo di € 1.765.532,00, con la surreale minaccia che, in caso di suo rifiuto (!!!), si sarebbe fatto ricorso a procedure di esproprio. Il malcapitato, sicuramente perché terrorizzato da una siffatta intimidazione, non potè fare a meno di chinare il capo, tanto che, nel marzo 2010 (ultimissimi mesi del secondo mandato Meschini), la Giunta Comunale prese atto della sua accettazione, riservandosi di definire entro sei mesi, con un successivo provvedimento, termini, condizioni e modalità del contratto di acquisto dell’area in questione, pena la decadenza della relativa proposta di compravendita.
A questo punto sembrava tutto ormai fatto, ma nel frattempo qualcosa si mise di traverso, perché a volte il diavolo fa le pentole, ma non riesce a fare i coperchi precisi. Nell’aprile del 2010 venne infatti eletta la nuova Amministrazione Comunale, con Romano Carancini come Sindaco, e qualcuno all’interno della “nuova storia” evidentemente ritenne, ovviamente senza esplicitare i dubbi e le perplessità e senza informare l’opinione pubblica, che nella vicenda dell’acquisto delle due aree in questione forse si era abbastanza esagerato ai danni della collettività.
La nuova Giunta decise quindi, a metà settembre 2010, di prorogare sino al 17 marzo 2011 il termine semestrale per la definizione e la stipula del contratto, nascondendosi per guadagnare tempo dietro il patto di stabilità e la necessità di mettere meglio a fuoco le condizioni finanziarie per effettuare l’acquisto delle aree in questione.
Si arriva così agli ultimi sviluppi della vicenda, che sono veramente all’insegna di una grande commedia dell’arte, con i maceratesi come spettatori inerti e tenuti volutamente all’oscuro di tutto.
Nei primi giorni di febbraio 2011 la Giunta Comunale decide a sorpresa di chiedere all’Agenzia del Territorio di Macerata una nuova stima del valore di mercato delle due aree in questione, nel frattempo stabilendo di ricorrere ad un leasing per l’acquisizione delle stesse. Mentre l’Agenzia del Territorio si mette al lavoro per effettuare la nuova stima scade anche il secondo termine semestrale, che era di decadenza (così almeno è testualmente scritto nelle delibere di Giunta), con la conseguenza che sia il Comune che il potenziale venditore avrebbero potuto tirarsi fuori dall’affare, leggermente – si fa per dire – a senso unico.
Ma di una decisione in tal senso, a mio avviso dovuta e opportuna, non c’è traccia. Mentre invece, sempre aspettando la nuova perizia dell’Agenzia del Territorio e senza una riflessione complessiva sull’intera vicenda, spunta una mozione presentata da tre consiglieri comunali della maggioranza consiliare, uno dell’IDV, uno dei Comunisti Italiani e uno del PD, che viene discussa il 2 maggio di quest’anno. I firmatari della mozione spingono perché si acceleri, con tempi certi, la realizzazione della cittadella dello sport, con le conseguenti variazioni di bilancio, e la successiva discussione si incentra sulla possibilità o meno, in questa fase della vicenda, di stabilire, anche ai fini del bilancio, un crono-programma abbastanza preciso circa il bando di gara necessario per individuare la società di leasing.
Nel corso del dibattito alcuni membri dell’opposizione sottolineano la gravità di una seconda stima richiesta all’Agenzia del Territorio, che inevitabilmente suona come una sconfessione dell’Amministrazione rispetto alla valutazione fatta due anni prima dagli uffici comunali, ma altri consiglieri di maggioranza, con sprezzo del ridicolo veramente degno di nota, si affannano a ribadire che la scelta di rivolgersi all’Agenzia non evidenzia una mancanza di fiducia, ma esprimerebbe, al contrario, proprio il massimo della fiducia.
La bomba scoppia però a fine giugno, quando finalmente arriva la perizia dell’Agenzia del Territorio, che, a fronte di una stima degli uffici comunali pari a quasi 1.800.000 euro, quantifica invece il valore di mercato delle aree in questione in poco più della metà, cioè in 910.000 euro. Apriti cielo! Disorientamento e scombussolamento in Comune, mentre subito dopo, sulla base di una perizia di parte (che comunque è più bassa di quella iniziale degli uffici comunali), il legale del potenziale venditore contesta la valutazione dell’Agenzia del Territorio e quantifica il valore delle due aree da cedere in un importo di 1.400.000 euro.
Si arriva così, a fine agosto, ad una riunione della Commissione Consiliare Ambiente e Territorio per valutare questa così abnorme differenza di valutazione. In un paese normale in questa occasione sarebbe stato logico attendersi che tutti i consiglieri, senza distinzione di casacca, avessero puntato l’indice contro la stima degli uffici comunali, avessero quanto meno chiesto spiegazioni ai tecnici del Comune e comunque, dovendo scegliere di andare avanti (cosa niente affatto scontata), avessero comunque appoggiato la soluzione più favorevole per il Comune potenziale compratore. E invece no, i consiglieri di maggioranza sposano anima e corpo tutte le argomentazioni del legale del potenziale venditore e contestano la stima e i criteri seguiti dall’Agenzia del Territorio. Alla fine di una paradossale discussione la Commissione Consiliare decide di richiedere all’Agenzia del Territorio una nuova valutazione alla luce dei rilievi del potenziale venditore, che ad oggi non risulta ancora depositata.
Che dire a fronte di una vicenda così allucinante, che puzza veramente di cacca (intendiamoci, solo perché nell’area in questione c’è una vecchia stalla fatiscente), di fumo e di zolfo?
In primo luogo che, con tutta evidenza, i vari comitati di affari che si muovono dentro le maggioranze che hanno governato Macerata negli ultimi sedici anni, e le condizionano in lungo e in largo, sono in grado di predeterminare le linee di sviluppo edilizio e urbanistico della città e di organizzarsi di conseguenza, anche con largo anticipo, con una logica palesemente e fortemente speculativa.
E’ chiaro poi che il Sindaco Carancini, pur avendo compreso non appena eletto che c’era qualcosa di esagerato, che veramente non andava, nella vicenda, non ha avuto poi il coraggio di rendere nota la verità ai cittadini maceratesi, così come non ha avuto la forza, incalzato questa volta dalla sua maggioranza che vuole chiudere a tutti i costi e prima possibile la trattativa con il potenziale venditore, di avvalersi della clausola di decadenza e di iniziare a cercare altrove una diversa area utile per la cittadella dello sport.
E, per finire, mi sembra chiaro che i cittadini maceratesi, a questo punto, devono assolutamente richiedere a gran voce il blocco di questa operazione, sostituendosi ad un’opposizione che anche su questa vicenda appare abbastanza timida e incerta.
D’altra parte, l’Università, che dovrebbe costruire gli impianti, non ha una lira e proprio con questa motivazione si sta tirando fuori dall’altrettanto incredibile vicenda del polo natatorio. Il venir meno dell’ipotesi piscine a Fontescodella fa decadere, a sua volta, l’intera storiella del quartiere sportivo tutto felicemente posizionato proprio in quell’area. E dunque per quale motivo, con l’ipotesi della cittadella dello sport ormai quasi sicuramente morta e defunta, a questo punto il Comune dovrebbe investire una somma così elevata e ingiustificata in quella zona e in tempi così brevi? E perché l’Amministrazione, ammesso e non concesso che sulla ipotesi della cittadella dello sport si debba e si possa andare avanti, invece di acquistare da un privato ad un prezzo comunque così pesante, non individua l’area altrove, ad esempio a Villa Potenza, in quella zona già in parte del Comune e in parte di società di cui il Comune di Macerata è socio esclusivo o di maggioranza (l’APM, il CEMACO. l’IRCR), che potrebbe quindi acquisire a costo quasi zero, considerato che il nuovo palazzetto per la Lube lì non si farà più e si procederà invece ad ampliare quello esistente?
A questo punto la speranza è che il Sindaco riprenda veramente quei comportamenti virtuosi avviati con lo stop al Suap Giorgini e poi purtroppo arenatisi nella palude soffocante delle liti interne e della pretesa della maggioranza di centrosinistra di far proseguire la “vecchia storia” esattamente come prima, e blocchi tutto attivando la clausola di decadenza, risparmiando i soldi per questo fantomatico “affare” (tanti soldi, da un minimo di 900.000 euro ad un massimo di 1.400.000 euro) e magari destinandoli con una variazione di bilancio all’Assessorato dei Servizi Sociali, al quale ogni giorno bussano decine di persone, italiani e stranieri, e tutti si sentono dire che il Comune può fare poco o nulla, perché non ci sono più disponibilità. La città gliene sarebbe veramente grata e lo stesso Romano Carancini potrebbe riacquistare quella credibilità politica che nell’ultimo anno ha perso per strada!
Un’ultima cosa, per chiudere veramente. Se queste che si sono succedute dal 1994 in poi, con tanto di PD, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Pensare Macerata, IDV e compagnia bella, sono giunte di sinistra, beh, allora io ho il diritto di considerarmi Napoleone Bonaparte.
(Nelle foto di Guido Picchio: l’area in questione)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
AHAHAAHAAH… gran bell’articolo Avvocato..chiaro ed ironico, mi convinco sempre più che prima o poi anche lei… scenderà in campo…in bocca al lupo!
una sola domanda:..Avvocato saprebbe per caso indicarmi il nome di questo lungimirante imprenditore..con un fiuto del genere per gli affari lo prenderei volentieri come consulente finanziario.
bellissima storia. Ma chi è il “fortunato” venditore di questa area?
I piani regolatori, in ogni comune e dalla notte dei tempi -forse anche da Napoleone (c’erano i prg?)- si fanno secondo l’interesse di parte e non quello pubblico. Tanto pagano i cittadini. Vuoi per le espropriazioni, vuoi per i prezzi di case insostenibili (300 euro al mc, che sta per Macerata e metro cubo in area edificabile).
Ma in quel triste palazzo grigio, che svetta vicino fontescodella, nessuno pensa a vederci chiaro?
Da gran sostenitore di Carancini, oggi comincio ad essere molto deluso.
Molto, molto deluso.
Bravissimo avvocato,mi piace sempre di piu’.
qualcuno usera’ questo suo importantissimo intervento per portarlo a se politicamente ovvero diranno che lei e’ un fascista e quant’altro.
no, lei e’ un cittadino stanco e incaxxato come il sottoscritto e tanti altri.
HANNO DISTRUTTO una citta’ bellissima che aveva le capacita’ di essere strafiga malgrado le sue ridotte dimensioni,il tutto per farsi gli stracaxxacci loro!!!
mi chiedo se lor signori non hanno figli,se anche loro non vivono come i comuni mortali a Macerata.
che anche loro vivranno le scellerate scelte politiche dei loro padri!e saranno costretti ad andarsene.
ancor piu’ giuste le sue ultime righe,se queste sono persone di sinistra allora io sono Paperino!
sarebbe interessante conoscere anche i nomi dei possibili papponi
@ Tommi Gun
Forse voleva scrivere “scenderà di nuovo in campo”.
A.A.A.A. COMPRASI
Cercasi disperatamente terreno agricolo, anche in forte pendenza, anche con infiltrazioni d’acqua, anche con smottamenti, anche non coltivato di circa 19.000 mq.
Disposti a comprarlo fino a EURO CINQUANTAMILA, con la clausola,. con l’accordo, con il patto, con l’inciucio, con la malvessazione che poi interessi ad una qualsiasi amministrazione pubblica che lo ricomprerà per almeno (minimo di) UN MILIONE D EURO.
Cercasi pertanto terreno, uffici tecnici e amministrazione compiacente
firmato
occhio lungo e antenne asensibili
Nel complimentarmi con l’ottimo articolo dell’Avv. Bommarito, non posso che soffermarmi su alcuni aspetti della vicenda illustrata e porre degli interrogativi.
In primo luogo, l’Avv. Bommarito sa bene che la sua ricostruzione, di cui immagino abbia fonti certe, rimane povera nella parte in cui si omette di indicare il nominativo del proprietario del terreno. Non capisco le ragioni di tale omissione, ma così facendo si rischia di alimentare quella palude maleodorante a cui si fa riferimento nell’articolo.
In secondo luogo, l’Avv. Bommarito, il quale chiama alla riscossa il nostro Sindaco, dimentica come quest’ultimo, negli anni “d’oro” della valutazione del terreno, rivestiva il ruolo di capogruppo del PD.
In terzo luogo, sarebbe interessante capire e sapere quale sia stato il ruolo dell’opposizione in tutta questa vicenda, in quanto – a memoria – non si ricorda una presa di posizione forte come quella dell’Avv. Bommarito ad opera del PDL maceratese, né tanto meno dell’UDC maceratese.
Caro Avvocato, mi sembrava opportuno porle queste considerazioni e vorrei concludere chiedendole se sia giunto il momento anche per la nostra Città che qualcuno inizi veramente ad interessare di queste problematiche la Procura della Repubblica.
La ringrazio, chiedendole cortesemente un riscontro a queste mie puntualizzazioni.
D.S.
Caro Peppe bravissimo
non so se tutto quello che hai scritto sia suffragabile da documenti ma, conoscendo la tua serietà e competenza ed avendo partecipato nel 2000 in consiglio comunale alla discussione su cose analoghe , non ho dubbi circa le motivazioni di fondo.
Sono decenni che a Macerata, ma purtroppo non solo a Macerata, si fanno scelte urbanistiche che di facciata sembra siano fatte per il bene della città e della cittadinanza ma in realtà sono decise unicamente per favorire i soliti noti o meglio noti in realtà solo a chi sa!!
Non siamo messi bene purtroppo. Le storie, qui si conferma, non sono mai nuove ma si dimostrano sempre simili alle precedenti e non lasciano barlumi di speranza.
Non so come sarai considerato da “coloro che capiscono” ma ci tengo a porgerti il mio apprezzamento per la visione chiara, lineare ed a mio avviso concreta che hai espresso.
Penso, spero, che avremo modo di approfondire altre situazioni analoghe
Devo fare i complimenti all’Avv. Bommarito: inchieste di tal fatta non le si legge da tempo nemmeno sulla maggior parte della stampa nazionale. Figuriamoci sulle Gazzette del Popolino locali prone ai desiderata di qualsiasi ras locale da quattro soldi.
La cosa che impressiona è che su tali argomenti si potrebbero fare campagne elettorali vincenti; invece tutto l’arco costituzionale tace. Se NOI CITTADINI NON SAPREMO ROMPERE QUESTE CONSORTERIE PARAMAFIOSE SUBITO, varrà il detto del sacerdote agli sposi: PARLATE ORA O TACETE PER SEMPRE!
Innanzi tutto di nuovo complimenti all’attento amico Peppe. A leggere mi si sono rizzati i capelli sulla testa, ma non per la storia perchè questa storia DOVEVA GIA’ ESSERE DA TEMPO SOPRA IL TAVOLO DELLA PROCURA.. così una piccola indagine non farebbe male.
Non so chi sia l’imprenditore……ma il nome l’immagino e se è quello di nomi in procura ne dovrebbero essere iscritti più di uno tra politici e impiegati comunali.
-Posizione Carancini…non lo biasimo essendo uomo di partito. Io penso che non abbia potuto far altro che rimandare, forse non ha avuto il coraggio di denunciare..ma in quel caso forse avrebbe avuto la gratitudine dei cittadini, ma il deploro degli amici di partito che l’avrebbero fatto cadere subito e non riesco a giudicare cosa sia meglio perchè caduto Carancini, ed eletto un nuovo “amico” di partito, penso che il 1milione e rotti dei cittadini sarebbe sicuramente entrato nelle tasche dell’imprenditore.
-Imprenditore, per me gode (e come gode!) a lui non interessa nulla NON SI FA LA CITTADELLA DELLO SPORT..VEDRETE CHE CI SI FARANNO PALAZZI E PALAZZONI, tanto il terreno è oramai il suo!
In conclusione ci sarebbe da inserire una norma che preveda un risarcimento danni e una forte sanzione economica (oltre che detentiva per i casi più gravi) per chi si rende responsabile di questi giochetti “economici”, politici e tecnici (non solo maceratesi ma di tutta Italia) che fanno guadagnare pochi (grandi elettori) a discapito dei tanti cittadini, elettori si ma “insignificanti” fino a che non si svegliano! E si perchè a questo punto sarebbe da svegliarsi e dare l’80% di preferenze a liste civiche fuori dai partiti tradizionali (ovviamente formate da persone fuori dai partiti e non da infiltrati).
PEPPE UNA CONSIGLIO SEI HAI DOCUMENTAZIONE MANDA TUTTO IN PROCURA!
Pienamente daccordo con Donald Sutherland, le dichiarazioni riportate nell’articolo sono abbastanza pesanti, quindi credo che vadano assunte delle responsabilità, da parte di tutti, anche da parte dell’avvocato Bommarito. Basta per favore con queste stupide polemiche e commentini da quattro soldi!
ODE ALL’ITAGLIA SPROFONDATA NEL CEMENTO
Tra i compagnucci di merende, che per i loro bassi e meschini interessi abusano della politica per dei loro tornaconti personali, si innestano anche dei romani saluti nonchè altri interessi economici portati avanti dalla mattoneria.
Questi intrecci di ataviche corporazioni, avanzando con il passo dell’oca, dove di giorno si è nemici ma di notte ci si riunisce insieme alla luce di silenti candele, hanno portato miseria e devastazione nella nostra terra.
I (finti) nemici di un tempo sono ora alleati, purchè se magna, non disdegnano di invitare al desco amici e parenti (e non di rado amanti) poichè tra processi brevi, prescrizioni, leggi disattese, azzeccagarbugli vari vi è quasi certezza (siamo o non siamo in uno stato di diritto??) che quasi nessuno andrà mai in galera e nessuno penderà dalla forca nonostante alluvioni, devastazioni, scempi paesaggistici e morti, tanti morti.
E poco importa se le periferie sono solo delle accozzaglie di casermoni, se il verde si vede solo nelle cartoline d’epoca, se il centro cittadino risulta un deserto di tartari, se la viabilità e rimasta al medioevo, se chi dovrebbe amministrare è più capra di una capra, se gli uffici tecnici sono pieni zeppi di incapaci con la tessera (o l’amico giusto o il compagno, o il camerata o il fratello).
L’importante., il fine ultimo, il comandamento, nonostante tutto e sopra a tutti, è edificare, edificare, edificare senza sosta e senza ritegno alcuno e poi speculare, speculare, speculare senza un minimo di pudore ed ingrassare, ingrassare il conto in banca, possibilmente con denari pubblici.
Con false promesse, con bandiere al vento hanno ingannato, hanno abusato della buona fede, hanno ridotto un ideale ad una pattumiera.
Ed ancora oggi, dopo esersi riempiti il portafoglio per quaranta anni, continuano a pontificare di nobili ideali e di giustizia sociale: ignobili giuda senza ritegno, ingobili piccoli uomini gravidi di mediocrità.
Questa santa alleanza tra mattone e finto impegno, questo network di banditi senza ritegno, questa cloaca puzzolente di pubblici falsi sorrisi ed accordi sottobanco, questa cordata di affaristi e speculatori di politiculi e portaborse senza intelletto: infami persone che andrebbero esiliate dentro una discarica di rifiuti speciali e pericolosi e costrette a mangiar letame fino a strozzarsi.
Un unico osceno grido si eleva, da questa massa di balordi in giacca e cravatta, un unica lode, un unico canto di battaglia:”qui si cementifica l’Italia o si muore”
.
.
.
(ogni riferimento a persone ancora in vita o a fatti realmente accaduti e del tutto casuale ed ogni riferimento, diretto o indiretto, al contenuto dell’articolo dell’Avv. Bommarito è del tutto involontario e puramente casuale)
Alcune precisazioni.
A Tommy Gun voglio intanto ribadire, e lo faccio per la seconda volta pubblicamente, che non è mia intenzione scendere in campo o, tanto meno, di candidarmi, nemmeno per la carica di Amministratore del mio Condominio. Peraltro in questo momento non mi riconosco in alcuna formazione politica, nè di centro-destra, nè di centro, nè di centro-sinistra. Mi piace scrivere, soprattutto di problematiche legate ai giovani, all’alcol, alla droga e alla criminalità organizzata, ma anche di questioni di fondo riguardanti Macerata, e penso in questo modo di rendere un qualche servizio alla mia città.
A Donald Sutherland rispondo invece che il nominativo del potenziale venditore è quello di un comune cittadino, ed è per questo motivo che non ho ritenuto opportuno divulgarlo. Tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale sono peraltro a conoscenza di questo nominativo, e tutti i cittadini possono conoscerlo, così come ho fatto io, andando sul sito del Comune e cercando le varie delibere di Giunta Comunale concernenti la cittadella dello sport. A ciascuno di noi comunque il compito di stabilire se, nel suo caso, ci sia stata solamente tanta fortuna, o tanta lungimiranza, o qualche provvidenziale imbeccata, in vista di future ripartizioni dell’utile da guadagnare – è proprio il caso di dirlo – sul campo.
Quanto all’intervento della Procura della Repubblica evocata dallo stesso Donald Sutherland, e anche dall’amico Tommaso Martello, io penso che questo sia un compito proprio dell’Amministrazione Comunale. Certamente sarebbe il caso di capire come mai vi sono state due valutazioni così difformi tra gli uffici comunali e l’Agenzia del Territorio, e soprattutto come mai nessuno abbia pensato di considerare, tra i criteri utili a stabilire l’attuale valore di mercato di quelle due aree, anche il prezzo pagato pochi anni prima per acquistarle.
Il problema di fondo di questa città l’ha bene individuato il mio caro amico Marco Torregrossa. Tutte le ultime principali scelte urbanistiche, dietro il paravento dell’interesse della collettività, hanno come primaria e reale motivazione quella di favorire determinate cordate di interessi.
Bravissimo Cerasi. Se mi permetti, vorrei variare il tuo dolente finale “qui si cementifica l’Italia o si muore” in “Qui si uccide Macerata e la si seppellisce nel cemento”, come nelle migliori tradizioni dei padrini.
Infine costituisce forma di reato l’iscrizione in bilancio delle entrate fasulle, perché solo sognate, derivanti dalle centinaia di ipotizzate concessioni edilizie legate al Piano Casa e alla minitematica?
Perchè non proporre il distacco di un Pubblico ministero presso il comune. Sindaco Carancini, l’anima si può salvare anche con un atto di dolore in limine mortis!
Siamo arrivati proprio all’arrosto, forse è il caso di controllare,facendo un comitato cittadini, dove vanno a finire i nostri soldi? a noi privati e piccoli artigiani e commercianti ogni anno ci chiedono aumenti, per esempio la famosa tassa smaltimento rifiuti, ecc. ecc. per coprire spese insensate. Le piccole aziende chiudono, i dipendenti vanno a spasso e loro discutono su centinaia di migliaia di euro da dividersi.
Controlliamo i nostri soldi!
Egregio avvocato come si può fare?
«Gli abiti dei governatori erano fatti solo di tasche», si legge nel Giulio Cesare di Brecht. Politici, governanti, uomini d’affari, profittatori di ogni risma: tutti hanno incontrato sulla loro strada il sottile e penetrante olezzo della corruttela. Dall’età di Machiavelli a quella odierna, poco è cambiato: se oggi prevalgono la «tangente pulita» e lo «scambio in natura» rispetto all’usuale stecca in fruscianti banconote, nessuno pensa davvero che il malaffare sia estirpabile dalle umane consuetudini. Vi sono però momenti storici dove il tanfo della corruzione si fa talmente insopportabile da richiedere, prima ancora che atti politici o giudiziari, un’autentica presa di coscienza da parte di tutti. Per evitare che prevalga l’assuefazione al peggio o la tendenza a dimenticare di chi è ancora convinto, come scriveva Longanesi, «che la morale sia la conclusione delle favole».
Voi ci scherzate ma immaginate il dramma di questo povero cittadino che si è visto recapitare questa minacciosa lettera del comune e ha dovuto, suo malgrado, accettare la misera cifra di un milione e settecento mila euro……..pena l’esproprio del terreno e soprattutto della fatiscente stalla. Deve aver vissuto un vero periodo da incubo, poveretto…….
estratto dalla delibera di giunta n° 123 del 17/03/2010
“DELIBERA
1) Prendere atto dell’accettazione della proposta di vendita dell’area di mq.18.930 e nell’attuale proprietà del sig. Sergio Moretti, identificata al Catasto terreni al foglio 66, particelle 240, 1527, 1756, 1757, urbanisticamente vocata a prevalente destinazione di verde attrezzato e funzionale alla realizzazione in contrada Fontescodella di una “Cittadella dello Sport”.
2) Individuare quale fonte di finanziamento del relativo prezzo di compravendita, pari ad €.1.765.532,00, l’introito degli oneri dovuti dai titolari dei rispettivi interventi previsti nell’ambito del c.d. Piano Casa.
3) Definire con successivo provvedimento termini, condizioni e modalità del contratto di acquisto dell’area in questione entro sei mesi, pena decadenza della relativa proposta di compravendita.”
Tengo a precisare,in qualità di Componente della Commissione Ambiente e Territorio, che,contrariamente a quanto riportato nell’articolo,nella seduta del 22/8/2011 sono stato l’unico Consigliere di Maggioranza ad astenersi sulla richiesta di integrazione della stima formulata dalla Commissione all’Agenzia del Territorio (richiesta approvata con 7 voti favorevoli e 2 astenuti,io appunto e il Consigliere Pizzichini),ritenendo congrua la stima già effettuata dalla stessa Agenzia,di gran lunga inferiore alla prima redatta a suo tempo dagli Uffici Comunali.
Daniele Staffolani -Consigliere Comunale PD
Mi sembra che qui già si comincino a prendere le distanze, non si sa mai…
Però se uno ritiene congrua la stima effettuata da A, ma vogliono invece scegliere la stima UC, perchè astenersi?
Caro Avvocato hai perfettamente ragione, non solo per il malaffare -sempre a braccetto con la malapolitica- che costerà ai cittadini oltre un milione di€. in più del dovuto, ma anche per la scelta urbanistica profondamente sbagliata.
io ho grandissimi dubbi anche sulla seconda stima …. non è un terreno agricolo?
il comune deve acquistarlo come tale! poi se ha la forza e la capacità di trasformarlo in qualche cosa di utile x la città fà un progetto, cambia la destinazione (dopo averlo acquistato .. non prima!!!)) e procede con i lavori.
@ Mario Domenella
Ma se si cambia la destinazione, dopo averlo acquistato al prezzo di un campo di patate sfigato (quindi di poco valore), siamo capaci tutti di farlo…
La genialità, il colpo da maestro, l’intelligenza sopraffina presumo sia cambiare destinazione prima dell’acquisto.
@Cerasi e chi può cambiare la destinazione di un immobile, cioè la desitinazione di un terreno da agricolo a edificabile??? Il solo l’amministrazione Comunale!
Quindi se cambiano prima di comprarlo per pagarlo di più E’ CHIARO CHE GATTA CI COVA!!
Lei cosa farebbe se avesse la facoltà di cambiare il valore di una cosa che sta per acquistare..poco prima di comprarlo l’aumento..penso proprio di no! Quindi se lo fanno gatta ci cova!
@ TMartello
Non essendo io avvocato, ma seguendo solo la diligenza del buon padre di famiglia, alcune cose non arrivo proprio a capirle.
E quindi ritengo che, se vengono fatte queste cose, chi le fa deve avere una mente finissima.
Da quel poco che ci raccapezzo mi sembra che sia un pò come se lei mi volesse offrire un auto scassata a MILLE euro ed io, invece, con fare minaccioso voglio obbligarla a vendermela a CINQUANTAMILA.
Certo è che se io volessi pagare 50 volte il prezzo, del reale suo valore, lei presumibilmente penserebbe che io sia quantomeno un pò rincoglionito o del tutto pazzo.
Certo è altrettanto che -se i soldi non sono i miei- lei presumibilmente potrebbe anche involontariamente pensare che (dopo la vendità) qualcuno si presenterà a mio nome, a casa sua, a chiedere un regalo o una offerta in nero…
Se ho capito bene quindi la ricostruzione dell’avvocato Bommarito mette sotto una luce diversa tutta la storia dei ritardi e delle difficoltà che hanno bloccato l’iter delle tanto richieste Piscine. A questo punto chi fino ad ora ha temporaggiato finisce con l’aver fatto l’interesse pubblico, mentre chi spingeva era forse motivato da altri interessi. Concordo con l’avvocato che a prescindere da altre responsabilità che non posso valutare, la “mancanza” maggiore dell’attuale amministrazione e quindi dello steso sindaco è di non aver spiegato alla opinione pubblica cosa stava succedendo e quali erano le ragioni effettivamente in campo. Questa mancanza di trasparenza non è spiegabile e scusabile perchè finisce , a voler pensare bene, per fare il gioco di chi si vuole contrastare.
E noi …….PAGHIAMO
Spero che per questi politici arriverà presto il giorno del giudizio e che le paghino tutte !
La procura indaghi……..
Bravo avvocato.
Chi scommette che la procura non si muoverà?????
Le quote sono 1(non si muove)/10(si muove).
Al via le scommesse, rigorosamente in nero o tramite prestanome incensurato, ovvio……
A me sembra che tutta la vicenda sia il remake di un film già visto: la precedente location era il terreno su cui poi si è costruita la Facoltà di Scienze della comunicazione, sotto le Vergini. Anche in quel caso l’area era agricola; poi è stata destinata a “verde pubblico” (inedificabile, quindi) a servizio della vicina lottizzazione); successivamente la destinazione è stata variata in, “verde attrezzato” (campi tennis, calcio, ecc) ed infine trasformata in edificabile. Quini chi ha comprato l’area agricola di nullo valore (verde pubblico) si è ritrovato un tesoro fra le mani.
Forse anche i personaggi e gli interpreti (magari sotto qualche “pseudonimo”) sono gli stessi. Il regista è sicuramente lo stesso.
@Cerasi,
no chi fa queste cose non ha la mente finissima..lo dimostra il fatto che noi poveri cittadini la scopriamo così facilmente. SIAMO NOI CITTADINI A NON AVERE GLI ATTRIBUTI E STANCAMENTE, O FORSE FORZATAMENTE, ELEGGERE SEMPRE GLI STESSI SCHIERAMENTI (e per stessi per me anche la destra che potrebbe fare opposizione su queste cose in modo duro, con esposti alla procura e non con le magliette!!!!)
@alex munthe io non scommetto, sarebbe persa..ma così si dimostrerebbe che c’è qualcuno colluso e allora una bella sollevazione popolare (non con gli schioppi, ma con articoli e petizioni) potrebbe fare qualcosa….ma pure sulla nostra pavidità di cittadini non scommetterei un centesimo.
@per Peppe Buommarito, alle denuncieci pensi l’amministrazione comunale (??’) Oddio Peppe, questa volta non capisco la tua risposta…..l’amministrazione denuncia se stessa? Mi sembra impossibile! E’ impossibile anche che Carncini, che sembra aver frenato (giustamente, non è mica scemo) per evitare sue resposnsabilità e di amici, possa farlo…SAREBBE DEFENESTRATRO SUBITO E SOSTITUITO CON UN PUPAZZO CHE FAREBBE TUTTO QUELLO CHE IMPONE LA “FAMOSA” , MA IMPRONUNCIABILE TRIADE. PER ORA DICO IL PCI (che non è il partito comunista)…poi se mi và svelerò l’arcano!
Tutto ciò è l’eredità della vergognosa gestione dei due “governatori” locali più megalomani e irresponsabili dal dopoguerra ad oggi -SANI E MESCHINI-
Penso che al di la di tutto- un grande -sentito ringraziamento all’avv.Bommarito ( il Gabanelli di Macerata )abbiamo tutti ( o quasi ) il dovere di urlarlo-sperando che Cronache Maceratesi non diventi poi la Rai ..
Grazie Sig. Bommarito….
Da convinto assertore del bipolarismo come miglior sistema politico di governo in un paese democratico, non posso non evidenziare la mancanza in questa città, di una salutare e virtuosa alternanza nelle stanze del potere.
Non sto qui a dire se questa egemonia di una parte politica sull’altra sia un merito del centro sinistra o un demerito del centro destra che non ha saputo offrire in questi anni una valida e credibile alternativa, ognuno avrà sicuramente una sua opinione sul tema, ma intervengo per invitare questa amministrazione ad intraprendere una vigorosa operazione di trasparenza nei confronti della cittadinanza e soprattutto, in nome dello stesso principio di alternanza, a dare un forte segnale di discontinuità rispetto ad un passato amministrativo recente e non che, come un essere vivente privo di anticorpi, non ha saputo immunizzarsi da effetti patogeni esterni.
Ma come creare questo solco e recuperare credibilità e fiducia nei confronti di un’opinione pubblica profondamente delusa e rassegnata?
Facendo una accurata operazione di pulizia.
E’ ormai chiaro a tutti che, per mancanza di denaro, le opere promesse in campagna elettorale non verranno mai realizzate, almeno in questo mandato, e allora perchè non approfittare del tempo rimasto per rivedere tutti i progetti attualmente sul tavolo, valutarne la reale opportunità pubblica in termini di costi e benefici sociali, se necessario rimodularli alla luce delle attuali prospettive economiche, perfino abbandonarli quando palesemente in contrasto con l’interesse collettivo come nel caso evidenziato dall’avvocato Bommarito.
Le cose da migliorare a costo zero sarebbero tante, prendetene una alla volta è cambiatela nell’esclusivo interesse del cittadino.
La “legislatura” è ancora lunga, buon lavoro.
ahhh ahhhh Magerada!!!
Per fortuna CM c’è!!! Carancini invece???
@Bellucci E io direi pure, per fortuna che CM era un giornale… pro-carancini!! Complimenti al signor Bommarito, non bisogna mai abbassare la guardia di fronte a queste cose, e ci vuole qualcuno come lei che sappia cosa dice!
Caro Peppe, grazie per la tua lucida, documentata e oggettiva ricostruzione di tutta la poco limpida vicenda di Fonte Scodella.Riconosco lo spirito delle antiche battaglie a difesa del nostro ambiente montano di qualche anno fa. Ad essa aggiungerei, ma visti gli interessi che emergono nel tuo articolo, la cosa non mi meraviglia, la colpevole incuria che le amministrazioni comunali di questi ultimi decenni hanno mostrato nei confronti di quello che doveva diventare il “Parco di Fonte Scodella” ora più opportunisticamente denominato “Cittadella dello Sport”. Doveva essere il cuore verde della città di MAcerata ed è diventato una colata di cemento. L’antica fonte, sommersa dai rifiuti, strozzata da una fogna a cielo aperto, soffocata dai piloni del cavalcavia, invasa e inaccessibile tra i rovi è lo specchio dell’animo dei nostri politici, ormai sempre più evidentemente portaordini degli operatori della più sfrenata speculazione edilizia e cementificazione del nostro territorio. Un’area, quella di Fontescodella, che doveva essere dedicata allo sport e al verde dove non si può circolare a piedi dato che il marciapiedi del cavalcavia sfocia in piena rotonda (hanno dovuto mettere il cartello divieto di transito ai pedoni), il vecchio percorso pedonale, frettolosamente realizzato e lasciato nell’incuria conduce i pedoni in piena uscita della galleria, (per fortuna che nessuno ci passa) e quando ci sono le partite al palazzetto le auto invadono parcheggiando quasi l’intera carreggiata del raccordo stradale. Il degrado impera, cemento e automobili soffocano ciò che resta degli spazi comuni della città. Non sarà anche questa una causa dello sdradicamento vissuto da tanti nostri giovani e del loro disagio esistenziale?
Grazie Avvocato,
la Gabanelli non avrebbe saputo fare meglio………….
Vorrei esprimere i miei più vivi complimenti al Sig. Moretti per la lungimiranza dimostrata negli affari, bravo.
Visto che si parla di compagni di merende..
se il contadino di Mercatale è stato trovato, qualcuno sa dirmi chi sia il Tatanka ed il Vanni?
Ps: caro Valentini, vorrei riproporti il consiglio che alcuni giorni fa ti è stato dato da un solerte maceratese.,
defecati in mano e datti uno schaffo
@TMartello
Già altre volte sono stati sollevati dubbi (Galleria delle Fonti), già altre volte la gente si è indignata (SUAP Giorgini, ma la vicenda non è ancora chiusa), già altre volte è stata dimostrata la totale incapcità degli amministratori e dei loro uffici poco-tecnici (Passeggiata di Viale Puccinotti).
E prima ancora c’era stata la gigantesca NON finita Strada Nord (che ha ingoiato, si dice, sui 100 miliardi)
Certo se ne discute, ci si incazza, si scrivono lettere sui giornali, ci sono inchieste… Ma poi non mi sembra che, chi dovrebbe controllare, controlla o si aprano molti fascicoli.
Ricordo ancora che, alle alezioni comunali del 1993, per sottolineare le buone amministrazioni cittadine comparvero dei manifesti in cui si “glorificava” il fatto che Macerata (assieme ad altri 2 sconosciuti MICRO Comuni in Italia) era l’unica città dove non era scoppiata Tangentopoli….
… Chissà se non era scoppiato nulla perchè si era più bravi con i giochini delle 3 carte oppure perchè chi avrebbe dovuto controllare si era, diciamo, distratto.
E non mi sembra (nonostante gli esempi portati qui sopra) che dal 1993 la situazione sia cambiata molto: qui è tutto regolare, anche il fatto che si paga un mutuo per un impianto natatorio che non si realizza, anche il fatto che nella Galleria delle Fonti ci piove dentro, anche il fatto che è stata rifatta una passeggiata, dove qualcuno (ecco la mente finissima) ha pensato bene di usare il travertino perchè (come è nella relazione) “materiale RESISTENTISSIMIO e gradevole alla vista”
Scommettiamo che (come già avvenuto in passato) anche per questo campo di patate, trasformatosi per magia in campo con miniera d’oro, nessuno degli attori (presenti o passati) finirà dove dovrebbe legittimamente finire??
Il rischio è che, se salta la coesione sociale (e in un delicato momento politco-economico nazionale-internazionale come questo non è una cosa difficile!!!) presumo che non basteranno più le petizioni e gli atricoli ma che qualcuno (dopo anni e anni di esaperazione, malaffare, ruberie, evasioni fiscali, ecc. ecc. ecc.) -magari non a Macerata e magari- non domani penserà che la via più breve per il risanamento morale della Nazione sia quella di ricorrere allo schioppo e alla corda da forca….
GRAZIE AVVOCATO PER IL SUO CONTRIBUTO ,E’ CONFORTANTE SAPERE CHE NON SIAMO SOLI.
Vediamo adesso se con questi imput qualcun altro si interessa della questione ………
DOVREBBERO , ma non si sa mai ,,,attendiamo fiduciosi
@Cerasi,
perfettamente d’accordo con lei, sopratutto (purtroppo) nella conclusione finale.
Per quanto riguarda la strada di scorrimento nord, si riguardi il progetto. Era ben progettata, si collegava con vai Mattei e aggirava (anzi avrebbe dovuto aggirare) tutta Macerata di modo che il traffico si smaltiva facilmente potendo accedere dalle varie “punte di stella” (Macerata è fatta a “stella”). Adesso invece il progetto (CHISSA’ PERCHE’) è stato stravolto con la conseguenza che abbiamo due ponti inutilizzati, anzi inutili, in cemento a far da “monumento dello spreco pubblico”. Una via di scorrimento veloce che finisce di fronte ad un muro di cinta con una curva a 95 gradi pericolossissima perchè cieca e impone ai mezzi pesanti che vengono da Villa Potenza di invadere la corsia opposta……presto aspetto il “gran botto”
Per quanto riguarda le mura mi sembra volessero ideare una pista per il bob.
Ma quante altre idiozie si sono susseguite a Macerata in questi ultimi venti anni…….vogliamo parlare dell’ex Upim (??), vogliamo parlare della scelta di trasferire il centro a Piediripa chiudendo cinema e locali al centro (??), vogliamo parlare del sistema dei parcheggi e dei trasporti pubblici …allora dovremo scrivere talmente tanto da occupare una libreria lunga 10 metri!
Certo chi controlla non è che non controlla, non esiste più (il controllore è lo stesso controllato)! Gli cohhi si chiudono tutti..l’unica arma sarebbe il voto…..ma a Macerata (ma oramai in tutta Italia) a chi…dato che le spartizioni sono trasversali????
Quindi temo purtroppo che se non si cambia regime….che un giorno arriverà chi userà schioppo e forca..ma la storia inegna che ciò non è un bene perchè poi non si risolve un bel nulla…cambiano solo i soggetti!
@TMartello
Rischiamo di andare fuori dal seminato (e qui mi sembra, tra l’altro che qualcuno ha ben seminato visto che un campo di rape ha dato frutti diamantiferi) se ci mettiamo ad analizzare possibili scenari futuri o perchè qui a Macerata, da semrpe,a ccade quelloc eh accde e gli inciuci tra chi governa e chi fa (finta di fare) opposizione.
Però un piccolo commento, amaro, vorrei farlo.
Anche se la storia insegna che, con la forca e il forcone, difficilmente cambia qualcosa almeno si fa un pò di pulizia generale, invece di mettere lo sporco sotto il tappeto della politica.
@Cerasi,
e no, non si va fuori dal seminato..perchè, anche in passato, tanti campi di rape sono diventati pozzi di petrolio per qualcuno e qui non c’entra destra o sinistra, c’entra TUTTA LA POLITICA. E non solo a Macerata ma in tutta Italia. Ecco…perchè non “tassare” del 80% chi ha permesso tante incompiute o a speculato sulla pelle dei cittadini…tre giorni per sanare il debito pubblico! A MAcerata altro che cittadella dello sport…ci facciamo anche quella del teatro!
Per quanto riguarda la forca ed il forcone, non sono proprio d’accordo, è vero che si fa pulizia del vecchio sporco anche quello “sommerso sotto il tappeto, ma la storia insegna che poi piano piano emerge quello nuovo che spesso è molto peggio!